CORONAVIRUS: BENVENUTI (ECOITALIASOLIDALE) LE “MASCHERINE DI STATO” ARRIVERRANNO NON PRIMA DI QUALCHE GIORNO ED ANCORA NESSUNO SI PONE IL PROBLEMA DELLA RACCOLTA E DELLO SMALTIMENTO

Prosegue il pasticcio della distribuzione e vendita delle mascherine in Italia, i dispositivi  indicati dal governo come obbligatori per la Fase 2 e che dovevano essere “in vendita a prezzo calmierato già da lunedì 4 maggio”, ma che al momento ancora sono introvabili.  Le cosiddette “mascherine di Stato”, quelle cioè a prezzo calmierato a 0,61 centesimi, 50 centesimi più Iva, probabilmente gli Italiani le potranno trovare non prima di qualche giorno sugli scaffali delle farmacie.

Ed ancora neanche una parola circa l’allarme che da giorni stiamo lanciando sull’ipotesi di un  disastro ambientale che si potrebbe causare se non verranno  immediatamente programmate adeguate strategie di raccolta e smaltimento.
E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, green manager ed esperto nella gestione dei rifiuti.
Infatti se le mascherine una volta utilizzate vengono abbandonate in strada e non adeguatamente conferite si potrebbe causare un forte livello di inquinamento e gli effetti negativi purtroppo si stanno già osservando nel mare. In Italia ad esempio si ha notizia di numerose mascherine e di guanti raccolte nelle acque davanti al porto di Ancona dall’imbarcazione antinquinamento Pelikan. Le spiagge di Hong Kong e dell’isola di Soko sono  già sommerse di mascherine usate, ma purtroppo le prime mascherine abbandonate si possono osservare nelle strade e sui marciapiedi delle città italiane.
Ad oggi le mascherine debbono essere conferite nella raccolta Indifferenziata come da indicazione del ministero della salute, ma la loro carica virale imporrebbe uno smaltimento speciale, al pari dei rifiuti ospedalieri,  soprattutto per i rifiuti prodotti dai soggetti positivi che seguono il decorso presso la propria abitazione.
Essendo diventate obbligatorie si ipotizza un fabbisogno di circa 40 milioni di mascherine al giorno,  oltre un miliardo al mese, che producono anche 300 tonnellate di rifiuti quotidiani. Gettare fuori da queste regole e abbandonare le mascherine in terra vuol dire lasciare in natura oggetti fortemente inquinanti, che potrebbero anche essere contagiosi, dispositivi  prodotti in polipropilene o altre materie plastiche e quindi mettendo a rischio ancor di più l’ambiente e i mari.
Le nostre proposte sono quelle di rafforzare la comunicazione istituzionale facendo appello al senso civico e alla responsabilità dei cittadini attraverso la programmazione  di campagne di informazione e sensibilizzazione per l’esatto conferimento dei presidi sanitari. La necessità di prendere in considerazione la produzione nazionale, immediatamente e senza attendere ancora altro tempo, quindi  mascherine maggiormente controllabili per i materiali utilizzati e per la diminuzione dell’inquinamento complessivo collegato al trasporto, ipotizzando soluzioni come mascherine monouso di cotone e cellulosa interamente bio-compostabili, che esistono, oltre a dettare   regole certe e uguali in ogni Regione circa  le varie modalità di smaltimento finale. Inoltre proponiamo una raccolta apposita magari con contenitori simili a quelli utilizzati per la raccolta dei farmaci all’ingresso delle farmacie, da posizionare anche all’ingresso dei supermercati e centri commerciali.  Infine si potrebbe prevedere un accordo con le Farmacie per il ritiro diretto delle confezioni di mascherine usate, debitamente sigillate, che  potessero valere un rimborso o sconto rispetto alle nuove da acquistare.
Purtroppo nelle Task Force a livello nazionale e regionale vi sono tutte le figure professionali ed esperti dei vari settori, ad esclusione di  competenze inerenti l’ambiente e la gestione dei rifiuti, a dimostrazione ancora una volta che di ecologia e di politiche green si parla tanto, mai concretamente.

