Io e la Luna

di Barbara Fabbroni

Anna Capasso apprezzata attrice di cinema, teatro e cantautrice con “Io e la Luna”, scritta a quattro mani con Massimo D’Ambra, conferma la sua attitudine a scrivere brani radiofonici e ballabili senza rinunciare a messaggi importanti che arrivano a chiunque ascolti con la consueta leggerezza. Una musica internazionale, la sua, che tuttavia, rimane legata alle proprie radici: Napoli è ancora al centro e protagonista del bellissimo videoclip che accompagna il brano, in un’ennesima dichiarazione d’amore dell’artista per la sua terra. In questa intervista, Anna Capasso, si racconta e racconta il suo intenso lavoro.

Io e la luna, il tuo nuovo singolo, come nasce? 

Nasce come sempre dalla voglia di fare un bel pezzo ballabile, radiofonico, pop, senza rinunciare al desiderio di fare una riflessione personale, che potesse essere anche un messaggio di speranza e positività. Mi piace infatti pensare che le mie canzoni allegre e spensierate possano, tuttavia veicolare un bel messaggio.

Qual è il messaggio?  

Pur raccontando una storia non mia, ho voluto indagare sui sentimenti, sull’amore vero. I due protagonisti credevano di essersi persi, che il loro amore fosse finito, ma l’amore vero trova sempre il modo di ritrovare la strada perché niente e nessuna lontananza può spegnerlo. Il video girato nella mia amata Napoli racconta questa loro storia.

Dove è stato girato? 

Nasce da una mia idea ed è girato in luoghi inconfondibili e bellissimi della mia amata Napoli: la scalinata di Palazzo Reale, i gradini di Palazzo Fondi con la scritta “amore” e il celebre murale, situato nei quartieri spagnoli, dedicato a Diego Maradona. Una dichiarazione d’amore, ennesima, alla mia amata città.

Chi è la luna e cosa rappresenta nel tuo immaginario?

La Luna è da sempre fonte d’ispirazione, con la certezza rassicurante che alzando gli occhi, la troverò lì, in qualunque parte del mondo io sia. Viaggio spesso per lavoro, ma lei non mi lascia mai. Spesso mi ritrovo a scrivere di notte e lei è sempre lì, con me. Il suo sguardo mi pacifica l’anima, mi dà l’idea di non essere sola. Per me rappresenta, in qualche modo, l’universalità dell’amore. La Luna si lascia guardare da tutti e ad ognuno regala sensazioni diverse. Osserva e vede tutto, ma silenziosa e discreta, non giudica. È bello perdersi nel suo sguardo. 

Come nasce il tuo percorso musicale?

Per pura passione, qualcosa di innato che ho sempre avuto fin da bambina e che la mia famiglia ha capito da subito, permettendomi di perseguire i miei sogni. Frequentando l’ambiente del canto, sono stata notata da alcuni registi che ben presto mi hanno proposto ruoli da protagonista, grazie a questi ho potuto dare libero sfogo alla mia attitudine. Il canto e la recitazione sono proprio nelle mie corde e sono felice di averle potute sviluppare entrambe che hanno fatto di me l’artista che sono.

Quanto la musica è importante?

La musica per me è come l’aria che respiro. È la mia colonna sonora, il sottofondo a qualunque momento della vita. Credo di averla scritta nell’anima. Senza la musica non saprei riconoscermi.

Quale genere musicale abbracci?

Benché non faccia inediti in napoletano, non smetto però di cantare in teatro la canzone classica napoletana alla quale sono molto legata, perché come ho detto, fa parte di me. Ho sempre interpretato canzoni che impegnavano molto la voce e la scelta di fare musica pop, leggera è dettato da una richiesta del mercato. Mi piace comunque, veicolare messaggi positivi, anche con una musica che si possa ballare ed ascoltare in allegria. Oggi credo di fare un genere di musica internazionale, che non perde la melodia ma accompagnata da un ritmo ballabile.

Chi è il tuo pubblico?

È un pubblico diverso e variegato che mi segue da anni, credo di avere la fortuna di essere molto amata e questo mi rende orgogliosa e felice. Al pubblico di sempre, si aggiunge chi mi ha scoperta con i brani più, estivi come L’Estate su di noidell’anno scorso e Io e la Luna, che guardano ad una musica più internazionale e giovane regalandomi grandi soddisfazioni.

Oltre a essere interprete di questa canzone ne sei anche l’autrice?

L’ho scritta a quattro mani con Massimo D’Ambra, testo e musica. Un modo, per me, di esprimere ciò che ho dentro, quello che vorrei dire viene fuori in modo spontaneo con la musica, che è la mia voce.

Come nasce un nuovo progetto discografico?

Nasce dall’ispirazione, dalla voglia di fare sempre di più e meglio. Sono instancabile e sempre impegnata a lavorare sui miei progetti, perché non si ottiene nulla per caso o senza lavoro. Io sono convinta davvero di poter dare ancora tanto e spero che me ne sia data la possibilità. Mi piacerebbe fare qualcosa in televisione, potendo portare la mia attitudine oltre che per il canto, per la recitazione.  Il mio sogno nel cassetto, Tale e Quale Show, dove potrei davvero mostrarmi a trecentosessanta gradi.

