“Io non sono tutti”, la carica motivazionale di Stefano Di Francesco

Come avete passato i mesi di Lockdown a casa? Playstation e social network di ogni tipo hanno fatto compagnia a tutti noi, ma c’è chi ha sfruttato questo tempo di solitudine per stimolare la propria mente e mettere le basi per un futuro incerto e difficile. Stefano Di Francesco, studente classe 1996 di Economia Aziendale, ha raccolto le proprie idee scrivendo un libro motivazionale che ogni ragazzo under 30 dovrebbe gelosamente custodire nel proprio cassetto.
“Io non sono tutti” titolo forte che da solo spiega il contenuto delle 152 pagine che andremo a leggere; perché accontentarsi di vivere nella propria comfort zone quando con impegno e dedizione possiamo raggiungere i nostri sogni? Nessuno di noi “è tutti”, sarebbe ora che dimostrassimo le nostre qualità, credendo in noi stessi e forzando questo destino anche quando ci sembra orami già scritto.
“Siate Affamati, Siate Folli”, il messaggio lasciato da Steve Jobs è proprio questo, siate intraprendenti e non vivete di rimpianti, tutti noi siamo unici nella nostra semplicità.
Stefano Di Francesco ha rilasciato un’intervista esclusiva svelandoci i retroscena del libro e le sue ambizioni per il futuro.

Stefano, come è nata questa idea?
“L’idea è nata quasi per caso, amo leggere e sono sempre stato un ragazzo ambizioso, in quarantena ho deciso di dedicarmi a questo progetto ed ho messo tutto me stesso per realizzarlo.”

Qual è il messaggio che vuoi mandare con questo libro?

“Il messaggio è quello del titolo, nessuno di noi è tutti: dobbiamo inseguire i nostri sogni e lottare per i nostri ideali. Io non sono uno scrittore, ma con tanto impegno e dedizione sono riuscito a completare questo libro ed è proprio da qui che voglio partire. Il libro è per tutti, secondo me ognuno di noi, io compreso, tende ad accontentarsi nella vita e credo sia invece giusto lottare per avere sempre più ambizioni”

A chi è dedicato il libro?
“La dedica è per chi è fermo alla partenza credendosi all’arrivo. Per chi sta fermo nella propria comfort zone quando invece con qualche sforzo potrebbe accrescere i suoi interessi.Se Nadal non avesse mai preso una racchetta in mano oggi non sarebbe uno dei più forti della storia del tennis, lui oltre ad un dono di natura ha avuto forza di volontà e creduto in se stesso, quello che dovremmo fare tutti.
Credo sia giusto essere ambiziosi e non porsi limiti, la vita da tante possibilità, si può fallire o trionfare ma non voglio avere rimorsi, questo mai.”
A qualsiasi livello ci si trovi secondo me si rischia di trovarsi in una situazione di agio e in qualche modo ci si stagna li perchè non guardiamo oltre il nostro naso; i politici guadagnano  bene e non si sentono una responsabilità e la stessa cosa noi, penso sia ad ogni livello. Buttati per quello in cui credi, questo è il messaggio che voglio dare.”

Qual è il tuo sogno?
“Il libro ha cambiato anche me, nel farlo ho riflettuto molto e sono cambiato. Il mio obiettivo era e rimane quello di fare l’imprenditore, ma mentre prima ero più interessato al fine economico ora questo aspetto mi interessa relativamente, voglio fare ciò che mi piace e dare tutto me stesso per riuscirci.”

L’obiettivo è quello di fare altri libri?
“Non lo so, come ho detto non sono uno scrittore, vedremo. Sono molto soddisfatto delle reazioni che sto vedendo dei miei amici, per alcuni è stata una sorpresa, altri se lo aspettavano conoscendo le mie doti un po’ stravaganti”

La tua famiglia che consigli ti ha dato?
“Sono molto fortunato, la mia famiglia mi ha appoggiato in ogni mia scelta, sono rimasti molto felici soprattutto perché hanno visto un grande impegno”

Quando uscirà il libro?
“Io nono sono tutti uscirà il 10 settembre al costo di 12 Euro. Si può trovare praticamente ovunque, dalla Feltrinelli alla Mondadori e online”

Dario De Fenu

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CORONAVIRUS. SIPPS: RAFFORZARE MEDICINA TERRITORIO E 30MLN DI TAMPONI IN AUTUNNO

