COVID-19 : un anno senza ABBRACCI

Dr.ssa Sonia Silvestrini

Il distanziamento fisico, il veto di abbracci e strette di mano hanno amplificato l’isolamento sociale. L’abbraccio rinforza lo sviluppo cognitivo, unisce le persone ed esserne privati è fonte di una voragine di emozioni mancate. A causa del Covid-19 mancano le strette di mano, che non sono solamente una modalità di saluto, ma a volte è un vero e proprio ‘linguaggio in codice’, infatti dalla tipologia di ‘stretta di mano’ si avvertono situazioni e sensazioni distinte, con varie tipologie di significato, come rabbia, affetto, dolore, stima, lassività, reciprocità, cordialità, potenza, indifferenza.L’ABBRACCIO non è un gesto scontato, è una terapia anti-stress, è un atto di fratellanza, è condivisione di emozioni, è gesto di pace. Se facciamo un passo nella storia, ci viene ricordato che l’abbraccio risale a circa 5.000 anni fa, dove era considerato un mezzo per lo scambio di messaggi non verbali e nei graffiti dell’antico Egitto figurano molte rappresentanze degli ABBRACCI, considerati come amore, protezione e devozione. Anche nell’arte troviamo tantissime rappresentazioni degli abbracci, da sempre considerati segni di affetto colmi di variegati colori e sfumature, come ad esempio il dipinto “L’abbraccio” di Gustav Klimt, un vero e proprio capolavoro realizzato tra il 1905 e il 1909, facente parte della serie l’Albero della Vita, è un abbraccio “potente”, un’opera che emoziona. In questi mesi di emergenza sanitaria è il gesto che più in assoluto manca a tutti, poiché non unisce solo fisicamente, ma anche mentalmente. Attraverso il dono degli abbracci di ‘ASSOTUTELA’ a tutto il personale infermieristico della UOC Medicina Interna dell’Az. Osp. San Giovanni Addolorata di Roma, c’è il cuore di chi è consapevole del dramma esistenziale e sanitario a causa della pandemia. Ringrazio personalmente il Presidente di Assotutela Dott. Michel Maritato e le Vice-Presidenti Dott.sse Carol ed Emanuela Maritato, per tutto il loro costante supporto al personale sanitario e per tutte le opere di volontariato, di cui sono fautori, venendo sempre incontro ai meno fortunati. Le raccomandazioni rimangono nel ‘non abbassare la guardia’ e ‘mantenere alta l’allerta’, nella speranza e nell’augurio di tornare al più preso a riabbracciarci.

Rete WulnoTECH 13/3/2020- 13/3/2021

13/3/2020- 13/3/2021 WulnoTECH PROGETTO ITALIANO : La grave pandemia di Sars COV2 che ha colpito il territorio italiano, ha evidenziato come è ancor più necessario creare uno strumento di supporto per gli operatori sanitari che siano ospedalieri o extraospedalieri (tipo RSA o ADI)e i caregivers sempre più solitari nella giungla assistenziale, creare un Network italiano per definire un percorso Clinico Assistenziale, gestito dagli infermieri Woundcare Specialist e/o Esperti in Wound Care (TVN) al servizio di tutta la rete assistenziale, nei diversi Setting di cura, ed accessibile alle diverse figure sanitarie, con una sezione dedicata ai Caregiver e i cittadini per un percorso educazionale e di training. (Mission WulnoTECH).

WulnoTECH ( marchio registrato presso la CdC di Roma) per maggiori informazioni:

infowulnotech@gmail.com

Fonte: www.ilditonellapiaga.it

La Giustizia non dovrebbe essere un’utopia ma un Diritto Inviolabile

di Priscilla Rucco

Donato Monopoli, un ragazzo di Cerignola di appena 26 anni, quasi 2 anni fa, si è trovato con le persone
giuste (un gruppo di amici), nel posto sbagliato (una discoteca di Foggia). Come spesso accade, qualcuno ha
iniziato a litigare e il povero ragazzo, intervenuto come paciere, in difesa di un suo amico, viene
brutalmente aggredito e ridotto in fin di vita da 2 coetanei.Donato ha lottato per 7 mesi tra la vita e la
morte ma, alla fine è deceduto. Abbiamo deciso di intervistare il papà di Donato, Giuseppe Monopoli, per
sapere le ragioni di tale ferocia e come stia procedendo la situazione, dal punto di vista legale.


