MISILMERI, CARAMANICA (RA): “RIFUGIO CANI IN CONDIZIONI IGIENICHE ALLARMANTI. COMUNE INTERVENGA”

“Rivoluzione Animalista esprime la sua forte preoccupazione per quanto sta accadendo presso il “Rifugio cane amico”, che insiste nel territorio di Misilmeri, comune della provincia di Palermo. La struttura, che ospita circa 160 cani Continue reading

Spadafora valuta rinuncia a delega sport se manca fiducia M5S

Spadafora pronto a rimettere la delega allo Sport nel caso in cui dovesse venire meno la fiducia del M5S. E’ in corso, in queste ore, una riflessione all’interno del Movimento 5 Stelle dopo la lettera con cui alcuni parlamentari grillini hanno chiesto al ministro Spadafora di stoppare la riforma dello Sport.La missiva ha irritato il ministro campano, tant’è che da 24 ore si susseguono incontrollate le voci di un incontro tra Spadafora e Conte, durante il quale il ministro avrebbe rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente del Consiglio. Rumors non confermati da Palazzo Chigi né dall’entourage Spadafora.A quanto apprende l’Adnkronos da fonti governative, invece, Spadafora si sarebbe detto pronto a rinunciare alla delega allo Sport (conservando quella alle Politiche Giovanili). Se il Movimento non ha più fiducia in me – il senso del suo ragionamento – allora non ha senso tenere la delega allo Sport. Il confronto nel Movimento è in corso.

Oggi si è tenuta una riunione dei ministri M5S sul decreto agosto. Nel corso della riunione Spadafora ha illustrato le misure a sostegno dei lavoratori dello Sport. In serata, a Montecitorio, l’assemblea dei deputati, dopo le tensioni con il direttivo per la partita sulle Commissioni.

In una nota congiunta le senatrici del Movimento 5 Stelle in VII commissione (Istruzione, Cultura e Sport) scrivono: “Il M5S dall’inizio della legislatura sta lavorando con obiettivi precisi sullo sport. Il testo unico sulla riforma del settore ci vede convinti nel portare avanti il lavoro fatto in questi anni: nessuno vuole bloccare il provvedimento e c’è piena fiducia nel ministro Vicenzo Spadafora. Però il Movimento 5 Stelle ai tempi del governo Conte I aveva dato impulso a una proposta per snellire e semplificare la linea di comando dello sport italiano. L’obiettivo, che poi è quello originario del progetto di riforma, era ed è quello di dare ruoli e funzioni ben chiari al Dipartimento e, a fianco, alla neonata società statale Sport e Salute. Al contrario, c’era la determinata volontà di rivedere il ruolo del Coni, diventato negli ultimi anni una sorta di potentato dal quale sgorgano intrecci affaristici e consorterie varie”.

“Il M5S su questo – proseguono – rimane coerente: l’era dei presidenti, capi e capetti che restano in sella per una sequela infinita di mandati deve finire, perché un sistema così tarato non fa il bene dello sport italiano. Nessuno vuole scrivere la parola fine sul Coni, che resta la società che deve rappresentare lo sport di alto livello. In un paese come il nostro però, lo sport è un comparto ben più complesso e particolareggiato, che abbraccia la scuola, l’educazione e le realtà sociali difficili, pertanto serve una riforma che guardi al futuro. Un nuovo corso dove i vertici dello sport italiano facciano gli interessi delle società, dei praticanti, dei tesserati delle federazioni, dei gestori delle strutture e di tutti i cittadini in generale. Non della solita accolita ristretta”.”Ci sono presidenti di federazione seduti dietro alla stessa scrivania dal secolo scorso: qualcosa va cambiato. Abbiamo tutta l’intenzione di andare avanti insieme al ministro Spadafora per individuare tutte le migliorie possibili per la bozza del testo, che conserva comunque parte dell’impianto del progetto di riforma al quale abbiamo lavorato dall’inizio della legislatura”, concludono le senatrici

Coronavirus, 5 morti e 190 nuovi casi in Italia

Sono 5 le persone morte con coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, il totale delle vittime da inizio emergenza sale così a 35.171 . E’ quanto emerge dal report giornaliero del Ministero della Salute, consultabile sul sito della Protezione Civile. Risalgono rispetto a ieri i nuovi casi: nelle ultime 24 ore sono 190 contro i 159. I contagi da inizio emergenza sono 248.419.Il totale delle vittime da inizio emergenza sale a 35.171

Esplosioni Beirut, 73 morti: ferito anche militare italiano

E’ di almeno 73 morti e 2750 feriti il bilancio provvisorio dell’esplosione che ha devastato Beirut. Lo ha riferito l’emittente libanese TeleLiban, citando il ministro della Sanità Hamad Hassan. Alcuni testimoni riferiscono di cadaveri in strada.

