EMERGENZA CORONAVIRUS CONSEGNATE ALL’A.S.L. DI TARANTO 10.170 MASCHERINE PROTETTIVE

Nella mattinata odierna, presso l’Ospedale “Moscati” di Taranto, personale appartenente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto ha proceduto alla consegna alla Direzione dell’A.S.L. jonica di 10.170 mascherine protettive, identificate con la sigla FFP2 sottoposte a sequestro nei giorni scorsi dai finanzieri del Nucleo di polizia economico – finanziaria per violazione dell’art. 501 bis del codice penale (manovre speculative sulle merci). Le mascherine sono state messe a disposizione del Prefetto di Taranto Demetrio Martino con provvedimento del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Taranto Maurizio Carbone. Per fronteggiare la contingente carenza di dispositivi di protezione individuale così come disposto dal D.L. 18/2020 (Decreto “Cura Italia”), l’Autorità Prefettizia ha emanato un provvedimento di requisizione disponendo la messa a disposizione a favore del personale dell’Azienda Sanitaria. 
Salgono ad oltre 17.000 le mascherine complessivamente consegnate dalla Guardia di Finanza alla A.S.L. di Taranto, ai fini della successiva distribuzione al personale medico ed infermieristico impegnato quotidianamente nell’emergenza Covid- 19 presso gli ospedali e le strutture sanitarie della provincia.

Arianna Alessandrini (AT):

Scontento e preoccupazione la fanno da padrone; il popolo italiano continua la sua lotta contro il Coronavirus rispettando tassativamente le precauzioni fissate dal governo.
“In questa drammatica situazione è evidente che il sacrificio di rimanere a casa se non coadiuvato  con  appositi esami di tampone e test specifici ,finalizzati a verificare se un determinato soggetto sia stato contagiato o meno, appare inutile per evitare la diffusione del Covid-19.

In particolare si evidenzia la necessità di effettuare i suddetti tamponi ai soggetti ad oggi  maggiormente a rischio perché deputati a garantire l’espletamento dei servizi essenziali ai cittadini. Basti pensare già solo ai medici o anche agli impiegati dei vari supermercati.”
Questo il commento della responsabile del settore commercio di AssoTutela per il Lazio Arianna Alessandrini, che enuncia le sue preoccupazioni in merito alla situazione di emergenza attualmente in atto.
“I centri di analisi privati e in convenzione con il Ssn hanno offerto la loro totale collaborazione,senza avere risposta dalle Regioni.”
“Ancora oggi-continua Alessandrini- le strutture sanitarie sono sprovviste dei presidi essenziali: infatti, a rischiare maggiormente sono proprio i medici i quali, non solo a scopo preventivo, ma anche a tutela della loro salute sono costretti a rivolgersi alle strutture private pagando i vari test di tasca propria”

Conclude in una nota la responsabile del settore commercio di Assotutela per Roma Arianna Alessandrini

CAMERE DI COMMERCIO, ASSOTUTELA CONTRO AUMENTO DIRITTO ANNUALE. “COLPO PER IMPRESE”

“Apprendiamo che con DM del 12 marzo scorso, il Ministro dello sviluppo economico ha autorizzato, per le Camere di commercio l’incremento delle misure del diritto annuale per il triennio 2020-2022. E, per giunta, le imprese che hanno già provveduto, per l’anno 2020, al versamento del diritto annuale sono invitate a effettuare il conguaglio rispetto all’importo versato.

Davvero la beffa che si aggiunge al danno. Assotutela esprime viva contrarietà per questo provvedimento insensato e illogico, che arriva in un momento storico preoccupante, con l’emergenza Coronavirus che sta mettendo economicamente e finanziariamente in ginocchio milioni di imprese. E invece di rilanciarle in maniera piena e fattiva, si chiedono ulteriori denari da destinare alle camere di commercio. Una contraddizione in piena regola, un atteggiamento istituzionale materialista e fuori luogo, che questa associazione non può sopportare. Agiremo contro questo decreto, a tutela delle imprese italiane”.
Così, in una nota, il presidente della associazione Assotutela, Michel Emi Maritato.

