ROM, ROCCA (FDI): DA RAGGI ANCORA TANTE PAROLE E POCHI FATTI. ORA BASTA I CAMPI VANNO CHIUSI

Come spesso accade quando i problemi di Roma arrivano in tv, la Raggi si sveglia e ringrazia il giornalista di turno come se lei fosse una cittadina qualunque e non il Sindaco della Capitale. Dichiara Federico Rocca responsabile romano degli enti locali di Fratelli d’Italia.Dopo la denuncia della vergognosa situazione del campo rom vicino alla tangenziale zona villaggio Olimpico e l’ennesimo atto vandalico nei pressi del campo di via Candoni, la Raggi rilancia il suo fantomatico e irrealizzato piano rom, ossia, trovare case e lavoro a chi vive nei campi per poi arrivare allo smantellamento definitivo. Ufficialmente i rom nei campi autorizzati sono oltre 5000 ma se consideriamo anche gli abusivi i numeri sono più del doppio. Quante case e posti di lavoro hanno a disposizione la Raggi e il M5S per questo progetto? E’ evidente a tutti – prosegue Rocca – che il piano è irrealizzabile e che i numeri diramati dal Campidoglio rappresentano il nulla rispetto al problema. 37 nuclei che hanno accettato sistemazioni diverse, 14 nuovi bambini iscritti a scuola e così via. Se la Raggi vuole giocare con i numeri, allora le ricordo che da quando si è insediata ad oggi, i bambini rom iscritti a scuola sono passati da  1.785 a 1.339 e che due su tre non vanno a scuola quindi la percentuale è vicina al 15%. La scolarizzazione non era uno dei punti cardine del piano rom della Raggi? Obiettivo fallito.

Basta chiacchiere e promesse, i campi vanno chiusi definitivamente e bisogna avere il coraggio di ripartire dalla delibera che avevamo presentato come Fratelli d’Italia e che il M5S bocciò in aula con la motivazione di avere in tasca il piano perfetto. Ora è chiaro – conclude Rocca – che il piano rom dei grillini non solo è irrealizzabile ma anche discriminante per i tanti cittadini in attesa di una casa. Mentre il mandato della Raggi fortunatamente si avvia alla conclusione, la situazione dei campi rom nella città non è cambiata di una virgola.

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