Codice Rosso Rafforzato: cos’è? Intervista allo Psicoterapeuta Massimo Lattanzi

È di queste ore la notizia che la legge del 2019, denominata “Codice Rosso” sia stata rafforzata. Approvato anche alla Camera, il disegno di legge approvato in Senato il 3 maggio 2023. Abbiamo intervistato lo Psicoterapeuta Massimo Lattanzi, per avere non solo maggiori informazioni, ma anche un parere da un professionista a contatto con la violenza di genere, ogni giorno.
In cosa consiste il Rafforzamento?
“Sinteticamente: se il Pubblico Ministero, assegnatario delle indagini non procede nel temine di tre giorni all’ascolto delle persona offesa, il Procuratore della Repubblica, può revocare l’assegnazione del provvedimento, procedendo direttamente o attraversò l’assegnazione ad altro magistrato”.
Se venisse applicato potrebbe fare la differenza?
“Credo che, molti magistrati siano oberati, così come la polizia giudiziaria che, su delega dei magistrati, svolge le indagini preliminari. Se fosse prevista una copertura finanziaria sufficiente, da ampliare significativamente il numero dei magistrati e della Polizia giudiziaria sì, diversamente no!”
Cosa sarebbe stato necessario anche prevedere nel rafforzamento?
“L’aumento delle risorse per innalzare il numero dei magistrati e della Polizia giudiziaria, l’aggiornamento professionale e la velocizzazione dei processi e la tutela delle vittime durante il processo”.
Estrapolando una testimonianza di un’intervista ad un autore di violenza, seguito dal Centro Presunti Autori di violenza e Stalking dell’A.I.P.C. fondato a Roma nel 2007, quale riporterebbe?
Sicuramente, la più rappresentativa sarebbe la seguente: “Sto frequentando il percorso di recupero presso il C.P.A. per ottenere la sospensione condizionale della pena per un reato contro la persona che ho commesso di recente. Il cd Codice Rosso obbligandomi a seguire il percorso mi ha permesso di consapevolizzare quali fossero le origini del mio funzionamento disfunzionale nelle relazioni interpersonali, quali trigger mi attivano e come autoregolare la mia disregolazione affettiva. Il protocollo scientifico integrato A.S.V.S. ha tracciato il mio profilo psicodiagnostico e psicofisiologico. Trovo molto utile oltre i colloqui i training di autoregolazione con il biofeedback. Credo che continuerò anche dopo il periodo obbligatorio”.
Come vorrebbe concludere?
“Credo che non si possa prescindere dall’integrazione dei protocolli scientifici sia per i CAV che per i CUAV, dall’aggiornamento professionale continuo della Polizia giudiziaria e dei Magistrati, dall’investire pari risorse nei CAV e nei CUAV riconosciuti dai Ministeri preposti. Gli operatori e le operatrici dei CAV e dei CUAV dovrebbero essere tutti laureati in psicologia e specializzati in psicoterapia, anche loro dovrebbero seguire un aggiornamento professionale continuo e una supervisione.”

Pietro e Paolo: due bambini in cerca di una famiglia, per rinascere

Dare speranza e buone notizie, diventa spesso complesso e quando arrivano, non devono e passare in secondo piano. Quattro mesi fa, sono stati trovati due bambini di 4 e 6 anni, in una zona periferica di Roma; denutriti e abbandonati a loro stessi con le tristi, quanto immaginabili conseguenze del caso. Quello che i bambini sono riusciti a dire era chiaro ed inequivocabile; non volevano tornare a casa dalla mamma, ma avevano fame e desideravano tanto un gelato. Sono stati così, prelevati dalle forze dell’ordine e trasportati al pronto soccorso dell’Ospedale Policlinico Umberto I di Roma. La loro vita è ripresa da quel lontano giorno di maggio. I due bambini, ribattezzati Pietro e Paolo, sono stati accuditi fisicamente e psicologicamente; le ferite fisiche sono guarite, per quelle dell’anima ci vorrà del tempo, se mai cancellabili, però neuropsichiatri infantili, dietisti, nutrizionisti e infermieri non si sono risparmiati. Dopo un percorso non indifferente durato 10 giorni, in terapia intensiva, per i due fratellini è iniziato un rapporto di fiducia nei medici, riuscendo anche ad abbracciale il personale che si è dedicato con tanta professionalità e umanità, a questi bambini. Per il benessere futuro di Pietro e Paolo, alla luce dei fatti emersi e co il sostegno delle istituzioni, è stata revocata la patria potestà ai genitori e appena è stato possibile, trasferire i fratellini in una casa famiglia e allo stato attuale, Pietro e Paolo sono adottabili.

