ROMA, CARAMANICA (RA): “SU ADOZIONI E DEGRADO CANILI INTERVENGA RAGGI”

“Rivoluzione Animalista torna a denunciare con forza lo stato di degrado e le inefficienze all’interno dei canili di Roma Capitale. Già in passato abbiamo sottolineato mediaticamente, in seguito a sopralluoghi e confronti con numerosi volontari, la condizione di incuria e abbandono di queste strutture comunali, ponendo l’accento sullo stato di salute degli animali, sulla fatiscenza dei locali ed esprimendo, al contempo, i nostri dubbi sulle procedure di controllo sanitario e sulla gestione dei cani malati. Continue reading

Lega Calcio a 8: La AS Roma Calcio a 8 riparte dalla Coppa Italia, subito big match contro il San Paolo

L’attesa è finita, dopo 3 mesi di stop ritorna il campionato dilettantistico più seguito nel Lazio.Dopo la decisione di non proseguire regolarmente il campionato ma di passare direttamente ai playoff la As Roma Calcio a 8 si prepara ad affrontare il Totti Sporting Club con l’esordio stagionale nella Coppa Italia, dove se la vedrà con i campioni d’Italia in carica del San Paolo C8.

Nell’unico confronto stagionale i blucerchiati hanno ottenuto la vittoria contro i giallorossi al termine di un match equilibrato e molto ben giocato dalla Roma che ha visto la vittoria sfumare sul finale grazie alla prodezza di Laurato. L’obiettivo per la squadra di Staibano rimane sempre lo stesso: vincere e fare leva sull’enorme qualità a disposizione della rosa. Contro il San Paolo la squadra sarà al completo: De bernardo tra i pali, Calabresi e De Vecchis in difesa e davanti spazio alla fantasia con i fratelli Di Giovanni pronti a supportare il bomber Patrizio Pascucci. Probabile esordio stagionale per Michele Gallaccio, seconda punta che porta ulteriore vivacità e fantasia alla manovra offensiva giallorossa. Da ora in avanti saranno tutte finali, ogni partita sarà da dentro-fuori e la Roma si farà trovare pronta per provare a vincere entrambe le competizioni alle quali partecipa. Una tra San Paolo e AS Roma Calcio a 8 lunedì sera abbandonerà la Coppa Italia e Pascucci e compagni vogliono vendicarsi della sconfitta subita in campionato ed eliminare la principale avversaria per la vittoria del trofeo.

GDF COMO: SCOPERTI E SEQUESTRATI OLTRE 31.500 LITRI DI FALSO DISINFETTANTE

Proseguono incessantemente i controlli della Guardia di Finanza di Como nei confronti degli operatori economici che, approfittando dell’attuale emergenza connessa alla diffusione del coronavirus, realizzano frodi e speculazioni sulla vendita di presidi medici chirurgici e prodotti igienizzanti, a scapito sia dei consumatori che degli operatori onesti.

All’esito di un’operazione svolta dai Baschi Verdi della di Compagnia di Como, sono stati sottoposti a sequestro, nei confronti di una società operante nel milanese, oltre 317.000 flaconi contenenti liquido indebitamente commercializzato, anche attraverso la vendita online, come prodotto con funzioni battericida, germicida e virucida, propria dei presidi medici chirurgici, in assenza di alcuna autorizzazione del Ministero della Salute, garante di sicurezza ed efficacia. L’attività, sviluppata nel corso di specifici e mirati servizi di controllo delle piattaforme di e- commerce, ha permesso di individuare un soggetto, dimorante nel territorio comasco, il quale commercializzava online tali prodotti per il tramite della sua società situata nel milanese. La successiva e conseguente attività di ispezione, effettuata dai militari presso l’impresa, permetteva di rinvenire, esposti per la vendita, alcune decine di flaconi contenenti gel igienizzanti.
La successiva e conseguente attività di approfondimento, diretta a ricostruire la filiera commerciale attraverso le fatture d’acquisto dei prodotti, ha portato all’individuazione di una società, ubicata in provincia di Varese, deputata all’esecuzione di servizi di logistica per l’impresa interessata, nella quale venivano rinvenuti, per la successiva distribuzione al dettaglio, circa 317.000 boccette da 100 ml ciascuno, che venivano sottoposti a sequestro.
In particolare, gli igienizzanti venivano pubblicizzati sui siti di compravendita online con una dichiarata azione “sanitizzante”, creando nei consumatori una falsa aspettativa nei confronti dello stesso prodotto; infatti, secondo le disposizioni del Ministero della Salute, tutti i prodotti che vantano in etichetta un’azione di disinfezione sono classificabili come prodotti “biocidi” e sono posti in commercio solo dopo aver ottenuto una specifica autorizzazione alla commercializzazione da parte dello stesso Dicastero o della Commissione Europea.
Più in particolare, tutti i prodotti “biocidi” commercializzati in Italia devono obbligatoriamente riportare in etichetta tali specifiche diciture, relative alle previste autorizzazioni del Ministero della Salute o dell’Unione Europea, così certificando di essere stati sottoposti ad una preventiva valutazione e garantire sicurezza ed efficacia, nelle condizioni di uso indicate ed autorizzate. All’esito dell’attività, il rappresentante legale della summenzionata società è stato deferito,
a piede libero, all’Autorità Giudiziaria di Como, per il reato di “Frode nell’esercizio del commercio” previsto all’articolo 515 del Codice Penale.

