Alberto Maritato nuovo coordinatore Uif 8 per la Campania

Cresce la famiglia di Uif 8, è ufficiale la nomina di Alberto Maritato come coordinatore per la regione Campania.

L’associazione Uif 8 in attesa di poter tornare sui campi da gioco di tutto il mondo lavora per garantire lo sviluppo dello sport in tutti i suoi valori.
La nomina di Alberto Maritato rappresenta un passo avanti fondamentale per lo sviluppo del calcio a 8 in tutta la penisola italiana.
Ex calciatore professionista ed attuale membro della As Roma Calcio a 8, Alberto Maritato si è messo in luce nell’ultima edizione di Temptation Island.
“La nomina di Alberto Maritato è fortemente voluta e cercata da tutti noi. Stiamo lavorando per la nostra crescita complessiva e siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo.”
Chiosa Maritato

Covid-19 ed Operatori Sanitari : il punto di vista dei Bambini

Articolo dedicato alla Docente Antonietta Di Maio – prematuramente scomparsa per COVID-19

In questo momento storico, l’emergenza sanitaria causata dalla Pandemia Covid-19 ha segnato profondamente tutte le attività routinarie degli individui, incidendo fortemente sugli operatori sanitari, con sovraccarico fisico-psicologico e sugli assistiti ed i loro familiari.       L’esaurimento psicofisicoil disagio psicologico, i disordini post-traumaticilisolamento, l’ansia, i sintomi depressivi, l’insonnia, l’alto carico emotivo, le preoccupazioni, i prolungamenti di orari di servizio, il bornout sono state le conseguenze immediate e principali, dovute anche alla mancanza di empatia e contatti interpersonali.                                            Da un’ultima revisione sistematica emerge che che tra l’11 e il 73.4% degli operatori sanitari, tra cui principalmente medici, infermieri e personale ausiliario, hanno riportato sintomi di stress post-traumatico, tra il 27.5-50.7% sintomi depressivi, nel 34-36.1%  insonnia ed ansia gravenel 45%, mentre i pazienti con condizioni preesistenti o con COVID-19 hanno mostrato una prevalenza maggiore  di stati d’ansia e di depressione rispetto alla popolazione in generale ed agli operatori stessi.                                                                                                In questo periodo memorabile, dove il distanziamento sociale è ancora d’obbligo, molte sono state le iniziative di solidarietà per fornire conforto e supporto psicologico agli operatori, ai pazienti ed ai loro familiari, da parte di cittadini ed associazioni, ma il messaggio più stupefacente è arrivato dai bambini e dalle insegnati della Scuola ‘IC –  Scuola dell’Infanzia,Matteo Ricci ( Via Cina,4-Roma) e dalla Scuola ‘IC – Via Anagni (di Via Anagni,48-Roma) che hanno realizzato dei Video-short per manifestare la loro vicinanza a pazienti, infermieri, medici, oss ed a  tutti gli operatori sanitari in prima linea contro il COVID-19.                                                                                                                                        Questi strepitosi bambini, guidati dai loro stupefacenti docenti, ci hanno insegnato che si può sorridere con gli occhi, che si può mostrare affetto anche senza abbracciarsi, in attesa che si possa tornare a farlo.                                                                                                                       I bambini, nella loro limpidezza, ci dicono di ‘non arrenderci’ innanzi ad una sfida così difficile, di ‘continuare a lottare’, di ‘rimanere uniti’, di ‘non abbattersi’, che loro ci sono vicino e che ‘uniti vinceremo questa guerra’.                                                                                                                                     Attraverso i loro messaggi, i loro disegni, le loro voci, si percepisce il calore dei loro sorrisi, la comprensione dei loro sguardi, l’affetto dei loro abbracci, il desiderio di ESSERCI!                               Ringraziamo questi bambini straordinari con un plauso encomiabile alle insegnanti della scuola dell’ ‘Infanzia Matteo Ricci’ Monica Bonifazi, Ines, Lucia, Lina, Monica M., Monica S., Roberta, Stefania, Rosa, Franca, Paola, Jolanda, Gianna, Maria, al Preside Francesco Rossi e della scuola ‘Via Anagni’ Patricia Ajello, Antonella Citraro, Rosanna Viscardi, Laura Mazzitelli, Annalisa Guiducci ed alla alla Preside Maura Frasca.                                                              I Plessi Scolastici ‘Matteo Ricci’ e ‘Via Anagni’, per l’impegno dimostrato nel promulgare messaggi di solidarietà e speranza  riceveranno un premio speciale dall’Eccellenza Sanitaria Italiana di Assotutela per il Senato della Repubblica Italiana.