Nella forte esplosione – che è stata avvertita anche a Cipro, a circa 240 chilometri di distanza dalla capitale libanese come riferito in un tweet l’European-Mediterranean Seismological Centre (Emsc) – è rimasto ferito anche un militare italiano del contingente Unifil che ha riportato lievi ferite.

La città devastata (Guarda)

Il militare è stato lievemente ferito al braccio. Come fa sapere il ministero della Difesa, “lo stabile dove si trovavano i dodici militari Italiani infatti, anche se non si trovava nelle immediate vicinanze, è stato danneggiato dall’onda d’urto. È in corso il trasferimento dei dodici militari che si trovavano a Beirut alla base di Shama. Tutti hanno avvisato di persona le loro famiglie rassicurandole sulle proprie condizioni”.

In seguito alla grande esplosione “una delle navi Unifil della Task Force marittima attraccata nel porto è stata danneggiata, lasciando feriti alcuni militari delle forze di pace navali dell’Unifil, alcuni dei quali gravemente feriti”. E’ quanto si apprende da Unifil che sta trasportando i feriti negli ospedali più vicini per le cure mediche. L’Unifil “sta attualmente valutando la situazione, compresa la portata dell’impatto sul personale dell’Unifil”.

Fonti intelligence: “Possibile esplosione magazzino armi Hezbollah”.

Sono in corso gli accertamenti da parte di Unifil (Gli obiettivi della missione)e delle forze di sicurezza libanesi per accertare la dinamica dell’accaduto

La Farnesina, attraverso l’Unità di crisi e l’ambasciata in Libano si è attivata per prestare ogni possibile assistenza ai connazionali presenti nel Paese e continua a monitorare la situazione. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri.

Tra le vittime c’è anche il segretario generale del partito Kataeb, Nazar Najarian. Lo riferisce l’agenzia di stato libanese Nna. Najarian si trovava nel suo ufficio quando è avvenuta l’esplosione. E’ morto a seguito delle ferite riportate.

La probabile causa della potente esplosione che ha sconvolto la capitale libanese potrebbe essere stata “l’enorme quantità di nitrato di ammonio” immagazzinato nel porto della città. Lo ha detto il ministro dell’Interno libanese, Mohamed Fehmi, all’emittente Mtv Lebanon. Le sue dichiarazioni coincidono con quanto riferito al canale libanese Al Mayadeen dal direttore generale delle dogane. Il nitrato di ammonio è un composto chimico usato come fertilizzante, ma anche per la fabbricazione di esplosivi.

L’esplosione è stata avvertita in tutta la città, causando danni agli edifici e provocando scene di panico. Tra gli edifici danneggiati, anche il quartier generale dell’ex premier Saad Hariri, nel centro della città e l’ufficio di corrispondenza della Cnn.

La principale autostrada che costeggia la città è attualmente ricoperta di frammenti di vetro. La Croce Rossa ha riferito che oltre 30 squadre di soccorritori sono al lavoro per estrarre i corpi dalle macerie. Anche l’esercito sta fornendo supporto per trasportare gi feriti negli ospedali. Poco dopo l’esplosione, sia la rete telefonica che quella Internet si sono interrotte.

Alcune notizie non confermate riferiscono di due esplosioni, la seconda delle quali nel centro della città, nei pressi della residenza della famiglia Hariri.

Diversi media ricordano che il Tribunale speciale dell’Onu sull’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri debba a breve emettere il suo verdetto. I quattro imputati, in contumacia, sono membri delle milizie sciite filo iraniane di Hezbollah, che hanno sempre negato di avere avuto un ruolo nella morte dell’ex premier. Da mesi il Libano soffre di una gravissima crisi economica, aggravata dalla pandemia di coronavirus, con frequenti proteste e scontri tra manifestanti e polizia.

