Calcio e Covid-19, Antonio De Bartolo: ”Non alimentiamo il panico, in questo momento serve positività”

Lo sport più amato dagli italiani, l’argomento che forse più di tutti ci unisce o ci divide, Il calcio. Sono varie le ipotesi che stanno uscendo su giornali e social, vari i punti di vista sul come si dovrebbe procedere: Playoff e Playout? Scudetto alla Juventus? Annulliamo tutto?Nell’attesa di una decisione ufficiale abbiamo chiesto il parere di chi da 40 anni di calcio ci vive, Antonio De Bartolo, noto conduttore e giornalista sportivo legato da sempre ai colori giallorossi.L’analisi di De Bartolo tocca a 360° il panorama calcistico, dal CoronaVirus all’analisi economio-sociale del paese, non manca infine un commento sul cammino della As Roma in questo campionato.

Come secondo te la Figc e lo stato si sarebbero dovuti comportare non ora, ma un mese fa?

“Qualcuno ha sottovalutato il problema e questo è evidente, c’è ancora gente che pensa si tratti di un semplice raffreddore. Atalanta-Valencia non si doveva giocare, quando il Covid-19 si stava diffondendo è stato un errore mandare 30.000 bergamaschi a San Siro, cosi come è stato un errore far disputare Juventus-Inter. Si stava ancora valutando l’ipotesi di far disputare Europei e Olimpiadi, è dovuto intervenire il Giappone per prendere una decisione giusta e definitiva. E’ stata dichiarata una pandemia globale e bisogna comportarsi di conseguenza.”

Cosa faresti per il campionato? Quale decisione?

“Se devi dare un vincitore per forza facciamo i playoff, Il campionato ormai è falsato, penso sia comunque giusto concluderlo con dei verdetti e questa soluzione sembra la migliore.
Se ne sentono tante, se a qualcuno piace mettersi medaglie che se le mettesse, le cose vanno fatte con criterio.”

Cosa ne pensi sulla situazione Covid-19, come è stato gestito?

“Oramai in ogni canale televisivo e stazione radio non si parla di altro, 24 ore su 24 di Coronavirus: non parlarne visto la gravità della situazione sarebbe ingiusto, ma andrebbero sottolineate anche altre cose.

Non abbiamo bisogno di alimentare paura e preoccupazione, in giro vediamo persone terrorizzate che salutano i conoscenti a km di distanza. Personalmente cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose,la natura dà,la natura toglie. Vediamo i lati positivi, l’italia ne esce sicuramente migliorata dal punto di vista ambientale, basta guardare l’acqua del Tevere per notarlo, forse non ha mai avuto questo colore, lo smog non c’è più e flora e fauna ne beneficiano in modo esponenziale.

Io abito a Fregene, e mai come in questi giorni sto vedendo uccelli migrare e cantare ininterrottamente, quasi per liberare la loro gioia.

Io sono fiducioso, il problema verrà risolto, scienziati e medici si inventeranno l’antidoto in un tempo limitatamente breve ma la paura negli occhi degli italiani resterà, anche finita la pandemia non si tornerà alla normalità prima di 5-6 mesi.”

Un paese economicamente distrutto, cosa ne pensi?

“Nel mio piccolo sto avendo sicuramente delle difficoltà nella gestione di sponsor e pagamenti. Penso che il Covid-19 sia la cosa più democratica che sia successa, paradossalmente non fa differenze, ricchi,poveri,sportivi e politici, non ci sono differenze e questo sicuramente porta ad unirci e a creare una sinergia tra tutti.

Io sono una virgola, ma come me tanti stanno avendo dei problemi, bisognerebbe parlarne ma senza mettere ancor più nel panico la gente bensì cercando di trovare lati positivi.”

La positività di alcuni calciatori potrà influire sulle future prestazioni in campo?

“Il rischio ovviamente c’è, ma come ho detto prima se i giocatori saranno penalizzati lo saranno tutti; quando il problema è per tutti gli effetti si annullano quindi non credo che ci saranno effetti all’interno del rettangolo di gioco”.

La Roma come si muoverà in questo momento secondo te, qual è il tuo punto di vista?

“Il tanto criticato Pallotta ha fatto un gesto nobilissimo per i tesserati over dando a loro molti vantaggi, è stata una decisione secondo me non sottolineata abbastanza che dimostra ancor di più la serietà e la portata della nostra società. Pallotta, quando verrà ufficializzata la cessione, lascerà una Roma con un appeal ampiamente maggiore rispetto a 10 anni fa: secondi posti ed una finale di Champions League sfuggita per i motivi che tutti noi sappiamo e ahinoi ricordiamo piuttosto bene.

Per vincere serve una disponibilità economica purtroppo non alla portata di tutti, il fairplay finanziario ha semplicemente rinforzato le squadre più ricche, indebolendo o cmq non favorendo la crescita di scoietà di medio-alto livello.

Guardiamo il valore della rosa del Liverpool, noi stiamo al 19° posto nella classifica di valore economico della rosa, ben distanti dagli standard delle inglesi, attualmente ampiamente fuori dalla portata di chiunque.

Sono romanista e fiero del lavoro fatto dalla mia squadra,abbiamo un grande direttore sportivo: Petrachi sta facendo qualcosa di eccezionale senza una disponibilità economica adeguata, sento troppe critiche verso lui e Fonseca, ingiuste,a mio avviso, se analizziamo la situazione attuale e soprattutto le ottime prove fornite dalla squadra fino a dicembre.”

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