RIFIUTI. AMA, PALOZZI: VERTICI PENSANO PIÙ A MACROSTRUTTURA CHE LAVORATORI

(DIRE) Roma, 23 apr. – “Continuiamo davvero a non comprendere il contraddittorio atteggiamento dell’amministratore unico di Ama Zaghis che vuole investire nella macrostruttura mentre i dipendenti lavorano in condizioni precarie. Apprendiamo infatti che i vertici aziendali sarebbero tornati a muoversi per assumere dirigenti e quadri. Continue reading

ROMA, ASSOTUTELA PER VIDEOSORVEGLIANZA A VILLA PAMPHILJ

“Villa Pamphilj sia tutelata e valorizzata dalla amministrazione comunale della sindaca Raggi. Sono mesi che lo chiediamo a gran voce ed è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti.

In questo contesto, dunque, sosteniamo con forza l’iniziativa istituzionale della consigliera capitolina Rachele Mussolini per una mozione consiliare che preveda l’installazione di un sistema di videosorveglianza all’interno dello splendido spazio pubblico, vero e proprio patrimonio ambientale e storico troppo spesso violato da incivili e criminali. Villa Pamphilj infatti è finita molto volte nelle cronache mediatiche per aver subito atti di vandalismo beceri e vigliacchi. Un fenomeno che non si può e non si deve più ripetere: per questa ragione, la concretizzazione di un sistema di telecamere è doveroso da parte della giunta Raggi, che ci auguriamo ascolti i moniti di associazioni e opposizione”.
Così, in una nota, il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato.

ROMA/PARTECIPATE,ASSOTUTELA: “RAGGI PREPARA NUOVO POLTRONIFICIO?”

“Apprendiamo da notizie stampa che la truppa della sindaca Raggi, malgrado l’emergenza Coronavirus in atto, starebbe pensando a un nuovo giro di valzer per i vertici delle municipalizzate capitoline, con Donnarumma di Acea e Simioni di Atac ormai ai nastri di partenza verso altri lidi.

In questo contesto sono tante le speranze e poche le certezze. Intanto chiediamo alla sindaca di fare chiarezza su questi rumors e, lì dove fossero fondati, di portare avanti delle nomine che non siano frutto di desideri politici ma basati su principi di competenza, professionalità e preparazione tecnica. I grillini in Campidoglio, infatti, troppe volte ci hanno abituato a scelte dettate da accordi interni e, stavolta, ci auguriamo che non sia così. Ricordiamo, infatti, che l’efficienza di molte aziende municipalizzate è stata compromessa anche e soprattutto a causa dei continui cambi di management che non hanno permesso programmazioni e pianificazioni mirate e di lungo respiro”.
Cosi, in una nota, il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato

ROMA/PARTECIPATE,ASSOTUTELA: “RAGGI PREPARA NUOVO POLTRONIFICIO?”

“Apprendiamo da notizie stampa che la truppa della sindaca Raggi, malgrado l’emergenza Coronavirus in atto, starebbe pensando a un nuovo giro di valzer per i vertici delle municipalizzate capitoline, con Donnarumma di Acea e Simioni di Atac ormai ai nastri di partenza verso altri lidi.

In questo contesto sono tante le speranze e poche le certezze. Intanto chiediamo alla sindaca di fare chiarezza su questi rumors e, lì dove fossero fondati, di portare avanti delle nomine che non siano frutto di desideri politici ma basati su principi di competenza, professionalità e preparazione tecnica. I grillini in Campidoglio, infatti, troppe volte ci hanno abituato a scelte dettate da accordi interni e, stavolta, ci auguriamo che non sia così. Ricordiamo, infatti, che l’efficienza di molte aziende municipalizzate è stata compromessa anche e soprattutto a causa dei continui cambi di management che non hanno permesso programmazioni e pianificiazoni mirate e di lungo respiro”.
Così, in una nota, il presidente di Assotutela ed esponente Fdi, Michel Emi Maritato, e i dirigenti di Fratelli d’Italia, Federico Rocca e Amedeo Zamparelli.

Un Almanacco della Scienza sulle catastrofi del passato

Il Focus monografico del numero on line da oggi del magazine dell’Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche è dedicato alle calamità storiche, con frequenti riferimenti al presente e naturalmente anche a Covid-19

L’umanità è stata colpita nei secoli da calamità di vario tipo che distinguiamo tra naturali, quali alluvioni, terremoti ed epidemie, e causate dall’uomo, come le guerre. Ma come sottolineano i ricercatori del Cnr nel Focus monografico dell’Almanacco della Scienza on line da oggi, dedicato a questo tema, nelle cause e conseguenze lo zampino dell’uomo c’è quasi sempre. Eventi diversi tra loro, ma con tratti comuni e in parte simili a quelli che caratterizzano l’attuale pandemia di Coronavirus, su cui continuiamo inevitabilmente a riflettere.
Lo storico Amedeo Feniello propone la definizione di shock in luogo di quella di calamità, richiamando alcuni esempi come fa il suo collega Franco Cardini, che abbiamo incontrato nel Faccia a faccia. Tornando al Focus, il virologo Antonio Mastino dettaglia, distinguendola dall’epidemia, la definizione di pandemia; gli effetti economici di quest’ultima sono esposti da un altro storico, Michele Colucci, in un confronto con la ripresa dell’ultimo dopoguerra. Ampia la sezione sulle calamità che colpiscono, con l’uomo, l’ambiente: Diego Fontaneto dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi si sofferma  sull’invasione di locuste, sciagura “biblica” che sta affliggendo molti stati africani; il geologo Mario Tozzi spiega come l’uomo possa cercare di limitare e prevenire i danni da terremoti; dei similari tsunami e dei loro devastanti effetti parla Luigi Cavaleri dell’Istituto di scienze marine; infine, Claudio Rafanelli dell’Istituto per la microelettronica e i microsistemi affrontata la responsabilità dell’uomo rispetto ai cosiddetti eventi estremi.
Al tema monografico di questo Almanacco fanno riferimento anche le Recensioni del volume “La memoria, i traumi, la storia” di Gabriella Gribaudi e del romanzo scientifico “L’amante del Vulcano” di Susan Sontag. E i Video,  in cui Raffaella Salvemini dell’Istituto di studi sul Mediterraneo ricorda l’epidemia di peste (1656) che colpì Napoli e Augusto Palombini illustra come le tecnologie digitali consentano l’accesso a musei e siti archeologici, confrontandosi anche con eventi calamitosi dell’antichità e del passato.
In maniera specifica alla pandemia di Coronavirus si fa ancora riferimento nel Video in cui Matteo Guidotti dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche spiega la corretta sanificazione “fai-da-te”; nella recensione della Freccia, rivista di Fs italiane per la prima volta in sola versione digitale date le misure sul traffico ferroviario adottate contro il contagio; in Altra ricerca, con la app per il triage dei positivi allo studio dell’Università di Modena e Reggio Emilia e con l’iniziativa #laculturanonsiferma di Icom Italia, che mette a disposizione visite virtuali dei musei.

