La Fondazione Super Sud lancia la sfida per il futuro del Mezzogiorno con una rete per rigenerare le città e le aree interne Il Presidente Giovanni D’Avenia: “Il tempo dell’attesa è finito, servono corresponsabilità e …
Salute, Tiso (Accademia IC): “Ecoansia fenomeno preoccupante per giovani” “L’ecoansia è una delle nuove sfide sociali ed emotive che dobbiamo affrontare con urgenza, soprattutto tra le giovani generazioni. È un segnale forte e chiaro del …
L’impegno del governo al Forum della Fondazione Super Sud a Napoli: “Inclusione e co-progettazione per far crescere i territori” Il Presidente Giovanni D’Avenia: “Siamo all’inizio di un percorso di corresponsabilità: solo insieme possiamo costruire comunità …
Ue, Confeuro: “Prossima Pac forte su assicurazioni, giovani e tecnologia” “Apprezziamo le parole del Commissario Ue all’Agricoltura Hansen, pronunciate a margine del Global Food Forum di Bruxelles, in merito alla necessità di un budget dedicato …
Il nuovo episodio della saga Un commissario per caso, intitolato Il vestito grigio, segna il ritorno del commissario Barbero chiamato ad affrontare un nuovo caso di omicidio. L’ultima fatica di Carlo Magnifico vede il ritorno del commissario da sempre accompagnato dalla sua fedele compagna …
“Cosa sta succedendo in Ama? Mentre la municipalizzata capitolina dei rifiuti continua a vivere un periodo delicato e complesso, apprendiamo che stanotte un nuovo incendio ha coinvolto un mezzo dell’azienda comunale sulla via Salaria.
Si tratta di una realtà dai contorni gravi e preoccupanti, visto e considerato che non è la prima volta che accadono fenomeni simili: ricordiamo, ad esempio, il compattatore Ama andato a fuoco nella prima metà di giugno nella zona di Villaggio Prestino. Chiediamo ai vertici Ama e al Campidoglio grillino di fare chiarezza sulle dinamiche che hanno condotto al rogo di stanotte e, al contempo, abbiamo intenzione di presentare un esposto alla procura della Repubblica di Roma”. Così, in una nota, l’associazione Assotutela.
Un’agguerrita gang dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, alle estorsioni e alla ricettazione – operante tra Guidonia Montecelio e Tivoli – è stata smantellata dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno eseguito sei misure cautelari (3 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), disposte dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Tivoli su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’operazione costituisce l’epilogo di complesse indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Tivoli che hanno consentito di delineare il ruolo di ciascun componente e il modus operandi del gruppo, il quale poteva contare su un’efficiente e capillare rete distributiva per lo smercio della droga, per lo più nella periferia orientale della Capitale, Tivoli e Guidonia, avvalendosi di un motociclo rubato. L’organizzazione, riconducibile alla stessa famiglia, si basava su una rigida suddivisione dei compiti e non esitava a ricorrere alle “maniere forti” con i clienti inadempienti o ritardatari nei pagamenti, minacciati di morte o gravi ritorsioni fisiche e spesso costretti a consegnare beni e oggetti di valore a garanzia delle proprie obbligazioni. Tra i membri del gruppo, con compiti di coordinamento dei pusher “alle dipendenze”, vi era un cittadino rom dimorante in un accampamento di Guidonia Montecelio, situato nei pressi di via dell’Aeronautica. Durante le perquisizioni presso le abitazioni degli indagati e altri luoghi agli stessi riconducibili sono stati rinvenuti denaro contante per circa 11.000 euro, probabile provento dell’attività illecita, nonché una pianta di marijuana portando all’arresto in flagranza di un’ulteriore persona non colpita dal provvedimento cautelare emesso dall’Autorità Giudiziaria. Nel corso delle indagini, durate circa un anno, erano già state arrestate 5 persone in flagranza di reato e sequestrati 1,4 chilogrammi di cocaina e hashish. L’attività investigativa rientra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti predisposto dalla Guardia di Finanza di Roma.
Il Focus monografico del nuovo numero del magazine on line del Consiglio nazionale delle ricerche esamina, con l’aiuto dei ricercatori del Cnr, alcune trasformazioni che il mondo del lavoro sta conoscendo a seguito della pandemia.
