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“Apprendiamo con dispiacere e preoccupazione che il governo britannico non ha accolto l’accordo post-Brexit con l’Unione Europea che rende più facile per i giovani britannici vivere, studiare e lavorare nell’Unione europea. Qualche giorno fa, infatti, …
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Il Presidente della Fondazione Cassamarca comunica che il Consiglio di Indirizzo e di Programmazione, su proposta del Consiglio di Attuazione e di Amministrazione, ha approvato il bilancio consuntivo 2023, che si chiude con un avanzo …
Una ricerca condotta dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Cnr-Istc), dall’Università Campus Bio-Medico di Roma e dall’Irccs Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, utilizzando un modello d’Intelligenza Artificiale capace di simulare alcune funzioni del cervello umano, ha chiarito i meccanismi alla base dello sviluppo iniziale di questa forma di demenza. Lo studio è pubblicato su Journal of Alzheimer’s Disease
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dell’Irccs Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed è riuscito a chiarire, grazie all’impiego di un modello d’Intelligenza Artificiale in grado di simulare alcune funzioni del cervello umano, i meccanismi alla base dello sviluppo iniziale della malattia di Alzheimer, la più comune causa di demenza. Alcuni studi, condotti presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, l’Irccs Fondazione S. Lucia di Roma e l’Università di Sheffield (UK), avevano recentemente mostrato come il malfunzionamento di una piccola area situata in profondità nel cervello, l’area tegmentale ventrale (VTA), potesse essere uno dei primissimi eventi associati alla malattia di Alzheimer. “La VTA è composta prevalentemente da neuroni che producono dopamina, un neurotrasmettitore molto importante per la regolazione dell’umore e della motivazione. Basandoci sui risultati ottenuti in questi studi, abbiamo simulato al computer i processi patologici che si innescano nelle primissime fasi della malattia”, spiegano Daniele Caligiore e Massimo Silvetti del Cnr-Istc. I due colleghi dell’Università Campus Bio-Medico e del Neuromed, Marcello D’Amelio e Stefano Puglisi-Allegra, sottolineano l’importanza del lavoro per la comprensione delle possibili cause dell’Alzheimer: “Questo lavoro ha consentito di chiarire come la degenerazione iniziale della VTA alteri a cascata la funzione di altri circuiti neuromodulatori, causando inizialmente sintomi simili alla depressione (tipici delle prime fasi della malattia) e favorendo in seguito l’accumulo di proteine neurotossiche che caratterizza la malattia (placche extra-cellulari di Beta-amiloide e grovigli intracellulari della proteina Tau), con conseguente distruzione di neuroni in aree del cervello funzionali alla memoria e ad altre funzioni cognitive”. Il sistema d’Intelligenza Artificiale usato dai ricercatori è stato in grado di fornire una teoria unificante, capace di spiegare molti dati relativi alla malattia di Alzheimer, delineando uno schema interpretativo che consente di far combaciare i molti tasselli di questo complesso puzzle. “Essendo l’attività dei neuroni della VTA legata alla gestione delle emozioni e dello stato motivazionale, la nostra scoperta evidenzia l’importante ruolo dello stato psicologico del paziente, suggerendo come la riduzione della motivazione e la graduale perdita di interessi, fenomeni spesso sottostimati dai pazienti e dai loro familiari, possano accelerare l’avanzamento della malattia”, conclude il Gianluca Baldassarre, coordinatore del team del Cnr-Istc. La ricerca, pubblicata sulla rivista “Journal of Alzheimer’s Disease”, apre una nuova strada alla diagnosi precoce e allo sviluppo di terapie da attuare nella fase iniziale della malattia, per riuscire a rallentare, se non addirittura a bloccare, la degenerazione di aree del cervello coinvolte nella produzione e nell’utilizzo della dopamina.