Eventi benefici: la Famiglia Vialli puntualizza

Da quando è venuto a mancare il grande Gianluca Vialli, si sono susseguite una serie di manifestazioni “benefiche” a nome dello stesso, per raccolte fondi non autorizzate. Nel prossimo evento, chiamato “The Legend Gianluca Vialli” allo stadio Oreste Granillo, di Reggio Calabria che dovrebbe tenersi domenica 10 settembre, la famiglia del calciatore è intervenuta con una sintetica, quanto esemplificativa nota in cui afferma “La famiglia Vialli, non ha dato alcuna autorizzazione ad utilizzare il nome di Gianluca Vialli, ad alcuna organizzazione”. I dubbi sia sull’organizzazione della manifestazione, che sulla Onlus che ha dato il via all’evento, sono stati sollevati da Selvaggia Lucarelli, che è stata prontamente querelata per diffamazione, dall’organizzatore dell’evento Alessandro Arena che, attraverso una nota stampa ha affermato: “ho presentato querela contro la giornalista, ritenendo le sue frasi non veritiere, offensive, tendenziose, diffamatorie e lesive”, sia alla propria immagine, che a quelle dell’Associazione No Profit , nonché all’evento organizzato. Arena ha tenuto a precisare che l’Associazione, attraverso gli eventi organizzati a scopo benefico, al netto delle spese dell’organizzazione, devolverebbe il ricavato a “favore della realizzazione delle finalità dichiarate, com’è sempre stato fatto negli anni. Nonostante tutto, resta comunque fondamentale, la precisazione della famiglia del giocatore, le cui unica organizzazione ufficiale e riconosciuta è la “Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus”.

“Paccheto Sicurezza” in arrivo

Negli ultimi giorni, si sente parlare di “pacchetto sicurezza”, che si starebbe ultimando soprattutto in vista del pre-Consiglio dei Ministri di oggi, per essere approvato quanto prima. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Per ora, ciò che è dato sapere è che, in seguito gli ultimi gravissimi episodi nel tema della sicurezza, hanno visto la necessità di “decretazioni urgenti”, con possibili “ritocchi” alle normative penali già esistenti e di disegni di legge adeguati, ad un sistema e ad una società, in rapido declino. Una task force di addetti al lavoro, come tecnici degli Uffici Legislativi della Giustizia e dell’Interno, con l’appoggio di numerosi Dicasteri, -tra cui quello della scuola-, starebbero ultimando, sotto l’attento controllo di Palazzo Chigi, per l’appunto un “pacchetto sicurezza”, con pene più aspre per molti reati. Le tematiche affrontate, Come nel “decreto legge del Sud”, articolo 9 (ricordando che sono ancora bozze), conterrebbe “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese”, che dovrebbe prevedere un “piano straordinario di  interventi infrastrutturali e di riqualificazione”, al fine di “fronteggiare le situazioni di degrado e di vulnerabilità sociale”, sicuramente, questo tema, riporta il problema della Sicurezza delle periferie, soprattutto dopo la visita di Giorgia Meloni a Caivano. Per cercare di contenere, arginare, ma soprattutto evitare l’insorgenza di ulteriori baby gang e tutti i casi di violenza minorile (dai 14 ai 18 anni), c’è la possibilità di disporre la Daspo; ovvero una misura prevista dalla legge italiana, che vieterebbe di accedere (ad oggi a talune manifestazioni sportive), per limitare e contrastare la violenza. Limitazioni, ancora, per minorenni alzando le pene per chi commette azioni violente nei confronti delle forze dell’ordine e di tutti i pubblici ufficiali. Pacchetto che non escluderebbe nemmeno i rimpatri più immediati, per i migranti irregolari, o che commetterebbero reati.

