Giorgia Meloni e la Riforma Costituzionale

“Maggioranze eterogenee, hanno lasciato spazi agli euroburocrati”, così esordisce Giorgia Meloni nel libro-intervista con il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti., edito da Rizzoli. Una intervista a 360°, nel quale la Meloni sottolinea ed evidenzia tutti gli argomenti di maggior risalto, attualmente ripresi (in maniera totalmente diversa, dalla sinistra). Sul salario minimo, ad esempio, argomento caro alla Schlein, la leader FdI, viene tenuto sospeso, senza grandi affermazioni o accoglimenti, avvertendo sulla possibilità di stare attenti a coloro propongono i salari minimi, senza approfondire eventuali danni collaterali. E sempre riguardo ai partiti dell’opposizione, afferma “mi sento serena quando dico che la Riforma Costituzionale si farà, con o senza altri appoggi”, ritenendo non solo necessaria tale Riforma, richiedendo anche l’appoggio della popolazione, qualora non ci fossero voti sufficienti all’approvazione della stessa, attraverso un referendum “confermativo”. Cambiare è un dovere, prosegue la Meloni poiché “come in Italia, governi sorretti da maggioranze così eterogenee, costretti a tenere insieme con il bilancino interessi in natura inconciliabili, finiscono per produrre politiche poco coraggiose, prive di visione. E senza visione, senza politica, si crea un vuoto che è riempito dalla burocrazia, i famigerati euroburocrati”.

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