CORVIALE: I CITTADINI STANNO SOSTITUENDO IL GRIGIO-CEMENTO CON COLORI ED OPERE D’ARTE DOVRA’ ESSERE UNA DELLE ATTRAZIONI ARTISTICHE MODERNE DELLA CAPITALE

Straordinario a Corviale, la street art avanza sul grigio del cemento. I cittadini si stanno mobilitando, coinvolti da Ida D’Orazi, da sempre impegnata per difendere Corviale e i suoi residenti. Sono partiti dal secondo lotto, da Largo Odoardo Tabacchi, al pian terreno, ripulendo, dipingendo le pareti grigio sporco, colorando le fioriere, mettendo a dimora finalmente piante e fiori colorati, ed ancora grazie all’intervento di artisti, anche famosi a livello internazionale,  sono apparsi i primi dipinti.

C’è Giunluca D’aversa che dipinge una Medusa con i serpenti in testa, colorando  con il suo pitone vivo avvolto sul braccio, ma ancora dipinti della maternità, volto di donne,  la natura e l’ambiente a fare da sfondo su ritratti di giovani.
Strappare corridoi, androni, ingressi al degrado in cui viene lasciato il palazzo di un chilometro e mezzo,oggi secondo la volontà  dei residenti potrà diventare una immensa opera d’arte. Corviale, un luogo non più da descrivere in senso negativo come purtroppo troppe volte è stato raccontato da TV e stampa,  ma da visitare per l’arte, i colori, la responsabilità ed il coinvolgimento  civile dei cittadini.
“Se le Istituzioni non ci considerano, noi ci esprimiamo con l’arte”, è il messaggio di Ida D’Orazi che non ci sta ad abbandonare il suo quartiere.
Residenti di Corviale che hanno raccolto i soldi necessari per la vernice, i pennelli, che hanno impiegato giornate intere per un lavoro pieno di passione, una competezione fra i vari lotti che compongono l’immenso palazzo, e soprattutto la soddisfazione di aver coinvolto artisti, alcuni nati e cresciuti proprio a Corviale ma altri da altre regioni, alcuni molto famosi, altri già noti o alle prime esperienze.
Ieri un primo brindisi con i residenti, al quale ha partecipato anche il Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti, che ha molto apprezzato la valenza ambientale ed ecologista dell’iniziativa, compreso i colori biodegradabili usati e l’attenzione green per gli spazi comuni. Ida D’Orazi non ha mezzi termini per valutare l’iniziativa, “è meravigliosa”, “vogliamo coinvolgere artisti fra i più accreditati al mondo per colorare anche le facciate di Corviale, magari con un bando internazionale, qui dovrà diventare una attrazione artistica moderna per la Capitale”.
Il prossimo appuntamento sarà per il prossimo 12 luglio con l’inaugurazione della “galleria artistica” del secondo lotto, poi si proseguirà, parola di chi quando prende un impegno, come i cittadini di Corviale, lo porta sino al termine!

