Doppio Var e polemiche: l’Inter sbanca lo Stadium

L’Inter ha visto la “fine della stagione” in faccia tante volte stasera, la Juventus ha provato a dare un senso alla sua con la convinzione di chi sa di avere una qualità tanto più grande di quello che dice la classifica. E’ finita 0-1 per i nerazzurri, bravi ad approfittare della doppia chiamata di un Var non particolarmente in forma.

Madama l’ha dominata, gestita e condotta per 95 minuti, l’Inter l’ha vinta rinunciando ad attaccare e difendendo male, nella più classifica delle vittorie casuali ed immeritate.
Lo strapotere fisico di Rabiot e Zakaria (subentrato a Locatelli) deve preoccupare un Inzaghi salvato soltanto dalla mentalità di Marcelo Brozovic, imprescindibile per questa rosa.
Che sarebbe stata una serata difficile lo si è capito subito: pronti via e Lautaro Martinez rischia di decapitare il povero Manuel Locatelli, solo “giallo” per Irrati che perdona il 10 nerazzurro anche pochi minuti dopo quando l’intervento in ritardo su Chiellini fa impazzire lo Stadium che a gran voce chiede la doccia anticipata per l’Argentino.
Il “mezzo pestone” di Morata su Dumfries non sfugge alla lente dell’attento Mazzoleni (Var) che suggerisce ad Irrati la massima punizione con conseguente ammonizione per lo spagnolo, decisione che diventa assai bizzarra quando, dopo la parata di Szczesny, a Chalanoglu viene concesso un tiro bonus dagli undici metri che questa volta trafigge il polacco e regala i tre punti all’Inter.

Allegri accenna lo spogliarello stile Carpi in campo, Inzaghi in conferenza stampa dirà che la sua Inter è stata penalizzata dagli episodi arbitrali, Max parlerà solo di calcio giocato eludendo qualsiasi provocazione arbitrale e facendo i complimenti ai suoi ragazzi.
Fuori luogo lo sfogo di Inzaghi, di classe l’uscita di Allegri.

Allegri per una notte diverte ma non vince, gli “Allegri-Out” sono contenti o avrebbero preferito il solito “cortomusismo”? 

Inzaghi esce con una vittoria , tanti punti interrogativi ed una amara certezza: cosi non va.

A cura di Dario De Fenu

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