DEVOLUTI 4.700 LITRI DI ALCOOL ETILICO ALLO STABILIMENTO CHIMICO FARMACEUTICO MILITARE DA TRASFORMARE IN GEL DISINFETTANTI

Nell’attuale situazione emergenziale correlata alla diffusione del nuovo “coronavirus“ la Guardia di Finanza non solo è impegnata nel far rispettare le misure di contenimento introdotte dal Governo nonché nel contrasto delle manovre speculative sui prezzi al pubblico dei prodotti anti-contagio e di prima necessità o, comunque, delle pratiche commerciali illecite e fraudolente, ma sta fornendo il proprio contributo anche a diverse iniziative di solidarietà.

In tale quadro si colloca la devoluzione effettuata dal Comando Provinciale di Bari allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze di ben 4.700 litri di alcool etilico per la produzione di gel disinfettanti. Si tratta di una partita di merce di contrabbando sequestrata nel 2017 dai finanzieri della Compagnia di Monopoli nel corso di un’operazione di polizia a contrasto del traffico illecito di prodotti alcolici destinati ad essere immessi in consumo nel territorio barese in totale evasione d’imposta.
In particolare, alla luce dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 in atto sull’intero territorio nazionale e attesa la nota carenza sul mercato di gel disinfettanti, il Comando Provinciale Bari ha colto l’opportunità per fornire il proprio contributo alla forte domanda di tali prodotti, conferendo allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze alcuni lotti di alcoli sottoposti a sequestro nel corso di un’operazione di polizia economico- finanziaria.
Pertanto, le Fiamme Gialle – dopo avere assunto i necessari contatti con il predetto Istituto, che ha verificato preliminarmente la possibilità di riconversione dell’alcool sequestrato – hanno proceduto ad interessare la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e la competente Direzione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che hanno immediatamente concesso il loro nulla osta affinché l’operazione si potesse perfezionare.
Quindi, un vettore specializzato inviato dal citato Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare ha ritirato presso la Compagnia di Monopoli la partita di alcool che sarà, a stretto giro, utilizzata per la produzione di gel disinfettanti, a “costo zero” per lo Stato, a beneficio della collettività.
La presente attività testimonia, ancora una volta, l’importanza della sinergia e della fattiva collaborazione tra i vari attori istituzionali soprattutto in questo momento di particolare emergenza sanitaria e finanziaria, in cui occorre porre in essere ogni utile iniziativa affinché il nostro Paese – come sempre è avvenuto – possa velocemente “rialzarsi” e ripartire in una cornice di solidarietà economica e sociale.

Beata Vergine del Rosario di Roma: quando l’autoisolamento in una RA ha portato a non aver contagi

Roma, 29 aprile 2020 – La vita in Casa di Riposo ai tempi del Covid-19 è stata stravolta dall’emergenza, dalle drastiche misure adottate, ma soprattutto dall’impossibilità di proseguire la quotidianità nella sua routine.

