GON ft. DEV-ICE cantano il loro inno alla libertà in NON VOLERO’

GON ft. DEV-ICE, Non Volerò nasce a bordo piscina, pensando ad un’estate che vuol continuare ed alla sua apparente leggerezza. Non Volerò è un inno alla libertà, a voler lasciare andare e staccarsi da tutte quelle situazioni e persone che non ci fanno spiccare il volo, che vogliono tenerci chiusi in un modo di essere o in un preconcetto. Il pezzo è già stato portato in giro, in diverse venue romane, e visto il riscontro i due rappers GON ft. DEV-ICE hanno deciso di pubblicarlo in questo fine settembre.

“Mi ricordo di quel pomeriggio in piscina come fosse ieri. La musica riempiva l’aria e, mentre cantavo il ritornello che mi era appena venuto in mente, ho visto gli occhi di Leonardo (Dev-Ice)  illuminarsi. Era come se il beat e le parole si fossero allineati in un modo perfetto. Non avevo mai pensato di scrivere una canzone con un amico, ma quel momento ha acceso in me una voglia di sperimentare e creare. Siamo stati ispirati dalla spontaneità e dalla gioia di quel momento, e ho capito che insieme avremmo potuto dar vita a qualcosa di straordinario.” (Gon)

“Era una giornata perfetta, il sole splendeva e l’acqua della piscina era fresca e invitante. Mentre ci godevamo il momento, ascoltando alcuni beat su YouTube, ho sentito un’energia creativa nell’aria. Quando Fabio (Gon) ha iniziato a cantare il ritornello, che ha inventato al volo, mi ha colpito profondamente. La sua voce si adattava perfettamente al beat, e in quel momento ho capito che avevamo qualcosa di speciale tra le mani. È stato un impulso naturale decidere di lavorare insieme su una canzone; sapevo che avremmo potuto creare qualcosa di unico.” (Dev-Ice)

E così la spensieratezza e quel motivetto divertente sono diventati un brano che ha accompagnato i due rappers nella parte finale dell’estate romana, un momento che hanno voluto fotografare e condividere con i fans e gli amici.

Mix e Mastering: Roma Est Studio

Etichetta: LaLa LABEL

Distribuzione: Artist First

GON – Profilo Spotify:

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Biografia GON – RAPPER – 28 ANNI, FRASCATI – Brano NON VOLERO’

Gon è un rapper, del 1996, nato e cresciuto ai castelli romani e proprio come un buon vino la sua fermentazione verso il mondo della musica è stata un po’ lenta arrivando dopo i 20 anni. E’ un rapper che parla d’amore, di solitudine, di sentirsi fuori posto e di Paure. che poi è anche il titolo del primo singolo seguito da La Strada per il mare, da Te lo Prometto e a fine settembre da Non Volerò in ft. con Dev-Ice. Gon è molto noto, in particolare, nelle serate romane, laziali e milanesi. Si sta già facendo conoscere anche fuori regione grazie ai tanti live a cui non manca di partecipare: che fossero open mic, festival o serate dedicate solo alla sua musica ma l’importante è esserci e dare voce alle proprie emozioni. E’ un rapper che fa saltare sui beat il linguaggio del cantautorato, caratteristica che gli ha permesso di essere ospite a Casa Sanremo. E’ stato tra i finalisti di Sanremo Rock, finalista al Summer Day Music Fest che lo ha visto in piazza a Terracina dinanzi a 6.000 persone, è stato tra i primi selezionati per Music for Change di Musica contro le Mafie ed è finalista e vincitore in diversi contest capitolini.

Sicilia, Confeuro: “Crisi idrica è cartina tornasole dell’emergenza siccità nel Meridione”

Sicilia, Confeuro: “Crisi idrica è cartina tornasole dell’emergenza siccità nel Meridione”

“L’avevamo sollecitato alla vigilia del G7 di Ortigia, a Siracusa: bene parlare del rilancio della agricoltura a livello globale ma non si dimentichi l’altra Sicilia, quella che soffre il cambiamento climatico, la crisi idrica, la siccità. Ma, purtroppo, puntuale come un orologio svizzero, ecco la notizia che dimostra l’immobilismo istituzionale di fronte all’ennesima criticità ambientale in atto terra sicula, dove le dighe sono praticamente a secco, piove pochissimo e il razionamento dell’acqua è il palliativo necessario per contrastare l’emergenza. Quanto sta accadendo in Sicilia, e più in generale, nel Meridione, infatti rappresenta un vero e proprio allarme rosso, legato alla siccità e quindi al cambiamento climatico, che rischia di avere conseguenze sociali, economiche e produttive disastrose per il nostro territorio. È chiaro ed evidente che da parte del governo nazionale, Masaf e Regioni servono provvedimenti urgenti e investimenti maggiormente corposi al fine di alleggerire un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e che richiede interventi risolutivi sia nel breve che nel lungo periodo. In tal senso, prima di tutto è necessaria una riqualificazione infrastrutturale. Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, è improcrastinabile coinvolgere di più i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’utilizzo di nuove tecnologie sembra essere poi la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. In ultimo ma non meno importante, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua. Le istituzioni non possono più girarsi dall’altra parte o agire tamponando semplicemente l’emergenza: le nuove parole d’ordine devono essere prevenzione e lotta costante al riscaldamento globale”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Ue, Confeuro: “Pac 2021/27 mostro burocratico da riscrivere”

Ue, Confeuro: “Pac 2021/27 mostro burocratico da riscrivere”

