Russia, Turchia e Cina alla conquista dell’Africa

Quando c’è l’unione di determinate potenze a livello politico è sempre per la spartizione di qualche cosa, da cui poter trarre beneficio e di queste “mosse”, la storia ne è piena e l’occidente ne è consapevole. In scenari politici in cui, gli Stati Uniti hanno fatto sempre da padre e padrone, sugli altri stati, dal processo di colonizzazione o decolonizzazione, a seconda dei punti di vista, ad oggi, ci hanno fatto sempre vedere l’Africa, come un Paese del terzo Mondo, soggetto alle volontà di colonizzatori anche europei, che si sono suddivisi meriti e ricchezze. Allo stato attuale, però, insorgono per l’appunto, la Turchia, la Cina e la Russia, con mire espansionistiche e frecciate continue, contro l’attenta Nato, Unione Europea e Stati Uniti d’America. Senza scordarci che in Africa, vi è una massiccia presenza militare occidentale (come ad esempio 4mila militari della Francia nelle sue “ex” colonie, nonostante il riconoscimento dell’indipendenza dei singoli stati africani, che prima erano, per l’appunto della Francia). La guerra della Russia in Ucraina, diventa la guerra di tutto il mondo, per ovvie prese di posizione e di rifornimento di armi, ha dato il via a coalizioni dirette e non, ai danni dell’Occidente e degli Usa. La Cina, ad esempio, è arrivata in Africa e precisamente sullo strategico stretto di Bab el-Mandeb, a “protezione” dello stesso, investendo in infrastrutture ed attività industriali africane (consolidando la sua prima base militare nella medesima zona). La Turchia stessa, attraverso Erdogan, grazie ai costanti aiuti umanitari e medici, ha fatto nascere proprio a Mogadiscio, la più grande ambasciata turca, mai esistita. Una sfida globale, a cui ovviamente anche la Russia, attraverso i propri aiuti agli stati africani, non poteva rinunciare.

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