I ragazzi presenti alla serata in discoteca, gli amici di Donato, si sono fatti avanti a raccontare quanto è accaduto?
“Certamente sì, a seguito dell’interrogatorio da parte degli inquirenti (Carabinieri) che hanno seguito le
procedure di rito per conoscere l’accaduto. I ragazzi amici di Donato, come anche alcuni estranei ma
testimoni di ciò che è avvenuto quella sera, hanno poi in seguito dato il proprio contributo per la
ricostruzione dei fatti.”


I due ragazzi come si sono dichiarati? Cosa è successo loro?
“Subito dopo il fermo di quella sfortunata notte, da parte dei Carabinieri, i due ragazzi sono stati
semplicemente posti ai domiciliari per sei mesi e successivamente, con l’obbligo di firma presso la caserma e
ad oggi, in piena libertà e senza obblighi di natura detentiva o punitiva. Mi sembra ovvio che i due giovani
responsabili si dichiarino innocenti.”

Dopo due anni dalla scomparsa del povero Donato, a che punto siamo?
Dopo due anni, ad aprile 2020 si sono chiuse le indagini, con l’accusa di omicidio preterintenzionale
aggravato da futili motivi. Successivamente, una nuova perizia medico-legale ha stabilito che la causa della
morte di Donato non è riconducibile ad altro che al pestaggio subito dentro la discoteca. La consulenza
stabiliva che fosse smontato l’impianto accusatorio nei confronti dei medici che curavano Donato, per cui
hanno tentato in ogni modo di salvarlo! Ad oggi, non si hanno ancora notizie o date certe sull’inizio del processo; sono passati 22 mesi.”

Donato era un figlio, un fratello, un fidanzato ed un amico, aveva i suoi pregi e i suoi difetti (come tutti), poteva esserti simpatico o viceversa ma, prima di tutto, era un ragazzo di 26 anni che amava la vita e aveva il pieno diritto di viverla tutta. Era un ragazzo dolce e sorridente, pieno di sogni proprio come ogni giovane della sua età. Che messaggio volete trasmettere?
“Voglio spiegare o raccontare a tutti i genitori, quanto sia grande il dolore nel vedere un figlio che sai uscito di casa per una serata con gli amici, una serata di divertimento, ritrovarselo in un letto di Terapia intensiva, e subire un intervento di decompressione alla testa per le emorragie, e credetemi, non lo auguro a nessuno di vedere il proprio figlio ridotto in certe condizioni pur di salvargli la vita.
Donato ha lottato per altri sette mesi, ha subito altri interventi chirurgici ma, tutti i tentativi purtroppo non hanno portato risultati in quanto, il giorno 08/05/2019 Donato ci ha lasciati in un dolore enorme. Il nostro Donato non c’è più, non tornerà più indietro e lo sappiamo, lo sa un padre, una madre e due fratelli, gli amici e le amiche che hanno perso un riferimento di gioia e spensieratezza.”


Noi speriamo che il termine Giustizia, possa avere ancora una valenza per tutti coloro che subiscono soprusi e per tutti quelli che, come Donato e la sua famiglia, attendono risposte che, a distanza di 22 mesi ancora non sono arrivate. Sarebbe auspicabile che nel nostro paese, non ci fossero differenze di casi ma un unico dolore che accomuna tutti coloro che, nella vita, si sono visti strappare una persona cara senza avere
giustizia.

Vaccinazioni, stop vincolo esclusività per gli infermieri

Vaccinazioni, non è solo la carenza di dosi a rallentare le operazioni. Uno dei problemi più stringenti è legato alla esiguità di coloro che possono somministrare: medici, infermieri, farmacisti, purtroppo impediti al reclutamento da norme vetuste e insostenibili”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “per gli infermieri dipendenti dal Servizio sanitario nazionale l’attuale normativa vieta che gli stessi svolgano la propria attività al di fuori delle mura ospedaliere pubbliche, quando invece, dedicando qualche ora al di fuori dei turni, le migliaia di professionisti a disposizione potrebbero risolvere insormontabili problemi. Per questo – insiste il presidente – chiediamo che si proceda speditamente, considerato il parere favorevole del governo, all’attuazione dell’Ordine del giorno presentato dal parlamentare Roberto Novelli in seno all’esame del decreto ‘Emergenza Covid’, che prevede la deroga al vincolo di esclusività degli infermieri dipendenti del Ssn in tema di vaccinazioni. Lo stesso valga per i farmacisti, cui un regio decreto del 1934 vieta l’inoculazione di antidoti presso i propri esercizi. Si faccia valere – chiosa il presidente – la legge 69 del 2009 e le conseguenti sentenze, secondo cui ‘la presenza del medico in farmacia non può ritenersi vietata”.

