Ma quale climate change, è mancata manutenzione

Alvei dei fiumi pieni di detriti, edificazione selvaggia, tombini costantemente ostruiti

“Seguiamo con partecipe trepidazione le notizie provenienti dalle Marche ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà a quelle popolazioni per la sciagura provocata dal nubifragio. Ė assodato che qualche responsabilità è attribuibile al clima che muta. Ma non solo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che attacca: “Non possiamo nasconderci dietro a un dito: qui pesano incuria e ritardi sul dissesto del territorio. Non si può morire di pioggia nel 2022 e l’opinione pubblica pretende entro breve tutta la verità. Per tutta l’estate abbiamo subito ore e ore di servizi televisivi che evidenziavano la grave crisi dovuta alla siccità con i letti dei fiumi asciutti. Ci chiediamo e chiediamo: perché nessun amministratore o addetto ha approfittato per fare lavori di prevenzione? Fino a qualche settimana fa i fiumi erano in secca e si potevano benissimo risanare letto e argini per prevenire le esondazioni, non si possono scaricare tutte le responsabilità sul clima. Per non parlare – aggiunge il presidente – della dissennata abitudine di costruire vicino all’alveo di torrenti e fiumare. Tutta Italia si contraddistingue per tale scempio, insopportabile in condizioni climatiche normali, figuriamoci con il nostro clima. Occorre avviare una seria riflessione sull’edilizia e l’urbanistica. I comuni devono dotarsi tutti di un servizio geologico, attualmente poco presente negli enti locali. In tal modo si passerebbe ai fatti e non ci si fermerebbe alle supposizioni da presunto cambiamento climatico che, in realtà, si chiama mancata manutenzione”, chiosa Maritato.

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