L’RA Beata Vergine del Rosario di Roma, struttura di GVM Care & Research, a fine febbraio, prima del decreto Cura Italia, ha preso la provvidenziale decisione di autoisolamento a tutela dei propri ospiti. Una scelta che inizialmente non è stata compresa dagli anziani, confusi su cosa stesse succedendo.
“Abbiamo adottato fin da subito tutte le misure necessarie a tutelare la salute dei nostri ospiti, chiudendo l’accesso in strutture ai caregiver, ai parenti degli ospiti – spiega il dott. Giuseppe Rago, Amministratore Delegato di Beata Vergine del Rosario –. A distanza di due mesi si è rivelata una scelta vincente: la nostra struttura è difatti una delle poche a Roma a non aver avuto nemmeno un caso di contagio”.
Beata Vergine del Rosario ospita oggi 29 persone: fin dall’inizio dell’emergenza, è stata spiegata loro la situazione in corso e la necessità di tutelarsi adottando misure precauzionali. Gli ospiti infatti trascorrono ora molto più tempo in camera, per evitare gli assembramenti, ma vengono comunque coinvolti in attività singole o in piccoli gruppi. Ogni giorno vengono organizzate videochiamate con i parentipasseggiate individuali nelle parti comuni della struttura e in terrazzo e soprattutto attività di ginnastica in gruppi ristretti, fondamentali per evitare l’aggravarsi di patologie già in corso e comorbilità dovute alla sedentarietà.
Tutti i dipendenti, dotati di DPI adeguati e conformi, si sono organizzati in maniera preventiva per evitare i contagi e hanno istituito un sistema di “alert”, un protocollo avviato fin da subito strutturato in modo che in caso di sintomi sospetti si attivi la sorveglianza e l’autoisolamento in attesa di verifiche. Ad oggi, tutto il personale sottoposto a tampone in maniera preventiva è risultato negativo al virus Covid-19.
Infine, la struttura dispone di un’infermiera, una figura che non è obbligatoria nelle RA, ma che la direzione ha voluto garantire ai suoi ospiti per un’ulteriore assistenza e qualità dei servizi.
“Stiamo già pensando alla Fase 2, in cui prevediamo dei cambiamenti da considerare per la salute degli ospiti – racconta il dott. Rago –. Vorremmo in primis reinserire il fisioterapista, che si sottoporrà nei prossimi giorni al tampone prima di avere il via libera all’accesso in struttura, una procedura che stiamo gestendo di concerto con l’ASL. Inoltre, mantenendo le misure pertinenti, il personale dedicato alle funzioni delle attività ludiche potrà gradualmente essere reinserito. Per quanto riguarda le visite dei parenti, quando le linee guida lo permetteranno e potremo garantire assoluta sicurezza agli ospiti, verranno riattivate in modo controllato e protetto: incontri svolti nelle aree all’aperto, tutte le persone verranno fornite di DPI e manterremo un distanziamento adeguato tra chi viene dall’esterno e gli ospiti interni”.
Beata Vergine del Rosario è una RA con una gestione che fa sistema con l’Ospedale San Carlo di Nancy, Ospedale hub di riferimento per le necessità mediche degli ospiti in struttura, e con il Santa Rita da Cascia Hospital, Ospedale Polispecialistico, entrambi Ospedali romani di GVM Care & Research.
“Una casa di riposo non ha vincoli sanitari, ma noi vogliamo garantire la massima cura e qualità di vita, con fisioterapisti e addetti alle attività sociologiche direttamente in struttura, fondamentali per la socialità e la vitalità dei nostri ospiti anziani”, conclude il dott. Rago.

SEQUESTRATI 40 KG. DI COCAINA PURISSIMA OCCULTATI IN UN CONTAINER FRIGO PROVENIENTE DALLA COLOMBIA

Livorno, 28 aprile 2020 – 40 chili di cocaina purissima, divisa in 36 panetti, sono stati rinvenuti, nei giorni scorsi, in un container “frigo, dove erano stati occultati da una società agricola colombiana per spedire un carico di banane a un’impresa emiliana attiva nel settore della distribuzione di frutta e verdura, risultata non coinvolta nell’illecito traffico.

