PANDEMICA PANDEMIA

a cura di Luigi Giannelli

Paura, tensione e sfiducia, sono questi i sentimenti che stiamo vivendo in questo momento storico. La paura di contrarre il virus senza sapere dove come e quando.
La paura di sentirsi colpevoli malgrado tutto. Cento scienziati hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica per spiegare che c’è una moria degli esseri umani, mentre per una lettera ricca è divertente sono bastati due personaggi del mondo del cinema, Totò e Peppino, anche questi parlarono di pandemia: “ quest’anno c’è stato una moria delle vacche”, scena divertente ma anche molto riflessiva. La lettera degli scienziati è stata invece ricca di drammaticità e poco comprensibile dal popolo inerme, come d’altronde i dpcm del nostro presidente del consiglio che ogni giorno cambiano posizioni. Un giorno le palestre potranno funzionare, il giorno dopo vengono chiuse. I ristoranti potranno rimanere aperti fino alle ore 24, il giorno dopo devono chiudere alle ore 18.00, i teatri, chiusi, i cinema chiusi, mentre i cimiteri stanno aperti anche di notte perché se non si muore di pandemia si muore di depressione, che in molti casi, sfocia in suicidio. Questo fenomeno non viene citato da nessun giornale o televisione, eppure in un solo giorno sono morte 50 persone per suicidio. La gente non si cura più perché ha paura di recarsi in ospedale, e poi si muore di cancro, infarto e di altre infezioni che sembra non esistono più. Come per incanto sono tutte scomparse per dare spazio a sua maestà pandemia, colei che regna su tutto il pianeta. Gli scienziati non trovano una linea concorde sul fenomeno virus, anzi, al contrario, trascorrono tutto il loro tempo in programmi televisivi e io mi chiedo, se stanno sempre in televisione chi è che fa ricerca? Chiudiamo le scuole, chiudiamo gli impianti sportivi, chiudiamo gli anziani dentro casa, intanto le mignotte continuano a lavorare indisturbate, i mezzi di trasporto pieni stracarichi e senza controllo continuano a circolare.
Caro presidente del consiglio, la sua idea di chiudere i cinema, i teatri , le palestre, i centri sportivi, secondo me è totalmente malsana, anche perché, si è dimostrato che proprio in queste strutture sono state rispettate tutte le procedure di sicurezza.
Ha chiuso parzialmente la scuola dopo aver speso miliardi per attrezzarla e non ha valutato l’opportunità di organizzare il trasporto degli alunni, causa questa, che ha determinato infezioni tra gli studenti e gli operatori. Caro presidente, chiudere l scuole è significato aprire le strade a chissà quale altro disagio per i nostri giovani che nella libertà assoluta potranno trovare spazio nell’illecito e nella droga e non mi venga a dire che le lezioni si potranno effettuare online e che si può garantire un controllo reale.
Signor presidente, capisco, lei deve garantire la salute pubblica e su questo non si discute. È importante però, dare notizie certe, soprattutto se si tratta di pandemia.
Smettiamola di fare i confronti con gli altri Stati, non facciamo sempre il paragone: “noi siamo più bravi degli altri”, evitiamo di confrontarci e cerchiamo di trovare un senso comune a questo dramma unico dove tutti purtroppo, siamo vittime e carnefici.
In conclusione, apparirebbe giusto vietare la partecipazione a programmi televisivi di scienziati che raccontano tutto e il contrario di tutto e che vi fosse solo una fonte ufficiale a darci le informazioni con la chiarezza che meritiamo noi, comuni mortali.
Carissimi governanti, chiudere la cultura, il mondo della fantasia e dello sport è come chiudere per sempre la bellezza dei colori, costringendoci a vivere nel grigiore dell’infinita desolazione e nella esiguità dei catastrofisti.
Cari lettori, è certo che per proteggerci occorre rispettare il distanziamento, portare la mascherina e mantenere l’igiene della mani ed evitare assembramenti. Buona vita a tutti.

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