L’impegno del Cnr nella risposta all’emergenza Covid-19

Il Consiglio nazionale delle ricerche si dimostra in grado di fornire soluzioni innovative e in tempi rapidi, attraverso la sua rete integrata di Istituti, grazie alla sua interdisciplinarità e capacità di tradurre la ricerca di base in soluzioni applicative. Tra le linee di azione implementabili e in parte implementate nel breve periodo: supporto per la certificazione e adeguamento di apparecchiature e mascherine, anche con proprietà antivirali, sviluppo di reagenti e disinfettanti, soluzioni di telemedicina per il monitoraggio dei pazienti, piattaforme per la didattica, l’home care, attività ludiche a supporto della gestione dell’attuale isolamento, sia per aiutare la transizione verso il rientro alla normalità, analisi di dati complessi di tipo epidemiologico, per il monitoraggio e la predizione dell’andamento dell’epidemia.

Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è attivamente impegnato nella risposta all’emergenza Covid-19. Grazie alle sue caratteristiche di interdisciplinarità e alla sua capacità di tradurre la ricerca di base in soluzioni applicative, l’Ente è in grado di fornire soluzioni innovative e in tempi rapidi, attraverso la sua rete integrata di Istituti, capillarmente distribuita sull’intero territorio nazionale, e con il suo grande patrimonio umano. In particolare, a supporto della gestione dell’emergenza Covid-19, si possono già individuare alcune linee di azione implementabili e in parte implementate nel breve periodo:
– Supporto tecnico/scientifico a certificazione e adeguamento di apparecchiature/Dpi, quali la verifica della conformità ai parametri di legge di Dpi (mascherine) prodotte in Italia in deroga all’obbligatorietà del marchio Ce, e l’adeguamento delle valvole per respiratori da
utilizzarsi in terapia sub-intensiva che consentano derivazioni multiple, permettendo l’assistenza a più pazienti.
– Sviluppo di materiali innovativi. È in fase avanzata di realizzazione un prototipo di materiale da utilizzarsi nei Dpi (mascherine) con proprietà antivirali. Il prototipo è in fase di verifica per la sua capacità di abbattere la carica virale e potrebbe essere rapidamente licenziato per la produzione in serie.
– Sviluppo/preparazione di reagenti e materiali di utilizzo per i presidi sanitari. I nostri Istituti sono in grado di collaborare da subito, ad esempio, alla produzione di soluzioni disinfettanti, di cui inizia ad avvertirsi carenza sul mercato, da fornire ai presidi ospedalieri/strutture sanitarie.
– Telemedicina. Sono allo studio soluzioni in grado di offrire il monitoraggio a distanza per il controllo epidemiologico/clinico dei pazienti. Tra le altre, è in fase avanzata l’adattamento di una App specifica, che consente di effettuare analisi di rischio e triage a distanza e di individuare i soggetti da valutare prioritariamente. L’obiettivo è mettere in contatto i Medici di medicina generale (Mmg) con il cittadino/paziente per una consultazione preventiva. Il sistema fornisce un supporto decisionale che classifica i potenziali scenari Covid19 in funzione del rischio, consentendo una valutazione dinamica dello stato del paziente attraverso uno specifico assessment.
Sono state sviluppate piattaforme per l’erogazione di servizi a distanza utili per la didattica, per l’assistenza remota ad anziani e convalescenti Covid 19 (home care), per attività di tipo ludico in età infantile. Il tutto a supporto sia della gestione quotidiana dell’attuale regime di isolamento forzato, sia per aiutare il graduale rientro alla normalità, nel periodo di transizione che necessariamente caratterizzerà la fase di riduzione dell’intensità dell’epidemia. I sistemi proposti sono adattabili a percorsi di formazione a distanza per lavoratori in regime di smart-working o in attesa in generale di rientrare nei luoghi di lavoro, nel rispetto dei provvedimenti governativi. È possibile e importante implementare contenuti che facilitino un rientro sicuro dal punto di vista sanitario ed operativo (si pensi alle possibili riorganizzazioni delle filiere produttive, conseguenti agli effetti del momento attuale)
– Analisi di dati complessi. Il Cnr sviluppa la maggiore potenza di calcolo e analisi di grandi insiemi di dati presente sul territorio nazionale. Sono già stati sviluppati strumenti in grado di operare analisi di tipo epidemiologico e di monitoraggio e predizione dell’andamento futuro della diffusione spaziale e temporale dell’epidemia.
Oltre a queste attività più rapidamente implementabili, è importante sottolineare come la vocazione fondamentale del Cnr resti la ricerca scientifica. Sotto questo aspetto, l’Ente è in grado di fornire, tramite le proprie competenze e il suo personale, supporto di consulenza tecnico/scientifica a tutti i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza. Inoltre il Cnr sta già operando con diversi progetti, che vanno dall’immunologia alla ricerca di nuovi farmaci e terapie per fronteggiare l’infezione, azioni i cui risultati ovviamente non saranno immediati ma si svilupperanno nel medio periodo. Tuttavia, queste azioni saranno fondamentali sia per la gestione delle fasi finali dell’epidemia sia nella implementazione di strategie atte a fronteggiare in futuro simili emergenze.
Non ultimo, vanno ricordati i numerosi ricercatori del Cnr che si sono dichiarati disponibili a supportare, con varie funzioni e nelle sedi di competenza, il personale specializzato addetto alla diagnosi dell’infezione virale in corso (valutazioni di esami radiologici, compilazioni di cartelle e schede, tamponi, analisi sierologiche).
Tali attività dovranno comunque essere gestite all’interno di un quadro normativo di appositi accordi tra l’Ente e i soggetti richiedenti, che assicurino, da un lato, la totale sicurezza dei nostri operatori e, dall’altro, omogeneità e conformità dei servizi agli effettivi bisogni. A questo proposito le Strutture dell’Amministrazione centrale sono pienamente disponibili ad accelerare tutti i possibili passaggi amministrativi richiesti.

