IX MUNICIPIO. TOR DE’ CENCI: R.MUSSOLINI (CON GIORGIA)- F.ROCCA (FDI)- A.ZAMPARELLI (FDI): SUBITO CHIAREZZA SU STABILE VIA C.MALPELI

Roma, 15 luglio 2020 – «A seguito di numerose segnalazioni giunte dai cittadini, preoccupati per la futura destinazione dello stabile ex INPS di viale Cherubino Malpeli, in zona Tor De’ Cenci, abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo sul posto.

Nel corso della visita è emersa chiaramente la presenza di innumerevoli irregolarità avvenute nel corso della ristrutturazione dell’immobile, ma anche di una serie di difformità rispetto alla documentazione presentata all’inizio dei lavori. Tutto questo, come era evidente, ha già portato alla apposizione dei sigilli. Ora pretendiamo che il Municipio e il Campidoglio facciano immediatamente chiarezza sull’intera vicenda e siano trasparenti sull’utilizzo al quale è destinato lo stabile in questione. Proprio per questo motivo, nei giorni scorsi, abbiamo protocollato una richiesta di accesso agli atti.In attesa di ricevere chiarimenti in proposito, continueremo a vigilare su quanto sta accadendo, onde scongiurare colpi di mano che ipotechino il futuro di questo stabile».È quanto dichiarano, in una nota congiunta, Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, Federico Rocca, responsabile romano Enti Locali (FdI), Amedeo Zamparelli, membro del coordinamento IX Municipio FdI.

L’Assemblea dell’Associazione dei fondi pensione negoziali: oltre tre milioni di iscritti e 56 miliardi di euro di patrimonio

ASSOFONDIPENSIONE:

GIOVANNI MAGGI

RIELETTO PRESIDENTE

  • Tutti i componenti del nuovo Consiglio Direttivo
  • Messaggio al governo: “Rafforzare la previdenza complementare, promuovere le adesioni con una campagna istituzionale, rivedere il trattamento fiscale delle prestazioni e agevolare gli investimenti dei fondi nel sistema produttivo del Paese”
  • Partito il Progetto economia reale con Cassa Depositi e Prestiti: obiettivo un miliardo di euro di investimenti

Roma, 15 luglio 2020 – Giovanni Maggi, 56 anni, esponente di Confindustria, è stato rieletto oggi per un nuovo mandato alla Presidenza di Assofondipensione, l’associazione dei fondi pensione negoziali che vanta oltre tre milioni di iscritti e 56 miliardi di euro di patrimonio. Nel giorno della riconferma Maggi ha voluto rivolgere un messaggio chiaro al governo, alle forze politiche e alla classe dirigente del Paese per sostenere “la necessità di un rafforzamento della previdenza complementare come pilastro fondamentale di un welfare moderno ed efficiente”.

L’assemblea ha eletto anche i membri del nuovo Consiglio Direttivo. Rappresentano i Soci Promotori di Assofondipensione il Vicepresidente Domenico Proietti (Uil) e i consiglieri Pierangelo Albini (Confindustria), Marco Abatecola (Confcommercio), Paola Giuliani (Confservizi), Sabina Valentini (Alleanza Cooperative), Roberto Ghiselli (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl), Mauro Franzolini (Uil), Adelmo Barbarossa (Ugl). Rappresentano i fondi pensione soci Oreste Gallo (Cometa), Giacomo Berni (Fonchim), Maurizio Grifoni (Fonte), Mauro Macchiesi (Alifond), Marco Ficara (Priamo), Antonio Nardacci (Fondoposte), Mario Vincenzo Cribari (Fondenergia) e Fausto Moreno (Previdenza Cooperativa).

Del nuovo Collegio Sindacale fanno parte M. Perini (per Confindustria), Maurizio Monteforte (per Cgil), Raffaele Brandi (per Cisl), Enzo Manuali (per Uil), Valerio Bugli (per Ugl).