I video-short delle Scuole ‘Matteo Ricci’ e ‘Via Anagni’ Possono essere visualizzati ai seguenti link :   https://youtu.be/WKlzMyBbCI4         e                 https://youtu.be/m8A_xCfm76s

Dr.ssa Sonia Silvestrini
Eccellenza Sanitaria Italiana di Assotutela presso il Senato Della Repubblica
Co-presidente WulnoTech

Covid e comunicazione: anche qui Arcuri è il primo

“Campagna di vaccinazione: incassata la spettacolare cerimonia di consegna delle preziose fiale all’Istituto Spallanzani, ci troviamo ora a fare i conti con una disarmante realtà.Non siamo i migliori del mondo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che insiste: “gasati da una prima fase in cui ci illudemmo di aver superato tutti nel chiudere i cittadini in casa per due mesi, al di fuori di ogni retorica dobbiamo fare i conti con un numero di decessi che ci pone sopra un non invidiabile podio. Abbiamo insistito poi sul fatto che la seconda ondata non ci sarebbe stata e invece siamo ormai certi della terza. Contestualmente – incalza il presidente – abbiamo sostenuto, a parole, il grande impegno nel riformare l’assistenza territoriale ma purtroppo nessuno ha potuto apprezzare la differenza promessa. Ora sperimentiamo l’avvento del ‘Santo vaccinatore’ Domenico Arcuri, che con la sua processione laica di camioncini dell’antidoto e camionette della polizia pulirà il mondo dal Covid. Siamo veramente stupefatti, visto che ancora si sta discutendo sull’algoritmo che deciderà chi si vaccina per primo, senza proporre una comunicazione istituzionale misurata e rispettosa dei nostri palesi limiti. Intanto – chiosa Maritato – il commissario Arcuri ci spieghi come mai milioni di italiani continuano a crucciarsi sulle verità nascoste legate alla vaccinazione mentre sul sito dell’azienda di cui è amministratore delegato compare il piano di reclutamento per il personale medico da ingaggiare per la somministrazione”.  

Roma, 28 dicembre 2020

La corsa. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei.

Quest’anno invece di oro , incenso e mirra è arrivato il vaccino. I Re magi senza cometa hanno portato forse un pò di luce. E ora siamo tutti sulla linea di partenza per arrivare al traguardo. Anche se , prevedo, fino al 2022 non ci sarà un ” liberi tutti”.

Non sarà obbligatorio ma sarà un vaccino per persone responsabili. Sta a noi.
Quest’anno abbiamo pagato tutti un prezzo elevatissimo per la pandemia. La luce, per il momento, io  non la vedo. E neanche questa fantomatica ripartenza. Non so voi.
Buon fine anno a tutti.

Raffaella Carrà: “Il 31 dicembre spacco tutto a costo di chiamare il muratore”

Raffaella Carrà: “Il 31 dicembre spacco tutto a costo di chiamare il muratore”La storica conduttrice ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dove ha raccontato il suo lockdown, in Natale in solitaria e la voglia di tornare alla libertà

Raffaella Carrà non ha dubbi: dopo mesi di isolamento, stop forzato dal lavoro e paure, il 31 dicembre si volta pagina. Fosse solo per dire addio al peggior anno di sempre: “Il 31 dicembre bisogna spaccare tutto. Lo farò in privato nella mia terrazza, a costo di chiamare il muratore il giorno dopo”.

