Congratulazioni a Fabrizio D’Alba, neo direttore all’Umberto I

“Con viva soddisfazione apprendiamo in queste ore la notizia della nomina del dottor Fabrizio D’Alba a direttore generale del Policlinico Umberto I, uno dei più prestigiosi complessi ospedalieri della Regione e non solo”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “conosciamo da tempo il dottor D’Alba e siamo consapevoli della competenza e del valore umano del professionista. Per questo riteniamo che per l’importante istituzione universitaria della Capitale questa nomina sia di sicuro un valore aggiunto che ne accrescerà l’azione assistenziale e di ricerca. Abbiamo avuto modo poco tempo fa – spiega ancora il presidente – in occasione delle festività natalizie di prendere parte a un evento presso l’ospedale San Camillo, sempre aperto alle istanze dei cittadini, grazie anche alla disponibilità del dottor D’Alba, così attento alla valorizzazione della componente umana nell’assistenza. Un valore che crediamo indispensabile in ogni circostanza e che riteniamo il neo direttore possa incentivare sicuramente presso l’ospedale universitario della Capitale”, chiosa il presidente.

Roma, 13 gennaio 2021

INDAGINE PATRIMONIALE ANTIMAFIA NEI CONFRONTI DI APPARTENENTE A “COSA NOSTRA” SEQUESTRATA AZIENDA AGRICOLA E TERRENI

Nell’ambito di articolate attività di indagine coordinate da questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale in materia antimafia – emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione – relativo a una ditta individuale, operante nel settore della coltivazione agricola e della ristorazione, e il relativo terreno, per un valore complessivo di circa 60 mila euro.
Si tratta dell’esito di ulteriori accertamenti patrimoniali, svolti dal GICO del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Caltagirone, nei confronti di GIOVANNI PAPPALARDO (Catania, 1974) e dei suoi familiari, tutti residenti a Palagonia (CT), già destinatari, a ottobre 2020, di un provvedimento di sequestro relativo a terreni, una villa e conti correnti per circa 270 mila euro.
In particolare, le indagini hanno consentito di:
– da un lato, confermare la pericolosità sociale del predetto PAPPALARDO,
condannato, tra l’altro, per associazione a delinquere di tipo mafioso e molteplici “reati fine” (estorsioni a danno di imprenditori del catanese), nonché, con sentenza definitiva, per gravissimi reati quali rapina e omicidio;
– dall’altro, la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare del citato PAPPALARDO, che in alcune annualità ha dichiarato redditi pari a zero, e il complesso patrimoniale.
Nel dettaglio, le indagini svolte dalla Guardia di finanza di Catania hanno posto in luce, in primo luogo, la pericolosità sociale del citato PAPPALARDO al fine dell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali. Sotto questo aspetto – in aggiunta alla condanna definitiva per rapina e omicidio – di rilievo è risultata l’appartenenza di PAPPALARDO all’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “Cosa nostra” e, in particolare, alla “famiglia” di Caltagirone.
Al riguardo, è emerso che il proposto – condannato dal GIP di Catania a 13 anni e 6 mesi di reclusione – ha partecipato ad almeno quattro summit tra esponenti di punta delle famiglie catanesi e calatine di “Cosa nostra” (clan Santapaola, Ercolano e Floridia per il clan Nardo di Lentini), nell’ambito dei quali, tra l’altro, è stata discussa la nomina del “rappresentante provinciale” dell’associazione criminale e la ripartizione dei

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proventi delle estorsioni (7 episodi di estorsione nei confronti di imprenditori catanesi, operanti nel settore delle costruzioni, del movimento terra e delle onoranze funebri).
Le investigazioni condotte dal GICO della Guardia di finanza di Catania e dalla Compagnia di Caltagirone si sono poi concentrate sul profilo economico-finanziario del proposto e, soprattutto, del suo nucleo familiare (moglie e figlie): Giovanni PAPPALARDO infatti non risulta direttamente intestatario di beni immobili.
Le indagini, estese pertanto ai restanti componenti della famiglia, hanno posto in luce che la presenza di ulteriori particelle di terreno – acquisite nel tempo da Pappalardo – e di una ditta individuale, formalmente intestata alla moglie del proposto, attiva nel settore della coltivazione agricola e della ristorazione.
Anche questo patrimonio è stato realizzato da PAPPALARDO a fronte di una significativa sproporzione rispetto al reddito dichiarato: infatti, per ciascuno degli anni nel periodo dal 2002 al 2018, il nucleo familiare del proposto ha presentato dichiarazioni di redditi minimali e, in un anno, anche pari a zero.
Al termine delle attività di indagine, su richiesta di questo Ufficio, il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha così disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, della ditta individuale e dei terreni agricoli.