ECOITALIASOLIDALE

GUARDIA DI FINANZA CASERTA: SVOLTE INDAGINI SU 27 SOCIETA’ UTILIZZATE PER FRODARE L’INPS – SCOPERTE CENTINAIA DI POSIZIONI LAVORATIVE FITTIZIE CREATE AL SOLO SCOPO DI FAR PERCEPIRE ILLEGALMENTE L’INDENNITA’ MENSILE DI DISOCCUPAZIONE – DENUNCIATI 6 CONSULENTI DEL LAVORO, 25 LEGALI RAPPRESENTANTI DI SOCIETA’ E OLTRE 600 “FURBETTI DEL SUSSIDIO” – QUANTIFICATO UN DANNO PER L’ENTE PREVIDENZIALE DI QUASI 2 MILIONI DI EURO.

La Compagnia della Guardia di Finanza di Aversa, solamente nei primi cinque mesi del 2020, sulla
base degli esiti dei preliminari accertamenti ispettivi dell’INPS e quindi su delega della Procura di Napoli
Nord, ha concluso mirati approfondimenti investigativi su 27 società che sulla carta risultavano aver
assunto centinaia di lavoratori per poi, in breve tempo, licenziarli tutti, creando così il presupposto
normativo per permettere loro di ottenere l’indennità mensile di disoccupazione.

Gli ulteriori riscontri di polizia giudiziaria compiuti della Guardia di Finanza hanno permesso di
accertare, in tutti i casi esaminati, la fittizietà dell’impresa e dei sottostanti dichiarati rapporti di lavoro.
In effetti, è stato accertato un modus operandi caratterizzante queste condotte criminali, che vede
l’attivo apporto di consulenti fiscali e/o del lavoro che provvedono a creare degli schermi societari, solo
cartolari, da sfruttare quali veicoli giuridici poi per ottenere indebitamente i sussidi pubblici.
A fattor comune, infatti, è stata rilevata l’inesistenza di sedi operative, la mancanza di qualsivoglia
contabilità e l’insussistenza delle attività dichiarate: praticamente le società che risultavano datori di
lavoro erano in realtà scatole vuote appositamente create al solo scopo di assumere (ovviamente solo
sulla carta, senza pagare alcuna contribuzione) una serie, spesso numerosa, di asseriti lavoratori, che
poi venivano formalmente licenziati.
L’esame dei casi investigati ha permesso inoltre di confermare alcuni aspetti del fenomeno già emersi
negli anni passati, ossia la localizzazione delle imprese “fantasma” in un ambito territoriale ben
delimitato, che vede coinvolti per lo più i Comuni dell’agro aversano e, in particolare, in questi ultimi
casi, Villa di Briano, Villa Literno, San Marcellino e Casal di Principe, e in secondo luogo i settori
economici più colpiti dal fenomeno, che sono risultati, ancora una volta, quelli delle imprese edili, dei
servizi di pulizia e del volantinaggio.
Anche la cifra di queste ultime evidenze desta allarme e non sembra diminuire nonostante i numerosi
interventi repressivi: soltanto nei primi 5 mesi dell’anno sono stati infatti ben 662 i soggetti denunciati,
a vario titolo, per truffa aggravata nei confronti dell’Ente previdenziale, per un profitto illecito,
pari alle indennità illecitamente percepite, che sfiora i 2 milioni di euro.
E a questi dati vanno poi aggiunte le richieste di indennità non dovute, già inoltrate all’Ente
previdenziale e non concesse solo grazie all’attività ispettiva svolta dallo stesso ente previdenziale e
alle successive conferme giudiziarie, nonché, spesso, ulteriori condotte delittuose a sfondo economico
finanziario come la frode fiscale e il falso in bilancio.
Una vera emorragia di risorse pubbliche che vede all’opera non solo imprenditori senza scrupoli, ma
anche professionisti del settore che mettono a servizio dei truffatori le loro competenze tecniche, come
i 6 ora denunciati alla competente A.G..

Roma. Operazione antiusura. Arrestate dalla Polizia di Stato 7 persone e smantellato giro d’usura nel mercato di Porta Portese.

E’ in corso dalle prime ore della mattina odierna un’operazione antiusura da parte della Squadra Mobile – Sezione “Reati contro il Patrimonio” – che, nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dal pool antiusura della Procura della Repubblica di Roma, sta eseguendo sette misure cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, dopo aver individuato e ricostruito le vicende criminose di soggetti che elargivano prestiti ad interessi usurari a diversi piccoli imprenditori e persone in difficoltà economiche della Capitale.Agli indagati, di età compresa tra i 43 ed i 65 anni, che operano nel quartiere capitolino “Portuense” e sono stabilmente inseriti nel tessuto criminale romano, sono contestati i delitti di usura, estorsione, riciclaggio, autoriciclaggio,  esercizio abusivo di attività finanziaria e favoreggiamento reale.

