L’inflazione fredda. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei

Dopo il Covid, ecco il nuovo pericolo, questa volta economico, di una crisi su scala globale.

Generalmente all’aumento dell’inflazione corrisponde un aumento della produzione e, quindi, della domanda. Vuol dire che la gente compra di più. E questo è un fatto positivo per l’economia.

l problema si crea quando aumentano i prezzi ma l’economia non viaggia alla stessa velocità o addirittura rimane “stagna”. Ed è ciò che sta succedendo oggi. La chiamano “inflazione fredda”: una crescita economica stagna contro un’inflazione invece in salita alla velocità della luce. Questo perché l’economia è ripartita tutta in una volta con tutti i suoi “ingranaggi” ingolfati.

Ma perché aumentano i prezzi delle materie prime?

Dopo lo stop covid, c’è ora una richiesta immediata e massiccia e per far fronte a questa richiesta e i produttori hanno alzato i prezzi per non andare in over stock. Quindi, pagando il materiale di più ,questi costi vengono “girati” sul prodotto finale: noi comuni mortali.

E se la gente non è più in grado di comprare come faceva prima , cosa succederebbe? Tutto questo porterebbe sì inflazione ma anche una stagnazione dei consumi: il peggio per un’economia.

Insomma, questa inflazione “fredda” potrebbe portare una crisi economica di gran lunga peggiore di quella del 2008. Anche se, potrebbe essere solo passeggera. Una soluzione ci sarebbe per noi comuni mortali, la troviamo in una vecchia canzone popolare: “ Ma che ce frega, ma che ce importa, se l’oste ar vino c’ha messo l’acqua, e noi je dimo, e noi je famo, c’hai messo l’acqua, e nun te pagamo”. Alla faccia di wall street.

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