“L’esplosione di Napoli sia di monito al Lazio”

“Non ci lascia indifferenti la notizia arrivata in mattinata da Napoli, dove presso il nuovissimo Ospedale del Mare si è verificata un’esplosione che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: “un boato seguito da deflagrazione ha provocato una voragine profonda circa 20 metri nell’area di parcheggio antistante il nosocomio più nuovo del capoluogo campano. Erano le 6:30 – racconta il presidente – quando la forte esplosione ha rotto il silenzio provocando un significativo cedimento dell’asfalto che ha inghiottito tre auto in sosta, di proprietà dei dipendenti ospedalieri di turno nei reparti”. Da immaginare la concitazione provata nella nuovissima struttura sanitaria amministrata dalla Asl Napoli 1, i cui vertici assicurano comunque di aver portato avanti l’attività assicurata da gruppi elettrogeni. “Anche se l’episodio non riguarda la Regione Lazio – chiarisce il presidente – ci chiediamo però con quali modalità e nel rispetto di quali criteri di sicurezza siano effettuate opere strutturali delicatissime nei nuovi ospedali. Ci preme sottolineare che l’Ospedale del Mare è opera realizzata dalla collaborazione pubblico-privato e questo, di certo non rassicura”. Per questo, Maritato rivolge un monito alle autorità sanitarie regionali del Lazio: “Chiediamo una immediata verifica sulla sicurezza degli impianti di gas medicale in tutti gli ospedali della nostra regione, al fine di evitare che simili sciagure si ripetano”.

Roma, 8 gennaio 2021

Stefano De Martino, il vero motivo per cui ha lasciato Amici: il retroscena

Per quale motivo Stefano De Martino ha detto addio ad Amici? Il retroscena sul ballerino che oggi è diventato un conduttore di successo.
Stefano De Martino oggi è diventato un bravissimo ed apprezzato conduttore televisivo che ha trovato spazio in tv su Rai Due in cui i suoi programmi sono davvero molto amati ed apprezzati dal grande pubblico. Stasera tutto è possibile, Made In Sud e, adesso, anche Che Dio Ci Aiuti (dove avrà una piccola parte nella prossima stagione).
Il tutto, però, è iniziato ormai tanti anni fa con Amici dove è stato non solo concorrente ma anche ballerino professionista. Ma perchè ha deciso di lasciare il programma di Maria De Filippi dove, comunque, ha sempre avuto un’ottima visibilità? Ecco il vero motivo per cui l’ha fatto.
Stefano De Martino, retroscena su Amici: il vero motivo
Per prima cosa ha tenuto a precisare che in tv un ballerino, a meno che non sia Roberto Bolle, ha chiaramente poco spazio e lui, con molta umiltà, ha confessato di non esserlo, di non avere quel talento cristallino e palese come del resto lo ha il sopra citato.
In seconda battuta, gli sono sempre piaciute le sfide, in particolar modo quelle in cui ci si assume tante responsabilità. In tutti i suoi programmi Rai, infatti, per fare un esempio, è lui che li “firma”, ossia prende parte alle decisioni dietro le quinte per le creazione di tutto ciò che si vede in tv. Insomma, non è soltanto il volto principale, ma ha anche un ruolo importante nel backstage.

Lorena Fantauzzi

Roma. La Polizia Stradale fa il bilancio del 2020.

Il bilancio del 2020 dell’attività operativa della Polizia Stradale di Roma è stato influenzato dall’ emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID-19, che ha, inevitabilmente, modificato i flussi di mobilità dei cittadini sulle strade e autostrade.

Da un lato il fenomeno infortunistico ha fatto registrare un abbattimento dei valori quale conseguenza naturale dei divieti progressivamente imposti anche alla mobilità di persone e veicoli. Dall’altro, in concomitanza con la vigenza dei citati divieti, sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi speciali, ripresi nel mese di giugno 2020, mentre le pattuglie della Polizia Stradale sono state impiegate per concorrere alle attività disposte dalle Autorità provinciali di pubblica sicurezza per l’attuazione delle misure straordinarie di contenimento della diffusione del COVID-19.

