MAGIC AROUND THE WORLD – IL PIU IMPORTANTE GALA SHOW MONDIALE MAI CREATO

Si terrà domenica 31 maggio 2020 dalle ore 21.00 il più importante spettacolo magico mondiale creato da un idea condivisa da Roberto Bombassei e Gianluigi Sordellini , presidente di UMI.

In video , artisti dall’Italia,Spagna , Marocco,Cile,Venezuela, Colombia ,Francia, Inghilterra  e Oriente.
Come vederlo? Collegatevi alla pagina Facebook di UMI e collegatevi al link che verrà posto.E poi, condividetelo sulla vostra pagina, sedetevi nel posto migliore della vostra casa e godetevi lo spettacolo.“ È un onore ed un piacere per me presentare a tutti voi la nostra ultima iniziativa che chiude una serie di grandi eventi nel mondo degli illusionisti .
Grazie a Gianluigi Sordellini , presidente UMI, Università Magica Internazionale “Damaso Fernandez”, fedele alla sua matrice internazionale, abbiamo creato il più grande spettacolo live del mondo: “ Magic around the world “ .

 UMI ha realizzato in questi mesi di lock down la serie più importante a livello mondiale  di conferenze quotidiane trasmesse online sulla piattaforma Zoom :  di circa 2 ore destinati agli addetti ai lavori, a partire da aprile e fino  30 maggio.
E così gli oltre 55 artisti in calendario hanno prodotto  con generosità e in modo disinteressato, tutti i giorni, per una presenza di circa 6000 presenti, esponendo on line le proprie esperienze professionali e i tanti segreti del mestiere frutto della competenza maturata negli anni sul campo. È stata un’opportunità unica che UMI ha reso disponibile ai più attenti e desiderosi di imparare tra gli appassionati di magia che, diversamente, avrebbero impiegato anni oltre a considerevoli costi per riuscire a fruire di un patrimonio artistico e umano di tale valore.

“ Già nel logo di “UMI” il motto latino “In Ludo Magia” rimanda subito l’idea del gioco, dell’illusione e della magia, cui l’amico Gianluigi  si è dedicato specializzandosi negli anni nella cartomagia sviluppata, appunto, con un semplice mazzo di carte francesi. E, ad oggi, UMI rappresenta la miglior associazione magica italiana.” 

“ Quindi , con orgoglio e soddisfazione , vi consiglio l’appuntamento on line di domenica 31 maggio 2020 per il Gala Show “MAGIC AROUND THE WORLD” con la partecipazione di artisti dall’Italia, Spagna, Marocco, Cile, Venezuela, Colombia, Francia e Inghilterra, in diretta su Youtube e FaceBook sulla pagina UMI PROJECT.

Video di presentazione:

SIGLATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA PROCURA GENERALE DELLA CORTE DEI CONTI E LA GUARDIA DI FINANZA

Il Procuratore Generale della Corte dei Conti, Pres. Alberto Avoli, e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, hanno siglato, in data odierna, a Roma, presso la caserma “Piave”, sede del Comando Generale del Corpo, un protocollo d’intesa volto a rafforzare la consolidata collaborazione tra il Corpo e la Procura Generale contabile, con particolare riferimento alle modalità di conduzione investigativa.