ECOITALIASOLIDALE

Alex Effe il nuovo singolo “Imperfetto”

“Sono stato e sarò il più grande imperfetto, scusami” Alex Effe in radio dall’8 maggio con il nuovo singolo “Imperfetto”. Già disponibile in tutti i digital store (Joseba Publishing)

Dopo le importanti collaborazioni con Vittorio De Scalzi, Gianni Testa, Giacomo EVA, Enzo Campagnoli ed i successi dei precedenti singoli “Con le mani nel fango” e “Hey Tu (Vieni con me)” che vantano in totale circa 800mila visualizzazioni su Youtube, il cantautore iglesiente torna con questo nuovo brano, una ballad che porta ancora nella musica e nel testo la penna di Giacomo EVA, con la  produzione artistica di Gianni Testa per la Joseba Publishing.
Videoclip: https://youtu.be/9CauXgLn0NM
“Imperfetto” racconta un momento particolare di ogni relazione ossia la presa di coscienza del fatto che stiamo perdendo chi amiamo davvero: fino al quel momento non lo avevamo capito e quindi ci mettiamo davanti alla persona che amiamo con tutte le nostre imperfezioni per dirgli “Ascoltami! Ti prego parlami” perché “Se Dio si nasconde nei dettagli, l’amore si cela nelle imperfezioni”
Biografia
Alex nasce il 90 Settembre del 1991 a Iglesias e già da piccolo coltivava la grande passione per il canto, ha iniziato a prendere lezioni all’età di 17 per poi rendere la sua passione un vero e proprio lavoro facendo serate in vari locali della sua zona. Messo in gioco più volte con diversi provini il suo percorso artistico comincia nell’anno 2017, dove entra a far parte del talent televisivo “The coach”, grazie a questo programma incontra Gianni Testa (Vocal coach – songwriter – Producer). Si trasferisce a Roma per iniziare a lavorare sui primi inediti facendo parte ad alcuni concorsi tra cui Sanremo festival cafè concorso organizzato dal maestro Amedeo Minghi classificandosi al primo posto, LASCIATEMI CANTARE concorso organizzato da David Pironaci classificandosi al secondo posto e UNO VOICE di Davide Papasidero classificandosi al terzo posto. Il 21 Novembre 2018 fuori il suo primo singolo “Con le mani nel fango” scritto insieme a un grande autore della musica italiana Vittorio De Scalzi, continua la collaborazione per il brano estivo fuori il 20 Giugno 2019 “Hey tu vieni con me” con Gianni Testa e Giacomo Eva, il tutto con la supervisione del Maestro Enzo Campagnoli.

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Promettente opzione farmacologica nella lotta alla sclerosi multipla

Uno studio condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma, in collaborazione con gli istituti Iasi e Scitec del Consiglio nazionale delle ricerche e la Fondazione Santa Lucia Irccs, mostra che un farmaco già in commercio per il trattamento di altre patologie potrebbe aiutare a ridurre il danno neurologico associato alla sclerosi multipla.

Così indicano esperimenti condotti in vivo. Il lavoro, finanziato da FISM, pubblicato su Cells 
Potrebbe diventare un’opzione farmacologica in più a disposizione delle persone con sclerosi multipla. Il condizionale è d’obbligo, visto che le evidenze della sua possibile efficacia per ora riguardano solo modelli sperimentali della patologia, ma i risultati sull’uso di una piccola molecola (un farmaco in realtà già utilizzato per altri scopi in medicina), capace di migliorare il quadro di malattia nel modello murino, lasciano ben sperare. A mostrarli è un team di ricercatori guidati da Fabrizio Michetti dell’Università Cattolica, Dipartimento di Neuroscienze, campus di Roma e dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Lo studio, cui hanno partecipato anche gli istituti di Analisi dei sistemi ed informatica “Antonio Ruberti” (Iasi) e di Scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” (Scitec) del Consiglio nazionale delle ricerche e la Fondazione Santa Lucia IRCCS, è stato finanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) e pubblicato sulla rivista scientifica Cells.