Test di medicina venduti on line? Convocati i Rettori delle Università

Ogni anno è sempre la stessa storia, forse anche per più test di ammissione, nei diversi indirizzi di laurea a numero chiuso, ma i test di ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia probabilmente, sono sempre sotto ai riflettori e con non pochi problemi, rispetto agli altri. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini ha convocato per oggi, i rappresentanti del CRUI -Conferenza dei Rettori italiani- e del Cisia, ovvero il Consorzio che si occupa dei nuovi test on line (TOLC), per avere maggiore chiarezza su un esposto -presentato da uno Studio Legale di Roma- in Procura, insieme ad un ricorso al Tar per graduatorie, che sarebbero state alterate e quindi da ritenersi nulle, per la presunta compravendita dei test, per l’ammissione al Corso di laurea, proprio in Medicina e Chirurgia. Non stiamo parlando di dark web, ma di siti e apposite piattaforme, in cui per pochi euro (le tariffe si sarebbero aggirate dai 15 euro in su), i futuri medici del domani, avrebbero potuto ottenere così, le risposte giuste. Solamente quest’anno, tra aprile e luglio, quasi 146 mila studenti si sono preparati (anche spendendo molti soldi nell’esercitazione con test e tutor), hanno tentato i test di accesso; 90 minuti per rispondere a cinquanta domande che, gli addetti ai lavori hanno considerato molto difficili. La chiarezza è un obbligo, soprattutto per tutti gli studenti che si sentono presi in giro da un sistema, che dovrebbe essere sicuro come invece, tende a sottolineare il regolamento TOLC.

“Las memorias perdidas de los árboles” di Antonio La Camera presentato alla 38esima edizione della SIC – Settimana Internazionale della Critica

Presentato in Concorso alla 38esima edizione della SIC – Settimana Internazionale della Critica il cortometraggio “Las memorias perdidas de los árboles” diretto da Antonio La Camera. Una co-produzione Spagna/Italia girata in Perù, “Las Memorias Perdidas de los Árboles” è stato realizzato all’interno dell’esclusivo CreatorsLab guidato dal Maestro del cinema contemporaneo Apichatpong Weerasethakul e ha ottenuto un grande riscontro alla proiezione ufficiale in Sala Perla.

Il regista ha dichiarato: «Questa prima è stata molto emozionante sia per la possibilità di mostrare il progetto al pubblico, ma anche a tutti coloro che ci hanno lavorato (con un grande impegno in post-produzione) ed è tra gli aspetti più gratificanti che la prima proiezione può dare». Gli fa eco il co-produttore Andrea Garofalo, ancora visibilmente colpito dalla proiezione insieme agli spettatori: «È stata una grandissima emozione, difficile da descrivere, vedere finalmente le immagini di Antonio sul grande schermo in Competition alla SIC. Non nascondo che si sia trattato di una produzione molto coraggiosa, che vede gli spagnoli Playlab Films (Estephania Bonnett) e un pool di case di produzione italiane, tra cui la mia – la Waterclock Production -, e ancora Orazio Guarino, Marco Santoro (Naffintusi), Andrea Gatopoulos, Marco Crispano (Il Varco Cinema), Stefano Schiavone (Oudeis Pictures). Ci tengo anche a ringraziare i produttori associati Caroline d’Andrea e Andrea Antonelli Drago e gli sponsor Galileo Figarò Itd ed Etirya.

Abbiamo scommesso sul grandissimo talento di Antonio La Camera, il quale è riuscito a ricreare una storia incredibile e dar vita alla natura attraverso i due alberi». Questi sono proprio i protagonisti dell’opera, attraverso il cui viaggio spirituale scopriamo che, grazie alla natura, possiamo conversare con ciò che non vediamo e attraversare strati più profondi tramite cui guardare meglio nel nostro universo interiore.