CORONAVIRUS, controlli della Guardia di Finanza SEQUESTRO DI 400 MASCHERINE NON SICURE E CONTROLLO PREZZI

La Guardia di Finanza di Brescia nelle ultime settimane ha intensificato, d’iniziativa, le
attività di controllo economico del territorio con particolare riferimento alla verifica della
“disciplina dei prezzi” dei dispositivi sanitari individuali maggiormente richiesti con l’inizio
dell’allarme sanitario (mascherine, guanti, gel igienizzante per mani ecc.) per il
contenimento del “coronavirus”.

I controlli delle pattuglie delle Fiamme Gialle hanno visto interessati, in particolare,
Farmacie, Parafarmacie e negozi con vendita di materiale sanitario non solo fisicamente
presenti sul territorio della provincia ma anche on line.
In tale periodo ulteriori attività di prevenzione e riscontro sono state avviate anche grazie al
contributo di numerosi cittadini che si sono rivolti alla Guardia di Finanza di Brescia
segnalando esercizi commerciali che applicavano un aumento spropositato dei prezzi di
taluni prodotti (anche di prima necessità) rispetto ai giorni precedenti: tali segnalazioni sono
state preliminarmente oggetto di attività di intelligence da parte dei Finanzieri nonché di
un’attenta analisi di rischio attraverso le numerose banche dati disponibili in uso al Corpo.
Nell’ambito di tali interventi, presso un emporio di articoli vari sito in Lonato del Garda, è
stato effettuato un sequestro di oltre 400 mascherine di protezione individuale, ritenute non
sicure in quanto non conformi alla normativa nazionale e comunitaria, nonché prive della
marcatura di qualità CE: tali prodotti, oltre ad essere di per sé già potenzialmente nocivi per
la salute della persona, non avevano nemmeno le istruzioni in italiano in quanto acquistati,
“in nero”, direttamente dal Brasile, in assenza di qualsivoglia documentazione che ne
attestasse la legittima provenienza nonché la conformità alle disposizioni vigenti in materia
sanitaria.

I Finanzieri della Tenenza di Desenzano del Garda hanno, inoltre, appurato che la merce
era custodita in un camerino di prova non accessibile alla clientela e che veniva esibita solo

su specifica richiesta dei vari avventori. L’esercente, infatti, consapevole della non regolarità
dei prodotti, in caso di vendita, non avrebbe proceduto alla regolare emissione dello
scontrino fiscale.

Al titolare dell’attività economica sono state irrogate sanzioni amministrative per le quali è
previsto, complessivamente, il pagamento di una somma di denaro che oscilla da un minimo
di € 4.500,00 ad un massimo di € 48.000,00. Per quanto riguarda la merce sottoposta a
sequestro, vista l’assenza dei requisiti minimi di sicurezza, è stata già richiesta
l’autorizzazione alla confisca volta alla distruzione.

Brescia, 11 marzo 2020.

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