Roma, 3 aprile 2020

Rialzati Italia: progetto per ristoratori ed esercenti colpiti dall’emergenza

Milano, 3 aprile 2020 – Creare la più grande piattaforma a livello mondiale per esportare

i prodotti italiani del food, garantendone la tracciabilità dell’origine controllata. Protagonisti gli imprenditori della ristorazione e dell’ospitalità, chiamati a segnalare ed esaltare le eccellenze locali che nessuno conosce meglio di loro. Proprio in un momento così difficile per l’emergenza che colpisce anche e soprattutto gli esercizi commerciali, i co-fondatori di Imprendifood365, Stefano Versace e Omar Bertolla, lanciano il progetto che hanno voluto chiamare “Rialzati Italia”.

Obiettivo: generare nuove fonti di reddito per gli imprenditori piano strada del food e dell’hospitality, coinvolti come ambasciatori del Made in Italy della propria provincia da valorizzare nel mondo. Annunciata in anteprima alla community di Imprendifood365 con una diretta Facebook sulla pagina di Stefano Versace venerdì 27 marzo scorso, l’iniziativa ha raccolto in poche ore oltre 200 adesioni e un traffico record di 1.700 di ristoratori, gestori di esercizi commerciali, albergatori iscritti al gruppo e interessati a partecipare. Stefano Versace ha creato la più grande catena di gelaterie italiane degli Stati Uniti, una storia di successo che lo ha portato a realizzare Imprendifood, evento di formazione intensiva per imprenditori italiani del food cui Stefano Versace due volte l’anno trasmette tutto ciò che serve per far crescere la propria azienda. Omar Bertolla, dopo un’esperienza di manager e direttore artistico di festival nel mondo della musica dal vivo (ha lavorato tra gli altri anche con i Negramaro) si è specializzato in progetti innovativi di trasformazione digitale, nel settore privato e pubblico, che utilizzano la tecnologia blockchain. Insieme Versace e Bertolla hanno dato vita nel 2019 a Imprendifood365, piattaforma di servizi fiscali, gestionali, commerciali e di marketing a supporto quotidiano degli imprenditori che ne fanno parte. “Gli imprenditori del food – sottolinea Stefano Versace – oggi sono in testa alla filiera dell’agroalimentare italiana con oltre 20 miliardi di acquisti. Le eccellenze individuate grazie alle loro segnalazioni saranno inserite in un catalogo digitale Made in Italy di prodotti selezionati, certificati e tracciati tramite blockchain. Questi prodotti verranno poi promossi tramite e-commerce e i migliori anche attraverso canali di televendita in vari Paesi, pubblicizzati in trasmissioni televisive internazionali e distribuiti su molteplici piattaforme a livello globale. Siamo vicini a un accordo esclusivo con uno dei maggiori canali televisivi commerciali degli Stati Uniti. Il modello mira in particolare a trasmettere passione e ‘storytelling’, creando valore ed individuando nuove storie di eccellenza Italiana da esportare”.