“Confeuro ha seguito e sta seguendo con molta attenzione la recente valutazione della Corte dei Conti Ue sul contributo alla transizione green, secondo cui sostanzialmente i Piani Pac sono si più verdi ma ancora distanti dagli obiettivi del Green Deal. Siamo di fronte a una questione assai delicata e complessa, su cui Confeuro ha sempre avuto una posizione chiara e concreta. A giudizio della nostra Confederazione, infatti, la Pac dell’Unione Europea 2021/27 è stato ed è un mostro burocratico che non ha assolutamente sortito sinora gli effetti sperati, anzi. Non ha indirizzato il settore primario verso un percorso realmente ecologico (se non con risultati minimali rispetto al target), e non ha saputo tutelare le istanze e i diritti dei piccoli e medi agricoltori. E ancora, un provvedimento insufficiente e anacronistico, nato prima del conflitto ucraino-russo, che non è riuscito e non riesce tutt’oggi ad affrontare le sfide e le criticità del comparto agricolo. Insomma, per quanto ci riguarda, questa Pac può essere tranquillamente cancellata e riscritta daccapo, ispirandosi chiaramente ai principi della difesa della natura e della valorizzazione dell’ambiente, nell’ottica di un miglioramento green del settore primario, ma con priorità diverse: in primis, quella di garantire una produzione agricola sufficiente a tutto il territorio europeo e di rendere autosufficienti i nostri agricoltori dal punto di vita reddituale, puntando al contempo su massicci interventi assicurativi per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. In sostanza, è necessario rigirare il paradigma della politica agricola europea: non devono essere più solo gli agricoltori a utilizzare metodi green a contrasto del riscaldamento globale ma devono essere le istituzioni prima di tutto ad agire definitivamente contro il cambiamento climatico al fine di tutelare i veri protagonisti del comparto primario; questo i nuovi vertici di Bruxelles dovranno comprendere se si vuole puntare davvero a un reale e concreto rilancio dell’agricoltura Ue”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Matteo Sorbellini e la sua Musa Monikina

Di Barbara Fabbroni

Il genio e la creatività della moda contemporanea ha il suo head quarters a Riccione! Matteo Sorbellini, lo stilista visionario, ci regala creazioni uniche e avanguardiste che fanno sognare. Le sue collezioni sono un mix di eleganza, innovazione e passione, sempre dedicate alla bellezza infinita degli algoritmi dell’esistenza. Continue reading

Vendemmia, Confeuro: “Puntare su enoturismo, giovani e lotta al cambiamento clima”

Vendemmia, Confeuro: “Puntare su enoturismo, giovani e lotta al cambiamento clima”

“La vendemmia 2024 si preannuncia ricca di sfide e opportunità. Secondo le ultime autorevoli stime, infatti, l’annata dovrebbe essere caratterizzata da un recupero quantitativo rispetto all’anno precedente ma con numeri ancora lontani dalla media produttiva dell’ultimo quinquennio. E questo, in parte, per responsabilità del cambiamento climatico con l’aumento delle temperature e l’irregolarità delle piogge che stanno impattando sempre più sui vigneti, richiedendo nuovi approcci agronomici e tecnologie per preservare la qualità del prodotto. E proprio da qui, a livello globale, bisogna ripartire al fine di innescare un percorso politico-istituzionale realmente virtuoso e proteso al contrasto al riscaldamento globale. Dal punto di vista locale e nazionale, invece, dobbiamo ricominciare dalle giovani generazioni, sempre più attratte dalle aree urbane e sempre più distanti dal settore primario. La passione per la terra e il vino deve ritornare tra i giovani, grazie a progetti formativi, incentivi all’imprenditorialità agricola e una crescente sensibilità verso la sostenibilità. Il futuro del vino italiano passa anche dalle mani dei giovani viticoltori, che con competenze innovative e una forte attenzione all’ambiente, potrebbero ridefinire le modalità e le quantità di produzione. Altro tema fondamentale è, poi, il potenziamento dell’enoturismo, una risorsa sempre più strategica per il rilancio dei territori e delle economie locali. Bisogna raccontare maggiormente la cultura e la tradizione vitivinicola, riaprire le cantine italiane, rilanciare le esperienze enoturistiche, che spaziano dalle degustazioni ai tour tra i vigneti, renderle sempre più immersive, sostenibili e in grado di offrire un forte legame con la cultura della terra. E, in tal senso, la vendemmia potrebbe rappresentare non solamente una sfida produttiva, ma anche e sopratutto un momento propizio per rafforzare il legame tra territorio, comunità, innovazione, turismo e sostenibilità”

Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

Il bosco delle farfalle senza colore: favola sull’inclusione e sulla diversità

Il bosco delle farfalle senza colore

Una favola sull’inclusione e sulla diversità, quando un dono trasforma la tristezza in felicità

Il bosco delle farfalle senza colore è una favola scritta dalla Dott.ssa Cristiana Filippi, laureata in logopedia e specializzata in logopedia pediatrica. L’autrice ha una esperienza pluriennale con i bambini affetti da plurihandicap sensoriali con particolare attenzione ai disturbi autistici e ai deficit di comunicazione.

Una farfalla si ritrova a confrontarsi con la sua diversità, questo la porta ad allontanarsi dal bosco e vivere in riva ad un lago, sola e apparentemente felice; ma in realtà farfallina è triste perché nel suo cuore abita un sogno, quello di stare con le altre farfalle, svolazzare, giocare, vivere con loro.

Solo quando conosce una puzzola apparsa all’improvviso, prende consapevolezza che la sua diversità è un dono. Un dono che se userà correttamente potrà trasformare la sua tristezza in felicità. Inizia così la sua avventura e con coraggio e determinazione torna nel bosco e proprio grazie alla sua diversità insegnerà alle altre farfalle il significato dell’amore.

Età di lettura: da 4 anni.
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