Cala il sipario su una edizione innovativa in risposta alle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno preso parte eminenti scienziati e autorità, tra cui il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. Durante la cerimonia di chiusura il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso parte a una dimostrazione pubblica di comunicazione criptata in fibra ottica con tecnologia quantistica italiana
Trieste, 6 settembre 2020 – Sono stati cinque giorni all’insegna di una ritrovata voglia di confronto di condivisione su temi di grande impatto scientifico e sociale del nostro tempo, dopo mesi di distanziamento. La scommessa di ESOF2020 a Trieste in epoca di pandemia da Covid-19 di riallacciare i nodi di un dialogo sempre più necessario tra scienza, politica, economia e società sembra essere stata vinta: 150 eventi, oltre 700 relatori e collegamenti da tutto il mondo per seguire i panel di alto profilo proposti da questa prima edizione ibrida, con sezioni in presenza e in remoto che si sono susseguite senza sosta dal 2 settembre. Durante la cerimonia di chiusura di ESOF2020 – EuroScience Open Forum, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso parte a una dimostrazione pubblica di comunicazione criptata in fibra ottica con tecnologia quantistica italiana, eseguita per la prima volta in Italia. La dimostrazione è stata realizzata dal gruppo di “Comunicazioni Quantistiche” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Firenze grazie al Progetto “Quantum FVG”, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e coordinato dall’Università di Trieste. Alla Cerimonia conclusiva, che ha visto il passaggio di testimone da Trieste alla città olandese di Leiden che ospiterà l’edizione di ESOF del 2022, hanno preso parte scienziati e autorità: Giuseppe Conte, Primo Ministro italiano, Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Fantoni, Champion ESOF2020, Michael Matlosz, Euroscience President, Massimiliano Fedriga, Presidente Regione Friuli-Venezia-Giulia, Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste, Henri Lenferink, Sindaco di Leiden, Mariachiara Tallacchini, Professor of Science, Law and Democracy, Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), Roberto di Lenarda, Rettore Università di Trieste, Massimiliano Fuksas, Architect, Angelo Bassi, Università di Trieste, Alessandro Zevatta, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Ferry Breedveld, Champion Leiden European City of Science 2022, Corinne Hofman, Champion Leiden European City of Science Paolo Glisenti, Expo 2020 Dubai, Italy’s Commissioner General. Ha moderato Silvia Bencivelli, giornalista scientifica. Qui alcune delle parole dette nel corso della Cerimonia: Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Ci sono tutte le condizioni per costruire qualcosa destinato a svilupparsi anche in futuro. Trieste è la città italiana con il più alto numero di ricercatori rispetto al numero di abitanti. Sono qui concentrati dei poli scientifici di assoluto rilievo internazionale. Quindi oggi è un momento importante e simbolico anche per lanciare questa prospettiva futura, dobbiamo lavorare sull'innovazione tecnologica, sulle tecnologie più avanzate e gli scienziati italiani sono all'avanguardia in questo. Sono quattro gli obiettivi fondamentali, prioritari della ricerca in Italia: favorire la ricerca integrata multidisciplinare, complessa; rafforzare la ricerca di base; promuovere la ricerca 'mission oriented', avvicinare ricerca a formazione, poiché il mercato del lavoro pretende competenze sempre aggiornate, sempre adeguate alle sfide". Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico: “Occorre favorire l'applicazione diretta, la valorizzazione e l'impiego della conoscenza è l’unica strada per contribuire allo sviluppo collettivo, culturale ed economico del paese e dell’Europa. La ricerca scientifica è un campo in cui i rapporti di collaborazione tra diversi soggetti portano maggiore frutto rispetto a quelli basati sulla mera competizione. In questo senso occorre dunque avviare un cambio di mentalità, e giornate come quelle di ESOF facilitano questo percorso: si può lavorare diversamente, si può lavorare meglio e si può lavorare di più. Dobbiamo creare le condizioni perché Trieste possa diventare il centro di un percorso di sostenibilità, che il nostro Paese e i nostri settori e attività produttivi dovranno fare e può diventare anche il centro delle tecnologie quantistiche che sono il treno che passa oggi e dobbiamo aver la forza di cogliere con il supporto del Governo, certamente avrà il mio e sicuramente avrà anche quello del presidente del Consiglio”. Stefano Fantoni, Champion ESOF2020: “Il biologo Mark Moffett in un recente libro, Lo sciame umano, sostiene che una delle cose più sorprendenti dell’evoluzione è che quando entriamo in un bar affollato non ci azzuffiamo come farebbero molti altri animali. Sembra un fatto banale, eppure questo dimostra che per la nostra specie la convivenza sociale, anche tra sconosciuti, è una dimensione essenziale della nostra natura. La pandemia ha messo in discussione questo tratto essenziale ed io sono emozionato perché ESOF2020 a Trieste, il primo grande evento scientifico in epoca Covid, ha dimostrato che noi a questa dimensione essenziale non vogliamo rinunciare. In nome della conoscenza, perché la conoscenza è condivisione, è connessione, è l’antitesi della segretezza e dell’iniziazione. Molti dei2022,
panel in questi giorni si sono focalizzati sulla sostenibilità e una straordinaria eredità di ESOF2020 per Trieste è creare un istituto sulla sostenibilità basato anche sulle idee ascoltate in questi giorni in grado di valorizzare le competenze scientifiche e tecnologiche del territorio, di Trieste Città Europea della Scienza.”
Michael Matlosz, Presidente di Euroscience “Non abbiamo mai pensato di cancellare ESOF 2020 e l’esperienza degli ultimi giorni – fisica qui a Trieste e virtuale in ogni luogo d’Europa e del mondo – ha dimostrato quanto sia importante per scienziati, ricercatori e per chi lavora con la scienza incontrarsi e scambiare idee non solamente fra di loro, ma anche con tutti quelli interessati ad accrescere il contributo della scienza all’interno, con e per la società nel contesto dell’attuale crisi globale” Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia: “L’edizione di Esof 2020 che si conclude oggi è stata un’importante fucina di idee e di confronti. Abbiamo avuto la possibilità di interrogarci su temi di attualità e di grande rilievo per il futuro fra i quali il ruolo della scienza che è determinante per abbattere i pregiudizi ed è alleata preziosa per una politica e una società che mirano all’equità sociale. Da Esof – ha aggiunto Fedriga – parte il processo per far sì che il Friuli Venezia Giulia prosegua nel percorso per diventare hub per l’innovazione e la ricerca internazionale”. Mariachiara Tallacchini, Prof.ssa di Scienza, Diritto e Democrazia: “La pandemia ha evidenziato nuovi spazi e tempi della convivenza anche dal punto di vista delle norme che regolano la vita sociale. C’è un nuovo fondamentale ruolo per ciò che si chiama “soft law”, vale a dire la capacità dei cittadini di gestire conoscenze science-based e tenere comportamenti a ciò ispirati basati sulla responsabilità individuale condivisa” ha detto Mariachiara Tallachine che ha poi aggiunto – “Il nostro Paese non deve lasciarsi sfuggire l’opportunità di educarsi (cittadini, scienziati e istituzioni) a una valida epistemologia dell’incertezza. L’incertezza scientifica non è arbitrarietà e non giustifica decisioni politiche arbitrarie. Al contrario, la chiarificazione e il dialogo sugli aspetti dell’incertezza consentono di rendere più robuste, legittime e affidabili le scelte dei decisori politici”. Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR): “La ricerca costruisce il futuro e sarà un elemento essenziale per la ricostruzione. Le tecnologie quantistiche rappresentano un nuovo paradigma trasversale, che mette insieme ambiti diversi per offrire opportunità completamente nuove in settori che vanno dalla simulazione di nuovi farmaci e materiali con i calcolatori quantistici, ai sistemi a guida autonoma e l’agricoltura di precisione con i sensori quantistici, fino alla trasmissione sicura di dati con la comunicazione quantistica. Il CNR, con la sua multidisciplinarità, ha raccolto questa sfida anche in chiave europea e mette in atto