CORONAVIRUS, ASSOTUTELA: “TUTTI INFERMIERI E MEDICI CAVALIERI AL MERITO DELLA REPUBBLICA”

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica gli infermieri, impegnati in queste settimane nei reparti Covid-19 dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Continue reading

ROM, ROCCA (FDI): DA RAGGI ANCORA TANTE PAROLE E POCHI FATTI. ORA BASTA I CAMPI VANNO CHIUSI

Come spesso accade quando i problemi di Roma arrivano in tv, la Raggi si sveglia e ringrazia il giornalista di turno come se lei fosse una cittadina qualunque e non il Sindaco della Capitale. Dichiara Federico Rocca responsabile romano degli enti locali di Fratelli d’Italia.Dopo la denuncia della vergognosa situazione del campo rom vicino alla tangenziale zona villaggio Olimpico e l’ennesimo atto vandalico nei pressi del campo di via Candoni, la Raggi rilancia il suo fantomatico e irrealizzato piano rom, ossia, trovare case e lavoro a chi vive nei campi per poi arrivare allo smantellamento definitivo. Ufficialmente i rom nei campi autorizzati sono oltre 5000 ma se consideriamo anche gli abusivi i numeri sono più del doppio. Quante case e posti di lavoro hanno a disposizione la Raggi e il M5S per questo progetto? E’ evidente a tutti – prosegue Rocca – che il piano è irrealizzabile e che i numeri diramati dal Campidoglio rappresentano il nulla rispetto al problema. 37 nuclei che hanno accettato sistemazioni diverse, 14 nuovi bambini iscritti a scuola e così via. Se la Raggi vuole giocare con i numeri, allora le ricordo che da quando si è insediata ad oggi, i bambini rom iscritti a scuola sono passati da  1.785 a 1.339 e che due su tre non vanno a scuola quindi la percentuale è vicina al 15%. La scolarizzazione non era uno dei punti cardine del piano rom della Raggi? Obiettivo fallito.

Basta chiacchiere e promesse, i campi vanno chiusi definitivamente e bisogna avere il coraggio di ripartire dalla delibera che avevamo presentato come Fratelli d’Italia e che il M5S bocciò in aula con la motivazione di avere in tasca il piano perfetto. Ora è chiaro – conclude Rocca – che il piano rom dei grillini non solo è irrealizzabile ma anche discriminante per i tanti cittadini in attesa di una casa. Mentre il mandato della Raggi fortunatamente si avvia alla conclusione, la situazione dei campi rom nella città non è cambiata di una virgola.

Commercio: Campidoglio e Camera di Commercio al lavoro su eventi per rilanciare shopping Roma

Roma, 3 giugno 2020 – Campidoglio e Camera di Commercio di Roma al lavoro per rilanciare lo shopping di Roma dopo la fase di lockdown per l’emergenza coronavirus. Oggi la sindaca di Roma Virginia Raggi e il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti si sono sentiti in una videocall per cercare di organizzare iniziative per favorire la ripresa economica per commercianti e negozianti di Roma.

Stiamo pensando ad una giornata dedicata allo shopping capitolino. Stiamo lavorando con la Camera di Commercio per realizzare in tutta Roma eventi ad hoc in cui saranno protagonisti commercianti e negozianti“, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

Il commercio è uno dei settori trainanti dell’economia della nostra città e per questo merita tutta l’attenzione da parte delle Istituzioni. Stiamo lavorando con le associazioni di categoria e con Roma Capitale per una giornata dello shopping per rivitalizzare questa parte importante del nostro tessuto produttivo” spiega il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti.

OPERAZIONE “CLINICA MALATA” 3 MISURE CAUTELARI PERSONALI PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA SEQUESTRI PREVENTIVI PER QUASI 7 MILIONI DI EURO NELL’AMBITO DELLA SANITA’ PRIVATA MILIONI DI EURO DISTRATTI PER FINI PERSONALI E PER IL NOLEGGIO DI BARCHE

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno eseguito n. 3 misure cautelari personali e sequestri preventivi, sia in forma diretta che per equivalente, per circa 7 milioni di euro nei confronti di nr. 4 soggetti, facenti parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di bancarotta fraudolenta e fiscali.