DAI PEDIATRI TRE AZIONI STRATEGICHE CONTRO NUOVI CONTAGI E MORTI

Qui il link per scaricare la videointervista a Giuseppe Di Mauro, presidente SIPPS, e ad Ernesto Burgio, membro del gruppo di specialisti sul COVID-19 della SIPPS: https://we.tl/t-2iJOqVJx3Y
Roma, 27 agosto – “In meno di quattro mesi il Coronavirus ha causato circa 35mila morti nel nostro Paese e oltre 800mila nel mondo.Il decesso di oltre 170 nostri colleghi medici, insufficientemente informati e protetti, è stato un dramma nel dramma che non deve più ripetersi”. Lo dichiara Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), che evidenzia i tre fondamentali interventi necessari da attuare contro una recrudescenza della pandemia, elaborati in seguito all’analisi del ‘Documento del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità’ dell’11 agosto sugli elementi di preparazione e risposta al Covid-19 nella stagione autunno-invernale e del ‘Rapporto ISS Covid-19’ del 21 agosto sulle indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS CoV 2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia.
“Il lockdown – prosegue Di Mauro – che è comunque servito a impedire che il virus si diffondesse nelle regioni del Centro-Sud, non sarebbe una strategia applicabile in una eventuale seconda fase epidemica. C’è la necessità di predisporre efficaci misure di controllo dei contagi individuando tempestivamente i portatori del virus, sintomatici e asintomatici, nonché risalire e controllare tutti i loro contatti e isolarli per il tempo necessario. Questo al fine di consentire alla maggioranza della popolazione non infetta di condurre una vita prudentemente normale, salvaguardando le attività scolastiche, produttive e sociali”.
In particolare la SIPPS focalizza l’attenzione sul “rafforzamento della medicina territoriale, con aumento del personale, preparazione di dispositivi diagnostici e di corridoi alternativi per il triage iniziale, con monitoraggio di tutti i casi sospetti e dei loro contatti, oltreché quarantena degli stessi fino ad accertamento di non contagiosità”.
Per arrivare preparati a una possibile recrudescenza del virus nei mesi autunnali, Ernesto Burgio, membro del gruppo di specialisti sul COVID-19 della SIPPS, evidenzia tre punti fondamentali:

1) DISPOSITIVI DIAGNOSTICI- “Bisognerà preparare nei prossimi mesi un numero adeguato di tamponi (almeno 30 milioni) con la possibilità di ottenere il risultato in 24/48 ore massimo. Sarà importantissimo – consiglia l’esperto – anche validare i test rapidi perché, se si confermasse una buona accuratezza, sarebbe possibile abbattere i costi e i tempi dei controlli”.

2) CORRIDOI ALTERNATIVI- “Predisporre percorsi obbligatori con aree sanitarie (deputate al Triage) esterne al sistema sanitario stesso e gestite da operatori adeguatamente protetti, informati e formati. Solo in questo modo si eviterà che il virus torni a diffondersi nelle strutture sanitarie pubbliche, private e nelle residenze sanitarie per anziani e disabili. Per questo è necessario gestire il caso sospetto in teleassistenza e telefonicamente fino al risultato del tampone. In caso di necessità di visita immediata – aggiunge Burgio – questa dovrà essere demandata alle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) o ad altro personale sanitario dedicato e formato. Per i casi moderato-gravi, avere la disponibilità di reparti e di ospedali COVID, anche se a oggi non utilizzati. Per le aree in cui non ci fossero reparti COVID, potrebbero essere facilmente adattati, con costi non esorbitanti, gli ospedali militari presenti in ogni provincia e regione e totalmente sottoutilizzati”.

3) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE EFFICACI – “Dovranno essere distribuiti a tutti gli operatori sanitari. In particolare – fanno presente Di Mauro e Burgio – saranno necessari dispositivi sanitari di massima sicurezza per gli operatori di prima linea (solo inviando i primi possibili casi e i loro contatti nelle aree deputate al triage si eviterà la riattivazione delle catene di contagio e il diffondersi di casi con carica virale alta)”.
L’ultimo consiglio per una strategia efficace di contenimento dei contagi viene da Maria Carmen Verga, segretario nazionale SIPPS: “È urgente investire, quanto necessario, in prevenzione, protezione e messa in sicurezza dell’intero Sistema Sanitario, passaggio indispensabile per un ritorno della società, e in particolare della scuola, a condizioni di relativa normalità”.

Il consigliere Regionale Borrelli ringrazia le guardie giurate della Security Service

In anteprima la foto dove il consigliere Regionale Borrelli ringrazia la guardia Particolare giurata della Security Service che materialmente l ha salvato dalla brutale aggressione rimanendo egli stesso ferito. Un Encomio solenne alle guardie giurate della Security Service è stato inoltrato dal Presidente nazionale Associazione guardie Particolari giurate Giuseppe Alviti

Napoli , 29/08/2020 
Il consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli ringrazia solennemente le guardie particolari giurate della Security Service che l’ hanno salvato dalla vile aggressione all’ ospedale San Giovanni bosco di Napoli infatti ha testualmente ribadito:”..ha detto il consigliere Borrelli – soprattutto voglio dire grazie alle guardie giurate intervenute per fermare gli aggressori. Senza il loro intervento non so se me la sarei cavata con “solo” una frattura delle ossa nasali e un trauma cranico. Mi dispiace tantissimo per due di loro che sono rimasti feriti per fermare quelle belve. Uno, purtroppo, ha riportato una micro frattura al mignolo: a lui tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà. E un grande grazie va anche a tutto il personale medico che ci ha soccorso in maniera impeccabile».