Tali controlli stanno proseguendo, col coordinamento delle Autorità provinciali di pubblica sicurezza, soprattutto per verificare la legittimità degli spostamenti alla luce delle più recenti normative che hanno disciplinato le misure di contenimento della pandemia nel periodo delle festività natalizie.

Attività infortunistica    

Nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2020 si è registrata, come anticipato in premessa, una drastica riduzione del fenomeno infortunistico. In particolare la Polizia Stradale di Roma, rispetto allo stesso periodo del 2019 ha rilevato una diminuzione della incidentalità complessiva del 32% (2172 incidenti contro i 3202 del 2019).

Anche gli incidenti mortali (23) e le vittime (25) sono diminuiti rispettivamente del 8% e 4% rispetto all’anno precedente, mentre gli incidenti con lesioni (704) e le persone ferite (1015) diminuiscono rispettivamente del 30% e del 33%.

Attività di controllo

Nel 2020 la Polizia Stradale di Roma ha effettuato 31.392 pattuglie di vigilanza stradale (viabilità autostradale ed ordinaria). Sono state controllate 97.884 persone e contestate 63.583 infrazioni al Codice della strada, di cui 4.298 per eccesso di velocità.

Sono state ritirate 1255 patenti di guida e 3908 carte di circolazione, mentre i punti della patente decurtati sono stati 70.240.

I conducenti controllati con etilometro e precursori sono stati 6201, di cui 271 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica. Mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 44.

Controlli nel settore del trasporto professionale

Nel 2020 la Polizia Stradale di Roma. in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha continuato a dare forte impulso ai servizi di controllo nel settore del trasporto professionale. In particolare attraverso servizi con i Centri mobili di revisione, servizi mirati al controllo del trasporto di merci pericolose, di animali vivi e sostanze alimentari. Particolare attenzione è stata rivolta anche all’ autotrasporto nazionale ed internazionale di persone;

Dispositivi speciali di controllo

Dall’inizio dell’anno la Polizia Stradale di Roma, ai servizi programmati mensilmente a livello provinciale, ha affiancato dispositivi specifici pianificati a livello nazionale nei seguenti settori:

–                     cinture sicurezza e sistemi di ritenuta;

–                     assicurazione obbligatoria;

–                     uso corretto apparati radio e telefoni alla guida di veicoli;

–                     trasporti eccezionali;

–                     stato di efficienza dei pneumatici.

Polizia Giudiziaria

Nella provincia di Roma gli arrestati sono stati 9 mentre i deferiti alla A.G. sono stati 484.I controlli agli esercizi pubblici, sono stati 434 con  82 infrazioni rilevate.

Roma, 07 gennaio 2021

In memoria di Piersanti Mattarella, esempio per tutti

“Palermo, 6 gennaio 1980. Ė una domenica come tante, in cui il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella sta per recarsi a messa con la famiglia. Non arriverà mai alla funzione religiosa perché un vile attacco di stampo mafioso interromperà quella preziosa esistenza”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, ricordando l’esponente Dc fratello dell’attuale presidente della Repubblica. “Non possiamo che associarci ai rappresentanti delle istituzioni nel ricordo di un esemplare servitore dello Stato, che ha pagato con la vita la sua avversione alla cupola mafiosa, purulenta infezione della democrazia”, aggiunge Maritato. “Piersanti Mattarella poneva in primo piano il valore della legalità, della trasparenza nell’amministrazione della cosa pubblica e la nostra associazione, che si batte per difendere tali valori nel rispetto dei diritti dei cittadini, non può che sentirsi idealmente vicina agli ideali di un uomo che deve essere un esempio per tutti”, chiarisce il presidente. “Esemplare la sua battaglia per le riforme nel campo degli appalti – spiega Maritato – con il nobile intento di sconfiggere il malaffare, specie nel campo della speculazione edilizia, brodo di coltura di organizzazioni dagli inquietanti connotati. Piersanti era un fautore del dialogo con tutte le forze politiche democratiche, e questo è un ulteriore motivo per apprezzare l’azione di un uomo e di un politico che, ancora oggi, è un fulgido esempio da seguire da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni. Per questo – chiosa Maritato – ci permettiamo di esprimere il nostro compiacimento, per avere ai vertici della Repubblica Sergio Mattarella che, non solo nel cognome, ma nei fatti è viva testimonianza di pulizia morale e fulgido esempio di rettitudine istituzionale”. 