strategie in sinergia con gli altri enti di ricerca, il mondo universitario e le imprese per costruire un futuro basato sulla conoscenza e l’innovazione”. Roberto di Lenarda, Rettore dell’Università di Trieste: “ESOF Trieste 2020 si chiude dopo 5 giorni ricchi di contributi multidisciplinari che dimostrano ancora una volta la necessità che alla scienza venga riconosciuto lo spazio e la rilevanza che gli sono propri e che sono necessari alla società ed ai cittadini. Perché questo possa avvenire, sono necessarie risorse infrastrutturali, finanziarie ed organizzative. Ciò però deve essere altrettanto necessariamente accompagnato da un cambio di passo degli scienziati e delle istituzioni finalizzate a creare stabili network di collaborazioni istituzionali di medio-lungo periodo, strategiche e trasparenti . L’Università di Trieste è certamente impegnata ora e per il futuro in questa sfida fondamentale per la nostra città, la nostra Regione ma anche tutto il Paese. Un ringraziamento sentito al prof Fantoni”. Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste: “La splendida ed importante Trieste ha saputo accogliere Esof2020 nel migliore dei modi, ha messo in evidenza ed al servizio comune il proprio patrimonio scientifico che è patrimonio del Paese e di tutta la comunità scientifica internazionale. Trieste è stata felice di ospitare questo evento internazionalee ed oggi più che il passaggio di testimone alla bella ed importante città di Leiden per la prossima edizione di Esof, stiamo trasferendo un bagaglio prezioso di nuova conoscenza, affinché questo patrimonio comune possa continuare a crescere nei suoi prossimi appuntamenti. Trieste vi da quindi l’arrivederci a Leiden per continuare a lavorare insieme nell’interesse comune.” Henri Lenferink, Sindaco di Leiden: “Le organizzazioni di Trieste e Strasburgo hanno fatto un lavoro incredibile adattando questo conferenza eccezionale alle attuali condizioni imposte dal COVID, mostrando in questo modo la loro forza e resilienza. Spero e credo che potremo imparare dal loro eccellente lavoro e proporre un altrettanto emozionante ESOF a Leiden a luglio 2022. Nel 2022 Leiden ospiterà la decima edizione di ESOF. Ovviamente ci assicureremo di festeggiare con tutti voi nel miglior modo possibile! Insieme alla fondazione EuroScience e la Commissione Europea a Brussels e Strasburgo affronteremo qualsiasi sforzo per sviluppare per ESOF una formula nuova e capace di affrontare gli scenari futuri. Ma proporremo anche un altro cambiamento profondo: per la prima volta Leiden offirà un programma lungo un anno in modo da promuovere la reputazione delle Città Europee della Scienza. Nel farlo, speriamo di lasciare un’eredità e di creare una cordata di Città Europee della Scienza che guardi verso il futuro, da Trieste a Leiden e a molte altre”. Paolo Glisenti, Commissario generale di Sezione per Expo 2020 Dubai: “Expo Dubai 2020, che si inaugurerà nell’ottobre 2021, sarà un momento unico di confronto del networking europeo e internazionale in campo scientifico e Padiglione Italia intende valorizzare l’eredità, il lavoro e il pensiero di ESOF2020. Costruiremo nel Padiglione Italia a Expo Dubai 20202 una piattaforma Open Science per rinforzare la collaborazione pubblico-privato in tutti i campi, con una forte inclinazione alla interdisciplinarietà delle competenze e della multi-settorialità come ci suggerisce il tema di Expo Dubai ‘Connecting minds, Creating the Future’”. Massimiliano Fuksas, Architect: “L’orizzonte dell’innovazione è al centro dei dibattiti e dell’impegno del nostro tempo, nonostante le difficoltà con cui viene affrontato in Europa, e in Italia. E’ necessario riflettere su che tipo di innovazione sostenibile dobbiamo mettere in atto per un futuro condivisibile verso una prospettiva comune e globale che ci accompagni fino alla fine del secolo. Nel nostro lavoro abbiamo sempre puntato alla ricerca, di materiali, di soluzioni distributive, di elementi tecnologici, con un approccio multidisciplinare e sistemico che dal modello illuministico risale all’orizzonte umano rinascimentale, superando i limiti delle singole discipline, contaminando e ibridando specializzazioni e conoscenze di diverse e culture settori”.
“Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri”, diceva Voltaire Non è così in Italia. Da noi le carceri, per la maggior parte, sono fatiscenti e a dir poco medievali, ricavate da vecchi conventi e fortezze d’epoca. Poi sono nate le carceri d’oro, obbrobrio degli anni 90, vere e proprie discariche di cemento a cielo aperto, speculazione edilizia che costò allo stato più di una finanziaria. Con la costruzione di quelle strutture fu violato in primis il principio costituzionale dell’Art. 27 L’art. 27 contiene i principi fondamentali dell’ordinamento penale italiano. Il principio della personalità della responsabilità penale: ciascun individuo è responsabile solamente per le proprie azioni e, quindi, non può essere punito per un reato commesso da altre persone. Questo principio mira a vietare il rischio che le pene possano essere trasmissibili (per esempio, che la pena per un reato commesso dal padre possa ricadere sui figli). Il principio di non colpevolezza fino alla condanna definitiva: ciascun cittadino italiano è dichiarato non colpevole fino a quando non sia stata emessa la sentenza definitiva che accerta la sua responsabilità penale. Allo scopo di garantire questo principio, quando un cittadino è sottoposto a indagine riceve un avviso di garanzia, che è uno strumento pensato per permettere alla persona indagata di conoscere i motivi dell’inchiesta e, quindi, di organizzare al meglio la propria difesa. Il principio di umanità della pena: la Costituzione obbliga i legislatori a non approvare modalità di pena che siano lesive del rispetto della persona (quali, per esempio, pene corporali) Il principio della finalità rieducativa della pena: le pene non devono tendere solamente a punire chi si è reso colpevole di un reato, ma, se possibile, devono mirare anche alla sua rieducazione favorendone il reinserimento nella società.
La costruzione di quelle strutture ha reso un danno non solo economico ma prevalentemente sociale come la distanza dalle città, dai mezzi di trasporto e spesso a pagare le pene sono i familiari dei detenuti. Disagio che arguisce il dramma di chi vive questa situazione. In queste strutture soffre anche il personale operante, il quale, deve sopperire alle numerose reazioni che spesso sfociano in atti di violenza.
Il carcere fa paura e questo è comprensibile ; il carcere è luogo di espiazione e questo è giusto; il carcere è anche lo specchio della nostra coscienza e proprio qui mi soffermo, per meglio comprendere quanto possa essere efficace ai fini del recupero sociale. Ricordiamo ciò che accadde 2000 anni fa: Gesù il bene, Barabba il male. L’uomo decise di crocifiggere il bene con tutte le conseguenze che ne scaturirono. Tornando al religioso, fu lo stesso Gesù a predicare che il bene e il male sono la faccia della stessa medaglia e a tutti è data la possibilità di redimersi. Troviamo spunti di riflessione in parecchie opere letterarie tra cui il Mercante di Venezia. “La misericordia non è un obbligo. Scende dal cielo come il refrigerio della pioggia sulla terra. È una doppia benedizione: benedice chi la dà e chi la riceve (Il mercante di Venezia, Atto IV, Scena I – anche come giustizia perfetta. Come conciliare le due cose?”. Se ci attacchiamo alla legge, se ci preoccupiamo soprattutto di punire il colpevole, non facciamo giustizia: “è solo rispondendo ad esso con il bene che il male può essere veramente vinto”. Perdonando il male, la persona è in grado di riconoscere il suo errore e di ravvedersi. Perché il perdono apre una breccia che porta luce nel cuore dell’uomo, risanandolo: “solo così la giustizia può trionfare, perché, se il colpevole riconosce il male fatto e smette di farlo, ecco che il male non c’è più, e colui che era ingiusto diventa giusto, perché perdonato e aiutato a ritrovare la via del bene”.
