Esicasmo

Anche in Italia comincia a diffondersi la conoscenza dell’Esicasmo o “preghiera del cuore” un complesso sistema di meditazione cristiana che trova le sue radici nel Vangelo di Marco (10,46-52) quando nella città di Gerico un mendicante cieco cominciò a gridare: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» e Gesù lo guarì dicendo: «Va’, la tua fede ti ha salvato».

L’esicasmo pertanto si basa sulla preghiera di Gesù “Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà” alla quale in ambito slavo russo è stato aggiunto “di me, peccatore”. Per il prof. Massimo Giusio, teologo, scrittore e sociologo delle religioni, nonché Direttore didattico dell’Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo (struttura accademica della Chiesa Ortodossa Italiana) la dottrina e pratica esicastica si è sviluppata attraverso  cinque fasi: durante la prima fase (detta dei Padri del Deserto) ossia nei secoli III e IV dell’era volgare, nasce in ambiente monastico e vede quali massimi esponenti Evagrio del Ponto e Gregorio di Nissa (autore del libro: La Vita di Mosè). I monaci eremiti iniziarono a pregare Gesù attraverso un’invocazione, composta di una sola breve formula (“preghiera monologica”). Essi si ritiravano in luoghi appartati, lontani dalle interferenze acustiche e mondane combattendo le passioni che rallentano la possibilità di avvicinamento allo Spirito. La seconda fase ha quale spazio temporale i secoli VI e VII ed è definita sinaica. Essa ha quale massimo esponente Giovanni Climaco, per il quale la preghiera monologica (anche solo: Gesù, Gesù, Gesù…) è di per se sufficiente alla discesa della mente ne cuore. In questo periodo si iniziano a sperimentare e codificare tecniche quali la compressione del mento sul petto, il rallentamento del battito, l’utilizzo di tecniche respiratorie quali la respirazione a narici alternate che con la recitazione continua della preghiera monologica da origine a quella che, attualmente, viene definita con una espressione tautologica Esicasmo Trascendentale (l’esicasmo è di per sé trascendentale). La terza fase riguarda i secoli X e XI e vede quale esponente principale Simeone il Nuovo Teologo. In questo periodo inizia ad emergere la  necessità assoluta di non fare mai l’esicasmo da soli ma con l’aiuto di una Guida Spirituale, ossia di un maestro con esperienza, saggezza, prudenza e preparazione teologica e si perfezionano ulteriormente quelle tecniche psico-fisiche che accompagnano alla preghiera il controllo del battito del cuore e della respirazione, l’isolamento mentale dai pensieri e dalle interferenze esterne, la discesa dello Spirito dalle narici al cuore e la ricerca della theosis interiore (il Regno di Dio è dentro di Noi). Nel XIII secolo, grazie a Gregorio il Sinaita, l’esicasmo fu introdotto tra i monaci del Monte Athos ed inizia la quarta fase o fase athonita. In questo periodo la mistica esicastica si scontra con la teologia razionalista cattolica della scolastica. La teologia tomistica condannò l’esicasmo in nome di una certa laicizzazione della stessa teologia, ovvero di una sua progressiva trasformazione in filosofia della religione, sotto l’influenza dell’aristotelismo (vedi https://www.homolaicus.com/storia/medioevo/esicasmo.htm). Si ebbe lo scontro tra due eminenti teologi ortodossi Barlaam il Calabro e Gregorio Palamas. In tale fase Barlaam accuserà gli esicasti di onfaloscopia o contemplazione perpetua dell’ombelico ed altre nequizie, paragonandoli addirittura agli eretici messaliani e ai bogomili. Barlaam contestava: “la pretesa di vedere l’essenza divina con gli occhi del corpo“, perché a suo giudizio un’essenza inconoscibile rende impossibile farne esperienza diretta coi sensi. Alle critiche di Barlam rispose Gregorio Palamas con le Triadi per la difesa dei santi esicasti, un’opera che per la prima volta offre una sintesi teologica della spiritualità dei monaci orientali. Nel 1351 fu convocato a Costantinopoli un Concilio (Nono concilio Ecumenico per il Patriarcato di Costantinopoli) nel quale non soltanto fu accettata come pienamente ortodossa la teologia esicastica secondo Gregorio Palamas ma le pratiche athonite furono vivamente consigliate per i fedeli che volessero perseguire  la theosis e l’edificazione del Tempio dello Spirito nel proprio corpo. Detto Concilio condannò le posizioni avverse di Barlaam di Calabria. Questa fase athonita è importante perché è in questo periodo che l’esicasmo da pratica limitata al mondo monastico iniziò a diffondersi ed essere consigliata anche ai fedeli e, pertanto, Gregorio Palamas può essere considerato l’iniziatore dell’esicasmo moderno. Nel XVII-XVIII secolo si ha la quinta ed ultima fase e l’esicasmo vede la definitiva codificazione da parte di Nicodemo l’Aghiorita, autore della Filocalia ( letteralmente, amore della bellezza) un florilegio patristico che è una vera e propria Enciclopedia, il “manuale delle giovane marmotte”, come lo ha definito Max Giusio, per l’orientamento del fedele. La discesa delle mente nel cuore, le tecniche di postura, respirazione, il controllo del battito cardiaco, la preghiera incessante a Gesù, l’attenzione (“state attenti” si dice nella Liturgia di Giovanni Crisostomo), la concentrazione quale essenzializzazione della focalizzazione dell’attenzione dello sguardo sull’anima, l’eliminazione progressiva dalla mente di tutto ciò che ci circonda e la focalizzazione dello sguardo su un punto particolare, la calata della mente nel cuore per raggiungere il ricordo di Dio come ricerca della theosis della quale è importante valorizzarne l’efficacia vengono dettagliatamente descritte in un libro che consiglio a tutti voi di comprare e leggere. Per coloro che volessero approfondire la conoscenza dottrinale del cristianesimo orientale può essere utile leggere il libro “Elementi di teologia ortodossa” di Massimo Giusio, sociologo, scrittore, teologo, docente e saggista torinese (Collana ACCADEMIA – III ABE Arturo Bascetta Edizioni gennaio 2021). Chi invece volesse seguire una lezione del prof. Massimo Giusio, può ascoltarla gratuitamente iscrivendosi al canale youtube UNISAG, dove potrà ascoltare anche interessanti lezioni sulle prove ontologiche, filosofiche e razionali dell’esistenza di Dio.

collegamento al canale YOUTUBE UNISAG: https://www.youtube.com/watch?v=mk3coomevaU&t=7662s

Filippo Ortenzi

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