“Come sapete, i prossimi sabato 8 e domenica 9 giugno si voterà per le elezioni europee: una tornata importante che delineerà il futuro politico ed istituzionale del Vecchio Continente. In questo contesto, molti elettori si …
È ormai tutto pronto, il 29 maggio Michela Persico e Daniele Rugani pronunceranno quel fatidico “si lo voglio” realizzando definitivamente il loro sogno d’amore. Nel dicembre scorso infatti il difensore della Juventus ha fatto emozionare la sua …
“In questi giorni abbiamo ascoltato con interesse e attenzione le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha espresso il suo pieno sostegno all’iniziativa di inserire l’educazione alimentare …
La Fondazione Anna Mattioli di Parma e la pet-therapy, un binomio fondamentale per rafforzare il benessere dei bambini attraverso gli animali. Tra entusiasmo e partecipazione si sta svolgendo l’annualità 2023/24 del progetto Amici a 4 …
In base a tale articolo e grazie alla vicinanza del dott. Enzo Silvestri della procura della Repubblica di Napoli ho inoltrato alla stessa e alla Digos esposti di velate minacce ( anche non troppo) sulla mia politica basata sulla legalità e giustizia facendo mettere sotto controllo ogni mio recapito telefonico e social media nonché di posta elettronica.
Non permetterò a nessuno, specialmente a caste e comitati d affari di ostacolare la mia politica di legalità a favore della collettività e di chi non ha voce facendo rispettare i diritti essenziali. Batteremo sia il fuoco amico che soprattutto quello avversario Non abbiamo mai chiesto sconti e ne li faremo. Viva l’ Italia, la magistratura e soprattutto gli uomini di buona volontà Ecco quanto dichiarato dal candidato alla Regione Campania per Forza Italia Giuseppe Alviti in una riunione al consiglio Regionale Campania F 13 al centro direzionale di Napoli nella prima serata
“Segui il sentiero giallo” è una divertente ed educativa iniziativa in outdoor per i più piccoli che si rifà all’idea di percorso di crescita individuale contenuta nel racconto “Il Mago di Oz”.
Due le località, entrambe situate nel territorio del viterbese, e quattordici complessivamente i giorni di svolgimento: a Bassano Romano (Parco Mario Cenciarini) dal 31 agosto al 6 settembre e a Marta (lungolago di Bolsena) dal 7 al 13 settembre. All’iniziativa, che si svolge con il contributo della Regione Lazio e la partecipazione dei comuni di Bassano Romano e Marta, possono partecipare i bambini dai 6 agli 11 anni, a condizione di non avere già usufruito del bonus per i centri estivi (D.P.R. n.445/2000) e di non essere beneficiari del voucher previsto dalla DGR 346/20. La manifestazione è organizzata dalla Bricolage Dance Movement, associazioneche ha una significativa esperienza nel settore ricreativo ed è quindi in grado di garantire il corretto svolgimento. Tante le attività previste nei vari laboratori che animano “Segui il sentiero giallo”: recitazione, riciclo, avventura, mini basket, mini tennis, calcetto, danza, arti marziali. Tutte distribuite nel pomeriggio dal lunedì al sabato (dalle 15.00 in poi) mentre nelle domeniche conclusive di ciascuna manifestazione, il 6 e il 13 settembre, si terrà la festa finale (dalle 11.00 in poi). Occorre sottolineare che tutte le attività del progetto si svolgeranno nel rispetto delle misure di sicurezza e distanziamento sociale, nell’osservanza delle disposizioni per la prevenzione, il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 vigenti alla data di svolgimento della manifestazione. Pertanto, ogni pomeriggio verrà suddiviso in quattro turni, ciascuno della durata di 45 minuti; verranno accettati al massimo 6 bambini alla volta e sono previste non più di 3 attività per ogni bambino. Ogni turno laboratoriale durerà in tutto un’ora (45 minuti di attività didattica o sportiva e 15 minuti per la disinfezione degli attrezzi usati). Tutte le attività svolte saranno riprese e il materiale filmato verrà poi montato da due videomaker, per essere proiettato nel corso della festa finale, durante la quale avverrà anche la consegna dei diplomi di partecipazione alle attività e l’esposizione dei lavori realizzati durante la settimana. Gli organizzatori di “Segui il sentiero giallo” assicurano che sarà posta massima attenzione alle procedure di sicurezza. All’ingresso dello spazio dedicato al progetto, infatti, che sarà delimitato da transenne, è prevista una