Lettera aperta: riflessioni in periodo di quarantena

(Riceviamo e pubblichiamo)

Riflessioni personali condivise ,per i miei 2-3 lettori…

Scrivo queste righe spinto dalla profonda amarezza che gli avvenimenti attuali ( estremamente tristi ed inaspettati)hanno generato nello spirito e nelle menti di molte persone accumunate da una vita per certi versi equivalente…..FARE IMPRESA(con tutto ciò che ne consegue , lavoro, tasse ecc….)
L’inerzia di questa quarantena forzata ha fiaccato inevitabilmente lo spirito mio ma non ha sopito la mia energia propositiva di portare avanti il mio “sogno”.
Questi tempi estremamnte complicati richiedono un equilibrio riflessivo determinato altrimenti si rischia facilmente di cadere in depressione ,in quanto non si prospettano facili soluzioni né immediate.
Come ben sapete il carrozzone dei governati e scribacchini al seguito non ha fatto nulla di concreto per mettere in condizioni di rilancio anche morale chi fa impresa e di conseguenza anche il lavoratore . Anzi a quanto vedo emana decreti che per quanto mi riguarda tendono a mortificare il Lavoro per come lo intendo io. Non mi soffermo in tecnicismi non sono né un economista né un giurista del lavoro, tantomeno  cerco consensi non sono né politicante né politicizzato , sono semplicemente un Uomo , idealista , romantico , estremamente fortunato ( per non dire privilegiato) perchè fa un mestiere di cui è innamorato e questo privilegio nel mondo lo hanno in pochi.
Taverna Agàpe è nata per essere luogo di incontro, condivisione e gioia conviviale , uno dei più puri e sani piaceri della vita è quello di condividere un pasto , l’unico momento di una giornata ( o una vita) frenetica in cui possiamo, anche se solo per qualche decina di minuti fermarci un attimo riprendere fiato e lasciarci andare a chiacchiere spensierate e sane che solo una tavola condivisa può dare (tornare per un momento più Umani)……..esattamente questo! Creare un luogo dove le barriere vengano abbattute e non innalzate con distanziamenti e plexiglass.
Perde il SENSO profondo l’atto meraviglioso , mistico e antico dello ANDARE A MANGIARE INSIEME , quel motivo per cui  una persona si siede al ristorante(non l’unico ma il più comune).
Andremo avanti(lo spero) con molta amarezza , non per ciò che è successo perché era imprevedibile ed imponderabile , ma per ciò che NON si è fatto.
Mi sento responsabile della mia Brigata e delle loro famiglie nonché della mia, non arretro neanche di un passo .
Avete chiesto sacrifici e senza titubare o lamentarsi ve li abbiamo dati, anche per rispetto per tutte quelle persone venute a mancare , siamo stati in silenzio in un angolo con la testa abbassata e non abbiamo fatto un fiato , perché era giusto così!
Ora dateci un segnale forte e deciso e soprattutto CONCRETO , chi chiede sacrifici deve dare il buon esempio ….. NON CHIACCHIERE MA FATTI!
Spero che la mia Vis polemica non abbia offeso nessuno, ho scritto per sensibilizzare , nulla più di questo.
Essendo idealista e romantico credo ancora in uno Stato giusto , presente e sensibile. Non può essere un utopia, la Republica Italiana ha dimostrato di essere più di un contenitore di incertezza, indecisione e vacuità!
Agire per non essere complici della catastrofe!

Ad maiora!
PIETRO TUCCI
Taverna Agàpe

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