Catania, 13 gennaio 2020.

Piano pandemico e ‘triage anagrafico’

“Dopo tante polemiche ci siamo: è spuntato il nuovo piano pandemico 2021-2023 del ministero
della Salute ed è subito allarme. Tra i vari punti, si paventa anche la possibilità di scegliere chi
curare in caso di risorse scarse”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che
precisa: “non cadremo nell’inganno cui sembra tendere tale dichiarazione, ovvero quello della
provocazione. Sostenere che tali asserzioni siano inaccettabili è fin troppo ovvio – insiste il
presidente – piuttosto cerchiamo di leggere tra le righe e, per quel poco che sappiamo degli oscuri
giochi politici, non vorremmo che tale inqualificabile affermazione nasconda altri intenti”. Maritato
va avanti nella sua spiegazione: “guarda caso, si sono subito svegliati i fautori del Mes, sulla cui
opportunità non vogliamo discutere in questa sede, e hanno rivendicato il ricorso a tale misura
economica da assumere immediatamente. Ecco, il nostro pensiero è che si sia fatto uso del ricatto
di ‘triage anagrafico assistenziale’ per convincere i riottosi alla misura di prestito Ue per la nostra
sanità. Noi precisiamo che, in un Paese civile, con un servizio sanitario pubblico e universale, non
solo non sarebbe etico arrivare alla scelta selettiva su chi assistere e chi no ma non è nemmeno
ammissibile che qualcuno utilizzi strumenti programmatori quale il piano pandemico, per volgerlo a
biechi interessi di durata dell’esecutivo e mantenimento delle poltrone, piuttosto che alla tutela
della salute dei cittadini. Sono mezzi da basso impero”, chiosa il presidente.

Roma, 12 gennaio 2021

“L’Allenatore di calcio – Educatore/Istruttore e non Psicologo”

Parlare di relazioni con gli altri è assai difficile e complesso. Non basterebbe nemmeno un trattato di sociologia per comprendere le varie tipologie, ambienti sociali e familiari in cui vivono le persone.

Nella mia precedente attività professionale mi trovavo ad affrontare quotidianamente persone con
problemi di devianza delinquenziale . in ognuno di questi casi vi è un elemento fondamentale che
l’accomuna, la necessità di Dialogo.
Nel caso specifico, sto parlando di persone che vivono in cattività e dunque con comportamenti
manipolatori e strumentali.
Da tale condizione “coatta” stato innaturale scaturisce tensione e aggressività. Io mi sono chiesto in che modo si deve intervenire. La risposta è sempre la stessa: Chiarezza nel linguaggio, determinazione,
autorevolezza. Stesso comportamento l’ho adottato con i ragazzi delle mie squadre. Certamente, si tratta di persone fortunatamente libere. Ma anche per gli stessi mi sono permesso di dire che le conflittualità con il nucleo familiare sono purtroppo una costante e dunque anche in questi casi si può parlare di disagio.
Fatta questa premessa, tenterò di proseguire il discorso basandomi sulla mia esperienza personale nel mondo del calcio che da trent’anni conduco con passione e amore e soprattutto in modo volontaristico. Ho sempre impostato il mio rapporto con gli altri in modo diretto e in relazione circolare – (domanda –
risposta) – ho anche imposto ai ragazzi delle regole, mi riferisco ai giovani di categoria Juniores, che servono per fissare i ruoli gerarchici: – Calciatore – Allenatore – Dirigente. – Come si può notare, in questa classificazione ho omesso volontariamente di inserire la figura dei genitori che in questa fascia d’età dovrebbero tagliare necessariamente il cordone ombelicale e lasciare che i figli comincino a responsabilizzarsi autonomamente.
Il compito del Dirigente è quello di organizzare, in modo chiaro e trasparente, le relazioni con l’utenza.
Deve utilizzare il Vademecum e quanto necessario per dare la massima informazione in modo
inequivocabile delle attività, dei servizi e dei programmi che la sua società offre al richiedente. Deve
lavorare in sinergia con tutti gli elementi, ovviamente nel rispetto di ogni singolo ruolo.
L’allenatore è la figura predominante in una squadra e dunque ha l’onere di guidarla. Il suo compito, delicatissimo, è quello di infondere ai suoi allievi l’interesse verso lo sport, la tecnica calcistica e la cura del corpo – (qui parliamo di Contesto). Deve necessariamente evitare di creare disuguaglianze nel gruppo, non deve mai mostrarsi buonista, se così fosse, si troverebbe a competere con gli elementi più forti e dunque, il suo percorso diventerebbe improbabile.
La società deve garantire alla sua utenza il servizio sanitario, psicologico e tecnico. Per sinergia, a mio parere, s’intende ogni gruppo di persone che si organizza per svolgere un’attività al servizio degli altri. Tale gruppo di persone deve creare uno Statuto, un organigramma con ruoli ben specifici, la carta dei servizi e alle singole unità viene richiesta buona volontà.
In conclusione ritengo importante approfondire un concetto, a mio parere, fondamentale per il ruolo dell’allenatore: “occorre inserire nel linguaggio moderno la logica e la riflessione nelle azioni e nel movimento. È importante trattare l’allievo calciatore con rispetto, valutarne le capacità di ragionamento, tecniche e fisiche senza discriminazione per chi è meno dotato.
L’allenamento deve essere considerato un momento d’aggregazione dove il linguaggio comune deve essere interpretato necessariamente con la capacità della testa (ragionamento) e del corpo (atletica e tecnica). La finalità, è quella di trascorrere qualche ora lontani dal malessere sociale finalizzando il tutto con l’intento di trasmettere al prossimo, senza civetteria, l’importanza per la salute, avere un corpo sano ed elastico.La gara della domenica, quando sarà possibile, è: la rappresentazione del buono o del cattivo lavoro
effettuato”.