Il memorandum prevede, tra l’altro, l’istituzione di un Comitato tecnico permanente composto da 4 componenti (2 Pubblici Ministeri contabili individuati dal Procuratore Generale, il Capo del III Reparto Operazioni del Comando Generale e il Comandante del Comando Tutela Economia e Finanza). L’Organo collegiale promuoverà il confronto su profili interpretativi relativi a tematiche di interesse operativo, individuando, altresì, le fattispecie – connesse a frodi comunitarie e a violazioni in danno dei bilanci degli enti nazionali e locali – generanti danni erariali che presentino aspetti di rilievo e maggiore ricorrenza ai fini delle analisi ordinariamente svolte dal Corpo. L’accordo pone, dunque, le basi per un ulteriore consolidamento delle sinergie, nella prospettiva di garantire un costante e reciproco scambio di conoscenze nonché di migliorare costantemente le procedure, anche implementando, nella massima cornice di sicurezza e riservatezza, le trasmissioni telematiche dei dati: il tutto allo scopo di affinare le metodologie di indagine, elevando coerentemente il livello qualitativo degli interventi svolti.
Particolare attenzione è dedicata al ruolo del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, Reparto della Componente speciale deputato alla tutela delle uscite di bilancio e referente operativo della Procura Generale della Corte dei Conti, nonché al potenziamento del raccordo operativo curato dalle articolazioni specializzate della Guardia di Finanza, inserite nei Nuclei di polizia economico finanziaria che operano in sede di capoluogo di regione.
L’efficacia del dispositivo di intervento passa, naturalmente, anche attraverso l’organizzazione di comuni iniziative di formazione, da attuarsi sia a livello centrale che periferico, con l’obiettivo di intensificare la condivisione delle migliori prassi.
L’intesa, che consolida il legame esistente tra la Procura Generale e il Comando Generale della Guardia di Finanza, giunge a formalizzazione in una contingenza imprevista ed eccezionale – qual è quella dell’emergenza sanitaria in atto – in cui essi sono e saranno chiamati, ancora di più, a unire le forze affinché sia assicurato il corretto impiego dei fondi pubblici. In tale ambito, la collaborazione prestata all’Autorità Giudiziaria contabile trarrà fondamento nelle attitudini investigative e nell’esperienza propria delle Fiamme Gialle, quale forza di polizia economico-finanziaria, in grado di svolgere, tra l’altro, complesse analisi di bilancio e verificare strutturate operazioni finanziarie.

ENNA – OPERAZIONE “INSIDE” DELLA GUARDIA DI FINANZA TRENTASEI IMPRENDITORI PERCEPIVANO INDEBITAMENTE IL REDDITO DI CITTADINANZA

Si dichiaravano indigenti mentre in realtà percepivano provvidenze comunitarie previste dalla politica agricola comune quali imprenditori agricoli per decine di migliaia di euro, ottenendo così indebitamente il reddito di cittadinanza.

Scoperti dalle fiamme gialle del Comando Provinciale Enna a seguito di una preliminare analisi di rischio condotta a largo raggio nei riguardi di 7.600 beneficiari di contributi dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura –AGEA-, e potenzialmente in grado di sfuggire alla verifica dei requisiti reddituali e patrimoniali richiesti per ottenere il sussidio.
In particolare, i finanzieri della Tenenza di Nicosia, sotto il costante coordinamento del Comando Provinciale, hanno espletato una serie di attività volte ad individuare e reprimere condotte penalmente rilevanti, perpetrate con il fine ultimo dell’illecita percezione della citata misura di sostegno.
Il reddito di cittadinanza, come noto, spetta unicamente in presenza di stringenti requisiti, autocertificati dal richiedente e volti a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare di riferimento.
In effetti, sebbene gli aiuti all’agricoltura a favore degli imprenditori del settore primario non formino oggetto di dichiarazione ai fini fiscali, lo stesso non vale per la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini del rilascio dell’attestazione ISEE la quale contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica complessiva riferita all’intero nucleo familiare del richiedente. Detta dichiarazione è necessaria per ottenere il reddito di cittadinanza; misura di sostegno tendente ad assicurare un livello minimo di sussistenza ai destinatari, in attesa di inserimento nel mondo del lavoro.
Così nella lista delle posizioni irregolari sono finiti n. 36 imprenditori della provincia di Enna con situazioni economiche non marginali e già percettori di contributi comunitari erogati dalla P.A.C. (Politica Agricola Comune) i quali omettevano scientemente di indicare tali provvidenze attingendo così al reddito di cittadinanza non di spettanza.
Gli indebiti percettori del citato beneficio economico, che in alcuni casi arrivavano a ottenere anche importi di sussidio di cittadinanza pari a 1.200 euro mensili, sono stati quindi segnalati alla Procura della Repubblica di Enna guidata dal Dott. Massimo Palmeri e rischiano adesso la reclusione da due a sei anni per violazione all’art. 7, comma 1, del D.L. 4/2019 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26.
Nel contempo, sono state immediatamente avviate le operazioni per la revoca/decadenza del beneficio ed il recupero dell’indebito, di competenza dell’I.N.P.S. quantificato allo stato complessivamente in oltre 200.000,00 euro.
In questo ultimo periodo, caratterizzato da una diffusa richiesta di sovvenzioni pubbliche per sopperire alle situazioni di difficoltà economiche connesse all’emergenza epidemiologica, l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Enna nell’ambito dell’operazione denominata “Inside”, contraddistingue l’attività di polizia economico-finanziaria a vocazione sociale operata dal Corpo a contrasto delle indebite percezioni di prestazioni assistenziali non dovute e di ogni forma di iniquità che potrebbe intaccare la coesione sociale e sottrare risorse ai cittadini onesti aventi diritto al sostegno economico da parte di chi falsamente rappresenta una situazione di difficoltà e di disagio.

