Linea ferroviaria Torino-Milano: 5 operai morti

Brandizzo sul Torinese, 30 agosto, poco prima della mezzanotte, 5 operai, lavoratori appartenenti ad una ditta esterna al gruppo Ferrovie dello stato -dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli-, stanno operando un intervento di manutenzione sui binari della linea ferroviaria; la Milano-Torino. Intervento di sostituzione di alcuni metri di binari, lavoro che avrebbero impiegato a svolgere per circa due ore, ma Saverio, Kevin, Michael, Giuseppe e un altro Giuseppe, sono morti nell’immediato, colpiti in pieno da un addetto alla movimentazione di una dozzina di vagoni, che stava viaggiando, a quanto sembrerebbe dai primi rilevamenti effettuati, sul luogo della tragedia, a 130 chilometri orari. La dinamica di quanto è accaduto, ovviamente è al vaglio e allo studio delle autorità competenti, immediatamente giunte sul luogo della tragedia, oltre che a Rete Ferroviaria Italiana, che in una nota scritta, ha espresso “profondo dolore difronte a quanto accaduto, porgendo il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari degli operai deceduti”.  Cinque operai di fascia d’età compresa tra i 22 e i 52 anni; Kevin Laganà era il più piccolo, nato a Messina, viveva a Vercelli per lavoro, da quando 3 anni fa, non ottenne un contratto con la Sigifer. Giuseppe Servillo, di anni ne aveva 43, residente nel luogo della tragedia assieme alla moglie e a 2 figli, Micheal Zanera, residente a Vercelli aveva 34 anni; il suo ultimo post sui social, ha postato una foto di una rotaia con una croce infuocata in mezzo, con la didascalia “Dio mi vuole dire qualcosa sicuramente”, quasi premonitore di un triste ed imminente destino. Giuseppe Saverio Lombardo, il più grande tra gli operai, aveva 52 anni, originario di Marsala, viveva a Vercelli. Tutte vittime, a quanto sembrerebbe, della lunga lista interminabile degli “errori di segnalamento”, in cui è più facile morire, che portare sicurezza sul lavoro.

La buona politica: Stefano Bonaccini

In seguito alle minacce che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha subito, alla festa dell’Unità di Terni, il presidente del Pd, Bonaccini è intervenuto con delle dichiarazioni che non possono non essere condivise. Sul palco di Terni, il presidente ha affermato che “La politica deve ritrovare il rispetto reciproco, tra avversari, mai nemici, anche quando il dibattito, si fa comprensibilmente aspro”, “Guai a trascendere in minacce verbali o, peggio ancora, fisiche perché questo non fa bene alla qualità del dibattito democratico, ha affermato. La politica e i personaggi che la vivono e la rappresentano, devono essere necessariamente un esempio e di esempio, tale da motivare -e non da allontanare-, anche per i giovani, alla partecipazione della stessa con il rispetto, che non deve mai mancare. Ha proseguito poi, il Presidente Bonaccini: “Credo che, per le tate ragioni per le quali molta gente rimanga a casa quando si vota, ci sia la motivazione che le persone, non sopportino più il teatrino della politica, nel quale ci si urla addosso tra avversari. Guai, se venisse a mancare la solidarietà ogni volta che, un esponente politico, di governo o amministratore, venga minacciato. Le idee vanno combattute, quando non si condividono, ma le opinioni devono essere rispettate perché tutto ciò non solo rappresenta, ma rafforza la democrazia”. Parole che, probabilmente, non si fermano solo alle minacce che Giorgia Meloni avrebbe ricevuto e che abbracciano anche quanto accaduto alla Festa dell’Unità, in cui Bonaccini è intervenuto, riguardo all’episodio del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi e alla rissa (sfiorata), con il consigliere dell’opposizione, Orlando Masselli. Bandecchi, che a sua volta, in queste ore, sarebbe stato minacciato di morte. Dalle rivelazioni del sindaco di Terni, le minacce sarebbero scaturite, in seguito ad un “consiglio”, sullo smettere di fare politica, altrimenti, sarebbe “stato ucciso, prossimamente”.

Champions League: oggi i sorteggi

Questo pomeriggio a Montecarlo, si terranno i sorteggi per la Champions League. La prima fase, otto giorni dedicati all’appuntamento più atteso, con finale fissata al 1giugno 2024, al Wembley Stadium di Londra. Le possibili squadre italiane divise in fasce, potrebbero essere; il Napoli sella prima, Inter nella seconda e nella terza ed ultima fascia, Lazio e Milan. Tra le prime squadre, considerate pericolose avversarie, troveremo il Manchester City, considerata la più favorita, Il Barcellona di Xavi e in ordine di scalata, Siviglia, Benfica e Feyenoord. Per quanto concerne la seconda fascia, con Ancelotti in panchina, troviamo il temuto Real Madrid. Difficile ripartire, anche per il Borussia Dortmund che, se da una parte, dopo la sconfitta in Bundesliga, necessita di riscattarsi, ha poi, necessità di ritrovare una propria freschezza, nell’equilibrio del gioco. Sottovalutate, ma non pe questo da temere meno, anche il Porto e Lipsia. Per quanto riguarda la terza fascia, le squadre d bollino rosso per pericolosità, sarebbero: Redbull Salisburgo e il PSV Eindhoven che, con i nuovi acquisti (Bakayoko ne è l’esempio lampante), farebbero temere qualsiasi squadra. Le nostre squadre, invece, vorrebbero avere un confronto sicuramente con le meno gettonate e temute come: Sporting Praga, Copenaghen e Stella Rossa. Nell’ultima urna, come fosse il vaso d Pandora, il Newcastle sarebbe un avversario da evitare assolutamente, come le temute Unions e Lens, farebbero meno “male”, invece, le squadre come Celtic e il Galatasaray, che in sordina, necessita di riscatto.