Roma, 7 gennaio 2021

Roma/ Cinghiali a viale Cortina d’Ampezzo, Rivoluzione Animalista chiede chiarezza

“La storia si ripete e continuerà a ripetersi ancora se non faremo nulla per impedirlo in modo concreto e prospettico”. Questo il commento del Segretario Nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica, alla notizia apparsa su molti quotidiani relativa alla presenza di quattro cinghiali, a Roma, presso i giardini parrocchiali di viale Cortina d’Ampezzo.

“Questo episodio fa ritornare tristemente alla mente la mattanza di sei cinghiali compiuta la sera del 17 ottobre 2020, in un parco dell’Aurelio, su cui Rivoluzione Animalista ha deciso di intraprendere le vie legali, denunciando Regione Lazio, Campidoglio e Città Metropolitana di Roma Capitale. Per questo motivo temiamo che episodi come quello già ricordato possano ripetersi nuovamente e con le stesse modalità”, continua il Segretario Caramanica. “È chiaro – aggiunge il Responsabile nazionale alle Comunicazioni politiche di Rivoluzione Animalista, Alessandro Coricello – che le istituzioni, ciascuna per la propria competenza, devono assumersi la responsabilità delle proprie azioni e agire a tutela della salute degli ungulati e della cittadinanza, invece di mettere in scena il solito teatrino politico ben collaudato che getta nello sconforto animalisti e semplici cittadini che a loro hanno demandato la gestione del benessere degli animali”.
Caramanica e Coricello quindi sottolineano: “Rivoluzione Animalista nasce con una vocazione chiara: dare voce a chi voce non ne ha ed esige il rispetto delle normativa da parte delle autorità competenti. La Regione Lazio ad esempio deve attenersi al protocollo di intesa per il contenimento dei cinghiali, mentre il Comune di Roma dovrebbe contrastare maggiormente lo stato di degrado in cui versa la Capitale, fatto di cumuli di spazzatura che costituiscono il terreno più fertile per attrarre in città topi, gabbiani, cinghiali affamati che, anche grazie all’intervento distruttivo del loro habitat da parte dell’uomo, continuerà ad attrarre ungulati in maggior numero”, concludono da Rivoluzione Animalista.