Al centro del lavoro di Michetti, con Gabriele Di Sante, Francesco Ria  e colleghi, dell’Università Cattolica, Dipartimento di Medicina Traslazionale e Chirurgia,  è una proteina, S100B, sintetizzata da cellule della glia, soprattutto astrociti. Secondo quanto ricordano gli autori, la proteina è già considerata un marcatore di danno a carico del sistema nervoso, dove viene liberata dagli astrociti con effetti neurotossici essenzialmente nei processi infiammatorii. Nel caso della sclerosi multipla si riscontra in livelli molto elevati nel fluido cerebrospinale e nel siero di pazienti in fase acuta, ma anche, nel tessuto nervoso, in prossimità delle lesioni attive associate alla malattia. E nelle fasi stazionarie che anche caratterizzano la malattia, osservano i ricercatori, i livelli della proteina nei liquidi biologici si riducono sensibilmente fin quasi a ritornare normali. Di qui l’ipotesi che S100B possa avere un ruolo nella sclerosi multipla, e che contrastarne l’azione possa produrre effetti benefici.

Per capirlo Michetti e colleghi hanno condotto esperimenti sul modello sperimentale di sclerosi multipla della forma recidivante-remittente (relapsing–remitting experimental autoimmune encephalomyelitis, RR–EAE), che nell’uomo è di gran lunga la più diffusa. Per bloccare S100B hanno usato una piccola molecola, la pentamidina, già impiegata come farmaco antiparassitario, ma anche dotata di una singolare azione bloccante per S100B, lontana, per quanto si sa, dal suo consolidato impiego terapeutico. Una volta somministrata negli animali da esperimento, pentamidina riduceva in effetti la gravità della malattia, migliorando sensibilmente il quadro clinico. E nel cervello degli animali, spiegano gli autori, la somministrazione di pentamidina si associava a una diminuzione di molecole proinfiammatorie, effetti confermati anche dagli esami istologici, che mostravano una riduzione delle cellule immunitarie e delle lesioni nei tessuti cerebrali.

Queste osservazioni, come sempre con tutte le cautele dovute a risultati ottenuti soltanto nel modello sperimentale, inducono a considerare la pentamidina un nuovo possibile farmaco nella lotta alla sclerosi multipla; e la considerazione che si tratti di un farmaco il cui uso clinico è gia approvato, benchè per altri scopi, potrebbe avere rilievo, come anche gli autori osservano. Ma soprattutto, ora che il ruolo di questa misteriosa proteina S100B nella sclerosi multipla sembra accertato, i ricercatori sono già a caccia di farmaci che la blocchino in maniera ancora più mirata.

Analisi statistico-attuariale dell’Ordine degli Attuari sull’andamento del Covid-19

SE IL TREND CONTINUA I NUMERI DICONO CHE IL VIRUS GIA’ DA LUGLIO NON FARA’ PIU’ MALE

  • I ricoveri in terapia intensiva tenderanno a zero già verso la fine di maggio
  • Per l’andamento della mortalità generale occorrerà attendere almeno i dati Istat su tutto il 2020: ci saranno inevitabili compensazioni rispetto ai dati attuali.
  • Italia unico Paese che ha iniziato la discesa
  • Il presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari Giampaolo Crenca: “Consapevoli che non basta l’analisi dei numeri per risolvere i problemi, che riguardano primariamente aspetti umani, sociali ed economici, vogliamo mettere le nostre competenze al servizio del Paese con una lettura del fenomeno che oggi, con dati più consolidati anche se non definitivi, sia utile a chi deve prendere decisioni”