De Luca: “Caivano è un inferno”

In duecento e più persone hanno partecipato al corteo in sostegno delle due bambine, di 10 e 12 anni, le cugine stuprate al “Parco Verde” di Caivano. La famiglia di una delle due piccole, avrebbe ottenuto pressioni dal quartiere dove abitano; dal furto dello scooter del fratello della dodicenne, a minacce vere e proprie, a denunciare quanto sta accadendo, la mamma della ragazzina che ha affermato “stiamo subendo minacce dal quartiere in cui abitiamo e non mi sento sicura, né io né la mia famiglia”. Il legale della famiglia, l’Avvocato Angelo Pisani ha confermato queste parole, fornendo ulteriori informazioni e dettagli, sul fatto che, il fratello della dodicenne, abbia subito ripetuti abusi da parte di un gruppo di adolescenti, in seguito allo stupro della sorella. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, proprio ieri, avrebbe affermato di voler effettuare quanto prima, uno spostamento a Caivano per “bonificare” la zona. Il Governatore della Campania Vincenzo de Luca, che avrebbe dichiarato “Caivano è un inferno, serve un anno di assedio militare”. Lo Stato in questi luoghi è assente e le forze dell’ordine -limitate- non possono da sole, intervenire in maniera incisiva. De Luca, insieme all’organizzatore della fiaccolata di ieri, Don Maurizio Patricello, ha richiamato a soffermarsi sul fatto vergognoso accaduto e alla necessità di aprire gli occhi su questioni che non possono essere più tralasciate. L’intervento delle Istituzioni, ha proseguito Don Maurizio Patricello, “Mi conforta e mi conferma che bisogna chiamare raccolta i buoni”, considerando soprattutto il fatto che, dei residenti nel quartiere, non ci fosse praticamente nessuno.

Pavard: gioia incontenibile all’Inter

Una volontà di ferro, nel voler vestire i colori dell’Inter e circa 30 milioni di euro, più ulteriori bonus, hanno spinto il giocatore Francese Benjamin Jacques Marcel Pavard, a firmare un contratto che lo legherà alla squadra di Simone Inzaghi, per la durata di 5 anni, fino al 2028. Pavard è un giocatore che si plasma in base alle necessità della squadra; pur nascendo come terzino, ha saputo ricoprire anche il ruolo di laterale di difesa a destra (a Stoccarda), mentre al Bayern ha ricoperto il ruolo di posizione centrale, oltre che di terzino. Già durante il volo che lo ha visto atterrare ieri, alle ore 20 circa, il neo giocatore neroazzurro, non aveva resistito alla tentazione di pubblicare storie sui social, avvisando del suo arrivo a Milano “Arriva Benji l’Interista”, avrebbe scritto nella sua storia Instagram. Non appena sceso dall’aereo l’entusiasmo del giocatore non era più contenibile e davanti ai numerosi tifosi accorsi ad accoglierlo, ha pronunciato le magiche parole “forza Inter”. Nella giornata odierna, l’ex difensore del Bayern Monaco, si sottoporrà alle consuete visite mediche, per poi ufficializzare il proprio ingresso nella squadra. Pavard è sempre stato un calciatore sul quale l’Inter aveva puntato gli occhi, già dallo scorso anno, ma il Bayern non sembrava voler cedere un giocatore come Pavard (che attualmente non sembra abbia un sostituto).

Bonus trasporti: c’è chi è rimasto a piedi

Da metà agosto, non è più possibile richiedere il “bonus trasporti” e in tanti, sembra siano rimasti a piedi, senza la possibilità di richiederlo. Certo, in questi casi la prontezza è tutto, ma si può ancora trovare una soluzione, ma andiamo per ordine e vediamo tutte le modalità per la richiesta. Per prima cosa è possibile richiederlo per tutti gli studenti e lavoratori con un reddito uguale o inferiore a ventimila euro, e non più a 35.000 come era prima. Si tratta di un rimborso per i costi dei trasporti pubblici. Per tutti coloro che già rientrano nella fascia economica indicata, ma non hanno avuto la prontezza di richiederlo, però, c’è una seconda possibilità Infatti, dal primo settembre, di i tutti i fondi messi a disposizione e terminati parzialmente, in tempi abbastanza rapidi, ne sono rimasti davvero pochi per accedere al bonus che ripartirà dal primo settembre. Per richiederlo si dovrà accedere alla piattaforma del Ministero del Lavoro e del Ministero dei Trasporti, eseguire l’accesso tramite spid o CIE, compilare con i dati richiesti e, a operazione conclusa si otterrà il voucher. L’importo che viene erogato è pari o inferiore al 100% della spesa che deve essere sostenuta, nel limite di 60 euro, ma come abbiamo detto, i fondi rimasti sono davvero pochi. Il bonus che viene erogato è nominativo (è possibile richiederne solo uno) ed utilizzabile per gli abbonamenti annuali o per più mensilità, per tutti i trasporti di mezzi pubblici (locali, regionali/interregionali e ferroviario nazionale).