L’Almanacco della Scienza è on line all’indirizzo www.almanacco.cnr.it

CORONAVIRUS: BENVENUTI (ECOITALIASOLIDALE) GRAVISSIMO ABBANDONARE LE MASCHERINE IN STRADA, ANTICIPIAMO L’INQUINAMENTO PER L’ERRATO CONFERIMENTO DELLE MASCHERINE

Proseguiamo a sostenere che dopo questa pandemia per il Coronavirus l’attenzione all’ambiente nell’intero pianeta deve poter avere una differente e più attenta considerazione da parte di ogni Stato, di ogni Istituzione  e di ogni singola persona. Non ultimo anticipare l’inquinamento che produce un errato conferimento e smaltimento delle mascherine che stanno diventando uno strumento di contenimento del virus a livello globale.

E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, green manager ed esperto nella gestione dei rifiuti.
Oltre ad evidenziare come i dispositivi sanitari come le mascherine usate sono da considerarsi potenzialmente infette,  in quanto se presente anche un piccolo quantitativo di materiale biologico sul quale è presente il virus può resistere sino a 6 ore, c’è anche un tema di senso civico, di decoro e di inquinamento se viene abbandonato in strada e non adeguatamente conferito.
Infatti gli effetti negativi si stanno osservando già nel mare, in Italia ad esempio si ha notizia di numerose mascherine e di guantiraccolte nelle acque davanti al porto di Ancona dall’imbarcazione antinquinamento Pelikan. Le spiagge di Hong Kong e dell’isola di Soko sono  già sommerse di mascherine usate, ma purtroppo si possono notare anche  le prime mascherine abbandonate nelle strade e sui marciapiedi delle città italiane.
Ora in previsione della fase 2 non solamente bisogna rafforzare la comunicazione istituzionale facendo appello   al senso civico e alla responsabilità dei cittadini attraverso la programmazione  di campagne di informazione e sensibilizzazione seguendo le indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità per l’esatto conferimento dei presidi sanitari. Vi è altresì la necessità di prendere in considerazione la produzione nazionale, maggiormente controllabile per i materiali utilizzati e  per la diminuzione dell’inquinamento complessivo del trasporto, ma dettando regole certe e uguali in ogni Regione circa  le varie modalità di smaltimento finale.
Ricordiamo come le mascherine debbono essere conferiti nella raccolta indifferenziata. E’ bene avvolgere questi rifiuti in due o tre sacchetti, per essere sicuri che niente fuoriesca, e chiuderli bene.
Per chiudere il sacchetto è bene usare dei guanti monouso, che poi andranno in un altro sacchetto che andrà sempre nella raccolta indifferenziata.
Nessuno ha ancora pensato ad una raccolta apposita: neppure per le mascherine dei soggetti positivi al coronavirus che si curano in casa.
La loro carica virale imporrebbe uno smaltimento speciale, come per i rifiuti ospedalieri, mentre al momento il ministero della salute indica soltanto di metterli nell’indifferenziata «chiudendo tali rifiuti in due o tre sacchetti, uno dentro l’altro». Gettare fuori da queste regole e abbandonare le mascherine in terra vuol dire lasciare in natura oggetti fortemente inquinanti, che potrebbero anche essere contagiosi, dispositivi molto resistenti che potrebbero durare nell’ambiente decine di anni come accade per le buste di plastica di cui  ormai tutti conoscono la forte capacità inquinante soprattutto nei mari”. Per la fase 2 potrebbero servire nel nostro Paese circa  40 milioni di mascherine al giorno, che producono anche 300 tonnellate di rifiuti quotidiani.
In pratica a Capodanno avremo consumato e buttato nella spazzatura almeno 1 miliardo e 200 milioni di mascherine e il timore che molte potrebbero essere abbandonate fuori ogni regola ci fa immaginare un incremento dell’inquinamento della plastica nei nostri mari, essendo dispositivi  prodotti in polipropilene o altre materie plastiche e quindi mettendo a rischio ancor di più la vita di pesci e dei mammiferi negli oceani.
Quindi oltre a pensare all’oggi, quindi di proteggersi dal Covid-19, è bene iniziare già da ora a considerare ed evitare l’inquinamento che potremmo produrre nei mari e nell’ambiente con l’errato utilizzo del conferimento e dello smaltimento delle mascherine.