Il consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli ringrazia solennemente le guardie particolari giurate della Security Service che l’ hanno salvato dalla vile aggressione

Il consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli ringrazia solennemente le guardie particolari giurate della Security Service che l’ hanno salvato dalla vile aggressione all’ ospedale San Giovanni bosco di Napoli infatti ha testualmente ribadito:”..ha detto il consigliere Borrelli – soprattutto voglio dire grazie alle guardie giurate intervenute per fermare gli aggressori.

Senza il loro intervento non so se me la sarei cavata con “solo” una frattura delle ossa nasali e un trauma cranico. Mi dispiace tantissimo per due di loro che sono rimasti feriti per fermare quelle belve. Uno, purtroppo, ha riportato una micro frattura al mignolo: a lui tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà. E un grande grazie va anche a tutto il personale medico che ci ha soccorso in maniera impeccabile».
Il Presidente nazionale associazione guardie particolari giurate Giuseppe Alviti essendo stato tra i primi a dimostrare vicinanza e solidarietà all’ amico consigliere Francesco Emilio Borrelli ha ringraziato lo stesso per l’ encomio tributato alle guardie giurate ricordando come siano essenziali nel contesto di sicurezza sociale complementare e Sussidiaria e per tale motivo richiede per le stesse poteri autoritativi e certificativi al pari delle forze dell’ordine almeno durante l’espletamento del proprio compito di istituto

Ha dichiarato Giuseppe Alviti

Massima vicinanza e solidarietà al consigliere Regionale dei verdi Francesco Emilio Borrelli aggredito a calci e pugni selvaggiamente da una famiglia intera all interno dell ospedale San Giovanni Bosco e solo grazie al pronto e tempestivo intervento delle guardie Particolari giurate della Security Service si è evitato il peggio e gli esecutori materiale del vile linciaggio dati alla fuga.

Ora è al pronto soccorso per curarsi le ferite e in attesa dell’arrivo della polizia.
Come esponente della società civile e candidato alla Regione Campania per Forza Italia chiedo che le autorità competenti intervengano sollecitamente con Forza per garantire le patrie galere agli aggressori

INQUINAMENTO AMBIENTALE DEL TORRENTE COPPA: STIMATI DANNI PER 3 MILIONI DI EURO E INDAGATI DIRIGENTI PUBBLICI E VERTICI DI VARIE SOCIETÀ

La Guardia di Finanza di Pavia, unitamente al Gruppo Carabinieri Forestali di Pavia, ha concluso una complessa indagine che ha permesso di deferire n. 13 persone fisiche e n. 2 imprese responsabili, a vario titolo, del grave inquinamento delle acque del Torrente Coppa e della conseguente compromissione del relativo ecosistema ambientale.

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Voghera e del Gruppo Carabinieri Forestali di Pavia avevano già proceduto nell’aprile del 2018 al sequestro preventivo dell’impianto di depurazione del Comune di Casteggio (PV), gestito da Pavia Acque S.C.A.R.L., in ragione del suo malfunzionamento e del costante superamento dei limiti di inquinamento riscontrati a valle dell’impianto.
Le Fiamme gialle vogheresi, al termine di due anni d’indagine, coordinate dal Proc. Agg. della Procura della Repubblica di Pavia Mario Venditti e dal Sost. Proc. Roberto Valli, hanno appurato la reiterata immissione, nelle acque del torrente e tramite lo scarico finale dell’impianto, dei reflui industriali provenienti dallo stabilimento di produzione di lieviti e ingredienti per la panificazione e pasticceria della società AB Mauri Italy S.p.a.
Gli accertamenti condotti con la collaborazione dell’ARPA Dipartimento di Pavia hanno consentito di riscontrare la presenza di elementi inquinati in quantitativi sensibilmente superiori a quelli autorizzati, tali da non poter essere correttamente smaltiti e trattati dal depuratore. Per tale ragione, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per inquinamento ambientale i vertici di Pavia Acque S.C.A.R.L. e di AB Mauri Italy S.p.a. che hanno omesso di adottare le necessarie e idonee misure di sicurezza finalizzate ad impedire l’inquinamento ambientale.