Democrazia e libertà. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

La democrazia etimologicamente significa “governo del popolo”, ovvero un sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo, generalmente identificato come l’insieme dei cittadini che ricorrono in generale a strumenti di consultazione popolare.
La maggioranza degli Stati mondiali oggi si definisce “democratici” anche se esistono differenti gradi di democrazia, e non è sempre semplice riconoscere la democraticità di uno Stato.
Le parole “democrazia” e “libertà” non sono sinonimi. Ogni sistema politico può essere democratico o non democratico e  in ogni sistema politico può esserci libertà oppure non esserci. Potrebbe esserci anche democrazia senza libertà o libertà senza democrazia.

Quello successo in America è solo una punta di un iceberg. Siamo di fronte a gravi pericoli per la democrazia. Per quella americana, certo, ma anche per la democrazia in genere, visto che il fenomeno in atto è mondiale.

La causa? Esistono oggi due tipi di democrazia: quella politica e quella social. Se quella politica è da difendere e rivalutare, quella dei social è da eliminare.  Oggi, anche i pidocchi possono esprimere la propria opinione su tutto grazie ai social  e, la mancanza di serietà e competenze della classe politica mondiale, ne ha favorito l’avanzare del metodo e delle idee.

Il vero problema è che sta morendo lentamente l’identità culturale. Senza identità l’uomo non può esistere. La storia è memoria, la memoria poi si converte in identità. I social rompono la sequenza e fanno perdere il senso di ogni uomo. Altro che globalizzazione. Ricordiamoci sempre chi siamo e da dove veniamo, prima di parlare, scrivere o commentare. Abbiamo tutti gli stessi diritti , in ogni parte del mondo, ma per cultura e tradizione  non siamo tutti uguali.

Con Soccorsi scompare un punto di riferimento per la sanità

“Ci uniamo al cordoglio della grande comunità dell’ospedale San Camillo di Roma, per commemorare la scomparsa di Fabrizio Soccorsi, 78 anni, primario emerito di Epatologia del grande ospedale romano, spentosi per le complicazioni del Covid-19, che hanno fiaccato un organismo già provato da tempo dalla malattia oncologica”.Lo ha dichiarato il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che riassume, in sintesi, la prestigiosa carriera del medico: “Lo specialista, medico di Papa Francesco dal 2015 – spiega Maritato – era ricoverato all’ospedale Gemelli. Laureato in Medicina e Chirurgia all’università La Sapienza nel 1968, dopo aver ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione ha svolto un’ampia attività, sia a livello medico sia a livello di docenza, fino agli incarichi di primario del reparto di Epatologia e direttore del dipartimento Malattie del fegato, apparato digerente e nutrizione e a capo del dipartimento Medicina interna e specialistica dell’ospedale sulla Gianicolense. Sempre in contatto con il grande ospedale – continua il presidente – abbiamo avuto occasione di apprezzare la competenza, la professionalità e le qualità umane del professionista”. Soccorsi ha inoltre insegnato Immunologia presso la scuola medica ospedaliera di Roma e della Regione Lazio, tenuto corsi di aggiornamento sulle patologie del fegato presso l’ospedale San Camillo ed è stato titolare della cattedra di Medicina clinica e farmacologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università La Sapienza. “Sottolineiamo l’importante suo lavoro nel campo delle collaborazioni – continua Maritato – nonché l’impegno connotato da svariate consulenze nel settore pubblico. Autore di un centinaio di pubblicazioni e contributi scientifici, è stato consulente della direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e perito della consulta medica della Congregazione delle cause dei santi. Alla famiglia le più sentite condoglianze della nostra associazione”, chiosa il presidente.

Roma, 11 gennaio 2021