Quanto è difficile il mondo della musica?

Molto complicato: oggi contano più i like, che il talento vero che viene sacrificato sull’altare dei followers. Ci sta’ che i social facciano la loro parte anche perché, se gestiti bene, possono essere molto importanti ed utili. Non credo sia giusto che, però, soffochino la possibilità al vero talento di emergere.

Chi sono i tuoi compagni di viaggio?

L’ Amore sopra ogni cosa, l’amore universale che da solo potrebbe davvero fare il mondo migliore. Sono una donna romantica che non ha problemi a dichiararlo e il mio compagno di viaggio non può non essere questo meraviglioso sentimento, declinabile all’infinito che rende tutto più bello.

Cosa c’è nel tuo futuro?

Intanto la pubblicazione di un EP che avrà oltre i singoli pubblicati, brani in linea con il mio modo di fare musica, ma anche qualche brano decisamente dance rivolto ai più giovani che mi seguono. Poi spero che vadano in porto un po’ di cose e di poterle comunicare al più presto!

La Lega ritorna alla carica: “In Italia, tutta l’Africa non ci sta”

Sono stati gli slogan, che hanno caratterizzato, senza non poche inquietudini, la Lega, poi, il silenzio ed ora, ritorna la propaganda “in Italia, tutta l’Africa non ci sta”. Parole che risuonano ai massimi livelli, attraverso il sottosegretario agli Interni -dal governo Conte, all’attuale governo della Meloni-, il leghista, Nicola Molteni. Dell’altissimo numero di esseri umani, in primo luogo e successivamente, migranti, bisogna tutelarne i diritti, ma secondo Molteni, si deve necessariamente rendersi conto che “quello italiano, non può essere considerato un confine nazionale, ma europeo”. Sul tema migranti, dal governo Meloni, sembra sia calato un senso di mutismo che non ha dato grandi frutti, per regolare tale fenomeno, in costante aumento nel nostro paese. Soffriamo di un sistema di accoglienza, ormai al collasso da tempo i cui Comuni che per primi devono provvedere all’arrivo dei clandestini. Centri che, si ritrovano in un sistema carente, in crisi continua e con norme inadeguate alla risoluzione del problema. Il Ministro si concentra in primis sul “rimpatrio”, per velocizzare l’iter delle espulsioni, per i soggetti con un alto profilo criminale e la necessità, per tutti i minori non accompagnati, di un cambiamento di norme (Legge Zampa del 2017), al fine di accertare la reale età di chiunque arrivi in Italia, visto che la maggior parte dei migranti, si dichiara minorenne. L’immigrazione non controllata diviene sfruttamento e precarietà per tutti, sfociando in una responsabilità che dovrebbe essere affrontata a livello di sensibilizzazione e appoggio anche europeo.

Giovane ucciso in strada con una fiocina

Sirolo, provincia di Ancona, dopo una lite per futili motivi, un ragazzo di 23 anni, viene massacrato in strada. Le prime ricostruzioni parlano di una mancata precedenza e della poca velocità a cui andava, una delle due autovetture coinvolte, dal quale sarebbe nata una lite. Da un primo diverbio iniziale, si sarebbe passati poi, ad una sempre più animata discussione che vede come due protagonisti, un padre di famiglia -che viene aggredito verbalmente e fisicamente, dall’altro conducente, un uomo di 30 anni di nazionalità algerina. La terza auto, si ferma per cercare di prestare soccorso alla persona picchiata. Tutti scendono dalle vetture, l’algerino picchia il padre di famiglia, il ventitreenne, insieme ad un suo amico, cerca di separare i due, ma l’aggressore, invece di calmarsi, prende dalla propria auto, una polo bianca, un fucile da sub, e scaglia un unico colpo di fiocina, sul ragazzo rumeno, al centro del petto, uccidendo il giovane sul colpo, davanti agli occhi increduli e spaventati dei presenti.  L’assassino poi, risalito in auto, si è dato immediatamente alla fuga. Le forze dell’ordine dispiegate su tutto il territorio, hanno disposto immediatamente posti di blocco per cercare di individuare la polo bianca. La fuga dell’assassino è durata solo un paio d’ore, prima di essere fermato ad una trentina di Km dal luogo dell’omicidio. L’algerino è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Osimo che, assieme al Nucleo Investigativo, indagano sull’accaduto.