Facendo il bilancio del suo primo mandato, Maggi ha sostenuto con forza che “il sistema della previdenza complementare ha necessità di essere ulteriormente potenziato, perché oggi copre soltanto un terzo della popolazione attiva, con una concentrazione maggiore di aderenti nelle classi di età centrali (34-54 anni) e scarsa diffusione nell’Italia settentrionale tra gli under 34 e in generale nel Sud Italia”. “Proprio in questo momento, in attesa della positiva evoluzione dell’emergenza sanitaria – ha affermato Maggi nella sua relazione – è importante sollecitare il regolatore politico verso una maggiore attenzione al tema del secondo pilastro, anche in rapporto alle modifiche che in conseguenza della pandemia stanno coinvolgendo il mondo del lavoro, il sistema di welfare e i mercati finanziari”.Secondo gli ultimi dati Covip, le posizioni complessivamente in essere nella previdenza complementare sono 9 milioni e 185 mila, con un incremento dei fondi negoziali dell’1%. Il patrimonio gestito ammonta a 180 miliardi di euro, di cui oltre 56 milioni nei fondi negoziali.“I fondi hanno dimostrato – ha sottolineato Giovanni Maggi – che possono investire il risparmio previdenziale con strumenti a lungo termine in grado di generare, oltre al rendimento finanziario, anche ricadute dirette sul territorio: sia in termini sociali, per fronteggiare l’emergenza demografica con un welfare più efficiente e inclusivo, sia per finanziare l’economia nazionale”.Dopo oltre un anno di elaborazione – ha ricordato il Presidente di Assofondipensione – è stato presentato nello scorso gennaio il Progetto Economia Reale, che offre ai fondi negoziali la possibilità di co-investire con Cassa Depositi e Prestiti in strumenti diversificati e con potenziali ritorni in linea con le finalità del risparmio previdenziale, supportando al contempo la crescita e la competitività delle imprese italiane. L’obiettivo di raccolta dai fondi pensione è di almeno 500 milioni di euro, cui si aggiungono anche le risorse che – coerentemente alla propria missione istituzionale – CDP ha già dedicato: 550 milioni di euro nei fondi di private equity e private debt.“Per incentivare il ricorso a questo tipo di investimenti ha sostenuto Giovanni Maggi – l’obiettivo dell’Associazione è stato di promuovere in tutte le sedi uno sforzo del legislatore in favore del settore, in termini fiscali e di tassazione, a maggior ragione in un momento di grave crisi come quello che si sta delineando a causa della pandemia”. Un generale riassetto del sistema impositivo, secondo Maggi, giocherebbe un ruolo importante nel rilancio del settore, “soprattutto se si procedesse ad un miglioramento del regime fiscale delle prestazioni di previdenza complementare, con l’allineamento ai trattamenti riservati ai fondi pensione in altri Paesi europei (EET), con un’imposizione solo nella fase di erogazione delle prestazioni (sul “realizzato” e non sul “maturato”) e con l’eliminazione del  criterio del pro- rata nella tassazione”.Dopo aver ricordato le iniziative messe in atto per incrementare le adesioni ai fondi pensione negoziali e la collaborazione progetto Edufin/Covip/AFP/Università Bocconi per l’educazione previdenziale sui posti di lavoro, il presidente di Assofondipensione ha chiesto al governo – a 13 anni dalla prima – una nuova Campagna istituzionale informativa per l’alfabetizzazione finanziaria e previdenziale dei lavoratori e “un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire la ripresa delle adesioni ai fondi pensione, nel rispetto del principio della volontarietà della scelta”.

ROMA, FIESOLE (CAMBIAMO): “BUON LAVORO A MASSIMO PEZZELLA”

 

“Voglio rivolgere i miei auguri di buon lavoro al neo responsabile del comitato promotore “Cambiamo” Roma Capitale, Massimo Pezzella, che sono sicuro saprà svolgere questo autorevole in carico con professionalità e impegno. Continue reading

MANEGGIO ALLESTITO A CENTRO ESTIVO ABUSIVO

Il centro estivo era tutto abusivo: i bambini si muovevano all’interno di un maneggio tra alimenti di dubbia provenienza e condizioni igieniche precarie. Questa la situazione che si è presentata agli occhi della Guardia di Finanza di Torino, intervenuta la scorsa giornata all’interno di un maneggio di San Gillio, comune del Torinese, dove al suo interno il titolare aveva allestito un vero e proprio centro estivo per ragazzini di età compresa tra i dieci e i dodici anni.

I Finanzieri della Compagnia di Susa, che hanno condotto l’intervento in collaborazione con il personale dell’ASL TO3, hanno riscontrato irregolarità su tutti i fronti.
Sono state infatti accertate violazioni dal punto di vista urbanistico, visto che la struttura che ospitava i bambini è risultata parzialmente edificata abusivamente, senza alcuna autorizzazione e realizzata con materiali non rivestiti ed improvvisati.
Improvvisati anche i locali adibiti a cucina, rinvenuti in condizioni igieniche precarie con evidenti segni di muffa, nonché i servizi igienici, ubicati a diretto contatto con un pseudo- magazzino destinato a conservare gli alimenti. A tal proposito sono stati quaranta i chilogrammi di carne sequestrati in quanto di dubbia provenienza e privi di qualsiasi etichettatura. Lo stesso imprenditore non è stato in grado di fornire alcuna giustificazione.
All’interno dello spazio ludico, con tanto di maneggio, si alternavano alcuni ragazzi più grandi, una sorta di animatori con il compito di seguire i bambini nell’arco dell’intera giornata. Nel programma giornaliero, stilato dallo staff del centro, era incluso anche il pranzo che, in linea con il modus operandi del centro estivo, veniva somministrato ai ragazzi in assenza di una qualsivoglia autorizzazione sanitaria al fine di garantire il rispetto delle più elementari norme igieniche a tutela della salute dei più piccoli, a maggior ragione in questo periodo di emergenza sanitaria.
Pesanti le conseguenze per il titolare del maneggio, un cinquantenne torinese. L’attività ed il centro estivo sono stati chiusi per le violazioni edilizie, visto anche che la struttura edificata abusivamente, è stata tra l’altro realizzata in una zona considerata a rischio sismico.
L’uomo rischia sanzioni sino a 25.000 euro per le gravi irregolarità legate alla conservazione degli alimenti ed alla somministrazione del cibo ai ragazzi ospiti del maneggio.

