Salute, Tiso (Accademia IC): “Ecoansia fenomeno preoccupante per giovani”

Salute, Tiso (Accademia IC): “Ecoansia fenomeno preoccupante per giovani”

“L’ecoansia è una delle nuove sfide sociali ed emotive che dobbiamo affrontare con urgenza, soprattutto tra le giovani generazioni. È un segnale forte e chiaro del disagio che i cambiamenti climatici e la crisi ecologica stanno generando nelle coscienze dei ragazzi e delle ragazze.” A lanciare l’allarme è Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune e presidente dell’associazione Bandiera Bianca. “Parliamo – prosegue Tiso – di una condizione emotiva che può sfociare in ansia generalizzata, depressione o in un profondo senso di impotenza. Eppure, da questo disagio può nascere anche una spinta positiva verso l’impegno, la partecipazione civica, l’attivismo ecologico. È quindi fondamentale non ignorare il fenomeno, ma accompagnarlo con strumenti educativi e psicologici adeguati.”

“L’ecoansia, termine che indica l’ansia legata al destino del pianeta, è un fenomeno particolarmente allarmante tra quei giovani, sempre più consapevoli dei pericoli legati ai cambiamenti climatici, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento. La percezione di un futuro incerto – conclude Carmela Tiso – dunque non può lasciarci indifferenti. Serve un’alleanza tra istituzioni, scuola, famiglie e mondo scientifico per offrire ai giovani non solo consapevolezza, ma anche speranza, soluzioni concrete e strumenti per agire con efficacia. Accademia Iniziativa Comune e Bandiera Bianca continueranno a promuovere iniziative di sensibilizzazione e supporto, per trasformare la paura in partecipazione e responsabilità”

L’impegno del governo al Forum della Fondazione Super Sud a Napoli: “Inclusione e co-progettazione per far crescere i territori”

L’impegno del governo al Forum della Fondazione Super Sud a Napoli: “Inclusione e co-progettazione per far crescere i territori”

Il Presidente Giovanni D’Avenia: “Siamo all’inizio di un percorso di corresponsabilità: solo insieme possiamo costruire comunità inclusive e sostenibili”

Ministro Locatelli: “Il Terzo Settore è leva strategica per l’inclusione e lo sviluppo. Serve coinvolgerlo fin dalla progettazione”