Le misure cautelari sono state disposte dal G.I.P. del Tribunale di Paola Dott.ssa Rosamaria Mesiti, nell’ambito delle indagini dirette da questa Procura della Repubblica nella persona del Procuratore della Repubblica Dott. Pierpaolo Bruni e dei sostituti Dott.ssa Mariafrancesca Cerchiara e Rossana Esposito.
L’attività in argomento ha consentito di far luce sulle dinamiche che hanno portato al fallimento, nei mesi di luglio 2018 e settembre 2019, dell’Istituto Ninetta Rosano S.r.l. e della Casa di Cura Tricarico Rosano S.r.l. attraverso le quali era stata nel tempo gestita l’omonima casa di cura privata operante nel Tirreno cosentino.
Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Cosenza, hanno disvelato l’esistenza di un’associazione per delinquere, costituita da 4 persone legate da vincoli di parentela, i quali, per il tramite di sistematiche operazioni distrattive, hanno  determinato un progressivo ma inarrestabile depauperamento dell’attivo patrimoniale delle 2 società, con grave danno per l’Erario nonché per i creditori sociali.
In particolare, le indagini hanno consentito di smascherare gli artifici contabili e societari posti in essere dagli associati per assicurarsi la gestione della Casa di Cura nonostante un’esposizione debitoria complessiva superiore ai 100 milioni di euro.
Nel dettaglio, sono state ricostruite, anche grazie alla collaborazione dell’Unità di Informazione Finanziaria istituita presso la Banca d’Italia, plurime condotte distrattive perpetrate mediante contratti di affitto di ramo d’azienda simulati, cui non conseguiva il pagamento dei relativi canoni, copiose uscite di denaro dalle casse delle società per finalità estranee all’attività d’impresa, tra cui sono annoverati anche bonifici verso società estere, nella piena disponibilità degli odierni indagati, ed utilizzati anche per il pagamento di canoni di noleggio di imbarcazioni di lusso.
L’asservimento delle società deputate alla gestione della Clinica al soddisfacimento degli interessi personali dei componenti il sodalizio, è stato reso evidente anche dal pagamento di compensi, distrazioni dalla cassa contante, pagamenti di spese personali, prelevamento di assegni, per un ammontare complessivo pari a circa 7 milioni di euro. È stata, inoltre, accertata da parte di 2 indagati la commissioni di reati fiscali in conseguenza dell’omessa presentazione delle prescritte dichiarazioni dei redditi
Parallelamente, su richiesta di quest’Ufficio di Procura, il GIP del Tribunale di Paola ha emesso un Decreto di sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, per un ammontare di circa 7 milioni di euro, cui è stata data esecuzione dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Cosenza. Prosegue l’attività della Procura della Repubblica di Paola volta al contrasto dei reati fallimentari e societari ed alla conseguente aggressione dei patrimoni illeciti, sia a tutela del corretto funzionamento del mercato e degli interessi erariali, che del corretto utilizzo dei
fondi pubblici.

OPERAZIONE “GOLD TRASH”: SCOPERTA RETE DI SOCIETÀ ORGANIZZATA PER FRODARE LO STATO. 5 ARRESTI, 2 MISURE RESTRITTIVE E DIVIETI INTERDITTIVI PER ALTRE 7 PERSONE. SEQUESTRI PER OLTRE 56 MILIONI DI EURO.

Questa mattina la Guardia di Finanza di Siracusa, su disposizione della locale Procura della Repubblica, sta eseguendo un’ordinanza emessa dal GIP aretuseo con cui sono state disposte misure restrittive della libertà personale a carico di 7 soggetti (5 domiciliari e 2 obblighi di dimora), provvedimenti interdittivi a vario titolo per altri 7 soggetti e sequestri, diretti o per equivalente, per circa 11 milioni di euro nei confronti di quattordici indagati. Sequestrata anche una società operante nel settore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per numerosi Enti comunali (tra cui quello di Siracusa) dal valore stimato in oltre 45 milioni di euro.