ROMA, ASSOTUTELA: “RAGGI CHIARISCA SU FONDI PER SPOT”

“Apprendiamo della denuncia mediatica di una forza di opposizione che parla di 200mila euro di soldi pubblici che la sindaca Raggi avrebbe speso in pubblicità e spot su social network e media.

Come associazione che tutela i diritti dei cittadini romani, invitiamo l’amministrazione capitolina e la prima cittadina a chiarire su questa vicenda dai contorni delicati e preoccupanti, e sulle procedure eventualmente adottate. Se fosse vero, si tratterebbe di spese davvero poco consone rispetto al momento di emergenza attuale, dove tante famiglie e tante imprese locali vivono tra sacrifici economici e ristrettezze finanziarie. Attendiamo dunque un chiarimento da Virginia Raggi”.
Così, in una nota, il capo dello staff legale della associazione Assotutela, Massimo Baldi.

OPERAZIONE “OPIUM” DISARTICOLATA ORGANIZZAZIONE NARCOTRAFFICANTE PAKISTANA E AFGHANA CHE RIFORNIVA DI EROINA LA CAPITALE

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, nei confronti di 10 persone originarie del Pakistan e dell’Afghanistan, accusate di far parte di un’associazione per delinquere dedita al traffico di eroina su scala internazionale.

Le indagini, eseguite su delega della D.D.A. e sviluppate con la proficua collaborazione della National Crime Agency britannica, anche grazie al coordinamento assicurato dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un agguerrito sodalizio, facente parte di un vero e proprio network del narcotraffico, dotato di notevoli risorse economiche e di importanti disponibilità di stupefacente da destinare ai propri sodali dislocati in vari Paesi europei (oltre all’Italia, Gran Bretagna, Grecia, Olanda e Francia).
In particolare, l’organizzazione criminale, capeggiata da ZAD GUL Muslim (classe 1970) – destinatario del provvedimento coercitivo – e che aveva stabilito a Roma la base operativa da cui coordinare le importazioni per tutta l’Europa, in gran parte operate utilizzando i cosiddetti “ovulatori” o “ingoiatori”, era contraddistinta da una “doppia anima”, locale e globale:
– locale poiché aveva accentrato in alcuni quartieri romani, in particolare a Torpignattara – zona caratterizzata da una forte presenza afghana e pakistana – le fasi di stoccaggio e consegna della droga;
– globale in quanto capace, grazie a un’articolata rete di conoscenze e connivenze, di:
 proiettarsi in diverse aree geografiche, invadendo piazze di spaccio anche solo per brevi periodi;
 reperire l’eroina attraverso molteplici canali internazionali, mantenendo costanti e dirette relazioni “commerciali” e criminali con i Paesi d’origine, Afghanistan e Pakistan.
L’approfondita analisi del circuito relazionale di tutti gli indagati permetteva di scoprire, tra l’altro, come due degli elementi di spicco dell’organizzazione – MAROFKHIL Bakhtulla (classe 1985) e MAROOF Khan Zaman (classe 1978) detto Zazai, entrambi oggetto di misura cautelare – avessero tra i loro contatti di facebook un soggetto con cui avevano condiviso fotografie in cui venivano ritratti nella locale Piazza Vittorio. In altre foto postate sul social network quest’ultimo soggetto veniva immortalato armato di pistola e fucile mitragliatore AK 47.
Nel corso degli accertamenti, durati oltre un anno, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma hanno arrestato 9 corrieri di nazionalità pakistana, afghana e siriana e sequestrato oltre 25 chili di stupefacente di altissima qualità.
Analogamente a quanto avviene in seno alle organizzazioni di più elevata caratura criminale, gli indagati reagivano ai vari interventi repressivi cercando di comprenderne le “cause”, pianificando nuove strategie operative e garantendo ai corrieri tratti in arresto una sorta di “mutua assistenza criminale”, ossia assistenza legale nel processo e aiuti economici ai familiari.
L’esecuzione dell’odierno provvedimento cautelare testimonia l’impegno profuso quotidianamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalle Fiamme Gialle capitoline nella tutela della legalità e nel contrasto alla criminalità organizzata, anche internazionale.

