La corsa. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei.

Quest’anno invece di oro , incenso e mirra è arrivato il vaccino. I Re magi senza cometa hanno portato forse un pò di luce. E ora siamo tutti sulla linea di partenza per arrivare al traguardo. Anche se , prevedo, fino al 2022 non ci sarà un ” liberi tutti”.

Non sarà obbligatorio ma sarà un vaccino per persone responsabili. Sta a noi.
Quest’anno abbiamo pagato tutti un prezzo elevatissimo per la pandemia. La luce, per il momento, io  non la vedo. E neanche questa fantomatica ripartenza. Non so voi.
Buon fine anno a tutti.

Raffaella Carrà: “Il 31 dicembre spacco tutto a costo di chiamare il muratore”

Raffaella Carrà: “Il 31 dicembre spacco tutto a costo di chiamare il muratore”La storica conduttrice ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dove ha raccontato il suo lockdown, in Natale in solitaria e la voglia di tornare alla libertà

Raffaella Carrà non ha dubbi: dopo mesi di isolamento, stop forzato dal lavoro e paure, il 31 dicembre si volta pagina. Fosse solo per dire addio al peggior anno di sempre: “Il 31 dicembre bisogna spaccare tutto. Lo farò in privato nella mia terrazza, a costo di chiamare il muratore il giorno dopo”.

Del 2020 ne hanno avuto abbastanza tutti compresa Raffaella Carrà, che in questo terribile anno sarebbe dovuta tornare in televisione e che invece è stata costretta allo stop inatteso. La popolare conduttrice avrebbe dovuto registrare quattro nuove puntate del suo programma su RaiTre “A parlare comincia tu” e invece tutto si è fermato a febbraio. Ancor prima che la pandemia scoppiasse, perché lei, giura, ha avuto un presentimento. Lo ha confessato a “7” l’inserto del Corriere della Sera: “Sarei dovuta andare anche a Los Angeles per intervistare Tiziano Ferro. Ma una voce dentro me lo ha impedito, penso un angelo custode. Sul serio. Era la seconda metà di febbraio: sento qualcosa in televisione e avverto dentro una strana inquietudine. Chiamo Rai3 e dico: ‘Questo programma non si può fare, è troppo pericoloso. Non me la sento'”.

“Una notte in carcere per vedere un concerto” Carrà ricorda Maradona

Uno stop forzato, pieno di timori e paure per il possibile contagio. Distanziamento e mascherine non facevano per lei e lavorare “limitandosi” non l’avrebbe rispecchiata. Meglio un anno sabbatico: “Ho avuto e ho ancora molta paura. Non esco e io non sopporto l’idea di lavorare con le distanze o con le mascherine. Meglio non lavorare. Io gli incontri seduti tutti immobili non ce la faccio a farli”. Raffaella Carrà non avrebbe voluto fare neanche il Natale, troppo triste lontano dagli affetti più cari: “Giorni fa mi sono chiesta quali sono le cose belle accadute nel 2020? Nessuna, nulla. Mio nipote non potrà venire dalle Marche, mia nipote sta in Irlanda. Le feste sono già malinconiche… Forse era meglio cancellarlo quest’anno”.

Raffaella Carrà, che poche settimane fa è stata definita dal Guardian “la pop star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso”, non ha nascosto l’ansia di questo secondo lockdown e l’incertezza del futuro: “Sono più ansiosa adesso di prima. Mi manca tanto la libertà. Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano (Argentario), avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata. Ora non è la stessa cosa”. Ma per il 2021 la Carrà è certa: spaccare tutto è la soluzione per dare il benvenuto al nuovo anno, o semplicemente per sfogarsi un po’

Lorena fantauzzi

“Monoclonali anti Covid, inspiegabile rifiuto”

“Monoclonali anti Covid, un potenziale rimedio di cui si parla dal mese di ottobre. Il 9 novembre la Food and Drug Administration, Agenzia del farmaco Usa, ha approvato l’uso del Bamlanivimab, prodotto in una azienda di Latina dalla multinazionale Usa Lilly, mentre l’Aifa, omologa Agenzia italiana non ha mai preso in considerazione l’inserimento nelle terapie di tale specialità, non approvandone la sperimentazione”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, riferendosi a una inchiesta del “Fatto quotidiano” che avrebbe rivelato aspetti di una vicenda che lascia perplessi. “Sembra che il prodotto, somministrato nelle prime fasi della malattia – spiega Maritato – sia in grado di ridurre del 70-75% delle ospedalizzazioni, elemento decisivo per una sanità provata come quella italiana. Purtroppo probabili incertezze e ambiguità interpretative tra vari studi, hanno inibito la somministrazione del Bamlanivimab, di cui erano disponibili gratuitamente 10mila dosi dal mese di novembre. Un prodotto a costo zero, realizzato in Italia, che poteva collocarci sul podio della sperimentazione e che invece è stato inspiegabilmente accantonato”, insiste il presidente. Ė in vigore infatti una legge, la la 648 del 1996, che consente l’uso di farmaci prodotti all’estero e non autorizzati dall’Ema “per questo – continua Maritato – risulta ancora più inspiegabile tale rifiuto se consideriamo che anche il vaccino Pfizer, di cui domani inizierà la somministrazione nel nostro Paese, ha una mera approvazione ‘condizionale’. Confidiamo nelle recenti aperture dell’Agenzia del farmaco che, grazie all’illuminata visione del professor Giorgio Palù ha aperto alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali, una luce in fondo al tunnel”, conclude il presidente.