In tutto questo, necessita una vera innovazione nell’edilizia penitenziaria, separare i criminali incalliti dalle persone che hanno compiuto reati lievi per colpa e non per dolo. Si dovrebbe pensare che stivare 6 persone in venti metri quadrati non è per niente umano. Che le celle attuali non si possono definire camere di pernottamento ma veri e propri lazzaretto . Il carcere non deve essere l’espressione vendicativa dell’uomo ma il luogo dove l’errore possa essere esaminato e ragionato con l’ausilio di tutti gli operatori in campo. Ognuno per la propria competenza e ruolo, con l’obiettivo di valutare il reale cambiamento del condannato, mettendolo in prova con tutti gli strumenti possibili. Più delle volte in carcere le aree di competenza assumono una sorta di comparto stagno nel quale si sprofonda nell’idiozia del potere lasciando alle spalle le reali necessità dell’utente che di certo non otterrà la crescita auspicata dall’Ordinamento Penitenziario, o almeno, non concretamente, purtroppo con finzione.Il condannato deve partecipare attivamente al programma trattamentale, mentre invece, in moltissimi casi ozia senza dare fastidio e senza mettersi in mostra, convinto che tanto basta per essere considerato idoneo al beneficio. Più delle volte, questo accade perché le strutture non permettono lo svolgimento dei tanti progetti che enti locali, volontariato e lo stesso istituto propongono ai fini di cui sopra.Il carcere è pericoloso nell’ozio, nella descolarizzazione e nelle carenti attività di tempo libero.In questa situazione, a governare è la violenza e l’ignoranza e nella meno peggio, l’organizzazione delinquenziale che diviene università del crimine. Ovviamente, faccio dei distinguo, e mi riferisco ai detenuti eccellenti, quelli sottoposti al 41 Bis e nell’alta sicurezza. È giusto che vengano isolati, in quanto promotori ed esecutori dei peggiori crimini. Isolamento necessario per evitare la radicalizzazione di specie.
Le società di corse aderenti al Gruppo Ippodromi Associati nella giornata di martedì 8 settembre, alle ore 11,00, hanno organizzato una manifestazione di protesta nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che si svolgerà in Roma, via XX Settembre, davanti la sede del Ministero. Il Gruppo Ippodromi Associati intende evidenziare e rendere pubbliche le gravi inadempienze del MIPAAF. Il Ministero non adotta, nonostante gli obblighi di legge e gli impegni assunti, il Decreto Direttoriale attuativo del D.M. 4701 del 6 maggio 2020, che è necessario per la determinazione delle remunerazioni 2020, spettanti alle società di corse per i servizi richiesti e pretesi dal medesimo Mipaaf. Il Ministero non rispetta gli impegni assunti negli Accordi provvisori sottoscritti con le singole società di corse rendendosi moroso nel pagamento degli acconti 2020 in esso previsti.Pertanto, nel corrente anno, le società non hanno ricevuto alcun pagamento nonostante i servizi ad oggi già resi, né conoscono l’ammontare della remunerazione complessiva per l’anno 2020 in relazione all’attività svolta e da svolgere. La struttura amministrativa del Ministero ha piena contezza della situazione ma, ciò nonostante, ritarda inspiegabilmente l’adozione di un atto dovuto per legge e per contratto. Detto ritardo casualmente coincide con un progetto di riforma del settore, tentato in un emendamento al Decreto Semplificazioni, che è stato poi ritenuto inammissibile dalla competente Commissione Parlamentare. Il ritardo nell’emanazione del Decreto Direttoriale previsto dal D.M. 4701/2020 e il mancato pagamento delle spettanze hanno generato una grave tensione finanziaria che, di fatto, rende impossibile la continuazione dell’attività di organizzazione delle corse negli ippodromi e potrebbe determinare irrimediabilmente il collasso del sistema con effetti devastanti sull’occupazione del settore (oltre 50.000 addetti) e sul benessere dei cavalli. Le società di corse, a seguito degli effetti degli inadempimenti del MIPAAF, sono state costrette a chiedere al Ministero lo spostamento a data da destinarsi delle giornate di corse in calendario dal 9 settembre fino alla data di emanazione del suddetto Decreto Direttoriale, con conseguente sospensione della dichiarazione dei partenti. Lo spostamento è stato richiesto anche per evitare la perdita del montepremi a tutela degli interessi delle categorie del settore.
