EMERGENZA COVID-19 SEQUESTRATA FABBRICA DI IGIENIZZANTE PER MANI PRODOTTO SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dei servizi di
controllo del territorio per l’emergenza COVID – 19, ha sequestrato a Sant’Antimo
(NA) una fabbrica di detersivi e saponi e oltre 400 litri di igienizzante per mani
prodotto senza alcuna autorizzazione ministeriale.
In particolare, i militari del Gruppo di Frattamaggiore, a seguito di specifiche analisi
di rischio effettuate anche attraverso le piattaforme di vendita on line, hanno
individuato e perquisito l’azienda in questione, e sequestrato circa 300 litri di
igienizzante sfuso, 792 flaconi da 150 ml di igienizzante pronti per l’immissione in
vendita e più di 100.000 etichette ingannevoli.
Sequestrati anche migliaia di flaconi di vari prodotti per l’igiene della persona pronti
per la vendita, 28.000 litri degli stessi prodotti sfusi, nonché macchinari per
l’imbottigliamento e l’etichettatura dei flaconi.
In assenza delle previste autorizzazioni del Ministero della Salute o dell’Unione
Europea, i “disinfettanti” non possono essere considerati tali in quanto non sono
stati preventivamente sottoposti ad alcuna valutazione che ne garantisca l’efficacia
e soprattutto la non nocività.
Nel corso delle attività è stato inoltre accertato che l’intero immobile era privo delle
specifiche autorizzazioni igienico-sanitarie, antincendio ed in materia ambientale e
pertanto è stato anch’esso sottoposto a sequestro.
Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto della società sono stati segnalati
all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode in commercio e per violazioni al Testo
Unico sull’Ambiente.

GUARDIA DI FINANZA ANCONA MAXI SEQUESTRO DI COMPONENTI DI RESPIRATORI PER TERAPIA INTENSIVA DIRETTI ALL’ESTERO

I FINANZIERI DELLA COMPAGNIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI ANCONA, IN COLLABORAZIONE CON I
FUNZIONARI DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI, NELL’AMBITO DELL’ESECUZIONE DI UNO
SPECIFICO PIANO DI CONTROLLI FINALIZZATO AL RISPETTO DELL’ORDINANZA DELLA PROTEZIONE CIVILE CHE FA DIVIETO ALLE IMPRESE DI CEDERE ALL’ESTERO DETERMINATI DISPOSITIVI MEDICI TRA CUI, IN
PARTICOLARE, QUELLI DI VENTILAZIONE UTILIZZATI IN TERAPIA INTENSIVA, SONO RIUSCITI A
SEQUESTRARE BEN MILLEOTTOCENTOQUARANTA CIRCUITI RESPIRATORI – COMPOSTI DA TUBO,
PALLONE, VALVOLA E MASCHERA RESPIRATORIA – DA UTILIZZARE PER I PAZIENTI IN CONDIZIONI
CRITICHE.

NEL DETTAGLIO, LE FIAMME GIALLE E I DOGANIERI HANNO INTERCETTATO E SOTTOPOSTO A CONTROLLO UN AUTOARTICOLATO IN PROCINTO DI IMBARCARSI SU UN TRAGHETTO DIRETTO IN GRECIA CHE AVEVA
GIA’ EFFETTUATO I CONTROLLI DI SICUREZZA PER L’ACCESSO IN PORTO ED ERA IN CODA, IN ATTESA DI
SALIRE SULLA MOTONAVE. INSOSPETTITI DA QUANTO INDICATO SULLA DOCUMENTAZIONE
COMMERCIALE, ALLA LUCE DELLE RECENTI DISPOSIZIONI EMANATE PER LO STATO DI EMERGENZA
RELATIVO AL RISCHIO SANITARIO CONNESSO ALL’INSORGENZA DI PATOLOGIE DERIVANTI DA VIRUS
COVID-19, HANNO BLOCCATO IL CAMION E HANNO PROCEDUTO AD UN CONTROLLO APPROFONDITO DEL CARICO, RIUSCENDO A INDIVIDUARE LE PREZIOSE COMPONENTI PER APPARECCHIATURE DI TERAPIA
INTENSIVA, CHE SONO IMPIEGATE PER COLLEGARE I RESPIRATORI SIA AI PAZIENTI ADULTI CHE AI
BAMBINI. IL CIRCUITO RESPIRATORIO RAPPRESENTA L’INTERFACCIA DIRETTA CON IL PAZIENTE E, DI
CONSEGUENZA, UN ELEMENTO CHIAVE DELL’INTERO SISTEMA DI ANESTESIA O DI VENTILAZIONE.
IN TAL SENSO, L’ORDINANZA DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE N.639 DEL 25
FEBBRAIO 2020, LA QUALE HA VIETATO LA CESSIONE FUORI DAL TERRITORIO NAZIONALE OLTRE CHE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, ANCHE DEGLI STRUMENTI E DEI DISPOSITIVI PER LA
VENTILAZIONE MECCANICA DEI PAZIENTI CON PATOLOGIE RESPIRATORIE.  I DISPOSITIVI SOTTOPOSTI A SEQUESTRO SARANNO CONSEGNATI ALLA PROTEZIONE CIVILE PER GLI AIUTI AI PRESIDI OSPEDALIERI ITALIANI.
IL RAPPRESENTANTE LEGALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA, CON SEDE IN PROVINCIA DI MILANO, CHE HA
TENTATO LA VENDITA DI TALI COMPONENTI AD UNA SOCIETÀ ELLENICA, È STATO DEFERITO
ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA PER VIOLAZIONE DELL’ART. 650 C.P. PER INOSSERVANZA DEI
PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ, CHE PREVEDE L’ARRESTO FINO A TRE MESI E L’AMMENDA FINO A 206 EURO.
L’ATTIVITÀ DI SERVIZIO IN ARGOMENTO, OGGETTO DI UNO SPECIFICO PIANO OPERATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI ANCONA E DELL’AGENZIA DELLE DOGANE DEL CAPOLUOGO DORICO, DENOTA LO SFORZO OPERATIVO CHE IN QUESTO MOMENTO DI ASSOLUTA EMERGENZA LA GUARDIA DI FINANZA STA PROFONDENDO NEL CONTRASTO DELLE CONDOTTE ILLEGALI E A TUTELA DELLA SANITÀ PUBBLICA.