segreteria con funzioni di spazio di accettazione/triage, dove vengono registrati i bambini, raccolte le autocertificazioni previste dal bando e le liberatorie per i video, inoltre viene controllata la temperatura corporea e si forniscono spiegazioni sulle attività della giornata, elaborando i percorsi di ogni singolo bambino partecipante. Nelle intenzioni degli organizzatori, “Segui il sentiero giallo” vuole: guidare i giovanissimi a ritrovarsi all’aperto, vivendo in un’atmosfera ludico/educativa, con gli altri ma nella conoscenza e nel rispetto delle regole precauzionali purtroppo oggi necessarie; spingere i partecipanti a mettere alla prova le proprie innate capacità in campi molto diversi tra loro (attività ludico/motorie, sportive, artistiche, manuali) per poter individuare e sperimentare le proprie attitudini in un ambiente non competitivo; offrire alle famiglie un appoggio in un periodo che precede la riapertura delle scuole e alle città di Marta e Bassano Romano, tramite la festa finale, un supporto turistico per far conoscere le bellezze dei due Comuni ospitanti, anche grazie al filmato/documentario creato dagli stessi bambini.In caso di maltempo, l’evento si svolgerà presso la Sala Consiliare del Comune di Bassano Romano e presso il Monastero San Vincenzo Martire nel Comune di Marta.
E’ arrivata sino in Lussemburgo l’indagine di polizia giudiziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che, nel mese di giugno, ha visto l’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale, cui sono seguite perquisizioni nelle città di Ascoli Piceno e di Roma presso gli uffici di due imprese, di uno studio di un consulente e di filiali di due istituti di credito e la notifica di un ordine di esibizione documentale ad una società fiduciaria di amministrazione e trust di Milano, coinvolta in relazione a diversi rapporti fiduciari intestati a soggetti sottoposti alle indagini.
L’operazione “Nemesi” – questo il nome attribuito all’attività, ripreso dalla personificazione mitologica della giustizia compensativa – ha disvelato gli ambiti dell’internazionalità di uno dei maggiori crack degli ultimi anni nelle Marche di una società ascolana già operante nel settore dell’edilizia, depauperata dei propri beni, che annovera ad oggi un passivo di 298 milioni di euro, rappresentato in gran parte da debiti bancari (circa 208 milioni di euro), dichiarata fallita dal Tribunale di Ascoli Piceno nel novembre del 2019 in conseguenza della rinuncia, da parte del management aziendale, nel portare avanti un concordato c.d. “in bianco”, a cui la medesima aveva fatto ricorso ad aprile dello stesso anno. Determinanti, anche in questa circostanza, i contributi dei finanzieri “Computer Forensics e Data Analysis” dello stesso Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno, che ha curato l’esecuzione delle complesse indagini di polizia giudiziaria, i quali hanno partecipato alle perquisizioni, occupandosi di scandagliare diversi apparati informatici, al fine di rinvenire – come, poi, successo – documenti, file e tracce digitali transitate nel tempo nelle “memorie” dei dispositivi. Alquanto articolata la ricostruzione del crack effettuata dalle Fiamme Gialle picene che, tra l’altro, ha consentito di delineare condotte, vicende e distrazioni, poi “chiarite” in Lussemburgo attraverso l’esecuzione di una specifica Commissione Rogatoriale, avviata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, affidata per il tramite dell’Interpol alla Polizia di quel Paese. Si delinea, quindi, la posizione del management della società fallita, composto da 3 membri del Consiglio di Amministrazione, oggi indagati unitamente ad altri 3 professionisti (commercialisti ascolani, membri del Collegio Sindacale della stessa fallita, denunciati per “concorso”), risultati essersi adoperati nel mettere in atto un preciso e precostituito disegno, attraverso il quale (come puntualmente ricostruito dalle indagini), con una serie vorticosa di iniziative illecite – ed anche con l’ausilio di società anonima lussemburghese, risultata riconducibile ai 3 membri del Consiglio di Amministrazione indagati e controllata da altre due società anonime lussemburghesi – si è arrivati ad una bancarotta pianificata della società picena, “svuotata” degli asset patrimoniali di maggiore rilevanza finanziaria, al fine di inibire i creditori. Reati fallimentari