Dopo i chiodi arrugginiti e i cocci di vetro nascosti nella sabbia ora sono state trovate una grande quantità di siringhe usate. Il tutto nella spiaggia libera di Ostia, nel X’ Municipio della Capitale.
Invitiamo la Sindaca Raggi che ha dato la notizia postando un messaggio sui social, di non fermarsi alle semplici comunicazioni come fosse una semplice cittadina, ma avendo l’incarico di amministrare la città, di risolvere immediatamente il problema. Vi è da passare dal semplice messaggio a trovare soluzioni adeguate, tempestive e risolutive per garantire la sicurezza di tutti coloro che voglio frequentare la spiaggia libera di Ostia. Maggiore e più frequente pulizia dell’arenile, la richiesta di più efficaci controlli, soprattutto di notte, l’installazione di telecamere di videosorveglianza essendo quel tratto di spiaggia particolarmente interessato da atti come quelli descritti. Dalla parola ai fatti, dal semplice messaggio telematico a soluzioni adeguate per la città, questo come Ecoitaliasolidale chiediamo alla Sindaca Raggi. E’ quanto dichiarano in una nota Gaetano Di Staso, Coordinatore per il X’ Municipio e per il Litorale romano del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale e Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale
Si tratta del più grande sequestro di amfetamine a livello mondiale, effettuato in esecuzione di apposito decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – DDA e maturato nell’ambito di una complessa attività d’indagine delegata al GICO nei confronti di un’organizzazione con proiezioni internazionali dedita all’importazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Dopo il periodo di lockdown, dovuto all’emergenza epidemiologica da coronavirus, sono state, infatti, intensificate le attività di contrasto nello specifico settore. Dallo sviluppo degli indizi emersi nel corso dell’investigazione ed in particolare da altri sequestri effettuati in precedenza, i finanzieri hanno tracciato 3 container sospetti in arrivo al porto di Salerno, contenenti cilindri di carta per uso industriale e macchinari. Dopo il sequestro, le Fiamme Gialle hanno trasferito i container in un luogo attrezzato per procedere all’ispezione interna, con l’ausilio di tecnici specializzati e con la preziosa collaborazione della Sezione Antifrode della Agenzia delle Dogane di Salerno. I cilindri di carta, alti circa 2 metri e del diametro di 140 cm – verosimilmente costruiti in Germania – sono stati congegnati in multistrati in grado di celare allo “scanner” il contenuto, riposto negli strati interni, di circa 350 kg di pasticche per ogni cilindro. Rinvenute in totale 14 tonnellate di amfetamine, circa 84 milioni di pasticche, riportanti il simbolo del “captagon” che contraddistingue la “droga della Jihad”. È noto infatti, che ISIS/DAESH finanzia le proprie attività terroristiche anche e soprattutto con il traffico di droghe sintetiche, prodotte in gran parte in Siria, diventata per questo motivo negli ultimi anni il primo produttore mondiale di amfetamine. Il captagon viene smerciato in tutto il Medio Oriente ed è diffuso sia tra i combattenti per inibire paura e dolore sia tra i civili perché non fa sentire la fatica. Prodotta inizialmente soprattutto in Libano e diffusa in Arabia Saudita negli anni ’90, questa sostanza stupefacente è ricomparsa nei covi dei terroristi – come ad esempio nell’attacco al Bataclan di Parigi nel 2015 – ed è perciò stata soprannominata la “droga dell’Isis” o la “droga della Jihad”. Secondo la DEA americana (Drug Enforcement Administration), L’ISIS ne fa largo uso in tutti i territori su cui esercita l’influenza e ne controlla lo spaccio. Una volta avviati gli impianti chimici di produzione, è facile per ISIS produrre ingenti quantitativi anche per il mercato mondiale delle droghe sintetiche, in modo da accumulare rapidamente ingenti finanziamenti. Già due settimane fa, sempre nel porto di Salerno, gli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, avevano intercettato un container con un carico di copertura costituito da capi di abbigliamento contraffatti, contenente 2.800 kg di hashish e 190 kg di amfetamine (oltre 1 milione di pasticche) con lo stesso identico simbolo (captagon). Quanto alla destinazione finale, è verosimile che sia coinvolto un “consorzio” di gruppi criminali, sia per il valore totale delle spedizioni, sia per la distribuzione sui mercati di riferimento (85 milioni di pasticche possono soddisfare un mercato di ampiezza europea). L’ipotesi è che durante il lockdown, dovuto all’emergenza epidemiologica mondiale, la produzione e distribuzione di droghe sintetiche in Europa si sia praticamente fermata e quindi alla ripresa molti trafficanti, anche in consorzio, si siano rivolti alla Siria, la cui produzione invece non pare aver subito rallentamenti. Sono in corso ulteriori indagini per l’individuazione dei responsabili che, proprio in relazione all’ingente quantitativo sequestrato, potrebbero operare per conto di un “cartello” di clan di camorra in grado di commercializzare le sostanze in ambito internazionale.