Grotta Perfetta: pini inghiottiti dai palazzi, il Comune tace

Dopo 10 mesi dalla denuncia dei cittadini il Campidoglio è muto sullo scempio ambientale

Sono passati dieci mesi da quando un gruppo di cittadini del quartiere “Roma 70”, su indicazione di
AssoTutela, segnalò alle autorità competenti (Municipio VIII, Carabinieri forestali) lo scempio su via
di Grotta Perfetta, causato dalla lottizzazione in corso d’opera, i cui palazzi hanno sacrificato i
meravigliosi pini che costeggiano la strada.

“Di fronte al parco di Tormarancia si sta consumando uno sfregio ambientale a cui nessuno mette fine” dichiara il presidente dell’associazione Michel Emi Maritato. “Tutta la zona – continua – è soggetta a discutibili interventi sulle alberature, compreso il meraviglioso parco che è riserva naturale, che è stato sacrificato a interessi diversi dalla tutela cui dovrebbe essere soggetto. Selvaggi abbattimenti e discutibili sostituzioni – accusa il presidente – sono stati autorizzati con nulla osta del 26 ottobre 2018 del direttore del Parco regionale dell’Appia Antica. Cosa fa Roma Capitale?” si chiede Maritato. “E ora, distrutto l’ambiente del parco, si procede con l’area di fronte, dove dovrebbero sorgere 32 palazzi per 400 mila metri cubi. Al momento dell’approvazione del progetto urbanistico, noto come i 60, non si è prevista la presenza dei pini? I cittadini ci stanno chiamando – chiarisce il presidente – e invocano
un aiuto, considerato che le istituzioni li snobbano. Chiediamo un intervento della sindaca Raggi affinché si provveda immediatamente e chi ha sbagliato paghi. Chi attenta all’ambiente, attenta alla nostra salute e, in un momento come questo, occorre porre un argine a tale deriva”, chiosa Maritato.

Roma, 23 marzo 2020

CORONAVIRUS: R. MUSSOLINI (CON GIORGIA)-G.RIGHINI (FDI). SUBITO TAVOLO CONGIUNTO COMUNE-REGIONE SU AZIENDE TRASPORTO PER AFFRONTARE RICADUTE ECONOMICHE

Roma, 23  marzo 2020 – «Indispensabile un tavolo congiunto Comune-Regione, anche con l’opposizione, per affrontare con immediatezza l’impatto e le innumerevoli ripercussioni economiche generate dall’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus su tutte le aziende del trasporto pubblico della regione Lazio.

I primi, inquietanti segnali sono già arrivati in questi giorni e riguardano l’Atac. A causa delle ricadute sulla propria capacità produttiva e reddituale, infatti, l’azienda di trasporto pubblico locale di Roma Capitale, peraltro già in concordato preventivo, ha dovuto avviare l’iter per l’attivazione delle procedure per la cassa integrazione. Stando al provvedimento adottato, ad essere coinvolti in questa misura, almeno inizialmente, dovrebbero essere circa 4mila lavoratori, ai quali potrebbe essere imposta una riduzione oraria variabile tra le 7 e le 39 ore per una durata presunta di 9 settimane. Ma questo rischierebbe di essere solo l’inizio di una situazione molto più articolata. E’ evidente che siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo e che desideriamo conoscere, da subito, quali sono le reali intenzioni di Atac, l’entità delle ricadute sui suoi lavoratori e le modalità con le quale si intende intervenire. Ma non possiamo e non vogliamo sottovalutare questo primo segnale: arrivare troppo tardi significherebbe perdere posti di lavoro e danneggiare pesantemente l’economia di Roma e dell’intera regione».

Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, e Giancarlo Righini, consigliere regionale FdI.

“CORONAVIRUS LA PESTE DEL TERZO MILLENNIO”

Quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, questo è quanto scrisse il grande Alessandro Manzoni nel suo romanzo “I PROMESSI SPOSI” per ricordare le vicissitudini di Renzo Tramaglino e Lucia Montella  in piena peste nel 1623 un romanzo che spiega i drammatici momenti vissuti in quel tempo dai milanesi in lotta con la peste.Oggi in pieno terzo millennio  questo dramma lo stiamo vivendo noi tutti.

Oggi non ci sono più monatti a raccogliere cadaveri da portare nelle fosse. Oggi  ci sono colonne di automezzi militari che trasportano cadaveri causati da questa Pandemia del Coronavirus. Questi primi mesi di un anno bisestile 2020, verranno ricordati a lungo. Si dice, che questo virus abbia causato in Cina migliaia di morti. La cronaca quotidiana racconta di un numero esiguo di decessi se rapportato a quello  degli ammalati. Questo virus contrariamente alla  peste ed ad altri virus si diffonde con estrema facilità ciò ha allarmato il mondo intero, creando  giustamente paura e panico. Il Coronavirus  ( Covid 19)  è un ceppo virale appartenente alla vasta famiglia dei Virus. Questi virus sono responsabili di patologie che possono causare sintomi come: raffreddore,mal di gola, tosse e febbre, possono causare anche sintomi più gravi come polmonite e difficoltà respiratorie. Comunque, raramente può essere fatale. Ebbene rammentare che, le persone più colpite sono gli anziani e quelle con malattie preesistenti come:  Diabete, Asma, e malattie coronariche.La  sostanziale differenza con altri virus è il periodo di incubazione, variabile da 3 a 10 giorni. La quarantena imposta dalle autorità di governo varia dai 15 ai 30 giorni.Viene escluso al momento il contagio con animali domestici. Ciò che bisogna  tenere presente al fine di evitare possibili contagi è attenersi scrupolosamente  alle norme emanate dalla Presidenza del Consiglio. Ovvero, rispettare le distanze di almeno un paio di metri con altre persone, usare le mascherine ( QUANDO SI TROVANO); lavarsi le mani, non abbracciarsi, non baciarsi.Ovviamente queste prevenzioni rappresentano un fattore chiave per non far divulgare il Virus.La situazione è veramente grave, ma, bisogna avere fiducia è fede. Se è sparita la peste, dovrà necessariamente sparire anche questo viscido nemico.

Rinaudo Marco

COVID: LE UNIVERSITA’ SARDE INVIANO I RIFORZI 400 TRA LAUREATI, LAUREANDI E SPECIALIZZANDI SCENDONO IN CAMPO A COMBATTERE

Gli ospedali sardi cercano personale per combattere contro l’emergenza coronavirus. E le Università di Sassari e Cagliari stanno già fornendo i primi rinforzi: entro aprile tra neolaureati in medicina, specializzandi e laureandi in scienze infermieristiche gli arruolati dovrebbero arrivare intorno a quota quattrocento.
Per gli infermieri invece in arrivo, quaranta neolaureati tra Cagliari e Sassari: la tesi sarà discussa ad aprile, verosimilmente attraverso strumenti telematici: lo stop alle lezioni e agli esami in presenza è sino al 3 aprile, ma è attesa da un giorno all’altro una proroga.
Complessivamente gli specializzandi del terzo e quarto anno di Medicina a Cagliari e Sassari pronti a sbarcare in corsia sono circa trecento. In realtà sei sono già operativi, mentre il resto del gruppo sta attendendo disposizioni per lo smistamento nei centri di riferimento della lotta al Covid 19 e negli altri ospedali.
Particolarmente gradite lauree e competenze nei campi immediatamente più utili nella guerra al coronavirus: anestetica e rianimazione, malattie infettive, medicina interna, pneumatologia. Per quanto riguarda i laureati gli ospedali possono già pescare a Cagliari dai quaranta neodottori che hanno discusso la tesi a febbraio. Per gli altri occorrerà aspettare i prossimi esami a maggio. Da Sassari si attende il via libera per trentasei neolaureati che passeranno a fine mese dai libri agli ospedali dopo l’esame conclusivo del corso di studi. Da stimare ancora il numero dei medici che hanno lasciato la professione per raggiunti limiti d’età ma che potrebbero tornare in campo per dare una mano nella lotta al virus. Non si sta parlando di grandi cifre, ma il sistema sanitario sardo conta molto anche sulla loro esperienza.

Milano Michele CPSI