Assotutela: “Ridare dignità alle Guardie giurate”. Urge una riforma e nuovi contratti con adeguamenti salariali per servizi essenziali

“Da anni sono presenti nelle nostre città, in luoghi strategici e spesso sensibili per i rischi che potrebbero rappresentare, o stanno a garantire un sostegno in servizi di pubblica utilità, a beneficio dei cittadini e ancora, la loro attività è determinante nell’ordinata gestione di grandi eventi, per scongiurare eventuali violenze. 

Sono le Guardie particolari giurate (Gpg), figure professionali indefinite e poco tutelate, le cui buste paga dovrebbero imbarazzare chiunque sia dotato di buon senso”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che rende nota la condizione di circa 45mila addetti che, pur svolgendo a tutti gli effetti compiti da agenti di pubblica sicurezza, sono identificati come “incaricati di pubblico servizio” e inquadrati, contrattualmente come operai. “Ė una incongruenza tutta italiana – sostiene Maritato – perché in Francia, Germania e Spagna le Guardie giurate godono della qualifica di pubblico ufficiale e agente di pubblica sicurezza, con tutte le tutele economiche, giuridiche, sociali e legali che un appartenente alle forze dell’ordine merita. Ricordiamo a tutti che questi lavoratori hanno giurato fedeltà alle istituzioni italiane, e meritano dalle stesse una adeguata risposta in termini di dignità. Di recente, perfino la Corte d’appello di Milano – sezione lavoro – ha sentenziato che, una paga di poco più di 5,49 euro lordi l’ora, pari a una retribuzione mensile lorda di 950 euro non è dignitosa, ‘violando il principio di proporzionalità, non essendo sufficiente per condurre un’esistenza libera e dignitosa come previsto dalla Costituzione’. Chiediamo pertanto – conclude il presidente – non solo il rispetto dei lavoratori ma della nostra Carta e di quanto affermato nelle sue disposizioni”.

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