Violenza donne, Accademia IC: “Anche tra giovani, serve rispetto e prevenzione”

Violenza donne, Accademia IC: “Anche tra giovani, serve rispetto e prevenzione”

“Negli ultimi anni, l’Italia si trova a fare i conti con un fenomeno inquietante: la violenza sulle donne non solo non accenna a diminuire, ma coinvolge in misura crescente i più giovani. Gli ultimi dati e fatti di cronaca raccontano storie di aggressioni, abusi, fino ad arrivare ai femminicidi, commessi anche da adolescenti o ragazzi poco più che maggiorenni. Un segnale allarmante di una cultura patriarcale che continua a radicarsi sin dalla giovane età. Ciò che più colpisce è proprio la precocità con cui atteggiamenti possessivi e violenti si manifestano nei contesti relazionali tra adolescenti, nella convinzione illogica che l’amore giustifichi il possesso, che la libertà dell’altro sia qualcosa da limitare per “protezione”. E in questo contesto, i social media giocano un ruolo ambiguo: da un lato, offrono spazi di denuncia e consapevolezza; dall’altro, alimentano dinamiche tossiche, amplificano la visibilità delle relazioni e favoriscono un controllo pervasivo. In molti casi, le giovani vittime non riescono a uscire da relazioni malsane perché temono l’isolamento, la vergogna o ritorsioni. Alla base di tutto, però, c’è ancora una cultura patriarcale che educa i ragazzi al dominio e le ragazze alla sottomissione. E così, quando una donna decide di chiudere una relazione, in troppi casi la risposta è la violenza. Con Il femminicidio che è l’ultimo stadio, il più tragico, di un percorso di violenza. Secondo alcuni dati autorevoli, ogni anno decine di donne vengono uccise da partner o ex partner, e l’età media dei carnefici si starebbe abbassando. È il segno che la prevenzione deve partire molto prima, già nelle scuole e nei contesti educativi informali. La risposta a questo fenomeno deve essere culturale, prima ancora che repressiva. Serve educazione affettiva, sessuale ed emotiva già dalle scuole primarie. Servono modelli positivi, dialogo nelle famiglie, ma anche formazione per insegnanti e operatori sociali. Solo così potremo garantire un futuro dove l’amore non sia mai più confuso con la violenza”.

Così, in una nota, il portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune, Carmela Tiso.

Nasce a Trentinara Casa Arpaia: uova genuine e agricoltura autentica nel cuore del Cilento

Nasce a Trentinara Casa Arpaia: uova genuine e agricoltura autentica nel cuore del Cilento

Un progetto di agricoltura etica e sostenibile tra le colline del Cilento, nel Comune di Trentinara

Un luogo dove gli animali sono liberi di muoversi, razzolare e crescere serenamente. Dove ogni prodotto racconta una storia di autenticità e un legame profondo con la terra. È qui che prende vita Casa Arpaia. Tra le colline verdi del Cilento, nel Comune di Trentinara, nasce Casa Arpaia, un’azienda agricola a conduzione familiare specializzata nella produzione di uova fresche da galline allevate all’aperto, in un ambiente naturale e rispettoso dei ritmi della terra. A guidare il progetto è Nicola Arpaia, giornalista e amante della ruralità, che ha scelto di dare forma a un sogno semplice e profondo: vivere e lavorare secondo natura, con passione, coerenza e cura. Da questa scelta è nata Casa Arpaia: un luogo dove gli animali sono davvero liberi e dove ogni gesto quotidiano ha il sapore della genuinità.

Le galline ruspanti sono le protagoniste di questa realtà. Vivono tra prati soleggiati e spazi aperti, respirano aria pulita e seguono i cicli della giornata, lontano da qualsiasi forma di allevamento intensivo. Le loro uova sono raccolte a mano, ogni giorno, e custodiscono il sapore vero delle cose fatte con amore. Non sono solo un alimento, ma il frutto di un metodo rispettoso dell’ambiente e del benessere animale. Ma Casa Arpaia non è solo uova. È anche un presidio di biodiversità agricola, dove si coltivano legumi locali come i ceci di Cicerale, apprezzati per la loro consistenza soda e il sapore intenso, e i fagioli “a pisello”, varietà antiche che parlano di un tempo in cui la terra era l’unico sapere necessario. Tra gli ulivi secolari che disegnano il paesaggio, nasce infine un olio extravergine di oliva che conserva la memoria del luogo. Spremuto a freddo, denso e profumato, è un tributo alla tradizione contadina e alla sapienza tramandata da generazioni.