Il provvedimento chiude ampie indagini di natura economico – finanziaria all’esito delle quali, anche con l’ausilio di attività tecnica, sono state portate alla luce fatti di bancarotta fraudolenta ad opera di diverse società riconducibili a un noto gruppo imprenditoriale di carattere familiare.
Le frodi hanno anche portato, su richiesta dei Sostituti assegnatari delle indagini, dott. Salvatore Grillo e Vincenzo Nitti, coordinati dal Procuratore Sabrina Gambino, al fallimento di 3 società.
Le investigazioni, anche sulla scorta di precedenti operazioni, sono partite principalmente dall’esame della contabilità di alcune imprese del gruppo che versavano in una situazione di sostanziale dissesto. Dall’attività emergevano criticità e alert che portavano i militari all’esecuzione di ulteriori approfondimenti su aziende che erano subentrate negli appalti dopo che la società aggiudicataria, improvvisamente, veniva pilotata verso uno stato di decozione. Si scopriva così che tutte le entità costituivano un vero e proprio sistema di “scatole vuote” che, in modo programmato, ha “assorbito”, non onorandolo, il carico fiscale e contributivo dell’attività nel suo complesso; tutto questo grazie alla compiacenza di persone con precisi ruoli e di uno staff tecnico, formato da commercialisti, nonché da “prestanomi”, tra cui un avvocato, regolarmente stipendiati dal gruppo.
In sintesi, le frodi si consumavano nel seguente modo: le società che svolgevano l’attività di gestione dei rifiuti mantenevano, nel corso del tempo, una stessa denominazione comune, al fine di far apparire che il servizio venisse svolto da un’unica impresa. In realtà, quando l’esposizione debitoria di una delle entità diventava insostenibile, l’azienda produttiva era trasferita (mediante contratti di affitto, cessione di azienda o scissione) ad altra società del gruppo, sino a quel momento rimasta inattiva, che proseguiva nelle attività.
Le società “svuotate”, oberate di debiti e private degli asset produttivi, erano quindi avviate, con la compiacenza di meri prestanomi, alla inesorabile liquidazione e/o cancellazione, con insolvenza dei debiti erariali.
Il gruppo imprenditoriale è riuscito così a perseguire costantemente un unico disegno criminoso: gestire l’azienda di famiglia senza onorare i pregressi debiti con lo Stato (circa 130 milioni di euro), lucrando grandi profitti dagli appalti con le pubbliche amministrazioni per sottrarre, nel contempo, risorse indispensabili all’integrità contabile e patrimoniale delle varie società.
Rigorosa la prova fornita sull’esistenza del “sistema”, obbediente a un’unica volontà: oltre alle intercettazioni telefoniche e ambientali, nel corso delle attività sono state eseguite escussioni di informazioni, interrogatori, riscontri attraverso banche dati, perquisizioni domiciliari, locali e informatiche, acquisizioni documentali anche nei confronti di alcuni professionisti, oggi chiamati a rispondere per le proprie responsabilità. La mole degli elementi raccolti e acquisiti agli atti ha reso evidente che i componenti della famiglia gestivano direttamente personale, appalti e rapporti con le banche dell’intera rete societaria, della quale conoscevano dettagliatamente la situazione finanziaria ed economico-patrimoniale.
In tale contesto investigativo, peraltro, il gruppo familiare compariva in ruoli formali laddove le società erano in bonis, deliberando compensi che venivano elargiti dalle bad company al fine di riversare su quest’ultime gli oneri fiscali e contributivi in modo da aumentarne l’esposizione debitoria. Le attività hanno inoltre dimostrato che il drenaggio di risorse è avvenuto sfruttando il paravento giuridico offerto dall’intestazione fittizia delle imprese decotte a soggetti che non avevano alcun potere decisionale o strategico, i quali si limitavano ad eseguire ordini firmando “carte a richiesta”. Significativa e determinante, sotto questo particolare aspetto, l’opera dei professionisti relativamente agli aggiustamenti contabili e agli istituti giuridici tesi a svuotare le imprese decotte in frode ai propri creditori.
Nel corso delle indagini veniva anche individuata una società priva di dipendenti, finanziata con il denaro delle imprese del gruppo confluito nella realizzazione di una pregevole villa a uso esclusivo dell’esponente di spicco della famiglia, nonché “regista” dell’associazione.
Grazie al meccanismo di compensazione dei crediti I.V.A. della società, per l’immobile non sono stati mai versati i tributi, quali l’I.M.U. e, tra i costi di esercizio, risultavano anche annotati acquisti di champagne e altri beni di consumo personale.
L’attività, condotta dalla Fiamme Gialle in via trasversale con i poteri di polizia tributaria e poi, sotto l’egida della Procura, con quelli di polizia giudiziaria, conferma la perniciosità della criminalità economico – finanziaria, in grado di alterare, per il soddisfacimento di interessi personali, le regole del sistema produttivo.

Scuola, prorogata la data di pubblicazione delle graduatorie definitive per i nidi

Roma, 3 giugno 2020 –  Roma Capitale informa che  la pubblicazione delle graduatorie definitive dei Servizi Educativi 0-3 anni per l’anno educativo 2020/2021 prevista per il giorno 04 giugno 2020, è posticipata a data da destinarsi.

In un’ottica di chiarezza informativa, restando  in attesa della emanazione delle linee guida nazionali relative alla ripartenza dei servizi  educativi e scolastici a partire dal mese di settembre 2020, con l’eventualità di un diverso calendario delle riaperture, l’amministrazione comunicherà successivamente le  date di inizio e termine per l’accettazione del posto da parte delle famiglie.