Roma, 26 dicembre 2020

Rinchiuso nelle prigioni Usa da 21 anni per scontare un ergastolo, rientra nel nostro Paese Torna Chico Forti, un bel dono di Natale

“Italiano, presumibilmente innocente, è stato rinchiuso nelle prigioni Usa 21 anni per scontare un ergastolo. Una condanna che sembrava definitiva, dopo un processo a dir poco lacunoso, caratterizzato da improbabili verità, arguzie, fraintendimenti, omissioni e stratagemmi con l’obiettivo chiaro di pervenire a una sentenza di condanna”.

Racconta la vicenda di Enrico Forti, detto Chico, il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che così continua: “ci siamo occupati più volte di lui, per l’ingiustizia perpetrata nei confronti di un nostro connazionale e ora plaudiamo al ritorno in Italia del 61enne velista trentino e produttore televisivo, italiano brillante che negli anni ’90 ha fatto fortuna negli Stati Uniti. In questo anno irto di difficoltà e sciagure, il ritorno di Chico è la luce che brilla in fondo al tunnel. Ora, grazie ai benefici previsti dalla convenzione di Strasburgo – continua Maritato – Forti potrà scontare la pena in Italia, con il conforto della vicinanza dei suoi cari”. Accusato dell’omicidio di Dale Pike, nel 1988, imprenditore con cui stava trattando per l’acquisto di un albergo, si è sempre proclamato innocente ma il tribunale della Florida, con un processo a dir poco discutibile, lo ha inchiodato come colpevole. “Per Chico libero è nato un movimento che ha dato vita a numerose manifestazioni – spiega il presidente – dalle pagine facebook si invoca la sua liberazione, con la mobilitazione del mondo dello spettacolo, con sostenitori tra cui Fiorello, Jovanotti, Red Ronnie a cui si sono uniti di recente i ragazzi dello Zoo di 105 e a cui ci uniamo anche noi, nonostante la strada sia in salita e, in base alle vigenti leggi, non sia possibile al momento la revisione del processo”, chiosa Maritato.

Una Vigilia all’insegna dell’Amore

Si tratta come ben sappiamo di un anno Speciale (ci piace definirlo così perchè siamo stanchi dei vederlo come un anno triste).

Ci accolgono così le due Eccellenze Italiane di Assotutela nel Settore Sanitario Dott.ssa Sonia Silvestrini e Dott.Milano Michele i quali, per la Vigilia di Natale hanno deciso di dedicarsi anche quest’anno nonostante tutte le restrinsioni ai meno fortunati Donando ai senza Senzatetto di Roma Un Pasto Caldo Per Natale,
[……] E’ Stato diverso e decisamente difficoltoso poter donare un sorriso ed un pochino d’affetto quest’anno, ci sottolinea Sonia Silvestrini, senza poterci avvicinare e con il volto coperto,
[…..]Pensiamo positivo, sottolinea invece Milano Michele, l’importante è esserci stati seppur in un modo diverso abbiamo Portato Amore ed una ventata di serenità questo è quello che realmente conta,D’altronde come diceva anche Cicerone:” L’uomo non è mai così vicino agli dei come quando fa del bene al proprio prossimo”
Trentacinque sono stati i pasti caldi consegnati per il Pramzo della Vigilia.Per Sonia e Michele questo é oramai un appuntamemento importante al quale cercano di tener fede anche dutante l’anno, Vedere occhi sorridenti,e mani che ti ringraziano resta per loro la soddisfazione più grande,Non potevamo farci regalo di Natale migliore concludono i due infermieri, ricordandoci anche che La caratteristica della carità è di guardare sempre avanti, poiché, malgrado tutto, il numero dei benefici passati resta sempre piccolo rispetto alle miserie presenti e future che essa deve alleviare ed amare. Maritato Emanuela Maria

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