sono, infatti, quelli cui dovranno rispondere, a diverso titolo, le 6 persone indagate: “Bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata per distrazione”, determinata dalla distrazione, dal patrimonio della fallita, di attività costituite da partecipazioni societarie e titoli azionari, quest’ultimi rappresentanti, in un caso, la maggioranza assoluta del capitale sociale di altra società direttamente controllata, operante nel settore delle energie rinnovabili, dirottati verso una società anonima del Lussemburgo, che si ritiene riconducibile ai tre membri indagati del Consiglio di Amministrazione della società fallita. Contestata anche la “Bancarotta fraudolenta preferenziale aggravata”, determinata dalla cessione di un credito di 3,5 milioni di euro vantato dalla fallita nei confronti del Comune di Guidonia Montecelio (RM) e dall’emissione di un bonifico bancario di 190.000 euro in favore della già citata società direttamente controllata, operante nel settore delle energie rinnovabili, considerati pagamenti preferenziali a discapito dei creditori. “Bancarotta fraudolenta aggravata da reato societario” è l’ultima delle fattispecie fallimentari connessa all’iscrizione di falsi valori, esponendo fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero e per importi rilevanti nei bilanci della società fallita dal 2011 al 2017, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari di tali informazioni, continuando così l’attività societaria in assenza di requisiti economico-patrimoniali, con la conseguenza di veder incrementato il deficit patrimoniale che, alla luce delle rettifiche che si sarebbero dovute apportare, è passato dai 3 milioni di euro del 2011 a più di 16 milioni di euro del 2017, aggravandone così il dissesto in atto di oltre 13 milioni di euro. Per quanto attiene ai 3 professionisti, nonostante consapevoli dello stato di dissesto della fallita – e partecipi alle delibere assembleari con cui erano state distratte le azioni della controllata green company – attraverso il loro parere favorevole espresso nelle relazioni di accompagnamento ai bilanci chiusi dal 2012 al 2017, attestavano falsamente la veridicità e la correttezza della situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico dell’esercizio, realizzandosi, così, omissioni agli obblighi di controllo e di vigilanza previsti dal codice civile a presidio dell’operato degli amministratori, alla denuncia di fatti censurabili, non impedendo la formazione e l’approvazione delle false comunicazioni sociali. I titoli azionari dell’importante società operante nel campo della generazione di energia da fonti rinnovabili e l’intero capitale sociale di una società immobiliare proprietaria di un’area edificabile di oltre 87.000 mq. sita in località “Tor Tre Teste” del comune di Roma Capitale, per un valore di mercato complessivo di circa 70 milioni di euro, è quanto, di fatto, rientrato nella disponibilità della società fallita per effetto dell’esecuzione del sequestro preventivo richiesto dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ed accolto dal G.I.P. presso il Tribunale alla stessa sede. Sequestro preventivo significativamente “confermato”, nella solidità degli elementi di prova raccolti e delle indagini corrispondenti, dal Tribunale di Ascoli Piceno, che ha respinto il ricorso proposto dagli indagati e dai legali rappresentanti delle società che hanno subìto il sequestro. Grazie all’operazione “Nemesi”, si sono quindi ristabiliti in capo alla società fallita i valori di cui era stata depauperata, consentendo il recupero, alla massa fallimentare, di attività per un valore di circa 70 milioni di euro. Un impegno che il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, nel perseguimento delle puntuali direttive dell’Autorità Giudiziaria, ha profuso con efficacia in una delle indagini fallimentari più laboriose degli ultimi tempi, ristabilendo i giusti equilibri di legalità e ponendo conseguentemente ora i creditori della fallita (che, nel corso degli anni, avevano tentato inutilmente di ottenere quanto giustamente di spettanza) su un percorso di ristoro e di soddisfazione dei propri legittimi interessi. Condotte fraudolente, quelle disvelate, che saranno approfondite dalle Fiamme Gialle anche con riguardo ai potenziali illeciti di carattere economico-finanziario, a consolidamento delle prerogative di specificità del Corpo.
