“TEATRO POSSIBILE” Progetto e soluzioni per vivere i teatri e gli spazi culturali nel rispetto delle regole del distanziamento sociale

In spazi all’aperto: arte di strada e circo contemporaneo, festival estivi (teatro, concerti, danza), teatro itinerante a stazioni, commedia dell’arte, teatro in sezioni, musica nei cortili e tanto altro.

In spazi chiusi: teatro epistolare, microshow, spettacoli a puntate da realizzare in più giornate, spazi scenici rivoluzionati, drammaturgia ad hoc, teatri full time e tanto altro.

Il teatro senza “maschera” (e senza mascherina) è un “teatro possibile”. La ripartenza, pur se in sicurezza, non può mettere il bavaglio alle arti.
Èquanto ritiene e propone con il progetto “Teatro Possibile”, la Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti), impegnata nella lotta per la sopravvivenza degli operatori e degli spazi culturali, dello spettacolo dal vivo e dei centri di formazione, e che recentemente ha partecipato al dibattito politico sulla riapertura dei centri culturali e la ripartenza dei teatri, inviando appelli e lettere aperte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, ai ministri Dario Franceschini e Roberto Gualtieri.
In attesa di disposizioni o almeno di indicazioni precise da parte del Governo su un cronoprogramma per la riapertura degli spettacoli dal vivo (di teatro, danza e concerti) all’aperto, delle sale teatrali al chiuso e dei centri di formazione artistica lancia – dopo uno attento e partecipato studio – un documento intitolato:  “Teatro Possibile”.
Nella premessa del documento si prendono in esame le indicazioni emerse dal verbale, reso pubblico, del Comitato Tecnico Scientifico ex O.O.C.D.P.C. segnalandone le criticità, tra le quali si evidenzia come non sia possibile obbligare attori, danzatori e musicisti a esibirsi con le mascherine; meglio sarebbe affidarsi a certificazioni di negatività al virus per chi sale sul palco.
Entrando nel vivo, il progetto “Teatro Possibile” propone una nutrita lista di idee per spettacoli performativi compatibili con la fase 2 del Covid-19, realizzabili sia all’aperto sia al chiuso e declinati per tipologie diverse di ambienti.
Per gli spettacoli all’aperto il documento propone tra l’altro: arte di strada e circo contemporaneo, festival estivi (teatro, concerti, danza), teatro itinerante a stazioni.

Per gli spazi al chiuso si propongono, tra le altre, diverse idee che – considerate le restrizioni per la presenza del pubblico – prevedono una programmazione con più spettacoli di durata non superiore a 60 minuti, ripetuti durante la stessa giornata; spazi scenici rivoluzionati; drammaturgia ad hoc; supporti tecnologici innovativi; microshow, spettacoli a puntate da realizzare in più giornate.
“Ma sia chiaro – precisa il presidente di Fed.It.Art, Gino Auriuso – “nessuno degli adattamenti delle nuove forme di spettacolo compatibili con il distanziamento sarà di per sé sostenibile solo dagli incassi. L’aiuto della mano pubblica, solitamente necessario, in questo caso diviene indispensabile. Adeguamenti, sanificazioni, perdita di posti a sedere (dal 60 al 70%) andranno sostenuti con finanziamenti adeguati”.

Di seguito alcune proposte del progetto “Teatro Possibile” in dettaglio.
 

Tra gli spettacoli da svolgersi in spazi all’aperto:

Festival di arte di strada e circo contemporaneo sembrano le attività che, in quanto libere dall’esigenza di specifici spazi scenici, potrebbero iniziare per prime. Oltretutto in queste forme di spettacolo spesso la collocazione del pubblico non è legata all’occupazione di un posto a sedere.
Anche per la “commedia dell’arte”, la cui tradizione è ancora viva in tante realtà, è possibile realizzare animazione e spettacoli in cui gli attori stessi sono naturalmente protetti da maschere e in grado di gestire lo spazio e le distanze, ad esempio muovendosi in aree delimitate. Potrebbe essere un curioso esperimento assistere a invenzioni in maschera, in cui per la prima volta nella storia, artisti e pubblico nascondono i propri volti dietro maschere sceniche e sanitarie.
Il teatro itinerante a stazioni, grazie alla riscoperta della struttura della Sacra Rappresentazione, applicata anche a una nuova drammaturgia. Rappresentazioni che seguano un percorso urbano, con addetti per salvaguardare le distanze durante gli spostamenti del pubblico.
E poi i festival all’aperto chehanno il vantaggio di potersi svolgere in ampi spazi all’aperto, con strutture progettate e montate ad hoc, il che può consentire una ridefinizione delle aree destinate allo spettacolo e agli spettatori, tenendo conto del distanziamento per artisti e pubblico e dei percorsi necessari a evitare gli assembramenti.
E ancora gli spettacoli sul ring, la cui riscopertapresa in esame per le manifestazioni estive si adegua bene alle regole del distanziamento sociale. Il palcoscenico sarebbe posizionato nella platea e ospiterebbe l’artista (musicista, attore, danzatore) che avrà il pubblico intorno debitamente distanziato a sé, distribuito in poche file ma in un’area che copre tutto il perimetro del cerchio.
Da non perdere il teatro in sezioni. Con apposita drammaturgia, contemporaneamente in più sezioni ognuna ospitante pochi spettatori spaziati, a fine pezzo ogni parte del pubblico si sposta alla sezione successiva in senso orario. Il pubblico potrà stare in piedi o seduto su sedie metalliche o in plastica, in modo da consentire un rapido passaggio tra uno step e l’altro.
E infine, tra le proposte di performance all’aperto, il progetto “Teatro Possibile”, propone anche spettacoli dal vivo e concerti nei cortili con pubblico distanziato e/o affacciato alle finestre, come già applicato in alcune città italiane.
 

Tra gli spettacoli da svolgersi in spazi chiusi:

Teatro epistolare, conal massimo due leggii più musicista e l’ausilio di supporti multimediali.
Miniperformance, a bassissimo impatto e costo, monologhi con attore in scena e altri virtuali, ripetibili più volte e alternati nelle varie serate.
Installazioni teatrali, con pubblico distanziato che segue un percorso durante il quale viene coinvolto via via da suggestioni multimediali e da interventi attorici.
Il ring (all’aperto o in spazi chiusi), modificando le sale ove possibile, in modo da portare gli interpreti al centro della sala. Questa struttura si adatta ottimamente a stilemi teatrali come il teatro di narrazione e ai concerti di musica classica.
E infine i teatri full time: le sale dovrebbero essere disponibili durante tutta la giornata, per assistere a spettacoli brevi, concerti di solisti, alternati da proiezioni in teatro di messe in scena storiche del teatro o nell’atrio, o in tutti gli spazi possibili. Costo dell’ingresso basso e variabile a seconda dell’offerta.
Il documento della Fed.It.Art. si conclude con il grido di dolore dei centri di formazione artistica (scuole di danza, di musica, di teatro) completamente assenti dal dibattito politico e dalle decisioni delle istituzioni.
Teatro Possibile” è stato scritto con la collaborazione degli affiliati Fed.It.art. presenti in tutte le regioni italiane e con altre associazioni e coordinamenti di settore: ANAP (Associazione Nazionale Arti Performative); CO.R.S.A. (Coordinamento Romano delle Scuole d’Arte); Forum Nazionale per l’Educazione Musicale.

Lascia un commento

Your email address will not be published.