La 2a Compagnia della Guardia di Finanza di Livorno e i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) di Livorno – durante questo periodo emergenziale – hanno intensificato le operazioni nel porto labronico, dove è “routine” condurre, ogni giorno, controlli a campione sui container e sulle navi in banchina.
Tale sinergia operativa, attraverso mirate analisi sui fattori di rischio connessi alle partite di merce in movimento nello scalo portuale di Livorno ha consentito di selezionare, per sottoporli a ispezione, una serie di container refrigerati “da 40 piedi” provenienti dall’America Latina, nel caso di specie dalla Colombia e contenenti frutta destinata al mercato nazionale. I container erano stoccati su una nave cargo battente bandiera liberiana, lunga 268 metri e con una capacità di stivaggio di oltre 4000 TEU, proveniente dal porto colombiano di Cartagena e che, prima di approdare a Livorno, aveva fatto scalo in Spagna, presso il porto di Algeciras e a Malta.
I funzionari del Reparto Antifrode delle Dogane e le Fiamme Gialle di Livorno hanno notato, all’atto del controllo, un’anomalia dei sigilli posti sulle botole in corrispondenza del motore di refrigerazione di uno di questi container. L’ispezione dei vani retrostanti le botole ha poi portato alla luce i 36 panetti di cocaina, per un totale di 40 chilogrammi, sottoposti a sequestro. L’attività delle Dogane e della Guardia di Finanza è stata coordinata dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Livorno, che ha convalidato il sequestro.
Con questo blitz è stato smantellato il piano illecito dei responsabili del traffico, i quali avevano escogitato di:
– “contaminare” il container, indirizzandolo a una società ignara di essere stata prescelta quale “vettore” per il trasporto di droga;
– prelevare poi la sostanza, prima del recapito a destino del contenitore, con il fallito intento di non lasciare alcuna traccia della manipolazione;
– conseguire un ingente profitto, stante il grado di purezza della sostanza sequestrata, la quale, tagliata e spacciata al dettaglio, avrebbe generato un volume d’affari sommerso e indebito, quantificabile in 6,4 milioni di euro.
Il porto di Livorno, punto nodale dei traffici mercantili internazionali, si caratterizza per l’ingente flusso di merci, contando annualmente l’ingresso di circa 900 navi portacontainer, con una media di 1.000 container frigo al mese provenienti dal Sud America. Le analisi di rischio sviluppate dall’Agenzia Dogane e Monopoli e dalle Fiamme Gialle di Livorno, queste ultime sotto il coordinamento del Comandante Regionale GdF Toscana, però, si sono dimostrate ancora una volta efficaci.
Il sequestro operato rappresenta infatti la giusta risposta di contrasto alle organizzazioni criminali che cercano di sfruttare ancor più la crisi emergenziale da Covid-19 per realizzare i propri interessi illeciti.
In tale contesto, il lavoro di sistema attuato in stretta sinergia tra Procura, Guardia di Finanza (Comando Provinciale e R.O.A.N.) e Dogana di Livorno è stato determinante per la tutela del tessuto socio-economico in questo delicato momento che investe il Paese.

FALSE ATTESTAZIONI DI SVINCOLO PER MIGLIAIA DI MASCHERINE FFP2

Nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Como riguardante la commercializzazione nel territorio dello Stato di capi di abbigliamento contraffatti, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Como ha datoesecuzione in data 27.4.2020 ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari agli arresti domiciliari emessa dalGiudice per le indagini preliminari nei confronti dell’amministratore della ECLETTICA S.r.l.s., con sede legale inTurbigo.L’indagato è accusato, nell’ambito di una operazione di importazione di 72.000 mascherine protettive filtranti mod. FFP2, di avere attestato falsamente, in una dichiarazione di svincolo diretto per l’importazione di dispositivi di protezione individuale destinati al contrasto della diffusione del virus COVID 19, inviata a mezzo e-mail in data 8.4.2020 all’Agenzia delle Dogane e Monopoli presso l’Aeroporto di Malpensa, che dette mascherine erano destinate ad essere consegnate tutte, quale unico destinatario finale della merce, alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale- F.I.M.M.G. (mentre 12.000 di queste si è accertato essere state sottratte dalla destinazione accertata per essere separatamente commercializzate, in base ad una decisione adottata dall’indagato prima della ricezione della merce) così inducendo in errore la Dogana presso l’aeroporto di Milano Malpensa in ordine:
– alla sussistenza dei presupposti legittimanti lo svincolo diretto della merce ed
– alla assenza dei presupposti legittimanti la segnalazione dell’operazione al Commissario Straordinario ai fini
della requisizione del materiale prevista dal D.L. 17.3.2020 n. 18.
In base a quanto accertato dalla Guardia di Finanza, attraverso attività di intercettazione e pedinamento, – in data 4.4.2020, 72 scatole, contenenti 1.000 mascherine ciascuna pervenivano presso l’aeroporto di Malpensa, provenienti dall’aeroporto di Guangzhou (Repubblica Popolare Cinese), scortate dal documento accompagnatorio che riportava quale unico destinatario FEDERAZIONE NAZIONALE MEDICI DI MEDICINA GENERALE FRAZ. TRECELLA VIA CARAVAGGIO, POZZOLO MARTESANA (MI)
20060;
– in data 8.4.2020, l’indagato, in qualità di legale rappresentante della ECLETTICA S.r.l.s. – società importatrice della
merce – inviava a mezzo e-mail all’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Malpensa la dichiarazione necessaria per
l’attuazione della procedura di svincolo diretto della merce, nella quale attestava la destinazione di tutta la partita alla
F.I.M.M.G., quale soggetto rientrante nelle categorie previste dall’ordinanza del Commissario Straordinario per
l’emergenza COVID-19 n. 6 del 28.3.2020;
– sulla scorta dei contenuti della documentazione sopra riportata, attestanti falsamente la regolarità del richiesto svincolo diretto della merce oggetto di importazione sotto il profilo della integrale destinazione delle mascherine alla Federazio-
ne Italiana Medici Di Medicina Generale, la competente Agenzia delle Dogane di Milano Malpensa emetteva la bolletta nr. 51816R del 8.4.2020.
A seguito dello svincolo della merce, le 72.000 mascherine venivano caricate a bordo di un autocarro.
Diecimila di queste venivano scaricate in un capannone di Turbigo.
A seguito di ulteriori controlli si accertava che tra le restanti 62.000 mascherine destinate alla “F.I.M.M.G, 2000 erano
destinate ad una diversa società avente ad oggetto “l’ideazione di campagne pubblicitarie”.
Le indagini hanno accertato, inducendo questo Ufficio, pur ravvisando la competenza territoriale della Procura della
Repubblica di Busto Arsizio (cui gli atti verranno trasmessi), a determinarsi a chiedere una misura coercitiva emessa dal
Giudice per le indagini preliminari (che ha ravvisato la sussistenza di esigenze cautelari che imponevano l’emissione
urgenza di un provvedimento cautelare), che l’indagato:
– aveva effettuato, utilizzando analoghe attestazioni mendaci, una ulteriore importazione di 550.000
mascherine, 500.000 di queste destinate ad una società municipalizzata e le restanti 50.000 a separata
commercializzazione (con conseguente evasione dell’IVA e dazi dovuti per l’importazione), nonché