Roma, 4 settembre 2020 Gruppo Ippodromi Associati SOCIETA’ IPPODROMI DI Alfea SpA Pisa Hippogroup Cesenate SpA Bologna – Cesena Hippogroup Roma Capannelle Srl Roma GL – Roma TR Hippogroup Torinese SpA Torino Ippica di Capitanata Corse Srl Castelluccio dei Sauri Ippodromi Partenopei Srl Napoli GL – Napoli TR Ippodromi Meridionali Srl SS. Cosma e Damiano Ippomed Srl Siracusa GL – Siracusa TR Ippoinvest Srl San Giovanni Teatino Merano Galoppo Srl Merano Nordest Ippodromi SpA Treviso GL – Treviso TR – Trieste – Ferrara S.A.M.A.C. snc Civitanova Marche S.I.F.J. SpA Taranto Società Varesina Incremento Corse Cavalli Srl Varese
E’ arrivato a notte fonda l’accordo tra Italia e Paesi del Mercosur dove la liga UIF 7 nomina presidente italiano e commissario europeo Michel Emi Maritato già presidente AS Roma Calcio a 8. Una decisione cercata e voluta fortemente da entrambe le parti, passo fondamentale che fortifica il rapporto di amicizia in primis tra Marafiga e Maritato e in secundis l’amicizia tra i paesi. L’accordo ufficializza la volontà di portare questo sport ad un riconoscimento federale e di dare sostegno sia ai gestori dei campi che si impegnano per il buon esito delle partite e sia ai giocatori che esercitano questa disciplina.
Il presidente Maritato si dichiara entusiasta di questa nomina e spera di riuscire quanto prima a portare il calcio a 8-7 al riconoscimento federale: “Sono entusiasta per la fiducia che è stata riposta nella mia persona, lavoro nel calcio a 8-7 da diversi anni e sono onorato di questo incarico. Il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere, lavoriamo per tutelare i giocatori, le società e chiunque sia parte attiva nella realizzazione di questo sport.” Chiosa in una nota Il Presidente nazionale e commissario europeo UIF 7 Michel Emi Maritato.
Tra 15 giorni si vota, verosimilmente i contagi aumenteranno ancora. Stiamo, di fatto, impedendo ad anziani, immunodepressi, persone fragili, di esercitare il loro pieno diritto al voto. Il 20-21 settembre un 65enne con patologie dovrà scegliere se rischiare di morire o votare un governatore-sindaco.
Se poi consideriamo che i giovani tendono all’astensione, vuol dire che a votare non ci va nessuno. Per tali ragioni in più come già più volte denunciato assieme all avvocato partenopeo Angelo Pisani bisogna pensare alla salute pubblica quindi un rinvio delle elezioni regionali e referendarie sarebbe una saggia scelta
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