Il disturbo ossessivo-compulsivo in Adolescenza “un inquilino invadente e testardo” Come lo si definisce?

A cura di Priscilla Rucco

“Ospite indesiderato che si infila nella vostra mente e pian piano invade tutto lo spazio possibile”. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è un quadro clinico fortemente invalidante che colpisce dal 2 al 3 % delle persone nell’arco di una vita. E’ caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi e ripetitivi (ossessioni), associati ad alti livelli d’ansia e spesso accompagnati da prolungati comportamenti volti a neutralizzare il pensiero ossessivo e l’ansia (compulsioni). L’incidenza massima si registra tra i 15 e i 25 anni. In età evolutiva, l’esordio si ha tra i 9 e gli 11 anni. Si calcola che l’1-3% degli adolescenti soffra di Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Le manifestazioni del DOC nei ragazzi sono molto simili a quelle degli adulti, a differenza dei bambini che spesso non hanno consapevolezza del disturbo, l’adolescente, quasi sempre, presenta un adeguato insight, ovvero la consapevolezza che i sintomi del Disturbo Ossessivo Compulsivo, ovvero le ossessioni e le compulsioni, sono assurde, bizzarre, esagerate, anche se, nonostante questa consapevolezza, come per l’adulto egli non riesce a resistere ai rituali compulsivi. 

Abbiamo intervistato il Dottor Lauro Quadrana, dirigente I° livello presso il Day Hospital Psichiatrico Adolescenti presso UOC a neuropsichiatria infantile, Azienda Policlinico Umberto I di Roma, Università degli studi di Roma, “La Sapienza”, Responsabile del servizio di Pscicodiagnostica.

Dottore, quando e come si manifesta tale disturbo?

“In adolescenza, le ossessioni, assieme alle compulsioni, rappresentano i sintomi caratteristici del DOC, si presentano come contenuti mentali intrusivi, ovvero arrivano nonostante la volontà del ragazzo di liberarsene, a carattere spiacevole, l’ansia è l’emozione prevalente ma si possono riscontrare anche il senso di colpa, il disgusto, la vergogna e il disprezzo; le fissazioni adolescenziali possono assumere la forma di pensieri, immagini o impulsi che possono riguardare la paura di essere contaminati, il bisogno di controllare ripetutamente, ordine e simmetria, il timore di poter fare del male a se stessi o ai propri cari, il dubbio di poter essere gay etc. Le compulsioni, invece, rappresentano l’altra faccia della medaglia del DOC, essi si manifestano come atti “obbligati”, comportamenti o rituali mentali, che hanno la funzione di neutralizzare l’ansia legata alle ossessioni; le compulsioni, anche se inizialmente alleviano l’ansia, nel medio e lungo periodo rappresentano una delle trappole principali che alimentano il disturbo. Le principali compulsioni che si riscontrano nel Disturbo Ossessivo Compulsivo in adolescenza sono il controllare, i rituali di decontaminazione, i rituali superstiziosi per prevenire una eventuale catastrofe, compulsioni di ordine e simmetria, rituali mentali finalizzati a rassicurarsi rispetto all’ossessione di poter essere aggressivi o omosessuali. Esempi di ossessioni sono pensieri come “Potrei infettarmi se tocco la porta del bagno della discoteca” o, “Se non controllo che tutte le spie siano spente, qualcosa di brutto accadrà”, infine “Potrei dire qualcosa di brutto senza accorgermene”. Quali sono le Cause del Disturbo Ossessivo Compulsivo nell’Adolescenza? Il DOC non può essere fatto risalire ad una singola causa poiché, appare sempre più evidente, che l’espressione del Disturbo Ossessivo in adolescenza come negli adulti, sia il risultato della convergenza di più fattori (genetici, biologici, cognitivi, ambientali e familiari) che, interagendo tra di loro, determinano i sintomi caratteristici del disturbo: le ossessioni e le compulsioni. Ricerche recenti hanno dimostrato che tutte le persone, episodicamente, producono pensieri bizzarri, assurdi e irrazionali senza che, tuttavia, non sviluppino il Disturbo. Nelle fissazioni adolescenziali, cosi come negli adulti, la critica a contenuti mentali intrusivi e indesiderati, valutati quasi come fatti, e i tentativi di soppressione costituiscono uno dei meccanismi chiave che alimentano il Disturbo Ossessivo Compulsivo nell’adolescenza.” 

Altro tema centrale del disturbo ossessivo è l’eccessivo senso di responsabilità. La colpa per irresponsabilità è uno dei meccanismi cognitivi che alimenta il DOC, la persona che manifesta ossessioni e compulsioni attribuisce a stesso una responsabilità eccessiva rispetto alla possibilità di danneggiare qualcuno. Qual è la Cura del Disturbo Ossessivo Compulsivo nell’Adolescenza? 

“Nella terapia delle “fissazioni adolescenziali” è importante, anche, la partecipazione dei familiari i quali vanno istruiti circa l’atteggiamento più funzionale da adottare nei confronti delle compulsioni e delle richieste di rassicurazioni del ragazzo; molto spesso, infatti, il Disturbo Ossessivo Compulsivo in adolescenza è alimentato, in buona fede, dal modo di porsi dei familiari che può oscillare, spesso per sfinimento, da un atteggiamento di completa passività nell’elargire rassicurazioni ad un atteggiamento di critica severa nei confronti delle compulsioni messe in atto dal figlio. Per accrescere e quindi migliorare la comprensione del disturbo ossessivo-compulsivo è importante tenere in considerazione tutti quei dati provenienti dalle neuroscienze. Diversi studi neuropsicologici suggeriscono che le ossessioni e le compulsioni, ossia i sintomi persistenti e inflessibili del DOC, potrebbero essere influenzati da disturbi cognitivi più elevati come deficit dell’attenzione, deficit delle funzioni esecutive, deficit della memoria di lavoro. Sappiamo che le funzioni esecutive includono diverse abilità, come: la pianificazione, la flessibilità cognitiva, l’acquisizione di regole, il problem-solving (ossia la capacità di risoluzione dei problemi). Gran parte degli studi ipotizzano che la compromissione delle funzioni esecutive sia la spiegazione più ragionevole per alcuni comportamenti tipici del DOC, come scelte comportamentali inadeguate o mancanza di flessibilità nella modifica del comportamento. Anche la memoria di lavoro (WM) è una delle funzioni cognitive superiori, un tipo di memoria che include il monitoraggio attivo e la manipolazione delle informazioni. 