Si è aperta oggi, a Palazzo Ricca sede della Fondazione Banco di Napoli, la seconda edizione del Forum delle Comunità Attive e delle Reti Solidali, promosso dalla Fondazione Super Sud, con la partecipazione di istituzioni, esperti e realtà del terzo settore provenienti da tutta Italia. Il Forum continuerà anche domani, 14 maggio, e rappresenta un’importante piattaforma nazionale per riflettere e agire su rigenerazione urbana, innovazione sociale e partecipazione civica.
“Siamo convinti che la rigenerazione urbana del Sud abbia bisogno prima di tutto di una strategia condivisa, non solo di fondi – ha dichiarato Giovanni D’Avenia, presidente della Fondazione Super Sud –. Serve un approccio collettivo per affrontare questioni urgenti come la solitudine degli anziani e l’emarginazione delle persone migranti. Il nostro obiettivo è costruire comunità attive basate su idee concrete e alleanze efficaci.”
Nel cuore del centro storico partenopeo, Napoli diventa per due giorni capitale del dialogo sociale. Il Forum è pensato come un laboratorio di co-progettazione, in cui si incontrano enti locali, cooperative, associazioni, cittadini attivi e rappresentanti del mondo accademico, per discutere di welfare generativo, spazi pubblici, inclusione e nuove forme di partecipazione.
“Non basta ripensare gli spazi fisici. Serve un progetto integrato che combini riqualificazione urbanistica e politiche sociali robuste – ha spiegato Raffaele Sibilio, sociologo della Federico II –. È l’unica via per attivare un circolo virtuoso tra qualità urbana e sviluppo socio-economico.”
Un tema ricorrente nella giornata inaugurale è stato quello della fragilità del Terzo Settore nel Mezzogiorno, tra risorse limitate e calo di partecipazione.
“Il volontariato in Campania ha subito un calo del 19%, superiore alla media nazionale – ha denunciato Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli –. Serve una risposta sistemica e politiche attive capaci di rafforzare il ruolo sociale delle organizzazioni non profit.”
Anche il divario tra Nord e Sud nelle risorse disponibili per la filantropia organizzata è stato al centro del dibattito.
“In Campania operiamo con risorse ridotte rispetto alle grandi fondazioni del Nord – ha evidenziato Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal –. Lo Stato deve intervenire per colmare questa disparità. Iniziative come quelle della Fondazione con il Sud sono utili, ma ancora insufficienti.”
Fondamentale, per tutti gli intervenuti, è il ruolo della coprogrammazione e della sussidiarietà orizzontale.
“Una vera rigenerazione si realizza solo ricostruendo i legami sociali – ha detto Marco Gerardo Tribuzio, della Fondazione Banco di Napoli –. Il Terzo Settore deve essere messo nelle condizioni di agire sinergicamente con lo Stato, non in sua sostituzione.”
La visione dell’economia civile, come leva per un cambiamento duraturo, è stata rilanciata con forza.
“Dobbiamo evitare che la sostenibilità resti solo una parola alla moda – ha ammonito Giulio Maggiore, presidente dell’Osservatorio Economia Civile della Campania –. Per il Sud, si tratta di un’occasione irripetibile di riscatto culturale e innovazione sociale.”
Presente anche il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha sottolineato l’importanza dell’inclusione come elemento strutturale dello sviluppo.
“Stiamo investendo nelle persone e nelle loro capacità. Progetti come il turismo accessibile o le periferie inclusive dimostrano che l’inclusione non è assistenzialismo, ma crescita concreta – ha affermato –. Coinvolgere il Terzo Settore già in fase di progettazione è fondamentale.”
Dal fronte parlamentare, è arrivato un monito sulla necessità di responsabilità e legalità.
“Il Terzo Settore supplisce spesso all’assenza dello Stato – ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli –. Ma serve più rigore. Chi ha di più deve dare di più. E chi sbaglia deve pagare, anche dentro la pubblica amministrazione.”
Il Forum continuerà domani con tavoli tematici e testimonianze dal territorio, per consolidare proposte concrete e rafforzare reti solidali tra istituzioni e cittadini.
“Il nostro lavoro continua – ha concluso D’Avenia –. Non stiamo cercando soluzioni calate dall’alto, ma connessioni che nascano dal basso e trasformino i territori in luoghi di innovazione e giustizia sociale.”

Ue, Confeuro: “Prossima Pac forte su assicurazioni, giovani e tecnologia”

Ue, Confeuro: “Prossima Pac forte su assicurazioni, giovani e tecnologia”

“Apprezziamo le parole del Commissario Ue all’Agricoltura Hansen, pronunciate a margine del Global Food Forum di Bruxelles, in merito alla necessità di un budget dedicato e rafforzato per il settore primario. È un segnale importante che va nella giusta direzione, soprattutto in vista della prossima Politica Agricola Comune (PAC), che auspichiamo sia finalmente più snella e funzionale rispetto alla precedente”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “La futura PAC infatti – prosegue Tiso – dovrà affrontare sfide cruciali che richiedono risorse adeguate e mirate. È fondamentale prevedere un incremento del fondo destinato all’agricoltura, con una quota specifica dedicata alle coperture assicurative per tutelare i produttori dai crescenti rischi climatici e di mercato. Allo stesso tempo, occorre investire con decisione nello sviluppo tecnologico e nel protagonismo delle nuove generazioni, che rappresentano il motore del rilancio del comparto agricolo europeo Confeuro dunque invita il Commissario Hansen ad agire in questa direzione, consapevoli che solo attraverso una PAC più efficace, orientata all’innovazione e al ricambio generazionale, sarà possibile sostenere e guidare il rilancio del settore primario italiano ed europeo”, conclude Tiso.

Il ritorno di “Un commissario per caso”: il secondo episodio della saga di Carlo Magnifico

Il nuovo episodio della saga Un commissario per caso, intitolato Il vestito grigio, segna il ritorno del commissario Barbero chiamato ad affrontare un nuovo caso di omicidio.