Nasce a Roma “Insieme – lettori, autori, editori”

Roma, 15 luglio 2020 – Si terrà dall’1 al 4 ottobre 2020 a Roma una grande manifestazione dedicata al libro e alla lettura che prevederà la presenza di circa 200 editori con un ricco calendario di incontri con autori italiani e stranieri, sia in presenza che in streaming. “Insieme – lettori, autori, editori” sarà un evento eccezionale per Roma e per il Lazio dopo i difficili mesi dovuti all’emergenza sanitaria. Un evento unico, e non ripetibile, nato dall’esigenza in questo anno particolare di restituire luoghi di incontro agli appassionati del mondo del libro e per trovare un nuovo modo di stare “insieme”.

La grande festa del libro di inizio ottobre animerà l’Auditorium Parco della Musica – nell’area pedonale, nei giardini pensili come in alcuni spazi interni – il Parco Archeologico del Colosseo – tra la Basilica di Massenzio, lo Stadio Palatino e il Tempio di Venere – e il quartiere Eur con una anteprima speciale che inaugurerà la manifestazione il 30 settembre.

Il programma generale dell’evento sarà a cura di un comitato editoriale composto da Silvia Barbagallo, Andrea Cusumano, Michele De Mieri, Lea Iandiorio, Rosa Polacco e Marino Sinibaldi.

Insieme nasce da un’idea di Letterature, Libri Come e Più libri più liberi ed è un progetto promosso dal Mibact, per il tramite del Centro per il libro e la lettura, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale. È organizzato da AIE (Associazione Italiana Editori), Istituzione Biblioteche di Roma e Fondazione Musica per Roma in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo e Zètema Progetto Cultura.

SANITA’. ADRIANI (GEMELLI ROMA): DOLORE GINOCCHIO, PRIMA PERCORSO CONSERVATIVO

Roma – Il dolore al ginocchio puo’ essere un problema comune e coinvolgere persone di qualsiasi eta’ ma dietro qualche fastidio puo’ celarsi un problema piu’ importante che non va sottovalutato. Anche perche’ la precocita’ d’intervento, conservativo o chirurgico, e’ essenziale al superamento del problema. Per capire quali sono le novita’ nel campo chirurgico e protesico che riguardano il ginocchio l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto via skype il Professor Ezio Adriani, Direttore del Centro di Traumatologia dello sport e Chirurgia del ginocchio del Policlinico A. Gemelli IRCCS di Roma.