Del 2020 ne hanno avuto abbastanza tutti compresa Raffaella Carrà, che in questo terribile anno sarebbe dovuta tornare in televisione e che invece è stata costretta allo stop inatteso. La popolare conduttrice avrebbe dovuto registrare quattro nuove puntate del suo programma su RaiTre “A parlare comincia tu” e invece tutto si è fermato a febbraio. Ancor prima che la pandemia scoppiasse, perché lei, giura, ha avuto un presentimento. Lo ha confessato a “7” l’inserto del Corriere della Sera: “Sarei dovuta andare anche a Los Angeles per intervistare Tiziano Ferro. Ma una voce dentro me lo ha impedito, penso un angelo custode. Sul serio. Era la seconda metà di febbraio: sento qualcosa in televisione e avverto dentro una strana inquietudine. Chiamo Rai3 e dico: ‘Questo programma non si può fare, è troppo pericoloso. Non me la sento'”.

“Una notte in carcere per vedere un concerto” Carrà ricorda Maradona

Uno stop forzato, pieno di timori e paure per il possibile contagio. Distanziamento e mascherine non facevano per lei e lavorare “limitandosi” non l’avrebbe rispecchiata. Meglio un anno sabbatico: “Ho avuto e ho ancora molta paura. Non esco e io non sopporto l’idea di lavorare con le distanze o con le mascherine. Meglio non lavorare. Io gli incontri seduti tutti immobili non ce la faccio a farli”. Raffaella Carrà non avrebbe voluto fare neanche il Natale, troppo triste lontano dagli affetti più cari: “Giorni fa mi sono chiesta quali sono le cose belle accadute nel 2020? Nessuna, nulla. Mio nipote non potrà venire dalle Marche, mia nipote sta in Irlanda. Le feste sono già malinconiche… Forse era meglio cancellarlo quest’anno”.

Raffaella Carrà, che poche settimane fa è stata definita dal Guardian “la pop star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso”, non ha nascosto l’ansia di questo secondo lockdown e l’incertezza del futuro: “Sono più ansiosa adesso di prima. Mi manca tanto la libertà. Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano (Argentario), avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata. Ora non è la stessa cosa”. Ma per il 2021 la Carrà è certa: spaccare tutto è la soluzione per dare il benvenuto al nuovo anno, o semplicemente per sfogarsi un po’

Lorena fantauzzi

“Monoclonali anti Covid, inspiegabile rifiuto”

“Monoclonali anti Covid, un potenziale rimedio di cui si parla dal mese di ottobre. Il 9 novembre la Food and Drug Administration, Agenzia del farmaco Usa, ha approvato l’uso del Bamlanivimab, prodotto in una azienda di Latina dalla multinazionale Usa Lilly, mentre l’Aifa, omologa Agenzia italiana non ha mai preso in considerazione l’inserimento nelle terapie di tale specialità, non approvandone la sperimentazione”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, riferendosi a una inchiesta del “Fatto quotidiano” che avrebbe rivelato aspetti di una vicenda che lascia perplessi. “Sembra che il prodotto, somministrato nelle prime fasi della malattia – spiega Maritato – sia in grado di ridurre del 70-75% delle ospedalizzazioni, elemento decisivo per una sanità provata come quella italiana. Purtroppo probabili incertezze e ambiguità interpretative tra vari studi, hanno inibito la somministrazione del Bamlanivimab, di cui erano disponibili gratuitamente 10mila dosi dal mese di novembre. Un prodotto a costo zero, realizzato in Italia, che poteva collocarci sul podio della sperimentazione e che invece è stato inspiegabilmente accantonato”, insiste il presidente. Ė in vigore infatti una legge, la la 648 del 1996, che consente l’uso di farmaci prodotti all’estero e non autorizzati dall’Ema “per questo – continua Maritato – risulta ancora più inspiegabile tale rifiuto se consideriamo che anche il vaccino Pfizer, di cui domani inizierà la somministrazione nel nostro Paese, ha una mera approvazione ‘condizionale’. Confidiamo nelle recenti aperture dell’Agenzia del farmaco che, grazie all’illuminata visione del professor Giorgio Palù ha aperto alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali, una luce in fondo al tunnel”, conclude il presidente.

Roma, 26 dicembre 2020