Roberto Mancini Vola in Arabia

L’ex tecnico dell’Italia, Roberto Mancini, oggi sarà in volo verso l’Arabia Saudita, per la presentazione alla federcalcio saudita, dopo la firma con i Green Falcons, contratto che lo vedrà debuttare l’8 settembre a Newcastle contro la Costa Rica.  Il presidente federale Yasser Al Misehal ha affermato “Siamo felicissimi di accogliere Roberto mancini alla guida della nostra squadra, la su esperienza e il suo successo, segna un significativo passo avanti nella conquista di nostri obiettivi sulla scena internazionale”. Sicuramente, nel passaggio di Roberto Mancini, il fattore economico non è stato indifferente; passare da nove milioni di euro a 60 milioni per tre stagioni -fino al 2027-, avrebbe tentato chiunque; già si parla, infatti, del ct più pagato al mondo. Immediata la messa in onda, da parte dei canali social sauditi, nel quale viene espressa, dal nuovo allenatore, la volontà di “fare la storia, dopo quella scritta in Europa, anche in Arabia Saudita”. Dalle dimissioni avvenute il 13 agosto, alla grande firma, ne è passato-poco-, di tempo e per i più maliziosi, la chiamata di Riad, sarebbe giunta prima, che Roberto Mancini, rassegnasse le dimissioni. A seguirlo in questo nuovo viaggio, tutto lo staff che lo ha accompagnato nella nazionale. Negli ultimi tempi, l’intento degli investimenti milionari dell’Arabia è quello di portare la squadra ai prossimi Mondiali -Usa-Canada-Messico, facendo crescere in maniera esponenziale il calcio saudita.

Sinodo dei Vescovi: il cambiamento avverrà?

Dal 4 al 29 ottobre 2023, si terrà ovviamente in Vaticano, la prima sessione del Sinodo dei Vescovi. Il dibattito degli ecclesiastici verterà principalmente sui temi “più caldi” di una società che spesso non si ritrova in quanto viene predicato dalla Santa Sede. Divorziati, risposati, benedizioni per le coppie omosessuali, preti sposati e diaconato femminile, sarebbero i temi principali di ottobre. Questi temi, sono stati studiati in base a ricerche e dati raccolti, da un lavoro di accertamento e consultazione, che abbraccia le Chiese di tutto il mondo. La figura tanto emblematica, quanto essenziale al Sinodo, Raymond Leo Burke, autore del discusso libro “Processo Sinodale”, affronta la “situazione gravissima nella Chiesa attuale, che preoccupa ogni cattolico coscienzioso ed ogni persona di buona volontà”. Anche il Vescovo Joseph Edward Strickland, pronto ad una riforma a passo con i tempi ha affermato “nelle settimane e nei mesi a venire, molte delle verità del Sinodo, verranno trattate ed esaminate, l religione Cattolica parla di dialogo e fraternità”. Parole pronunciate saggiamente, che però non trovano sempre riscontro all’interno del Vaticano stesso, basti ricordare che, dopo il Sinodo per l’Amazzonia, la proposta di ordinare uomini sposati non viene approvata da Papa Francesco. I partecipanti al Sinodo dei Vescovi, secondo il volere Papale, prevede l’ingresso anche ad alcuni laici, con tanto di voto su questi temi. In ogni caso, indipendentemente dagli argomenti trattati e dalle decisioni prese, l’ultima parola passa a Papa Francesco e sarà pronto ad affrontare un eventuale scisma?

Ticketoo, la startup italiana contro il bagarinaggio

Estate è sole, mare e divertimento, ma soprattutto è concerti e grandi eventi. Ne sa qualcosa Ticketoo la giovane startup italiana che ha scoperchiato il vaso di Pandora del secondary ticketing.

Da tempo Ticketoo è attiva sul mercato e la crescita è costante. Nata come una semplice idea di tre giovani ragazzi, con il tempo si è fatta strada una vera e propria realtà che fornisce un servizio agli utenti, anzi ai FAN. Una semplice piattaforma che mette in contatto venditore e compratore. Da un lato chi ha acquistato un biglietto e per un semplice motivo non può andarci, dall’altro chi ricerca un biglietto “dell’ultimo minuto” ed è tutto sold-out. In mezzo? C’è Ticketoo che in modo etico e sicuro mette in contatto questi due mondi e permette di scambiare biglietti tra FAN ad un costo minore o uguale del valore nominale del biglietto.

Un sistema che va a contrastare il mondo del bagarinaggio, sempre più crescente e difficile da eliminare.
È nato tutto con un semplice sito, poi la crescita sui social, il passaparola, e infine l’ultimo passo con l’App Ufficiale. In poche settimane dall’uscita dell’App i numeri non sono stati indifferenti: 2a in classifica dopo Tik Tok, 30 mila download, più di 100 mila utenti ed una valutazione di 4,8 stelle su 5 in AppStore.

Una tecnologia semplice e che non permette il bagarinaggio, come viene sottolineato dai vertici dell’azienda: “La tecnologia che abbiamo sviluppato permette di mappare i prezzi di tutti i biglietti. Se non lo offri a prezzo minore o uguale, sulla nostra piattaforma il biglietto non lo vendi. Rilevante il nodo del cambio nome del biglietto. Noi guidiamo l’utente anche in questo senso. L’acquirente si troverà nella disponibilità del biglietto pagato il prezzo giusto e con il suo nome sopra. Solo dopo la verifica da parte del sistema si conclude la compravendita”.