DELLA GENTILEZZA E DEL CORAGGIO Breviario di politica e altre cose Di GIANRICO CAROFIGLIO (Feltrinelli, 2020, pag. 128)

MARTEDI’ 16  MARZO 2021 – ORE 17

In diretta sui canali Facebook e Youtube di Università eCampus

https://www.facebook.com/unieCampus/
https://www.youtube.com/user/UniversitaeCampus

CONVERSAZIONE CON IL PRORETTORE DI eCAMPUS, LORENZA LEI

L’Università degli Studi eCampus presenta, all’interno della propria rassegna editoriale online, il libro  “DELLA GENTILEZZA E DEL CORAGGIO – Breviario di politica e altre cose”, di Gianrico Carofiglio (Feltrinelli, 2020, pag. 128).

Un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del dubbio, del potere.

Un grande romanziere racconta la passione civile, l’amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario.

L’appuntamento è per martedì 16 marzo 2021, ore 17,  con il webinar  on line sui canali Facebook e Youtube di eCampus, in compagnia l’autrice del libro, Gianrico Carofiglio e del ProRettore di eCampus, Lorenza Lei.

La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza.

In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace.

Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva.

Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell’intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un’attività sovversiva, che dovrà definire l’oggetto della nostra azione, della nostra ribellione.

Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.”

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GIANRICO CAROFIGLIO

Gianrico Carofiglio ha scritto saggi, romanzi e racconti. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Nato a Bari, magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari.

Nel 2007 viene nominato consulente della Commissione parlamentare antimafia e dal 2008 al 2013 è stato senatore della Repubblica nelle file del Partito Democratico.

Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio. Con quest’opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime, tra cui il Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”, il premio Rhegium Iulii, il premio Città di Cuneo e il Premio Città di Chiavari. Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi (premio Lido di Camaiore, premio delle Biblioteche di Roma e “miglior noir internazionale dell’anno” 2007 in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti) e nel 2006 Ragionevoli dubbi, premio Fregene e premio Viadana nel 2007, premio Tropea nel 2008. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), premio Bancarella 2005, da cui è tratto l’omonimo film prodotto da Fandango nel 2008; con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli 2007), premio Martoglio; L’arte del dubbio (Sellerio 2007); Né qui né altrove (Laterza 2008); Il paradosso del poliziotto (Nottetempo 2009); Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010); Il silenzio dell’onda (Rizzoli 2011), Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli 2013), La casa nel bosco (scritto con il fratello Francesco, 2014). Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: Una mutevole verità (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell’equilibrioPasseggeri notturni e L’estate fredda (2016); Alle tre del mattino (2017), La misura del tempo (2019) e Non esiste saggezza. Edizione definitiva (2020). Altre sue pubblicazioni sono: La disciplina di Penelope (Mondadori, 2021). Premio Speciale alla carriera della XXVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa 2016.

L’Università eCampus è un Ateneo che, attraverso una didattica e-learning, propone 56 percorsi di laurea e numerosi master altamente professionalizzanti. Tra i principali obiettivi, la c.d. “Terza Missione”, l’insieme cioè di tutte quelle attività con le quali l’Università, oltre a fare Alta formazione e Ricerca, entra in contatto con il contesto socio-economico attraverso il  trasferimento e  la valorizzazione delle conoscenze. Ciò sin dalla sua

istituzione (con Decreto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca  del  30 gennaio 2006) e  grazie alla presenza capillare con proprie sedi  in tutte le principali città d’Italia.

Info all’indirizzo www.uniecampus.it

COVID, PALOZZI(CAMBIAMO): “INTERROGAZIONE E MOZIONE SU PERSONALE SANITARIO IN FORMAZIONE IN PIANO VACCINALE LAZIO”

“Quest’oggi ho depositato una interrogazione e una mozione al fine di chiedere alla Regione Lazio la possibilità di inserire nelle categorie prioritarie del piano vaccinale anti Covid tutto il personale sanitario in formazione.

Questo, infatti, non solo garantirebbe un più sicuro e regolare svolgimento delle attività professionalizzanti, previste ad esempio per gli studenti delle facoltà di Medicina e di Chirurgia, ma consentirebbe anche l’utilizzo del personale in formazione in totale sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, impegnate quotidianamente a contrasto del Covid e nelle cure dei pazienti. Inoltre, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia e la conseguente necessità di personale adeguatamente formato, l’inserimento del personale sanitario in formazione nelle priorità del piano vaccinale anti Covid sarebbe davvero un atto di grande buonsenso e un esempio di buona amministrazione. Auspichiamo che Zingaretti ascolti le nostre sollecitazioni e si adoperi in tal senso con azioni mirate e concrete”.Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio e responsabile nazionale Organizzazione di Cambiamo con Toti, Adriano Palozzi.