“Casa Arpaia è nata dal desiderio di tornare a un rapporto sincero con la terra. Credo in un’agricoltura che non sfrutta ma accompagna, che rispetta i tempi naturali e valorizza ogni risorsa del territorio. Ogni uovo, ogni legume, ogni goccia d’olio che produciamo è il risultato di un impegno quotidiano, di una scelta consapevole di qualità, sostenibilità e rispetto.” – sottolinea Nicola Arpaia.

Casa Arpaia è, in definitiva, molto più di un’azienda agricola: è una filosofia di vita, un modo di fare agricoltura che mette al centro la natura, la cura e l’autenticità. È per chi cerca prodotti sani e veri, ma anche per chi vuole riscoprire il legame profondo con la terra, i suoi frutti e i suoi silenzi.

Agroalimentare, Confeuro: “Ok dati Ismea ma fare di più per il futuro settore”

Agroalimentare, Confeuro: “Ok dati Ismea ma fare di più per il futuro settore”

“L’agroalimentare italiano ricopre un ruolo fondamentale nella nostra economia ma bisogna fare sinceramente di più per valorizzare il comparto primario e tutelare le istanze dei nostri piccoli e medi produttori agricoli. In questo contesto, la nostra Confederazione giudica comunque positivamente i dati del recente report ISMEA relativo al quarto trimestre del 2024, che evidenzia una crescita dell’export del 7% e un incremento dell’1,8% del valore della produzione”. Lo dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. “Tuttavia – prosegue – molto resta ancora da fare per difendere pienamente le eccellenze del nostro settore primario. Ad esempio, è necessario investire in modo concreto sull’apertura verso nuovi mercati internazionali, così da dare maggiore respiro alle imprese agricole italiane e liberare il loro potenziale competitivo. Al tempo stesso – continua il presidente nazionale Confeuro, Andrea Tiso – è urgente accelerare sulla realizzazione e il completamento di opere infrastrutturali strategiche, sia per fronteggiare in maniera strutturale l’emergenza idrica che per restituire vitalità alle aree interne del Paese: stiamo parlando di territori ricchi di risorse e saperi agricoli, oggi troppo spesso dimenticati, ma che rappresentano un patrimonio essenziale per il futuro del comparto agricolo. Non possiamo più aspettare”.

Ambiente, Tiso (Accademia IC): “Foreste antiche patrimonio da tutelare”

Ambiente, Tiso (Accademia IC): “Foreste antiche patrimonio da tutelare”

“Le antiche foreste rappresentano un patrimonio inestimabile da custodire con responsabilità e visione. Non sono soltanto scrigni di biodiversità, ma anche archivi viventi della nostra storia naturale e culturale”. A sottolinearlo, in una nota stampa, è Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune, che interviene sul tema della tutela delle foreste primarie. In Europa, le foreste vergini sono ormai quasi una rarità: frammenti preziosi sopravvissuti all’espansione urbana, all’agricoltura intensiva e all’intervento umano. Foreste che raccontano di un equilibrio millenario tra vita e ambiente. Proteggerle significa preservare la memoria del pianeta e garantire un futuro più sostenibile”, sottolinea Tiso. “Anche l’Italia conserva lembi di natura antica, oggi più che mai da valorizzare. La complessità di questi ecosistemi – continua Tiso – non può essere replicata. Ogni albero secolare, ogni specie endemica, ogni sottobosco incontaminato è un baluardo contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico”. Per l’Accademia Iniziativa Comune, dunque, è fondamentale rafforzare le politiche di protezione, incentivare la riforestazione naturale e sostenere la ricerca scientifica. “Servono risorse, ma anche consapevolezza. Le antiche foreste non sono solo luoghi da ammirare, ma veri e propri custodi della vita”, conclude il portavoce nazionale Carmela Tiso.

Voleva diventare suora, oggi una scrittrice

E’ la storia di Assia Marina Penta, poco più che trentenne. Stava dando i voti che l’avrebbero consacrata ad umile serva di Dio, ma poi l’amore per la scrittura, per l’arte e la passione per il mondo letterario l’ha fatta ‘tornare  in sé,’ non escludendo Dio dalla sua vita, ma facendole semplicemente capire quale era il percorso giusto da seguire. Oggi Assia Marina è una scrittrice emergente ma già sta facendo parlare di sé. La giovane è originaria dell’Irpinia, abita a Milano ed è un talento promettente e valevole di attenzione, soprattutto dei media. A breve usciranno i suoi romanzi che saranno editi da una da una casa editrice importante.

Assia Marina ci racconti della sua vocazione. E’ vero che voleva diventare suora?