Dopo i successi ottenuti con i singoli precedenti (Errore bellissimo, Un salto nel vuoto e Tropici) è uscito in tutti i digital store “Azzurro Scontato”, il nuovo brano del noto cantautore calabrese Giacomo EVA, un’altra produzione targata Gianni Testa – Joseba Publishing, missata e masterizzata da Giampaolo Pasquile, un racconto intimo che il cantautore ci regala tra le note del suo piano e la sua voce.
Giacomo EVA è autore, tra gli altri, per Dear Jack e Francesco Renga (“Aspetto che torni” Festival di Sanremo 2019), nel 2018 ha partecipato ad Amici di Maria De Filippi. “Ho scritto Azzurro Scontato perché l’amore è l’energia più forte che esiste. In una vita che corre veloce senza spazio di riflessione, migliaia di input che ci distraggono, i problemi, il caos, mi sono fermato a riflettere e ho capito che la cosa più importante da tenere ben presente è viversi e vivere gli altri. Lasciamoci amare innamorandoci”
Artista a 360°, negli ultimi mesi, oltre che alla produzione del suo disco, Giacomo EVA, cantautore dalle mille sfaccettature, continua ad interessarsi all’autorato per interpreti già affermati, collaborando non solo con diversi professionisti tra cui Tony Bungaro, Cesare Chiodo, il Maestro Enzo Campagnoli, Vittorio De Scalzi, Luca Rustici, Philippe Leon, Jean Michel Byron, Francesco Renga, Dear Jack, Rakele e molti altri, ma altresì per giovani talenti, perché fortemente attirato dal fermento che tante volte solo i ragazzi sanno suscitare.
Giacomo Eva è un artista e autore istrionico, che riesce con la sua penna ad entrare nell’anima degli artisti per cui scrive, carpendone sempre l’essenza e scrivendo generi diversi per artisti diversi. A tal proposito sono già diversi i suoi pezzi scritti per artisti emergenti che stanno raggiungendo centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube ed i primi posti nelle classifiche indipendenti.
A conclusione di indagini avviate alcuni mesi fa dai finanzieri del comando Provinciale di Rovigo, nella giornata di ieri è stata data esecuzione ad un ordine di sequestro per circa 800.000 € emesso dalla Procura della Repubblica cittadina nei confronti di una start up operante nel settore ittico e trasformazione del pescato.
Esaminando i contributi ricevuti da diversi soggetti che hanno beneficiato dei contributi Regionali afferenti il “Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca” (F.E.A.M.P.) i finanzieri della tenenza di Adria hanno individuato una società – qualificatasi come “start up innovativa” – a forte contenuto tecnologico, nell’ambito della quale sono state rilevate alcune anomalie. Dagli accertamenti effettuati, infatti, sono state individuate diverse irregolarità nei requisiti di base necessari per poterla qualificare quale “Start-up innovativa” (per come definite dall’art. 25, comma 2 del D.L. n.179/2012), indispensabili per l’ottenimento delle agevolazioni previste. In particolare, per ottenere ciò, i due rappresentanti legali che nel tempo si sono succeduti alla guida della start up e un altro socio avevano attestato falsamente di aver sostenuto spese in ricerca e sviluppo in misura corrispondente alle percentuali fissate dalla legge, di aver impiegato personale altamente qualificato e inoltre di essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale. Il possesso fittizio di detti requisiti ha consentito l’iscrizione nella Sezione Speciale del Registro delle imprese e quindi di accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato tramite il Medio Credito Centrale. Il particolare status, inoltre, ha ulteriormente permesso alla società di partecipare in condizione di assoluto vantaggio nelle procedure di accesso ai contributi Regionali erogati nell’ambito del F.E,A.M.P.. L’essere una start-up innovativa unitamente ad altre ulteriori attestazioni rivelatesi false nel corso delle indagini (gli amministratori hanno certificato di utilizzare pescato proveniente da acquacoltura biologica nonché da flotte pescherecce locali quando invece veniva utilizzato pescato proveniente dalla Grande Distribuzione e comunque non proveniente da flotte locali) ha consentito alla società di collocarsi in posizione utile nelle graduatorie dei fondi regionali (a discapito di altre aziende) ottenendo così, indebitamente, risorse pubbliche. Nel complesso la start-up ha potuto beneficiare di circa 1.000.000 di € di provvidenze. Dalle indagini inoltre è apparso evidente come la società, nata nel 2016, sia stata da subito inattiva fino all’anno 2018 in cui ha dato avvio alla produzione con scarsi se non nulli risultati economici. A seguito delle indagini svolte sono state denunciate 3 persone, fra cui i 2 amministratori che nel tempo si sono succeduti alla guida della società, per i reati di truffa ai danni dello stato (art. 640 c. 2 c.p.) e favoreggiamento personale (art. 378 cp) ed al contempo è stato richiesto e concesso dall’A.G. un decreto di sequestro preventivo pari alle somme illecitamente percepite, eseguito nella giornata di ieri. Anche questo intervento si colloca nel quadro delle iniziative a tutela dell’economia legale e della leale concorrenza fra le imprese, oltre che a tutela degli interessi erariali.