Milano, 7 maggio 2020 – Guardando dentro i numeri, in Italia il Coronavirus, nell’ipotesi di continuità degli attuali trend e di assenza di ulteriori ondate, tenderà a scemare entro l’estate, al più con una coda che nella peggiore delle ipotesi non dovrebbe superare la metà di luglio, mentre il numero di ricoveri in terapia intensiva tenderà allo zero già a partire dalla fine di maggio. Quanto all’andamento della mortalità nel Paese, occorrerà attendere i dati Istat relativi a tutto il 2020 per le inevitabili compensazioni: se il decesso di quanti soffrivano già di altre gravi patologie verrà attribuito al Covid-19, risulterà diminuito il numero di morti per tumori, malattie cardiovascolari, ecc… Analogamente quest’anno sarà inferiore, per le restrizioni alla mobilità e a molte attività, il bilancio delle vittime di incidenti stradali e infortuni. Difficile stabilire oggi il saldo finale.

A due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, gli attuari offrono il risultato della loro lettura statistico-attuariale del fenomeno Covid-19 come contributo costruttivo e supporto il più possibile razionale alla previsione di uno scenario di medio termine. Gli attuari sono i professionisti che valutano il rischio di un incidente o di una catastrofe nel tempo, determinano le tariffe assicurative vita, auto e danni, valutano se un ente previdenziale potrà ancora pagare le pensioni tra 50 anni, in generale valutano l’incertezza, quando quantificabile. A seguito di proprie analisi e studi portati avanti fino a oggi, l’Ordine degli Attuari ha identificato alcune tendenze che a questo punto ritiene sufficientemente consolidate. Con una premessa: occorre essere consapevoli che la certezza assoluta e l’omogeneità sui dati non sono scontate a priori, in particolare sul numero dei casi e sul numero dei decessi; questa è una raccomandazione generale per tutti coloro che intendano effettuare valutazioni quantitative sul tema. Ecco i primi risultati del lavoro degli attuari, basato sui dati ufficiali (OMS e ISS-Istituto Superiore di Sanità), con l’auspicio che i comportamenti dei singoli e le misure di sicurezza possano evitare un ritorno dell’epidemia a livelli preoccupanti:

  • L’84% dei decessi per il Covid-19 riguarda persone dai 70 anni in su, oltre il 95% dai 60 in su.  Maggiore incidenza dei decessi per gli uomini (circa il 65%) rispetto alle donne (circa il 35%). Dal punto di vista del numero di casi, invece, l’incidenza si ripartisce in misura quasi uguale tra maschi e femmine. Colpisce inoltre più facilmente coloro che sono affetti da altre patologie, soprattutto se anziani.
  • Incidenza del fenomeno piuttosto limitata nel Centro-Sud: numeri evidenti e sempre più consolidati. 
  • Positiva e costante diminuzione del numero delle persone in terapia intensiva: circa 4.100 un mese fa, circa 1.300 oggi. Se il calo procederà con questo ritmo, che appare abbastanza consolidato, questo dato molto rilevante dovrebbe scemare in un tempo relativamente breve, ragionevolmente entro la fine di maggio.
  • Il fenomeno Coronavirus è mondiale: circa 180 Paesi. Per fortuna non ha ancora toccato in modo molto intenso alcune zone del mondo quali il Sud America, Africa, parte dell’Asia, e l’Europa dell’Est (anche se Africa e Sud America cominciano ad aumentare il loro ritmo di crescita).
  • Il numero dei decessi è comunque ancora alto; si è scesi lentamente, fino a qualche giorno fa, a un livello compreso tra 350 e 450 decessi al giorno, con un trend in diminuzione, ora più chiaro e meno altalenante, che viaggia verso i 150/300. 
  • Rimane la tendenza generale ad una diminuzione di alcuni indicatori italiani rispetto agli altri Paesi, soprattutto in Europa. Fino a qualche giorno fa avevamo in Italia il 15% dei casi e il 25% dei decessi registrati nel mondo; 10 giorni fa erano l’8,5% e il 17,5%; oggi siamo al 6,1% e 12,0%. E’ presumibile un’ulteriore discesa nei prossimi giorni, perché in una larghissima parte degli altri Paesi l’epidemia tendenzialmente continua a crescere, essendo nella fase ascendente della curva; in Italia, invece, è cominciata una graduale discesa. Si osserva, inoltre, una certa velocità nella crescita del fenomeno e, una volta messi in atto gli strumenti di controllo, un ritmo di decrescita più lento di quello della crescita. Gli attuari ritengono che l’Italia, a parte Cina e Corea del Sud, sia il primo Paese ad aver effettivamente iniziato la discesa. Tutti gli altri, scontando ritardi di “intervento” tra i 7 e i 30/40 giorni, vivono un processo ancora ascendente, o in pochi casi, si trovano sul “picco”. 

