Augusto Zaccariello comandante del NIC eccellenza Italiana in audizone

In occasione dell’audizione del Comandante del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria in commissione antimafia è stato posto in rilievo l’importanza fondamentale della polizia penitenziaria nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.
L’audizione del comandante Augusto Zaccariello del Nucleo Investigativo Centrale, nel XXI comitato della commissione ANTIMAFIA è avvenuta il 17 marzo 2021.
In quella circostanza come si rileva dall’ANSA i commissari Stefania Ascari e Luca Migliorino della Commissione parlamentare ANTIMAFIA, Zaccariello ha posto in evidenza la straordinaria rilevanza dei risultati ottenuti dalla Polizia Penitenziaria quale componente essenziale nella lotta al terrorismo e alle mafie.
Zaccariello ha dichiarato che è necessario che ci sia una reale e forte considerazione verso le donne e  gli uomini della Polizia penitenziaria che nel corso della storia hanno dimostrato non solo altissima professionalità e dedizione attraverso il  loro prezioso e straordinario lavoro a garanzia della sicurezza ma anche senso di umanità e di orgoglio servendo il paese con silenziosa dedizione.
Zaccariello da uomo delle Istituzioni ha rappresentato le potenzialità della Polizia penitenziaria e in particolare la peculiarità del servizio reso dagli agenti all’interno delle Sezioni detentive.
Zaccariello ha messo in evidenza il coraggio di queste donne e di questi uomini e soprattutto la capacità operativa e
la non comune dedizione nel garantire legalità, umanità e sicurezza nelle carceri.
Ha anche evidenziato come sia necessario che la Polizia penitenziaria sia formalmente inserita nel novero dei Servizi Centrali di cui alla legge 203 del 1991, alla stregua delle altre forze di Polizia, per poter rafforzare fattivamente il contrasto a mafie e terrorismo.
Zaccariello ha ringraziato tutte le donne e gli uomini della polizia penitenziaria per i risultati che il NIC ha ottenuto in questi anni e ha espresso forte orgoglio verso i suoi poliziotti penitenziari dell’organismo investigativo sia centrale sia regionali.
Zaccariello ha iniziato la sua carriera dal grado di agente e nel corso degli anni ha rivestito tutte le qualifiche del Corpo della Polizia penitenziaria fino a quella attuale di Dirigente.
Prima di dirigere il N.I.C. ha ricoperto diversi incarichi operativi oltre al comando di diversi Reparti di Polizia penitenziaria di primissimo piano. E’ stato anche comandante del Reparto Sicurezza e Scorte del Ministero della Giustizia, responsabile della sala situazioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria oltre che responsabile centrale dei reparti operativi mobili del G.O.M. che gestiscono i detenuti sottoposti al regime 41 bis prima di essere nominato alla direzione del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria che è il Servizio Centrale di Polizia Giudiziaria che si occupa di indagini in materia di criminalità organizzata e terrorismo dove ha condotto diverse attività investigative che hanno permesso di concludere complesse indagini di Polizia Giudiziaria riguardanti la criminalità organizzata e il terrorismo.

