Incendies dal 28 al 31 marzo – Teatro Tor di Nona

SINOSSI: Canada, 2002. Una donna, Nawal Marwan, ex rivoluzionaria della guerra civile in Libano, è appena deceduta lasciando ai suoi due figli gemelli, Jeanne e Simon, un testamento. Con il testamento, però, la madre chiede ai due figli di ritrovare il loro padre e il loro fratello, due persone delle quali i gemelli non avevano mai sentito parlare fino a quel momento. Solo così i figli aiuteranno la madre a mantenere le sue promesse, promesse che le permetteranno di ricevere una sepoltura dignitosa. Si può negare il passato oppure pedinarne le tracce a prezzo di dolorose scoperte, ma non si può crescere senza fare i conti con la memoria. Con l’aiuto del notaio Hermile Lebel, i due gemelli inizieranno un viaggio alle radici della rabbia degli sconfitti attraverso il dispiegamento della vita di una donna proveniente da una terra senza pace.

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NOTE DI REGIA: INCENDIES, è una rappresentazione intima sotto forma epica, una ricerca delle origini, passando per la formazione di un popolo e la ricerca dell’individualità; ma non solo: è una specie evoluta di Edipo al femminile, un punto di contatto obbligato tra più generazioni, più luoghi e più linguaggi. Una epopea necessaria. La storia, volutamente evoluta, segue il destino di una donna, Nawal, intrappolata in un conflitto che non ha scelto e che, per ritrovare un figlio scomparso, arrivi ai limiti dell’assurdo orrore degli strazi senza fine che scandiscono la storia del mondo. Ma è anche la storia dei suoi due bambini nati sotto il fuoco della guerra e alla ricerca della verità su questa madre, che ha nascosto loro la propria origine. Una riduzione essenziale, cruda e disperata, di una passione che, negando se stessa, non preclude lo svelamento del segreto. Un viaggio emozionale per sconfiggere l’oblio, per non dimenticare, attraverso il respiro, l’affanno, le ustioni e gli incendi di queste vite. “Da bambino avevo acquisito, per la forza delle cose e delle circostanze, un’estrema conoscenza delle armi da fuoco. Sapevo smontare, lucidare, pulire, rimontare e calibrare un kalashnikov […]. Durante la guerra civile libanese aspettavo con gli amici i miliziani di passaggio per occuparmi delle loro armi e per guadagnarmi qualche soldo; quando mi addormentavo sognavo il giorno ancora lontano in cui avrei avuto un kalashnikov tutto mio e avrei fatto parte di una valorosa milizia che, dopo numerosi massacri, di cui io sarei stato il geniale architetto, mi avrebbe fatto padrone del mio destino […] Ma i miei genitori, che nulla sospettavano, si sono trasferiti in Francia per aspettare la fine di questa guerra che non è mai terminata. Allora, per l’impazienza, ho teso la mano e ho afferrato il primo oggetto che poteva, anche di poco, assomigliare a un kalashnikov, ed era una penna pilote f ine V5. Le parole diventavano cartucce; le frasi caricatori; gli attori mitragliatrici, e il teatro giardino”. Wajdi Mouawad, in Les Cahiers du théâtre français, (2008) COMMENTO: “Quello che sta succedendo in Ucraina, ad opera dei soldati russi, non ha nulla di originale: lo stupro come arma di guerra, come ricatto raziale, come arma di assoggettazione del nemico, viene usato molto spesso. Si umilia il proprio avversario bellico più mischiando la razza e confondendo le origini che uccidendolo; si distrugge l’orgoglio patrio più con la violenza sessuale che con le armi. In “INCENDIES” di Mohawad questa dinamica viene trascinata fino all’estremo: parte dai campi di tortura e si estende fino al limite della ragione, invade il privato, annichilisce la coscienza, anche di chi assiste come spettatore.

La brutalità si estende così tanto da perderne il controllo, dal non saperne registrare i limiti, la coercizione diventa furia distruttrice e sopruso oltre ogni intensità morale. Per questo motivo lo spettacolo ha il sostegno dell’associazione STOP RAPE ITALIA che porta avanti la “campagna contro lo sfioro e la violenza sessuale nei conflitti” si. dal 1997: un intervento necessario per capire, nuovamente, il tempo che stiamo vivendo”. ⁃ Massimiliano Vado, regista e adattatore Lo spettacolo “Incendies” è prodotto dal Laboratorio di Arti sceniche, che si trova in Via Gregorio VII n° 126, diretto da Massimiliano Bruno e amministrato da Susan El Sawi, una scuola di recitazione, regia e sceneggiatura, che oltre a proporsi come Accademia di teatro e cinema, incoraggia e finanzia i progetti dei propri allievi ed ex allievi: una novità assoluta e preziosa nel panorama nazionale.

Incendies, regia di Massimiliano Vado. Aiuto regia: Alessandra Lucidi  Assistente alla regia: Tommaso Caboni con Elisabetta Anella nei ruoli di Nazira e Sawda.  Niccolò Felici nei ruoli di Wahab, Simon Marwan e Nihad.        Ester Gugliotta nei ruoli di Antoinette Ducharme, Abdessamad Darazia e la guida di Kfar Rayat. Asja Mascarini nel ruolo di Hermille Lebell (notaio) Ugo Caprarella nei ruoli di Ralph, soldato, fotografo, medico dell’orfanotrofio.   Sofia Pasquali nei ruoli di Nawal Marwan e Jeanne Marwan

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