“ Pur consapevoli che non basta l’analisi dei numeri a risolvere tutti i problemi legati all’emergenza sanitaria – afferma Giampaolo Crenca, Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari – intendiamo fornire una lettura attenta del fenomeno, seppur solo dal punto di vista dei numeri, affinché possa essere utile a chi deve prendere decisioni sia in ottica contingente che di prevenzione. Per questo siamo pronti a mettere le nostre competenze al servizio del Paese”.

CORONAVIRUS, ASSOTUTELA: “SE BANCHE NON COLLABORANO, ESPOSTO IN PROCURA”

“Come associazione che tutela i consumatori, soprattutto in questo delicato e complicato contesto di emergenza Coronavirus, apprendiamo con preoccupazione le parole del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che nel corso del question time al Senato avrebbe sottolineato come gli effetti del decreto liquidità scontano l’atteggiamento di alcuni istituti bancari che non collaborerebbero come dovrebbero.

Si tratta di una ipotesi tecnica e finanziaria di una gravità inaudita e che potrebbe avere effetti catastrofici per numerose piccole e medie imprese che hanno bisogno di finanziamenti immediati per ripartire con la propria attività commerciale. Chiediamo dunque al governo nazionale di chiarire tale questione: quali sono le banche che non collaborerebbero? Quali le ragioni, se lo Stato italiano si pone come garante dei prestiti da erogare alle imprese? Seguiamo con estrema attenzione quanto sta accadendo e stiamo vagliando l’opportunità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per fare opportuna chiarezza. I cittadini italiani pretendono onestà intellettuale e trasparenza amministrativa”.
Così, in una nota, i capi dello staff legale dell’associazione Assotutela, Massimo Baldi e Antonio Lamonica.

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OPERAZIONE GENESI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI ESEGUITO SEQUESTRO PREVENTIVO PER EQUIVALENTE DI € 61.500,00

In data odierna il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone e lo S.C.I.C.O hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca, disposto dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura Repubblica – D.D.A – del medesimo capoluogo, nei confronti di PETRINI Marco, SANTORO Emilio detto Mario, TURSI PRATO Giuseppe detto Pino, SARACO Francesco e ARCURI Vincenzo.

Nel corso dell’indagine, nota come Operazione GENESI, diretta dalla Procura Distrettuale di Salerno e condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone unitamente allo S.C.I.C.O., vennero individuati svariati episodi corruttivi in atti giudiziari commessi da professionisti, imprenditori ed avvocati.
In relazione a tali episodi è stato chiesto dal Pubblico Ministero, ed emesso dal GIP, il decreto che dispone il giudizio immediato per l’udienza del 9 giugno nei confronti dei suddetti imputati dinanzi al Tribunale Collegiale di Salerno.
Il 15 gennaio scorso veniva quindi data esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare nei confronti del Giudice Marco PETRINI, Presidente di una Sezione della Corte di Appello di Catanzaro (e Presidente della Commissione Provinciale Tributaria di Catanzaro) e di altre persone fra cui avvocati e liberi professionisti. Il provvedimento di sequestro che i finanzieri di Crotone hanno eseguito è frutto delle ulteriori indagini svolte per quantificare le somme di denaro corrisposte a titolo di corruzione al Giudice Petrini. In particolare sono stati posti in sequestro € 10.988,37 a PETRINI Marco, € 39.011,63 a SANTORO Emilio, € 10.000 a SARACO Francesco ed € 1.500,00 ad ARCURI Vincenzo, per un totale di 61.500 Euro.