Mafia: M5S, polizia penitenziaria fondamentale in lotta

ROMA, 18 MAR – “L’audizione del comandante Augusto Zaccariello del Nucleo Investigativo Centrale, nel XXI comitato della commissione Antimafia ha posto in evidenza la straordinaria rilevanza dei risultati ottenuti dalla Polizia Penitenziaria e per gli aspetti specialistici dal NIC quali componenti essenziali nella lotta al terrorismo e alle mafie. È necessario che ci sia una reale e forte considerazione verso gli uomini e le donne del Corpo e si tenga sempre presente il loro prezioso e straordinario lavoro a garanzia della sicurezza.
Zaccariello da uomo delle Istituzioni ha rappresentato le potenzialità della Polizia penitenziaria e in particolare la peculiarità del servizio reso dagli agenti all’interno delle strutture penitenziarie. Zaccariello ha messo in evidenza di come ci sia necessità che anche la Polizia penitenziaria venga formalmente inserita nel novero dei Servizi Centrali di cui alla legge 203 del 1991, alla stregua delle altre forze di Polizia, per poter rafforzare fattivamente il contrasto a mafie e terrorismo. Ciò che è prassi oggi nel lavoro quotidiano, necessita di una sua istituzionalizzazione. Il NIC grazie al prezioso lavoro dei reparti territoriali del Corpo fronteggia criminalità organizzata e terrorismo e tantissime indagini hanno risultati di fondamentale importanza per la sicurezza del Paese.
Auspichiamo quindi che si attui nel più breve periodo possibile questa sinergia e che il NIC della Polizia penitenziaria possa utilizzare quegli strumenti investigativi riservati oggi solo ai servizi centrali e interprovinciali delle altre forze di Polizia. Già il capo del dipartimento nella sua audizione pose in risalto l’eccellenza del NIC che gestisce oltre 500 deleghe di indagine affidate da tutte le Procure d’Italia per la specialistica competenza in ambito penitenziario. Zaccariello ha ringraziato tutte le donne e gli uomini della polizia penitenziaria per i risultati che il NIC ha ottenuto in questi anni”
A dirlo sono i commissari M5S Stefania Ascari e Luca Migliorino della Commissione parlamentare Antimafia. 

Fonte:Ansa

DONNE E SPORT, STORIE DI EMANCIPAZIONE FEMMINILE AL CAMPUS MANZONI

Storie di donne e storie di sport che “vanno a scuola” nell’incontro di Venerdì 19 marzo 2021, h. 18.00, in
diretta sulla pagina Facebook del Campus Manzoni. L’evento “Donne e Sport: ruoli e sfide nella società di
oggi” è promosso dal Dirigente Scolastico professoressa Adele Vairo, in sinergia con il Dipartimento di
Scienze Motorie e Sportive coordinato dai professori Luciano De Luca e Antimo Nero, con il contributo della
Società Italiana di Storia dello Sport delegazione di Caserta ed il Comitato Nazionale Italiano Fair Play
(CNIFP).

Una giornata di studio a cui prenderanno parte due testimonial dell’imprenditoria sportiva italiana ma,
soprattutto, un incontro in cui si parlerà dell’importanza che lo sport ha avuto nel processo emancipatorio
delle donne. Donne che racconteranno e che si racconteranno, donne che hanno fatto dello sport la loro
professione in un evento in cui saranno presentati gli Atti della Siss “Donna e Sport nella Storia d’Italia”.
Un’occasione per analizzare il rapporto tra moda e sport, ponendo il focus sull’influenza che quest’ultimo
ha avuto nel design e nella produzione di attrezzatura, abbigliamento, calzature, materiale tecnico,
destinati in maniera funzionale all’attività sportiva della donna.
All’incontro, moderato da Valeria Ciardiello, giornalista e conduttrice televisiva, interverrà Adele Vairo
Dirigente Scolastico del Liceo Manzoni di Caserta, Antonella Stelitano consigliere del Comitato Nazionale
Italiano Fair Play e membro della Società Italiana di Storia dello Sport, Dominga Lot arbitro internazionale
della FIVB (Fédération Internationale de Volleyball), Lucia Morico medaglia olimpica di Judo Atene 2004.
Inoltre ci saranno due imprenditrici sportive Francesca Pozzi presidente FP Studio, imprenditrice del settore
fashion e activewear, Carla Pinarello presidente della T!nky Ladies Pinarello.
I giovani “Manzoniani” saranno, ancora una volta, protagonisti di una giornata in cui potranno ascoltare ed
immedesimarsi in queste testimonianze di forza, di determinazione, di costanza, di caparbietà, di
perseveranza, di resilienza, in un’incessante lotta per superare le differenze di genere che permangono
nell’ambito dell’atletismo, soprattutto, nei ruoli decisionali della dirigenza sportiva.
L’idea di proporre una giornata di studio sull’emancipazione della donna nello sport ha come intento quello
di far conoscere, alle giovani generazioni, la storia di tante donne sportive che si sono battute contro ogni
pregiudizio e luoghi comuni per ottenere la stessa dignità e rispetto dell’uomo. Lo sport si fa promotore e
Caronte per veicolare i principi della non discriminazione e del rispetto reciproco.
Contatti: tel. 3290838585
Redatto da Sara Lauricella

