Dark side; al via la confisca di beni

Nel 2017, era scoppiato il caso denominato “Dark side”, che aveva portato alla luce l’esistenza di una organizzazione (criminale), che allora aveva portato all’arresto 16 persone, con l’accusa di sversamenti e smaltimento di rifiuti -anche tossici-, illecita. Il giro di denaro attorno a tale “business” illegale, che aveva portato a condotte di autoriciclaggio dei proventi, con intestazioni fittizie di società ha appena avuto un risvolto. Il provvedimento di Confisca emesso dal Tribunale per le Misure di Prevenzione di Roma, che era stato richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, è stato eseguito dalla Polizia di Stato (dall’Amministrativa e dal Servizio Centrale Anticrimine). Si tratta di beni per oltre 11milioni di euro, confiscati ad una famiglia romana, oltre che ad una impresa di Ardea (operante nel medesimo settore), oltre che a 22 fabbricati e 10 terreni, ubicati tra Roma, Pomezia, Marino ed Ardea.  Il gruppo famigliare (genitori di 79 anni e figlio di 45), avrebbero portato materiale pericoloso e anche tossico, gestendo in maniera illegale, rifiuti speciali pericolosi, che sarebbero stati portati in una discarica di Latina (dando vita ad un mercato costoso e illegale, con condotte delittuose in materia ambientale). I componenti del nucleo famigliare, condannati in primo grado, dal Tribunale di Roma, per traffico illecito di rifiuti e attività di gestione degli stessi non autorizzata, con conseguente gestione di discarica e conseguente inquinamento ambientale. Con il decreto (non ancora definitivo), di confisca il Tribunale ha ritenuto attendibile l’analisi investigativa riguardante non solo i traffici illeciti, ma anche quelli economici-sociali.

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