Gli studi su questo tema, stanno portando importanti risultati?

“Diversi ricercatori, utilizzando test cognitivi e tecniche di neuroimaging, alcune volte anche in combinazione, hanno scoperto una compromissione marcata della memoria di lavoro in pazienti con DOC. Compromissioni neuropsicologiche e sintomatologia disturbo-specifica. Adolescenti con DOC reagiscono alla loro percezione di essere “fuori controllo” aumentando i loro tentativi di riprendere il controllo, come espressione di un aumento dei pensieri ossessivi. Questo straripamento di pensieri ossessivi, a sua volta, provoca un sovraccarico del sistema esecutivo, che consuma risorse cognitive e provoca menomazioni neuropsicologiche. Ad esempio, le persone che soffrono di ansia e depressione pagano un “prezzo cognitivo” per pensieri carichi di emozioni. Alti livelli di ansia “consumano” capacità di memoria di lavoro durante l’esecuzione del compito a causa dell’elaborazione irrilevante di informazioni intrusive. Studi recenti hanno dimostrato come la propensione a mantenere un alto livello di controllo nel DOC si traduca in una mancanza di flessibilità cognitiva che compromette le prestazioni sui compiti cognitivi. Cosa abbiamo capito fino ad ora? Sappiamo che dalla ricerca scientifica, si ritiene che la disfunzione delle funzioni esecutive svolgano un ruolo importante nella disfunzione della memoria dei pazienti con DOC a causa delle loro strategie organizzative inefficienti. I pazienti con disturbo ossessivo compulsivo non riescono a utilizzare un’organizzazione globale dei loro ricordi, ma invece le loro strutture di memoria sono localizzate e frammentate, il che può comportare un crollo organizzativo e, di conseguenza, un grado elevato di dubbio e incertezza sugli eventi. La compromissione della funzione esecutiva causa problemi nella vita quotidiana dei pazienti con disturbo ossessivo compulsivo. Di fronte a un problema, i pazienti con DOC tendono a dirigere la loro attenzione sui dettagli banali, piuttosto che considerare il contesto generale per trovare una soluzione fondamentale al problema. Pertanto, la disfunzione esecutiva e la compromissione della memoria potrebbero causare i sintomi clinici principali nei pazienti con DOC: pensieri e comportamenti ripetuti (es. dubbio cronico e comportamenti ripetitivi

Quesito…. se le funzioni esecutive dei pazienti con disturbo ossessivo compulsivo potessero essere migliorate attraverso il training cognitivo, la loro memoria sarebbe migliorata? La letteratura scientifica evidenzia come il training neurocognitivo di pazienti con DOC non solo tende a migliorare la loro funzione della memoria di lavoro, ma ha anche alleviato i loro sintomi clinici. L’allenamento cognitivo pertanto, focalizzato sul miglioramento delle strategie organizzative, potrebbe rappresentare una nuova modalità di trattamento efficace per i pazienti con DOC. Diversi studi descrivono come, vari programmi di training cognitivo, siano stati progettati per migliorare le loro strategie organizzative visive e le loro capacità organizzative per la vita quotidiana, ai pazienti con DOC. Riassumendo, quindi, l’allenamento delle funzioni esecutive, che includono la pianificazione, la flessibilità cognitiva, l’acquisizione di regole, il problem-solving (ossia la capacità di risoluzione dei problemi), possono avere una incidenza sulla diminuzione della sintomatologia ossessiva. Come poter intervenire? Con quali strumenti? Attraverso un training mirato di potenziamento cognitivo, volto al sostegno dell’attenzione, della pianificazione e della working memory dei pazienti con disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Attraverso l’utilizzo della tecnica della Neuromodulazione Prismatica, è possibile andare a lavorare e potenziare su queste aree specifiche. In che modo? Il dispositivo che utilizzo in Ospedale, MindLenses Professional, con il suo protocollo di riabilitazione e potenziamento cognitivo, agisce sulla naturale plasticità cerebrale, grazie alla neuromodulazione non invasiva e a esercizi cognitivi costruiti ad hoc. A differenza di altre tecniche di riabilitazione, MindLenses permette di stimolare selettivamente aree del cervello. L’effetto di “potenziamento” neuronale ottenuto con le lenti prismatiche è calibrato per portare il cervello in uno stato più “reattivo”, necessario per ottenere la massima efficacia dagli esercizi cognitivi (serious games). I serious games sono esercizi cognitivi progettati per lavorare su funzioni cognitive specifiche, nello specifico su funzioni esecutive, working memory e attenzione. Si eseguono sul tablet e si adattano in automatico al livello del paziente. In questo modo non sono mai né troppo facili, né troppo difficili, eliminando del tutto l’effetto di apprendimento. Concludendo, stiamo notando come le neuroscienze, e nello specifico la neuromodulazione prismatica possa rappresentare un valido contributo alla ricerca e trattamento del disturbo ossessivo (DOC).”

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