2
– aveva assunto impegni a rifornire una fornitura di dispositivi di protezione individuale e medici ad un Ente di
diritto pubblico che svolge funzioni di centrale di committenza per conto della Regione Lombardia e che aveva
più volte sollecitato l’adempimento di tale fornitura.
Sono state operate perquisizioni.
Con il presente comunicato si intende manifestare sincero apprezzamento per il grande sforzo investigativo ed
organizzativo profuso, nonostante l’attuale emergenza sanitaria, dalla Guardia di Finanza nello svolgimento delle
indagini, nella esecuzione del provvedimento cautelare, nonchè nell’assicurare puntuale adempimento alle deleghe di
questa Autorità Giudiziaria.

Como, 28.4.2020

Il Procuratore della Repubblica
Nicola Piacente

SEQUESTRI PER OLTRE 1 MILIONE DI EURO A DUE FRATELLI ACCUSATI DI AVER “PILOTATO” IL FALLIMENTO DI UNA SOCIETÀ DI POMEZIA

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un sequestro preventivo di beni del valore di oltre un milione di euro – disposto dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Velletri – nei confronti di due fratelli, in relazione al fallimento di una società operante nel settore della fabbricazione di prodotti di cartotecnica.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia da cui è emerso che i due fratelli, a fronte di un’elevata esposizione debitoria, avrebbero depauperato il patrimonio della società privandolo delle attività più redditizie ai danni dei creditori e, soprattutto, dell’Erario, creditore di oltre 2 milioni di euro per imposte mai versate.
In particolare, la società, dopo essere stata cancellata dal Registro delle Imprese e svuotata del ramo d’azienda economicamente più corposo con il fittizio trasferimento dei crediti, del portafoglio clienti e di parte degli impianti ad un soggetto giuridico di nuova costituzione, anch’esso riconducibile agli indagati, è stata avviata al dissesto.
Grazie agli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Velletri ha chiesto e ottenuto l’emissione del provvedimento reale, finalizzato alla confisca “per equivalente” che, quindi, servirà a cautelare lo Stato per le imposte non versate.
L’operazione testimonia il costante impegno dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza a salvaguardia dell’economia legale, dei cittadini onesti e degli imprenditori rispettosi delle regole.

CORONAVIRUS, CARAMANICA (RA): “NOI A TUTELA DEGLI ANIMALI. ALTRO CHE IL PAE”

“Apprendiamo del presunto flop commerciale dell’esponente del Partito Animalista Europeo, Enrico Rizzi, che si è lanciato in una attività imprenditoriale di mascherine: un marchio, riferito al suo sito internet, che sostanzialmente sarebbe uno store, affiancato da alcune note stampa sulla propria attività politica. Continue reading