Social Media Manager: quando la passione diventa un mestiere

Un’ottima opportunità lavorativa e innovativa che sta prendendo sempre più piede in Italia, sarebbe quella del “Social media manager”. Le parole d’ordine per intraprendere questa professione sarebbero: preparazione e immensa bravura. Proprio per questo abbiamo intervistato Simone Bennati, professione: Social Media Manager indipendente.

Com’è nata la tua passione per questo lavoro?
“Tutto è nato quando Internet e il World Wide Web cominciarono a diffondersi anche in Italia.
All’epoca le piattaforme Social non erano neanche in stato embrionale, ma l’ idea di poter comunicare con chiunque nel mondo mi affascinava terribilmente.
A metà degli anni 2000, poi, arrivò il primo Social Media di massa: MySpace, al quale riconosco il merito di avermi indicato la strada. Da allora, la trasformazione da semplice utente di Facebook & Co. a Social Media Manager è avvenuta in modo pressoché naturale. Vorrei essere estremamente chiaro, però: per proporsi come specialista dei social non basta “saper smanettare” su Facebook o Instagram, ma bisogna aver studiato a fondo queste piattaforme, per poi esercitarsi e tenersi aggiornati quotidianamente.”


In cosa consiste il ruolo del Social Media Manager e come differisce da ruoli più tradizionali che
hanno ad oggetto la comunicazione d’impresa?
“Volendo sintetizzare, il compito del Social Media Manager è quello di portare all’attenzione del pubblico il messaggio dell'azienda, del brand o del personaggio di cui è stato chiamato a curare la comunicazione.
Purtroppo, quando si parla di Social Media Marketing, l’errore che molti commettono è quello di credere che queste piattaforme siano utili a vendere, quando invece lo scopo è ben un altro: far venire voglia di comprare.
So che quella che ho appena descritto potrebbe sembrare una trascurabile sfumatura, ma in realtà non è affatto così. E lo è in primis perché i social non sono una vetrina, ma uno spazio di incontro e confronto con il pubblico, dove tutto ruota attorno ai concetti di conversazione, supporto e scambio.”


In che modo il Social Media Manager aiuta l’impresa a creare valore?
“Spesso mi capita di avere a che fare con aziende e individui che, pur essendo fortemente decisi a comunicare e promuoversi sui social, mancano di un elemento fondamentale: la consapevolezza. E parlo della consapevolezza di sé, innanzitutto. Ovvero quella che, tradotta in termini imprenditoriali, costituisce la Mission e la Vision di un’ azienda.
Molti sanno cosa fanno, ma pochi sanno perché lo fanno. Molti vogliono raggiungere determinati risultati, ma pochi si domandano se gli stessi siano effettivamente alla loro portata. E così via, in un continuo susseguirsi di “vuoti”che necessitano di essere affrontati e colmati ben prima di mettere mano alla tastiera e cominciare a comunicare.
Ecco, la prima forma di aiuto che un Social Media Manager è chiamato a offrire dovrebbe riguardare proprio la consapevolezza. Perché senza consapevolezza dei propri mezzi, dei propri obiettivi, dei propri punti forti e di quelli deboli è impossibile fare della buona comunicazione, e quindi creare valore.”