L’ultima fatica di Carlo Magnifico vede il ritorno del commissario da sempre accompagnato dalla sua fedele compagna di vita: sua maestà l’ansia con la quale cerca di convivere ingaggiando con essa le sue quotidiane battaglie in compagnia della sua amica Marta e delle canzoni del Liga. Tra indagini, mondo universitario, canzoni di Ligabue, i nodi e gli intrecci di un mondo in costante mutamento, il giovane protagonista svela le complessità e le zone d’ombra racchiuse in ognuno di noi.

È il proseguimento del primo libro Un commissario per caso. Il filo del tradimento?

“Sì, è un altro episodio della serie. Un commissario per caso resta il titolo generale, mentre Il vestito grigio identifica questa nuova storia. È un tassello in più nel percorso di cambiamento del commissario”.

Qual è il filo conduttore con il volume precedente?

“I personaggi principali restano gli stessi: il commissario, Marta, l’amica che lo affianca nelle indagini e i suoi colleghi del commissariato. In ogni episodio mi pongo l’obiettivo di condurre il lettore in un intreccio, spero originale e avvincente, che porta a scoprire l’assassino dell’omicidio di turno, e soprattutto di osservare il cambiamento e la crescita interiore dei personaggi. Il commissario, infatti, si evolve, anche se non sempre ne è consapevole. Le esperienze che vive lo trasformano, lo mettono davanti a dubbi, incertezze e alla sua ansia perenne”.

L’atmosfera e il contesto generale restano gli stessi?

“Sì, siamo ancora nel mondo universitario. Racconto la carriera dei professori, i concorsi, il precariato, le loro ambizioni e le loro frustrazioni. È un ambiente complesso, che non cambia facilmente, ma è lo sguardo del commissario ad essere diverso. Diventa, infatti, più maturo e consapevole”.

Possiamo dire che il protagonista sia cambiato nell’approccio alla realtà in cui vive?

“Senz’altro. Le esperienze del primo episodio lo hanno aiutato a leggere meglio la realtà. È più sicuro, anche se l’ansia lo accompagna ancora. Trova sollievo solo quando suona le sue chitarre. È solo così che si sente libero, leggero, felice”.

Ci sono indizi delle indagini precedenti che si collegano con quelle del nuovo episodio?

“Sì, il commissario fa spesso riferimento al caso precedente. L’obiettivo è raccontare come ogni esperienza sia parte di un processo di crescita. Non si vuole creare un eroe infallibile e sicuro di sé alla Sherlock Holmes, ma un uomo comune con le sue paure e che ogni giorno cerca di capire sé stesso”.

Pensa che sia possibile l’immedesimazione del lettore con questo personaggio, più maturo ed evoluto?

“Assolutamente. È un personaggio che evolve con noi e si chiede continuamente “Sono felice? Sto bene? Da dove nasce questo disagio che provo?” E proprio qui entra in gioco la musica: ogni sera, il commissario si rifugia sulla terrazza con la sua chitarra e le canzoni di Ligabue, che sembrano raccontare perfettamente il suo stato d’animo”.

La musica ha, quindi, un ruolo importante nel veicolare tale percorso di cambiamento e maturazione all’interno della storia?

“È fondamentale. È l’unico momento in cui il commissario si sente davvero bene. Quando suona si sente libero dalle sue ansie e da tutte le zavorre che di giorno lo ancorano al terreno. Ma è anche consapevole che, finito il suo improvvisato e solitario concerto, la mattina dopo tornerà a fare i conti con la sua ansia”.

Anche questo episodio protende verso una riflessione sulla realtà quotidiana?

“Sì. È uno specchio della nostra vita, delle nostre insicurezze, del bisogno di trovare un equilibrio. Il commissario ci somiglia e per questo ci tocca profondamente.”

Qual è il mondo attorno a cui ruotano le vicende del romanzo?

“La precarietà del mondo universitario. Il commissario si interroga su un sistema che tutti conosciamo e accettiamo. Ma i giovani ricercatori sono davvero solo vittime o sono anche un po’ complici? È necessario chiederci: “Sto facendo la cosa giusta? È proprio vero che non ho altra scelta?” 

Il libro ci chiama a riflettere sul confine fra vittima e carnefice, sulla colpa, sulla responsabilità individuale. Tutti abbiamo nel nostro armadio un vestito grigio che ci renderebbe uguali a tutti gli altri. Ma fortunatamente, abbiamo sempre la possibilità di scegliere se indossarlo o meno.”

