Anna Baches,New York-Cagliari-New York,la pittrice americana che torna in Sardegna per la prova più difficile.

il prossimo, e la terra sarda ha legato Anna Baches all’Italia più di
quanto non lo abbia fatto la sua terra natale. Una vera e propria favola
moderna.
Anna nasce a Houston, nel Texas, in una casa stracolma di materiale per il design e la
pittura, di libri, di film della Walt Disney e musica di tutti i generi.Il papà era un pluripremiato artista grafico. La mamma è una giornalista, d’altri tempila definisce Anna. Il suo è un percorso lungo e tortuoso che si scontra con l’arte sindai primi anni di vita. Sedeva in silenzio per ore accanto al padre chino sul tavolo da
disegno e lo imitava scarabocchiando con le matite di cera su fogli di block notes18 anni fa la scoperta degli acrilici e delle tele. È il periodo della introspezione, dellaricerca, della voglia di esprimere le gioie e paure della post adolescenza.La partenza per Roma, dove studia recitazione a Cinecittà, precede di qualche anno il trasferimento a New York, dove, grazie ad una borsa di studio ottenuta dopo un brillante provino di ingresso, perfeziona l’arte del teatro e del cinema presso la prestigiosa American Academy of Dramatic Arts della Grande Mela, quella, per intenderci, dove si sono formati Robert Redford e Lauren Bacall.

“Una tappa fondamentale, forse perché sentivo la necessità di ricongiungermi con mio papà che vedevo molto di rado.” Ma, anche perché è qui che incontra il suo migliore amico e futuro marito, anche lui attore, di origini anglo-tedesche, oggi apprezzato fotografo con il quale fa squadra. Oggi, anche se continua a dipingere su
“muri, tele, carta… tovaglioli”, mi dice con aria giocosa, il suo mondo è quasi de tutto digitale: basandosi su fotografie, disegni, video e sensazioni che la coinvolgono emotivamente, Anna lavora con il drawing pad e la matita del padre: “Cerco di catturare quel prezioso momento che le persone vogliono conservare con sé per
sempre.” Anna ci tiene molto a ricordare l’aiuto e il supporto del padre nell’apprendimento di questa tecnica. Con lui, in Texas, trascorreva ore e ore in videochiamata per imparare tutti i segreti di questo strumento. Un appuntamento quasi quotidiano il loro, interrotto poco più di due anni fa. Il 2018, infatti, segna per la giovane artista un momento difficile e meraviglioso allo stesso tempo: mentre lei annuncia al papà di
aspettare una bambina, la secondogenita, lui le comunica di avere una grave patologia. Per nove mesi il padre lotta con tutte le sue forze e riesce a far in tempo a conoscere la piccola.
“Vorrei tanto che mio padre potesse condividere con me i complimenti che sto ricevendo per i miei lavori, l’interesse che la mia arte sta suscitando, qui, nella Penisola e Oltreoceano. Questo è un po’ il mio modo per sentirlo vicino. Non è facile coniugare gli impegni e gli orari di una madre di due bimbi in età prescolare ma con
mio marito abbiamo trovato un equilibrio e riusciamo a gestire in allegria il nostro tempo anche se la pandemia del Covid ha stravolto la vita di tutti.” Anna dice che le piace tornare al suo primo amore, al neoespressionismo, lavori che esprimono l’influenza di Picasso, Basquiat e della Street Art ma che oggi trova senso nell’alternare diversi stili, nella sperimentazione multimediale e digitale. Cinque anni fa è tornata a Cagliari, città che ama profondamente, con la sua famiglia e vive felice nella casa dove è cresciuta. Per chi avesse voglia di toccare con mano la bellezza dei suoi lavori basta cercarla su questi link:www.colorsof84.com, Instagram:@colorsof84 (R.S.)

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