Sin da bambina sentivo una forte pulsione religiosa . Come se Dio volesse chiamarmi a condividere un cammino religioso e anche durante il liceo classico mi domandavo e mi vedevo vestita da suora . Con una veste ampia, lunga fino ai piedi, non modellata, con larghe maniche, indossata dalle monache, di colore vario a seconda degli ordini religioso che si sceglie ,la cosiddetta tunica poi ai 18 qualcosa mi ha fatto cambiare idea

Cosa o chi? 

Qualcuno mi noto’ per

La mia fisicità e cominciai a intraprendere la carriera di modella dalla maggiore età fino a quasi 28 anni compiuti . 

E’ quindi un dato di fatto che le piaccia il mondo della moda. Di cosa si e occupata in particolare ? 

Come le dicevo modella . Ho lavorato sia come fotomodella, sia come hair model ( molto) e anche come indossatrice ( poche volte). 

Ho lavorato anche come immagine per le discoteche, per le fiere e per varie conventions.

Lei ha scritto già due romanzi . Quando usciranno e che tema trattano .

Si. Il primo intitolato Una curvy in una jungla

La Protagonista una modella curvy capitata per caso nel mondo della moda alle prese con le sue forme non proprio adatte per il mestiere e tra peripezie, amori e determinazione riesce a lavorare ed avere molte soddisfazioni ed una crescita personale. Il secondo dal titolo ‘Tre donne’ che racconta la  Storia di tre donne che si conoscono di età diverse tra loro che reduci le tre da un fallimento sentimentale e lavorativo rivedono le loro vite aiutandosi tra di loro per costruirsene tre nuove, trovando ragione nel loro passato per ripartire  e rinascere.

Quale è il suo sogno nel cassetto ?

Diventare una scrittrice affermata . 

Cosa farà da grande ?

Senza dubbio la scrittrice !!

Come trascorre le sue giornate ? 

A contatto con le persone . Sono una donna dinamica , allegra e a volte malinconica . E quando sono un po’ giù di corda scrivere per me è terapeutico . 

Che consigli darebbe a chi si sta affacciando al mondo della letteratura? 

La preparazione e’ importante , peculiare . Tutti vogliamo scrivere ma quel che conta è come trasmettiamo il nostro messaggio . I miei sono spontanei . Sono laureanda in giurisprudenza ma per motivi lavorativi non ho ancora concluso . A breve terminerò il percorso accademico.

E’ una tifosa dell’Inter , tanto da farsi ritrarre in compagnia di Zanetti…ci parli di questo !

Sono una grande tifosa dell’Inter . Seppur sia di origini meridionali . Incontrare Zanetti è stato un po’ come coronare un grande sogno . 

Lei è originaria del Sud e vive a Milano . E’ più facile per lei cimentarsi nel campo letterario? 

A seconda . Sono nata a Milano Origini: di Fontanarosa in provincia di Avellino, Napoli lato di padre- Matera, Napoli madre. Ho  vissuto sei mesi a Londra e sono  bilingue, Sono un po’ cittadina del Mondo .

Non ci resta far altro che augurarle un in bocca a lupo per i suoi romanzi . Quando verrano pubblicati ?

Sono in contatto con una grossa casa editrice . Incrociamo le dita 

Sicilia, Tiso (Confeuro): “È allarme infrastrutture idriche: si intervenga”

Sicilia, Tiso (Confeuro): “È allarme infrastrutture idriche: si intervenga”

“Quanto sta accadendo in Sicilia è il segnale più evidente della grave carenza di infrastrutture idriche nel nostro Paese. Una situazione non più tollerabile, che rischia di mettere in ginocchio agricoltori, cittadini e intere filiere produttive”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. “Le dighe Trinità, Rubino, Pietrarossa, Rosamarina, Olivo – solo per citarne alcune – sono simbolo di ritardi cronici, inefficienze e promesse disattese. Opere fondamentali per garantire l’approvvigionamento idrico in una regione sempre più colpita da siccità e dagli effetti del cambiamento climatico. Eppure, molte delle infrastrutture previste dal PNRR non sono state ancora avviate, completate o restano bloccate da lungaggini burocratiche”. Confeuro rilancia l’appello al governo affinché metta in campo un piano straordinario, concreto e rapido, per il rilancio delle infrastrutture idriche in Sicilia e nel resto d’Italia. “Non possiamo continuare a perdere tempo. Senza una rete efficiente di raccolta e distribuzione dell’acqua – continua Tiso – il settore primario è destinato a soccombere. E con esso una parte essenziale della nostra economia, fatta di agricoltura, piccole e medie imprese, territori che vivono e producono grazie alla terra. La questione idrica non è più una voce da relegare nei piani futuri, ma un’urgenza nazionale. Il governo intervenga subito: servono risorse, visione e la volontà politica di agire. L’acqua è vita, è lavoro, è sicurezza per le comunità”, conclude Tiso.