Israele non c’entra per nulla nelle forti esplosioni di questa sera Beirut. Lo hanno detto fonti israeliane, citate dal sito Times of Israel.

ITALIA DEL MERIDIONE (IDM) GIOVANI UFFICIALIZZA LA NOMINA DEL NUOVO RESPONSABILE NAZIONALE VINCENZO CASTELLANO

L’Italia del Meridione, il movimento politico fondato dal politico calabrese Orlandino Greco e da Giuseppe Ferraro, professore di filosofia della Federico II di Napoli, continua ad imporsi nel panorama nazionale ufficializzando le nomine dei commissari e responsabile delle varie aree e regioni che hanno deciso di sposare e seguire il programma politico dell’IdM.

Ultima in ordine di tempo la nomina del responsabile federale IdM Giovani, l’incarico è stato affidato a Vincenzo Castellano, di origini campane e da anni impegnato nell’attività di commercialista e consulente d’impresa presso la capitale. “Abbiamo sempre creduto nel valore e nelle qualità dei nostri giovani, il vero zoccolo duro di un movimento che vuole ridare dignità a quella parte del paese dimenticata, tanto da far crescere in maniera esponenziale soprattutto negli ultimi anni quel “divario generazionale” che ha negato alle nuove generazione e all’intero paese il proprio futuro. IdM non soltanto intende invertire questa rotta ma attraverso la meritocrazia e la militanza riportare i giovani ad innamorarsi della politica come impegno sociale e civile e strumento del bene comune”. Queste le parole del segretario federale Greco durante l’incontro che ha ufficializzato la nomina, che ha aggiunto: “Castellano rappresenta quel mondo giovanile da cui il paese Italia deve ripartire, impegno e dedizione caratterizzeranno il suo lavoro all’interno dell’IdM e sarà esempio per molti, a lui il mio più sincero benvenuto”. Castellano, da parte sua ha accettato con molto entusiasmo la nomina, dichiarando: “Oggi più che mai stiamo vivendo un periodo storico in cui le decisioni da prendere sono fondamentali e strategiche per il futuro dell’Italia e soprattutto dei giovani. È importante riprendere contatto con il territorio comprendendone le nuove esigenze per svilupparne le potenzialità attraverso anche il punto di vista di quella generazione a cui si è dato molto poco ascolto e che ha preferito, indistintamente da sud a nord, cercare e trovare il proprio futuro altrove”. L’incontro si è poi focalizzato su alcune linea programmatiche del Movimento: sanità, infrastrutture, semplificazione, digitalizzazione, turismo e fiscalità. Il contesto economico e sociale sta cambiando rapidamente e bisogna essere lungimiranti nel trovare soluzioni immediate e adeguate anche a quelle crisi, come l’emergenza Covid-19, che minano la stabilità dell’intero Paese. Lo stesso Cattaneo ha sottolineato la necessità di lavorare e condividere questi temi e l’accento è caduto in particolar modo sulla questione della disoccupazione giovanile: “Dobbiamo pensare ad una riforma strutturale della formazione e creare dei corsi professionalizzanti ad hoc in base alle esigenze dei territori. Specie nelle regioni del sud, dobbiamo creare poli specialistici e collaborare insieme per garantire una formazione di alta qualità. Solo così potremo rispondere in modo organico e articolato ai fabbisogni del sistema territoriale e creare posti di lavoro, evitando una “fuga” dei giovani. L’Italia è dei giovani! – ha affermato nella chiusa – “Mi auspico di trovare un’intesa nazionale per poter sviluppare progetti seri e concreti. Mi auguro di soddisfare le aspettative di chi ha creduto, di chi crede e di chi vorrà credere in me”.

Michel Maritato nuovo direttore di Varese Press e Quotidiano d’Italia

Un traguardo importante quello del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che viene nominato nuovo direttore di Varese press e Quotidiano d’Italia.Le due edizioni quotidiane, la prima locale la seconda nazionale, dell’editore Criseo rappresentano motivo di grande orgoglio per il neo direttore Maritato che ringrazia apertamente l’editore per la nomina.“Sono estremamente grato per questa opportunità che mi è stata data, ringrazio l’editore Criseo in primis e tutti i Varesotti in secundis per i messaggi di stima e gratitudine che mi hanno inviato in privato.”

Conclude in una nota il direttore Michel Emi Maritato