Stile e tendenza sono le coordinate principali di “Tropici”, il nuovo singolo di Giacomo EVA in radio e su tutti i digital store. Giacomo EVA è autore per Dear Jack e Francesco Renga (“Aspetto che torni” Festival di Sanremo 2019), nel 2018 ha partecipato ad Amici di Maria De Filippi
Un tropical sound avvolge un testo italiano, un esperimento che dà vita ad un lavoro originale, nuovo ed internazionale, prodotto da Gianni Testa per la Joseba Publishing e arrangiato da Giampaolo Pasquile. Giacomo racconta: “Come avrete capito mi piace azzardare e sperimentare: ‘Tropici’ è la mia idea di hit estiva in un periodo che ha bisogno più che mai di leggerezza e contenuti, è un brano che fa viaggiare e ballare trascinandoti sempre più dentro la foresta pluviale, un invito anche a riconnettersi con la natura troppe volte ferita dall’uomo partendo dalle vibrazioni della musica”. Videoclip “Tropici”: https://youtu.be/x84dxl0Idfc “Sono felice di poter cantare finalmente le mie parole e la mia musica, ho sempre scritto per altri artisti e penso ora di aver raggiunto la maturità necessaria per proporre la mia musica in prima persona” Negli ultimi mesi, oltre alla produzione del suo disco, Giacomo EVA continua ad interessarsi all’autorato per interpreti già affermati collaborando con diversi professionisti tra cui il Maestro Enzo Campagnoli, Vittorio De Scalzi, Luca Rustici, Philippe Leon, Jean Michel Byron e molti altri, ma altresì per giovani talenti, perché fortemente attirato dal fermento che tante volte solo i ragazzi sanno suscitare. A tal proposito sono già diversi i suoi pezzi scritti per artisti emergenti che stanno raggiungendo le migliaia di visualizzazioni Youtube e i primi posti nelle classifiche indipendenti. Nel 2019 apre il concerto di capodanno di Clementino e l’11 marzo 2020 pubblica il suo primo vero inedito, “Un salto nel vuoto”, un progetto che non asseconda le logiche e le mode di mercato ma è incentrato su parole sincere, e melodie raffinate ed intense, mescolando la canzone d’autore con la musica elettronica. Giacomo Runco in arte Giacomo EVA è nato a Cosenza il 12/06/1992. Studia composizione e canto presso il C.E.T. di Mogol ed è lì che ha inizio il suo percorso nella musica. Nel febbraio 2015 esordisce come autore al festival di Sanremo, firmando il brano “Io non lo so cos’è l’amore”, canzone cantata da Rakele nella sezione “Nuove Proposte”. Per quest’ultima ha scritto anche parte del suo primo album “Il diavolo è gentile”. Da qui inizia una intensa collaborazione con due grandi professionisti del settore, Bungaro e Cesare Chiodo, con i quali firma molti brani e affina l’arte dello scrivere canzoni. Sempre nel 2015 è stato autore nel disco dei Dear Jack, “Domani è un altro film seconda parte”, che si aggiudica il doppio disco di platino. Nello stesso anno partecipa alla nona edizione di XFactor Italia entrando a far parte dei tre under uomini che ne compongono la categoria. Sempre nel 2015 scrive le musiche per la serie Web di RAI Fiction “Lontano da me”. Vince il prestigioso Premio Lunezia nel Luglio 2016 con una sua canzone inedita dal titolo “Un Soffio Di Vento” e nel 2018 partecipa alla diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi conquistando un banco nella famosa scuola studiandovi per circa 5 mesi. Nel 2019 è autore del brano “Aspetto che torni” cantato da Francesco Renga al Festival di Sanremo. In uscita il suo primo progetto discografico prodotto da Gianni Testa.
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