C’è un barlume di speranza che si vuole trasmettere al lettore?

“Sì, è un romanzo ottimista perché è assolutamente vero che c’è sempre tempo per cambiare. C’è sempre una via d’uscita. Ogni crisi è l’inizio di un cambiamento. Il sentirsi male è finalizzato proprio a questo, è utilissimo perché ti pone nella condizione di poter invertire la rotta, come ci fa vedere il professore che si ribella al suo caposcuola decidendo di non accettare più vessazioni pur essendo consapevole di tutti i vantaggi di cui ha beneficiato. Bisogna solo acquisire consapevolezza e coscienza di quello che si fa.”

Cosa deve aspettarsi il lettore?

“Un libro giallo dalla trama avvincente con personaggi nei quali ritrovarsi e magari la possibilità di fare un piccolo viaggio nel mondo interiore del protagonista fatto di trasformazioni, perché tutto deve evolvere. La saga finirà quando il commissario riuscirà a sentirsi a suo agio anche senza imbracciare la chitarra riuscendo così a percepire istanti di felicità. Nei prossimi episodi, forse, sarà pronto anche ad aprirsi al mondo femminile, segno che un altro nodo sarà stato sciolto”.

Quale casa editrice pubblicherà il nuovo volume?

“Il volume sarà pubblicato da Edizione Maritato”.

Referendum, Tiso (Accademia IC): “Andare a votare è un dovere civico e sociale”

Referendum, Tiso (Accademia IC): “Andare a votare è un dovere civico e sociale”

“Il voto referendario è un diritto costituzionale che appartiene a ogni cittadino. Tacere su questo momento cruciale per la vita democratica del Paese è un atto grave e irresponsabile”. È quanto dichiara Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune e presidente dell’associazione Bandiera Bianca, intervenendo nel dibattito pubblico attorno alla consultazione referendaria, che si svolgerà i prossimi domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. “Al di là delle dichiarazioni del Presidente del Senato La Russa, che restano comunque molto gravi e negative, Accademia Ic ritiene assolutamente doveroso ricordare che partecipare a un referendum non è solo un diritto, ma anche un dovere civico. Non promuovere la partecipazione, o peggio ancora fare propaganda per l’astensione, rappresenterebbe una pericolosa deriva che va contro lo spirito della nostra Costituzione”. Alla luce di tutto questo, dunque, il portavoce nazionale Carmela Tiso sottolinea come il referendum sia uno degli strumenti “più importanti e diretti attraverso cui i cittadini possono incidere sulle scelte fondamentali del Paese: invitiamo tutte le cittadine e i cittadini ad informarsi, a discutere e soprattutto ad andare a votare il prossimo giugno. La democrazia si rafforza solo con la partecipazione attiva”, chiosano da Accademia IC.

Dazi, Tiso(Confeuro): “Ok intesa USA-Cina. Ue segua via dialogo a tutela agricoltura*

Dazi, Tiso(Confeuro): “Ok intesa USA-Cina. Ue segua via dialogo a tutela agricoltura*

“Accogliamo con favore l’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Cina al summit di Ginevra sulla sospensione parziale dei dazi: un primo passo importante che dimostra come, anche in materia di commercio globale, la via del dialogo e della diplomazia sia la più utile ed efficace”, sottolinea Andrea Tiso, presidente nazionale della Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo. “L’attuale scenario economico internazionale – continua Tiso – impone all’Unione Europea di agire con tempestività e responsabilità. È fondamentale evitare che le tensioni commerciali penalizzino ulteriormente l’economia del continente e, in particolare, il settore primario, già duramente colpito da crisi energetiche, climatiche e di mercato Per questo – conclude il presidente nazionale Confeuro – sollecitiamo le istituzioni europee a ricercare un punto di contatto costruttivo con gli Stati Uniti, ma anche a rafforzare e diversificare i rapporti commerciali con altri paesi. L’obiettivo dev’essere chiaro: rilanciare l’export delle eccellenze agroalimentari italiane ed europee, sostenendo concretamente il lavoro e il futuro degli agricoltori”.