Imane Fadil: non si archivia, al via altre indagini

di Michel Emi Maritato

Imane Fadil: una morte che suscita infinite perplessità. Ancora un colpo di scena sul caso della modella marocchina deceduta il 1° marzo 2019 dopo un lungo ricovero ospedaliero nell’Istituto di ricovero e cura (Irccs) Humanitas di Rozzano.Il gip di Milano Alessandra Cecchelli ha accolto la tesi del legale della famiglia Mirko Mazzali e ha respinto la richiesta di archiviazione che era stata avanzata dalla procura meneghina, fissando una scadenza di sei mesi per ulteriori indagini. Intorno alla fine della giovane protagonista legata ai processi Ruby, restano molti elementi oscuri. Quella morte a soli 34 anni evidentemente non deve aver convinto i magistrati e, se sul piano degli elementi controversi legati alla vicenda che coinvolge l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il caso sembra risolto, non sarebbe così per quanto attiene l’approccio clinico dei medici dell’Istituto. I sanitari del polo medico lombardo, eccellenza in varie specialità, secondo i magistrati debbono ancora fornire ulteriori spiegazioni sulla fulminante patologia della ragazza. Imane Fadil, nata in Marocco, viveva da tempo a Milano. Nota per avere partecipato alle cosiddette “cene eleganti” ad Arcore nella villa di Sllvio Berlusconi, avrebbe dovuto testimoniare nel processo Ruby Ter, per cui il 13 febbraio 2020 il pm di Siena Valentina Magnini chiese la condanna a 4 anni e due mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari dell’ex premier. Nello specifico, gli investigatori dovranno compiere accertamenti su un eventuale “nesso eziologico” tra il decesso della modella e la condotta dei medici che l’hanno curata all’Istituto. Causa ufficiale della morte un’aplasia midollare associata a epatite acuta e su questo non ci sarebbe alcun dubbio. Così come non ci sarebbero dubbi sulla ipotesi di avvelenamento da sostanze radioattive, inizialmente avanzata poi esclusa, nonostante dopo il decesso siano stati riscontrati nell’organismo valori alti di alcuni metalli, incompatibili però con la possibilità di uccidere. Un’ipotesi fatta percepire dalla stessa modella all’inizio del suo ricovero, con alcune conversazioni captate dagli inquirenti. L’aplasia midollare può essere causata da molteplici fattori tra cui un virus, un linfoma o alcuni farmaci. La consulenza ha dato una risposta certa sulla malattia, ma non è possibile comprendere la causa scatenante, hanno spiegato più volte gli esperti. Proprio dalla relazione del pool di medici, guidati dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, grande esperienza nel settore, in grado di far luce su molti casi di cronaca nera negli ultimi anni, si legge che “nella maggior parte dei casi non è possibile identificare la causa di questa patologia”. Malattia che per tale motivo viene definita “idiopatica”, un aggettivo davanti al quale la medicina si dichiara impreparata in quanto equivale a dire che si è all’oscuro della origine del male. Nonostante ciò, secondo il team di esperti, “le scelte terapeutiche degli ultimi giorni, successive alla diagnosi formale di aplasia midollare, non sarebbero state coerenti con tale diagnosi, sebbene non ci siano indicativi profili di colpa medica” perché “qualunque corretta terapia immunosoppressiva con o senza trapianto di midollo osseo avrebbe richiesto molte settimane prima di poter modificare la storia clinica naturale di questa malattia”. Insieme alla diagnosi medica, in questo complesso caso desta interesse la vicenda giudiziaria legata al nome di Imane Fadil. Come noto, la 34enne aveva chiesto di esser parte civile nel processo Ruby Ter – che vede tra gli imputati l’ex premier Silvio Berlusconi – insieme ad Ambra Battilana e Chiara Danese, richiesta poi respinta dal Tribunale. Sembra inoltre che la modella si cimentasse, allo stesso tempo, nella narrazione della vicenda Ruby in un libro che si apprestava a scrivere. “Nove anni fa, sosteneva la ragazza, è iniziato tutto e da allora, al contrario di altri, ho sempre detto la verità e ho respinto tantissimi tentativi di corruzione da parte di un certo entourage molto attivo nel difendere gli incontri di villa Certosa”. Fu molto amara la reazione di Imane quando i giudici di Milano, in data 14 febbraio 2019, respinsero la sua richiesta di essere parte civile nel processo Ruby ter. Dopo soli quindici giorni l’improvviso ricovero all’Irccs di Rozzano. “Per ciò che succedeva ad Arcore noi abbiamo pagato più di tutte le altre, quelle che hanno deciso di farsi corrompere”, sostenne Fadil nell’ultima sua apparizione in Tribunale. Sarebbe interessante sapere tutto ciò che l’ex modella aveva in serbo ed era pronta a pubblicare sul libro che non ha visto mai la luce. “Prima o poi tutti lo vedranno, prima o poi sarà pubblicato. Ho fiducia nella giustizia italiana e nel fatto che le cose stiano cambiando”, attaccava Fadil. E oggi, sebbene i magistrati, abbiano ribadito che nelle cure prestate alla Humanitas alla modella non siano stati rilevati profili critici e sia dimostrata una “notevole attenzione per la paziente”, la famiglia di Imane punta far riaprire il caso e chissà che il rigetto della richiesta di archiviazione non riveli altre sorprese in questa torbida storia infinita.