I Finanzieri del Comando Provinciale Biella in servizio presso il dipendente Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, a conclusione di un articolato e complesso controllo, hanno scoperto un’evasione fiscale internazionale posta in essere da una società avente formalmente sede nel Liechtenstein ma di fatto residente in Italia.
Tale fenomeno, denominato esterovestizione, consiste nella fittizia localizzazione della residenza fiscale all’estero, per sottrarsi agli adempimenti tributari previsti dall’ordinamento di reale appartenenza e beneficiare, conseguentemente, del regime impositivo più favorevole vigente nel paese prescelto. La suddetta attività ispettiva – iniziata a dicembre 2018 e terminata pochi giorni fa – ha preso avvio da un’accurata attività di intelligence grazie alla quale è stato possibilerilevare ingenti flussi di denaro – ammontanti a circa 2 milioni di euro – provenienti da paradisi fiscali e confluiti sui conti correnti istituiti in Italia ed intestati ad una società del Liechtenstein. I militari, al fine di approfondire la natura di tali movimentazioni finanziarie, hanno provveduto a notiziare la Procura della Repubblica competente territorialmente in merito all’ipotesi di reato prevista e punita dall’articolo 5 del D.Lgs 74/2000, la quale ha delegato il dipendente Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ad acquisire i conti correnti intestati alla predetta società e ad effettuare accertamenti tesi a dimostrare l’esterovestizione della stessa. Dall’approfondita analisi della documentazione bancaria – effettuata nell’ambito della più complessa attività di polizia giudiziaria – è stato possibile ricondurre in Italia l’effettiva residenza fiscale della predetta società ai sensi dell’articolo 73 comma 3 del TUIR. In particolare, l’esame della documentazione acquisita ha consentito di dimostrare che la società è stata gestita interamente da persone italiane residenti in Italia e che nel paese estero non vi è mai stata alcuna amministrazione effettiva, ma solamente una mera domiciliazione. Inoltre, le indagini hanno permesso di dimostrare che l’unica attività economica svolta dalla società è consistita nell’acquisto di un complesso immobiliare di lusso, sito in una rinomata località turistica del Nord Italia, finalizzato alla successiva ristrutturazione e rivendita. Tale operazione immobiliare ha consentito alla società di realizzare ingenti plusvalenze in totale evasione di imposta. Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini di polizia giudiziaria delegate sono confluiti nel suddetto controllo fiscale che ha permesso di constatare, ai fini dell’imposta sul reddito delle società e dell’imposta regionale sulle attività produttive, una base imponibile netta non dichiarata per un importo complessivo pari a euro 27.979.144,40, ai fini dell’I.V.A. un’imposta dovuta pari a euro 1.557.517,06, nonché di denunciare a piede libero di 2 persone fisiche, per il reato di omessa dichiarazione dei redditi (ex articolo 5 D.Lgs. 10 marzo 2000 n. 74) in relazione a un’imposta evasa complessiva pari a euro 5.675.052,48. Le posizioni di alcuni soggetti sono ancora al vaglio della competente Procura della Repubblica per eventuali violazioni alla normativa antiriciclaggio a carattere transnazionale. L’attività posta in essere rientra nell’ambito delle funzioni di polizia economica e finanziaria tipiche della Guardia di Finanza, ed è costantemente rivolta alla prevenzione e alla repressione delle forme di evasione fiscale più gravi tra le quali quella internazionale che sottrae importanti risorse economiche allo Stato, produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra imprese ed accresce il carico fiscale nei confronti dei cittadini.
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