 – Danno articolare e dolore al ginocchio. Quali possono essere lecause e i sintomi da non sottovalutare?“Le cause del danno articolare sono dovute soprattutto ad unsovraccarico che usura le nostre articolazioni ed in particolar modo la cartilagine che e’ l’elemento anatomico piu’ importante. Il sovraccarico puo’ originarsi sia per un’attivita’ lavorativa, per eccesso ponderale, per traumi e per genetica cioe’ dipende dalla conformazione delle nostre articolazioni e del carico che queste andranno a subire nel corso della vita. I primi sintomi quando si verifica l’usura della cartilagine a cui stare attenti sono il dolore e la presenza di un liquido all’interno dell’articolazione. Questo e’ il segnale che qualcosa si sta modificando e il paziente ha difficolta’ a svolgere le normali attivita’ quotidiane come scendere le scale, stare seduto a lungo e ovviamente la perdita del movimento mentre l’articolazione, in condizioni normali, deve muoversi. La perdita di movimento allora anche solo di pochi gradi modifica quelle che sono le nostre performance nelle attivita’ sia quotidiane che sportive”. – Quando e’ necessario sottoporsi all’intervento? E quali sono oggi le tecniche chirurgiche piu’ innovative?“Prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico bisogna fare unadiagnosi e capire quali sono le cause del problema. Successivamente si puo’ intervenire seguendo prima un percorso conservativo al fine di preservare il piu’ possibile learticolazioni. Se ci si trova davanti alla rottura di una struttura che deve essere riparata pensiamo ad un menisco, un crociato, una cartilagine bisogna intervenire subito. Se e’ necessario sostituire una struttura usurata si effettua prima un percorso conservativo che prevede una serie di cambiamenti negli stili di vita. Innanzitutto perdere peso, praticare un’attivita’ sportiva meno aggressiva e fare movimento. Eseguire una corretta fisioterapia che possa aiutare nel percorso e a ridurre il dolore e poi pensare a delle infiltrazioni eseguite dall’ortopedico che possono essere composte da acido ialuronico, sostanza che lubrifica l’articolazione consentendo un movimento piu’ fluido oppure possono essere composte da cortisone che riduce l’infiammazione. Se non bastasse si puo’ ricorrere a delleinfiltrazioni avanzate. Mi riferisco a quelle che erroneamentevengono definite cellule staminali e che invece sono sostanzepresenti nel sangue, nel midollo e nel tessuto adiposo che possono aiutare a ripristinare quello che e’ l’equilibrio articolare. Tutto questo ci aiuta nel percorso conservativo maquando tutto queste procedure dovessero fallire e sussiste un indicazione corretta, quando si verifica una perdita delle rime articolari, allora il chirurgo deve intervenire”. – Si sente parlare di osteotomia, di cosa si tratta e quali sonoi benefici per il paziente?“Certamente, prima di pensare ad un impianto di protesi e’ necessario intervenire e provare a correggere le deformita’. L’osteotomia non e’ altro che una frattura, un taglio dell’osso.Se e’ presente una struttura articolare che e’ deviata in varo, il ginocchio a forma di O tipico degli uomini o in valgo, le tipiche ginocchia a forma di X delle donne e’ chiaro che entrambe le tipologie di strutture porteranno ad una usura maggiore di compartimenti, rispettivamente interno ed esterno e questo provoca nel paziente dolore ed infiammazione. Lo specialista puo’ intervenire correggendo questi assi. Come? Facendo un taglio della tibia o del femore, a seconda della deformita’ per andare a ricreare l’asse giusto. Oggi e’ possibile ricorrere a metodichemolto avanzate grazie a ricostruzioni al computer che ci permettono di essere precisi al grado di correzione”. – La protesi del ginocchio puo’ essere parziale o totale. Qual e’il criterio che guida lo specialista nella scelta? E c’e’ necessita’ dopo anni di essere sostituita oppure no?“Una volta che il patrimonio di cartilagine e’ stato consumato nonostante il paziente abbia messo in atto tutti i meccanismi di protezione e’ chiaro che ci si trova davanti ad un ginocchio con la rima articolare completamente consumata. Questo impedira’ a quel ginocchio di muoversi. Oggi le soluzioni sono molto avanzateed infatti consentono di sostituire l’articolazione anche non completamente. Se il soggetto presenta una usura completa allora si puo’ pensare a fare una protesi totale. Cos’e’ la protesi? E’la sostituzione della cartilagine dello spazio articolare e cioe’ viene incapsulato il femore e la tibia e in mezzo si inserisce una componente di plastica particolarmente resistente di politilene. E questa puo’ essere totale quando coinvolge entrambi i componenti dei compartimenti del ginocchio, mediale e laterale oppure parziale quando e’ rovinato un solo compartimento. A questo punto si parla di protesi monocompartimentale. La ridotta invasivita’, restituisce un intervento meno cruento e relativa riabilitazione molto rapida. Per questo quando e’ possibile ricorrere alla monocompartimentale e’ da preferire perche’ superiore alla totale in quanto permette di mantenere i legamento crociati cosa che non e’ possibile perseguire con la protesi totale. Per cui il paziente con protesi parziale avra’sicuramente una performance nel suo utilizzo superiore a quellatotale. Cio’ non e’ sempre possibile e dunque vanno sempre rispettate le indicazioni in quei casi di protesi totale il chirurgo deve essere molto preciso per farle durare perche’ sappiamo che una protesi dura tanto piu’ viene correttamente posizionata. Le novita’ sono i sistemi di navigazioni che consentono precisione, anche nell’osteotomia, e permettono di fare tagli precisi grazie ad avanzati sistemi di robotica entrata ormai nella chirurgia protesica. Il vantaggio e’ anche la riduzione al minimo degli errori tecnici. Inoltre dall’ultimo studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Lancet conferma che le protesi rimangono ancora in sede dopo 25 anni nell’82% delle protesi totali e nel 70% delle protesi monocompartimentali”.