Carbon free? Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

Nonostante gli incidenti nucleari come Chernobyl nel 1986 e Fukushima nel 2011, il nucleare rappresenta ancora una delle forme di produzione di energia più sicure e per questo motivo è tornata nell’interesse delle industrie che vogliono combattere le emissioni di gas serra.

La produzione di energia nucleare è necessaria affinché il mondo abbia soluzioni energetiche più pulite, anche se il nucleare deve ancora convincere gli oppositori che generalmente lo associano a Chernobyl o alle armi nucleari.

Il nucleare è l’ideale per affrontare il cambiamento climatico, perché è l’unica fonte di energia scalabile e priva di emissioni di carbonio disponibile 24 ore al giorno.

I problemi con i reattori odierni, come il rischio di incidenti, possono essere risolti attraverso l’innovazione. In che modo? Per poter garantire sicurezza e produzione continua di elettricità, l’idea è quella di mettere al servizio delle fonti rinnovabili delle centrali nucleari con rivoluzionari reattori veloci raffreddati al sodio. Perchè il sodio? Il sodio rappresenta l’elemento chiave per la sicurezza. Questo elemento chimico offre numerosi vantaggi, tra cui un ampio intervallo di temperatura tra il punto di fusione e quello di ebollizione di circa 785 gradi, cioè l’intervallo da cui l’elemento diventa gassoso. Si tratta di un intervallo molto più ampio di quello dell’acqua, che invece è di soli 100 gradi e quindi deve essere pressurizzata per gestire quantità di energia termica maggiori. Inoltre il sodio non è corrosivo, al contrario dei sali fusi che vengono utilizzati in altri sistemi di raffreddamento dei reattori nucleari.

L’idea, proposta recentemente da alcuni esponenti politici e criticata da molti, potrebbe essere valida per il prossimo decennio.

Il fine, ricordiamo, è quello di rendere il nostro mondo eterno.

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