OPERAZIONE ANTI-USURA “NUDA PROPRIETÀ” SEQUESTRATO UN IMMOBILE DEL VALORE DI OLTRE UN MILIONE DI EURO

La Guardia di Finanza di Altamura – coordinata dal I Gruppo Bari – ha eseguito, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un condannato in via definitiva per delitti contro la Pubblica Amministrazione, residente a Gravina in Puglia (BA), avente per oggetto un intero stabile del valore di oltre 1 milione di euro, profitto del reato di usura.

Si tratta di M.C., nativo di Gravina in Puglia (BA), classe 1960, pluripregiudicato e con carichi pendenti per reati – tra gli altri – di usura, turbata libertà degli incanti ed estorsione, nonché con precedenti di polizia per reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, ricettazione, riciclaggio, in materia di armi e di sostanze stupefacenti.
Le indagini sono state avviate a seguito della presentazione di una denuncia da parte di una vittima di usura – casalinga e senza reddito – residente a Gravina in Puglia (BA), la quale, trovandosi in stato di bisogno, si era rivolta al pluripregiudicato gravinese chiedendogli un prestito. In particolare, il denaro le serviva anche per far fronte alle spese di ordinaria e straordinaria amministrazione che avrebbe dovuto affrontare a seguito della morte del padre, con il quale viveva – unitamente alla madre – nello stabile di proprietà del defunto genitore. Sebbene la denunciante avesse assicurato la restituzione del prestito una volta che la propria madre avesse ottenuto la pensione di reversibilità, l’indagato, invece, aveva subordinato la dazione del denaro alla donazione in proprio favore della nuda proprietà dell’immobile, del quale la madre avrebbe conservato l’usufrutto fino alla sua morte. Tenuto conto del rilevante valore dell’immobile, pari a oltre un milione di euro, la vittima non aveva, tuttavia, accettato la proposta.
Con l’aggravarsi del disagio economico, però, la donna non riusciva più a sostenere finanche le spese quotidiane, come ad esempio il pagamento delle bollette per le utenze domestiche o del meccanico per la riparazione dell’auto. Tale situazione, dunque, la induceva ad accettare 20.000 € in contanti consegnati dall’usuraio, accondiscendendo – suo malgrado – alla donazione del 50% della nuda proprietà dell’immobile.
A seguito di un ulteriore prestito concesso dall’indagato sotto forma di pagamento delle bollette e di altri debiti contratti dalla vittima nei confronti di altre persone relativi alle spese quotidiane, l’usuraio – approfittando della grave situazione di difficoltà finanziaria della donna – riusciva ad ottenere la donazione del restante 50% della nuda proprietà dell’immobile. Da quel momento i rapporti fra i due si deterioravano profondamente raggiungendo il culmine del disaccordo a giugno 2017, quando la madre della vittima veniva a mancare e l’uomo acquisiva la piena proprietà dell’immobile donato, conseguendo così un vantaggio usuraio, pari al 3.000% del prestito concesso alla vittima.
I Finanzieri baresi hanno ricostruito l’intera vicenda grazie alla preziosa collaborazione della malcapitata, nonché incrociando le numerose dichiarazioni di persone informate sui fatti con la copiosa documentazione (tra cui, assegni, matrici di assegni contenenti appunti manoscritti riferiti ai pagamenti dei debiti della vittima, bollettini di conto corrente) sequestrata nel corso di una perquisizione effettuata presso l’abitazione dell’usuraio.
L’immobile sequestrato – che è stato oggetto di un’importante ristrutturazione effettuata da parte dell’indagato allo scopo di adibirlo a B&B – è stato affidato in custodia ad un amministratore giudiziario nominato dall’A.G., ma alla vittima dell’usura ne è stato, comunque, concesso l’utilizzo.
La presente attività costituisce un’ulteriore testimonianza del presidio anti-usura assicurato dalla Guardia di Finanza che è stato, da ultimo, rafforzato in questo particolare momento di crisi anche economica e finanziaria che sta interessando il nostro Paese a causa della diffusione dell’epidemia da COVID-19. Infatti, in questo complicato scenario le famiglie in difficoltà, i lavoratori in nero e/o stagionali potrebbero rappresentare un ulteriore bacino di utenza per le attività usurarie della malavita, ragione per cui le Fiamme Gialle baresi hanno incrementato gli sforzi investigativi per alzare ancora di più la guardia nella prevenzione e nel contrasto di questa insidiosa “piaga” sociale.