Il lavoro di segnalazione e selezione, strutturato tramite piattaforma certificata, verrà retribuito in percentuale sulle vendite di prodotto. Le potenzialità per i partecipanti sono enormi: attualmente il Made in Italy nel mondo genera un fatturato di 210 miliardi di Euro, di cui 56 miliardi negli Usa e 60 in Cina. Quella italiana è la seconda cucina più conosciuta ed esportata dopo la cinese. Ma c’è ancora molto da fare, in quanto di 60.000 ristoranti che si professano “Italiani” soltanto 2.200 hanno ottenuto il certificato Made in Italy. 
“La piattaforma Imprendifood365 – spiega Omar Bertolla – potrà distribuire ritorni su tutti i portatori di valore: da chi contribuirà alla selezione, a chi lavorerà alla promozione, distribuzione e certificazione. Il sistema sarà favorito dall’utilizzo della tecnologia blockchain e di digital asset manager, che permette di catalogare raccontare in maniera efficace i prodotti”. Per la partecipazione al progetto non viene richiesto alcun costo di adesione. Gli interessati devono inviare un proprio video di presentazione. Tutti riceveranno una risposta. Attraverso questi video verrà operata la selezione: a coloro che la supereranno verrà chiesto l’impegno di sottoscrivere il contratto di rete, con i termini della collaborazione, e la carta dei valori della rete. Il processo di adesione-selezione, che è appena partito, sarà attivo sino al 27 aprile prossimo, con avvio ufficiale dell’attività i 4 maggio 2020.
“In questo momento di grande difficoltà – tengono ancora a sottolineare Stefano Versace e Omar Bertolla – questo è il nostro contributo al mondo del food e dintorni: offrire ai nostri imprenditori la possibilità di generare reddito, acquisendo nello stesso tempo nuove competenze di gestione e vendita che saranno fondamentali nella competizione del mondo di domani”.

“Andrà tutto bene” la canzone di Pier Caruso che unisce 12 artisti da casa

“Andrà tutto bene” è la canzone scritta dal cantautore savonese Pier Caruso, in collaborazione con il bluesman siciliano Sebastiano D’amato, con la partecipazione de IL CILE, del comico di Colorado Andrea Di Marco e, da New York, di Sèbas: 12 artisti la cantano, ognuno da casa.
Il testo della canzone parla di come stiamo vivendo la nostra vita: racconta dei nostri sguardi persi verso l’infinito sul terrazzo, degli arcobaleni disegnati dai bambini sulle lenzuola e ripete come una sorta di mantra per tutto il ritornello la frase “Andrà tutto bene”, un segno di speranza che vuole arrivare nelle case della gente.
La musica può unire le persone, infatti Pier Caruso ha riunito oltre a lui 11 artisti, ognuno diverso, ognuno in una città diversa, per cercare di far capire quanto in questo momento c’è il bisogno di stare uniti, pur obbligati a restare a distanza.
Nel video vi sono anche Raphael, personalità internazionale del mondo del reggae e spicca anche l’artista Sèbas che ha contribuito direttamente da New York cantando una strofa in inglese, anche questo segno che la musica può unire anche oltre Oceano.
Ad impreziosire il tutto vi sono in apertura IL CILE ed in chiusura un cameo del comico genovese di Colorado, Andrea Di Marco.

 Link Video (già oltre le 20.000 visualizzazioni): https://bit.ly/3aFVKio
Gli artisti che cantano sono: Pier Caruso, Sebastiano D’amato, Raphael, Varry, Valentina Sloboda, Savi Galdi, Max Lo Buono, Luca Fogliati, Lele Tico, Antonio F, Daniele Manfrinanti. Da New York Sèbas.