Le indagini, che hanno portato all’operazione “money box”, hanno preso spunto da alcune denunce raccolte da vittime nella zona Portuense-Marconi-Trastevere, in cui gli indagati avevano istituito la loro base operativa all’interno del celebre mercato rionale di “Porta Portese”, dove venivano fissati appuntamenti con i clienti, concessi materialmente i prestiti di denaro ed effettuate le riscossioni. Le dichiarazioni hanno trovato riscontro grazie all’attività tecnica, realizzata attraverso intercettazioni, analisi dei video e approfondimenti bancari.All’esito delle investigazioni, che si sono sviluppate a cavallo tra la fine del 2019 ed i primi mesi del 2020, è stato possibile ricostruire le mansioni svolte da ciascun indagato, secondo un preciso progetto illecito consistente nella sistematica concessione di prestiti di denaro ad interessi usurari a soggetti in difficoltà economiche, con l’aggiunta di eventuali “multe” che venivano comminate in caso di ritardo nei pagamenti. La forza intimidatrice era dettata inoltre dall’ingenerare nelle vittime la convinzione di appartenere alla famigerata “Banda della Magliana”, facendo leva sulle omonimie con alcuni dei più noti componenti della famosa banda; in altri casi sono stati millantati rapporti stretti con le organizzazioni criminali dei “Casalesi” o dei “Casamonica” ovvero della ‘Ndrangheta.Tra gli indagati figura N.M., 46enne romano con vari precedenti di polizia alle spalle, che si avvaleva della stretta collaborazione dei fratelli D.G. e D.M. rispettivamente di 46 e 48 anni: i tre usavano come base logistica il box adibito alla vendita di accessori per auto, ubicato proprio nel noto mercato “Porta Portese”. A concorrere nell’illecita attività nonché nei fatti estorsivi vi era il suocero del principale indagato, S.M., di anni 65 con a carico vari precedenti di polizia, mentre V.A. e D.A., anch’essi romani rispettivamente di 48 e 43 anni, avevano il compito di recuperare dalle vittime le somme di denaro, frutto di usura e abusivo esercizio del credito.I proventi venivano affidati a D.M., 57enne con alcuni pregiudizi, cui è contestato il reato di riciclaggio in quanto, sfruttando la copertura fornita dalla propria impresa edile, si occupava di porre all’incasso gli assegni che le vittime avevano consegnato agli usurai quale garanzia per ottenere i prestiti, giustificando tali introiti quali saldi di fatture, così ostacolando l’identificazione della provenienza illegale del denaro

Le modalità illecite con cui venivano concessi i prestiti sono venute alla luce mediante gli approfondimenti investigativi, attraverso cui si è accertato che gli interessi praticati superavano il 240 % su base annua. La modalità di estinzione invece si basava sul modello c.d. “a fermo”: infatti il debito sarebbe stato considerato estinto solo mediante il pagamento per intero della sorta capitale.

Con tali modalità, in pratica, la vittima si trovava a restituire, nel giro di pochi mesi, addirittura circa il doppio o il triplo dei soldi ottenuti in prestito, sempre al netto delle “ristrutturazioni” del debito effettuate arbitrariamente dagli indagati man mano che non rientravano del denaro prestato nei tempi concordati.La resistenza delle vittime di usura veniva vinta mediante estorsione, perpetrata con minacce ed aggressioni fisiche.Il sistema operativo delittuoso ben collaudato, risalente nel tempo e ben articolato sul territorio della Capitale, nei quartieri Portuense e Marconi, non ha subito arresti neanche durante l’emergenza dettata dalla pandemia da Covid-19 e il vigore delle restrizioni imposte, poiché gli indagati hanno riorganizzato la propria attività riscuotendo i ratei usurai a domicilio.Con l’esecuzione dei provvedimenti, compiuta alle prime ore della mattinata odierna, sono stati sottoposti gli indagati ad altrettante misure cautelari: tre soggetti sono stati associati alla casa Circondariale di Regina Coeli, tre ristretti agli arresti domiciliari e ad uno è stato notificato l’obbligo di firma; all’esito delle perquisizioni domiciliari effettuate dal personale di Polizia impiegato, è stato possibile inoltre recuperare importante materiale probatorio, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

Roma, 3 luglio 2020