Rispetto ad altri Stati esteri, in Italia c’è la consapevolezza dell’ importanza di questa professione?
“Quella dell’Italia è una situazione che si colloca a metà tra il paradossale e l’imbarazzante. “Paradossale”perché il web, pur essendo il principale “luogo” in cui aziende e clienti si incontrano, viene ancora considerato qualcosa di non reale. Una sorta di mondo impalpabile in cui – a meno che non si diventi un Influencer di Instagram o non si goda della visibilità di Amazon – ciò che viene fatto non produce alcun risultato concreto, e quindi è inutile investirci. Imbarazzante, invece, perché il paradosso di cui sopra porta quei pochi che decidono di investire nel web a sottostimare l’ impegno dei professionisti del settore.
“L’unione tra queste due concezioni ha portato, nel tempo, a far sì che molti sia siano convinti che il lavoro di Social Media Manager, Web Designer o Copywriter sia estremamente semplice. Talmente semplice da poter essere svolto anche dal famigerato “cuGGino” o nipote smanettone, il quale si accontenta di 20€ di mancia allungati di tanto in tanto. Ecco, la realtà è decisamente più complessa e così.”

Che formazione/istruzione può essere importante per svolgere il ruolo di Social Media Manager?
“Leggenda vuole che i migliori Social Media Manager in circolazione siano laureati in lettere, e in effetti sono diverse le realtà in cui è stata fatta questa scelta. Spesso con ottimi risultati. La comunicazione è fatta soprattutto di racconti e parole, quindi è importante che un aspirante Social Media Manager abbia una buona proprietà di linguaggio, nonché un vocabolario adeguatamente vasto. A questo, come ovvio, va aggiunta una altrettanto buona conoscenza dei dispositivi digitali e degli strumenti del web.
Completano il quadro una discreta dimestichezza nella creazione di contenuti grafici e, ultima ma non ultima, la conoscenza della lingua inglese.”


di Priscilla Rucco

Cts rinnovato, iniezione di fiducia per il nostro Paese

“Vertici sanitari: apprezziamo molto i segnali che arrivano dal governo Draghi, un premier che in poco tempo ha rinnovato profondamente le figure apicali deputate a gestire la pandemia, specie in una fase delicata come quella della organizzazione del piano vaccinale”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che continua: “a tale proposito, vogliamo rivolgere un auspicio di buon lavoro al nuovo coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli e a tutti i componenti di fresca nomina dello stesso.  A loro spetta il difficile compito di aiutare il Paese in questa delicata fase dell’epidemia e riteniamo – continua il presidente – che con le competenze e l’esperienza in loro possesso, possano sostenere i decisori politici nel prendere provvedimenti tempestivi e giusti, volti a ridurre la circolazione del virus. Dobbiamo recuperare mesi e mesi di decisioni non proprio razionali, per questo riteniamo che la presenza di tecnici, analisti dei dati, virologi e altri esperti di chiara fama, ci aiuti ad assumere tempestive decisioni sulle chiusure di zone e le opportune riaperture al migliorare delle condizioni locali, con l’obiettivo di evitare o contenere ulteriori ripercussioni negative sulla nostra economia”. Il presidente si sofferma sugli ulteriori aspetti della pandemia: “la strategia di anticipare il virus e non inseguirlo deve essere il nostro orizzonte immediato, insieme a un’accelerazione della campagna di vaccinazione. Soltanto così usciremo dall’incubo epidemia”, chiosa Maritato.

Roma, 18 marzo 2021

Appuntamento del giovedì con quattro chiacchiere da bar

Tutto pronto per il consueto appuntamento del giovedì con quattro chiacchere da bar; il programma organizzato dalla RM Production vedrà la partecipazione di artisti in esclusiva che si esibiranno per far compagnia ai telespettatori in questo periodo cosi difficile.

La padrona di casa Isabel Stasi, accompagnata dal regista Flavio Zinni e dal grande maestro Vince Tepera, promette una puntata speciale con la partecipazione degli ABBA THE BEST,che presenteranno il loro ultimo successo “A-MA-MI”, una canzone contro la violenza sulle donne.
A stasera dunque, tutti sintonizzati per un momento di svago ed allegria targato RM Production.