De Fenu (AT): “Bloccare il campionato significa salvaguardare i cittadini”

di Dario De Fenu

Calcio si, calcio no? Quale sarebbe la soluzione da prendere e quale sarà quella definitiva? Continue reading

Appuntamento del giorno

GIULIANA SALCE (CAMPIONESSA DEL MONDO DI MARCIA) VERSO LA FASE2, CONSAPEVOLEZZA, MA NON FATE L’ERRORE DI OBBLIGARE GLI SPORTIVI ALL’USO DELLE MASCHERINE

“Siamo tutti in attesa della fase2 per iniziare nuovamente ad allenarci con più libertà, sempre con consapevolezza e rispettando le distanze, però alcune cose debbono essere ben chiare, ad esempio sarebbe un errore obbligare gli sportivi a correre con l’obbligo delle mascherine”.

E’ quanto dichiara in una nota Giuliana Salce,   Campionessa Mondiale di marcia 3000 metri Parigi 1985, ed oggi Responsabile Regionale per il Lazio del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
“La mascherina, ad esempio quella chirurgica, non è utile se rispettiamo le dovute distanze ed utilizzarla è addirittura controproducente, se indossata durante la corsa o, comunque, durante l’attività motoria”.
“Chi si sottopone ad uno sforzo fisico, come correre o pedalare con la bicicletta,  con la mascherina che copre naso e bocca, respira una quantità maggiore di anidride carbonica, rischiando di andare addirittura  in alcalosi e quindi rischiando lo svenimento. Con la mascherina si respira una miscela di CO2 superiore a quella presente nell’aria”.
“Fondamentale sarà la riapertura dei parchi, degli spazi verdi, delle ciclabili, che rappresentano  luoghi ideali dove poter svolgere in sicurezza ed auspichiamo con sempre con maggiore frequenza attività fisica, proprio per garantire  il benessere psicofisico dei cittadini.
Senza fare l’errore -conclude Giuliana Salce- di obbligare l’utilizzo delle mascherine in questi luoghi, perchè inutile, anzi dannosa alla salute degli atleti”.

ECOITALIASOLIDALE

OPERAZIONE “TRASPORTI PERICOLOSI” TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE ESEGUITE CINQUE MISURE CAUTELARI PERSONALI SEQUESTRATI UNA FALSA ONLUS E OLTRE UN MILIONE DI EURO

I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo nei confronti di cinque soggetti, di cui quattro ristretti agli arresti domiciliari (i coniugi SAMMARTINO Giuseppe, cl. ‘67 e LUNETTA Maria, cl. ‘78; CONSIGLIO Gaspare, cl. ’73; ALAIMO Calogero, cl. ‘62) e uno sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza (D’ERRIGO Gennaro, cl. 70).

Con il medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo della Onlus Cuore Giovane, con sede in Monreale, nonché di oltre un milione di euro quale profitto dei reati contestati.
La Cuore Giovane svolge, per conto dell’ASP di Palermo, il servizio di trasporto emodializzati e, per conto della SEUS, il servizio di emergenza-urgenza 118 “in eccedenza” (ossia quando, a giudizio della centrale operativa, i mezzi del 118 non sono sufficienti).
Le indagini degli investigatori del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno consentito di accertare che la Cuore Giovane, dietro le mentite spoglie di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, celava invece un’autentica attività d’impresa, gestita, oltre che da CONSIGLIO prima e da LUNETTA poi quali legali rappresentanti, anche, di fatto, da SAMMARTINO, dipendente della SEUS.
L’associazione è stata gestita con scopo di lucro, perseguendo gli interessi privati degli amministratori, in contrasto con le norme c.d. terzo settore e camuffando gli stipendi elargiti ai “volontari” (in realtà dipendenti) come rimborsi.
Inoltre, in sede di stipula e rinnovo delle convenzioni con l’ASP, gli indagati hanno prodotto falsi attestati relativi alla partecipazione degli autisti soccorritori e barellieri a corsi BLSD (basic life support and defibrillation), formalmente rilasciati da associazioni abilitate, ma di fatto auto-procurati con la complicità di ALAIMO (dipendente dell’ASP di Caltanissetta con la qualifica di infermiere) e D’ERRIGO (dipendente della SEUS).
Proprio grazie a tali false attestazioni di requisiti la Cuore Giovane Onlus ha potuto accedere alle convenzioni pubbliche, frodando gli stessi enti che le avevano affidato i servizi e ottenendo ingenti fondi pubblici a fronte di servizi resi in assenza dei requisiti richiesti.
Il GIP ha disposto il conseguente sequestro delle somme indebitamente percepite, pari a oltre 1 milione di euro, nonché della ONLUS e di tutto il suo patrimonio aziendale, designando un custode giudiziario, così da evitare il rischio che i reati contestati possano essere protratti.
La Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, continua ad operare quale polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale, assicurando – soprattutto in questo periodo di grave emergenza sanitaria con cui si sta misurando il nostro Paese – la tutela degli operatori economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e delle fasce più deboli ed esposte a rischio della popolazione.

EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA SEQUESTRATI 26.500 DISPOSITIVI NON SICURI E INIDONEI PER LA PROTEZIONE INDIVIDUALE

I Reparti del Comando Provinciale di Foggia proseguono, nell’alveo delle specifiche competenze istituzionali della Guardia di Finanza, i controlli sul rispetto delle misure urgenti varate dall’Autorità di Governo, volte ad arginare la diffusione del virus COVID-19, che hanno impattato in modo sensibile sugli spostamenti dei cittadini e sulle attività sociali ed economiche del Paese.

In tale contesto, i finanzieri della Compagnia di Foggia, dopo aver monitorato alcuni flussi in arrivo dall’estero di materiale sanitario, hanno effettuato un controllo presso un esercizio al dettaglio di articoli igienico – sanitari del capoluogo, dove hanno rinvenuto nella disponibilità del commerciante 26.000 mascherine monouso e 500 visiere protettive in plastica dichiarate come dispositivi di protezione individuale.
Gli approfondimenti svolti dai finanzieri sulla documentazione sottostante l’importazione e sulla regolarità dei prodotti rispetto alle disposizioni domestiche ed europee vigenti, hanno fatto emergere che i dispositivi, destinati alla vendita diretta, erano privi non solo del sistema di verifica della conformità alle regole dell’Unione europea sulla sicurezza dei prodotti, ma mancanti di qualsiasi forma, anche tentata, di regolarizzazione nazionale, rendendo, pertanto quei dispositivi di protezione non conformi, dunque non sicuri e potenzialmente pericolosi per chi li avrebbe indossati con l’intento di proteggersi dal rischio di contagio.
Per le violazioni constatate sono stati sequestrati tutti i 26.500 dispositivi, tra mascherine e visiere protettive in plastica, del valore commerciale di circa 30 mila euro. Peraltro, il titolare dell’attività commerciale, segnalato alla competente Autorità amministrativa, rischia sanzioni pecuniarie superiori ai 48 mila euro.
Il servizio riportato testimonia le attività condotte dalle Fiamme Gialle di Foggia per contrastare ogni forma di comportamento irresponsabile che possa pregiudicare la salute dei cittadini e l’efficacia delle disposizioni messe in campo dal Governo, vanificando i sacrifici che la collettività e gli imprenditori onesti stanno sostenendo con grande sacrificio personale ed economico.

BANCA POPOLARE DI BARI SEQUESTRATI BENI PER 16 MILIONI DI EURO

La Guardia di Finanza, tramite le sue articolazioni del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma e del Nucleo P.E.F. di Bari, ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di tre figure apicali della Banca Popolare di Bari, per un valore di 16.001.254,29 Euro.
Il provvedimento riguarda in particolare Gianluca JACOBINI, già Condirettore Generale, Nicola LOPERFIDO, già Responsabile Direzione Business, e Giuseppe MARELLA, ex Responsabile Internal Auditing, tutti indagati per ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Gianluca JACOBINI è inoltre indagato anche per false comunicazioni sociali.
In particolare, il sequestro afferisce in forma diretta al denaro nella disponibilità dei citati indagati sino alla concorrenza dell’importo sopraindicato e, in subordine, in caso di incapienza del patrimonio ad essi riconducibile, nella forma “per equivalente”.
Il contesto investigativo è riferibile al trattamento dei crediti erogati dalla banca in correlazione ad acquisti di azioni/obbligazioni emesse dalla stessa popolare; si tratta di una serie di cc.dd. ‘operazioni baciate’ che hanno generato una sorta di saldatura tra taluni finanziamenti erogati dalla banca e rilevanti acquisti di azioni emesse dalla stessa BPB e,dunque, potenzialmente incidenti, in negativo, sui fondi propri dell’istituto, ai sensi della c.d. regolamentazione prudenziale di vigilanza.
Nel corso degli approfondimenti investigativi, sono state rilevate gravi irregolarità dei citati dirigenti dell’Istituto di credito, finalizzate a rappresentare una situazione economico- finanziaria e patrimoniale non veritiera, in occasione dell’ispezione della BANCA D’ITALIA- avviata a giugno 2016 e conclusa nel mese di novembre 2016 – in vista della trasformazione della natura giuridica dell’Istituto da società cooperativa a responsabilità limitata in società per azioni.
Gli stessi dirigenti hanno infatti dolosamente posto in essere comportamenti ostruzionistici, occultando agli ispettori di BANKITALIA alcuni fascicoli di clienti e alterando alcune informazioni, al fine di evitare che emergessero posizioni tali da determinare per la banca l’obbligo di apportare rettifiche ai cosiddetti “fondi propri”.

Bari, 30 aprile 2020